Il prefetto di Roma: “La festa dell’Italia sul bus era vietata”

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Il prefetto di Roma: “La festa dell’Italia sul bus era vietata”

“E’ amareggiato il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi: “Avevamo negato il permesso a festeggiare la vittoria dell’Italia agli Europei sull’autobus scoperto, ma i patti non sono stati rispettati, La spinta è arrivata da Bonucci e Chiellini, il presidente della Figc, Gabriele Gravina non è fatto proprio sentire”.

Piantedosi, è preoccupato per quanto accaduto lunedì e “per le possibili conseguenze che potrebbero verificarsi nelle prossime settimane, nonostante il grandissimo lavoro svolto”.

Il prefetto di Roma: “La festa dell’Italia sul bus era vietata”

Lo fa  in una lunga intervista al Corriere della Sera. Piantedosi sostiene: “Si doveva festeggiare ma con modalità diverse” e di questo più volte si era parlato con la Figc. Mi risulta che Chiellini e Bonucci hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento al personale in servizio d’ordine”.



    Il prefetto di Roma: “La festa dell’Italia sul bus era vietata”

    Il prefetto di Roma: "La festa dell'Italia sul bus era vietata"

    Piantedosi quindi spiega: “Dovevamo gestire il passaggio dal Quirinale a Palazzo Chigi cercando di conciliarlo con le esigenze di sicurezza legate alla pandemia e dunque evitare in ogni modo assembramenti. Lunedì mattina la Figc ha riproposto diverse soluzioni, ultima delle quali quella di utilizzare una pedana da montare in piazza del Popolo, in pieno centro a Roma, dove far salire i giocatori per festeggiare con i tifosi”.

    E questo tipo di proposta era stata autorizzata e sembrava andare bene a tutti: “Abbiamo ritenuto che potesse essere una mediazione praticabile perché ci consentiva di tenere sotto controllo la folla in un unico luogo, verificando anche che le persone indossassero le mascherine come prevede il decreto in vigore quando ci sono gli assembramenti”.

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    Poi il colpo di scena:  “Nel primo pomeriggio di lunedì abbiamo avuto altri contatti diretti con lo staff della Figc che ha rinnovato la richiesta di poter utilizzare l’autobus scoperto. Abbiamo spiegato a tutti che le valutazioni non erano cambiate”.

    La pedana-palco però non era stata trovata. “Abbiamo pensato- dice ancora Piantedosi- che avrebbero fatto fermare i giocatori davanti a Palazzo Chigi dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Mario Draghi. Ci avevano assicurato che il trasferimento sarebbe avvenuto con un autobus coperto. Invece poco dopo l’uscita dal Quirinale si è aggregato un autobus scoperto con la livrea e le scritte dedicate ai campioni d’Europa”.

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    Dopo un colloquio telefonico Gravina si è arrivati alla rottura: “Hanno sostenuto che c’era comunque già molta folla per le strade ed era forte intenzione dei calciatori di proseguire i festeggiamenti con l’effettuazione di un giro su un autobus scoperto. Non si è potuto fermarlo, perché c’erano migliaia di persone in attesa del giro in autobus, vietarlo avrebbe potuto creare problemi di ordine pubblico”.

    E quindi “a quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile. La complessità e la delicatezza è testimoniata dalle immagini da cui si può vedere che praticamente solo le forze di polizia indossavano la mascherina. Tutto quello che è successo ci ha profondamente amareggiati; da un anno, anche nei periodi più difficili, a Roma abbiamo sempre cercato di applicare le misure anti-Covid stimolando la collaborazione dei cittadini e delle categorie produttive piuttosto che imporre misure draconiane”.

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    Il prefetto poi in maniera sardonica spiega di non aver più sentito il presidente della Figc Gravina, “perché sono ancora amareggiato dalla mancanza di rispetto che c’è stata per il grande impegno della questura e di tutte le forze di polizia durante tutto il periodo degli europei e per la preparazione di questa festa. Mi auguro che l’Italia l’anno prossimo vinca i Mondiali per avere gli stessi festeggiamenti: tratteremo direttamente con i calciatori”.


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