Capri bus nella scarpata : la vittima è di Napoli

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Il titolare del lido di Capri dove il bus è caduto: “Pochi metri e sarebbe stata una strage”

Capri. L’autista del minibus caduto in una scarpata potrebbe essere stato colto da un malore prima di perdere il controllo.

Sarà l’inchiesta a stabilirlo ma soprattutto l’autopsia e le testimonianze dei feriti che si trovavano all’interno. Il minibus era in salita e procedeva a velocita’ normale dal porto di Capri ad Anacapri, poi d’improvviso ha sbandato leggermente verso destra, poi a sinistra e lentamente avrebbe sfondato la ringhiera e precipitato nel vuoto per almeno 10 metri.

Questa la dinamica alla studio dei vigili del fuoco e della polizia che conducono le indagini sull’incidente di questa mattina sull’isola di Capri.



    Un morto, tre feriti gravi, due gravissimi, otto lievi. Il conducente che ha perso la vita, si chiamava Emanuele Melillo, 40 anni di Napoli e lascia la moglie incinta al primo figlio. potrebbe aver avuto un malore.

    L’autista potrebbe aver avuto un malore

    Circostanza questa ipotizzata anche dal vicesindaco di Anacapri Francesco Cerrotta. “L’autista potrebbe aver avuto un malore: al momento e’ solo un’ipotesi, ma escludo si sia trattata di una manovra azzardata perche’ il mezzo era in salita. Qualcuno avrebbe visto i medici soccorrere con un defibrillatore l’autista”, dice.

    Il 29 giugno la gioia immensa: una figlia. Aveva voluto comunicarlo a tutti e sui social aveva postato la foto con il test di gravidanza che aveva fatto la compagna Rosaria. Napoletano, 41 anni, pendolare che ogni mattina dal centro storico si spostava a Capri, Emanuele Melillo, e’ l’autista morto nell’incidente sull’isola Azzurra. Era lui a guidare il minubus che e’ precitato giu’ per Marina Grande.

    Forse un malore gli ha stroncato la vita. Sorridente, capelli lunghi, sportivo, amante del Napoli e dei tatuaggi, Emanuele e’ ricordato da tutti dome un ragazzo solare. Pieno di vita e forza. Quel lavoro gli aveva permesso di coronare un sogno: vivere assieme alla donna che amava. Sui social foto con lei abbracciata davanti ai Faraglioni: “Non mi manca niente”, scriveva solo due mesi fa fiero con la divisa del lavoro.

    Sono 28 i feriti registrati, fino a questo momento, al pronto soccorso dell’ospedale Capilupi di Capri dove sono stati trasferite le persone coinvolte nell’incidente del bus precipitato a Marina Grande in tarda mattinata. I pazienti, che sono in codici gialli e rossi, presentano – informa una nota dell’Asl Napoli 1 – politraumi con fratture multiple dello scheletro, sospette lesioni vascolari dei distretti toraco-addominali, policontusioni multiple, escoriazioni multiple, ferite lacero contuse multiple.

    Due dei 28 feriti sono già stati trasferiti rispettivamente presso l’ospedale del Mare e il nosocomio pediatrico Santobono. Altre due persone sono attualmente assistiti in camera operatoria in attesa di trasferimento, mentre altri stanno ricevendo cure e sono in fase di stabilizzazione emodinamica e assistenza respiratoria, in attesa di trasferimento.

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    Delle persone coinvolte nell’incidente quattro sono di nazionalità francese e libanese. I pazienti che necessitano di essere trasferiti a Napoli, all’Ospedale del Mare, verranno spostati con l’ausilio dei due elicotteri del Servizio Regionale Emergenza 118 Napoli 1.

    Il titolare del lido: “Pochi metri ed era una tragedia”

    “Pochi metri e sarebbe stata una tragedia immane. Il pulmann ha quasi sfondato il solarium dove c’erano almeno venti persone a prendere il sole. Un miracolo “.

    E’ sconvolta Gemma Rocchi, titolare del lido ‘da Gemma’ dove questa mattina e’ precipitato un minibus di linea dell’isola di Capri. “Erano le 11.30, ho sentito un boato e credevo che se ne fosse caduta la strada. Mi sono affacciata e ho visto un bus rotolare giu per la montagna”, dice la signora Gemma.

    “Ho chiamato aiuto, sono corsa sul posto e sentivo bambini piangere. Purtroppo l’autista e’ morto”. Nessuno tra i dipendenti del lido e i clienti sono rimasti feriti: “Molti per la paura si sono lanciati in mare”. 




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