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Campania, locali e discoteche chiedono “meno vincoli” 

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Campania, locali e discoteche chiedono “meno vincoli”

Chiedono misure meno stringenti, che consentano di poter lavorare e che non scoraggino i clienti. Allo stesso tempo, assicurano che le regole per garantire la sicurezza di tutti saranno rispettate e, alcuni di loro, hanno gia’ pensato a una riorganizzazione degli spazi.

Con questo spirito, i gestori di locali e discoteche della Campania attendono la riapertura, che per le regioni in zona bianca potrebbe arrivare il primo luglio e che passera’ anche attraverso il protocollo allo studio del Cts. I punti piu’ controversi riguardano l’obbligo di indossare la mascherina e la capienza ridotta, soprattutto negli spazi chiusi, ma anche l’indicazione di assicurare il distanziamento sociale.

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Su questi aspetti, gli addetti ai lavori si dividono tra chi non vorrebbe vincoli e chi e’ disposto ad accettarne qualcuno, almeno nella prima fase, pur di far ripartire uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia. “E’ il momento di trovare una soluzione anche per questo settore – dice all’AGI, Peppe Russo, patron del Music on the Rocks di Positano, uno dei locali simbolo della regione – non possiamo piu’ restare al palo mentre tutti riprendono”.

Se la precondizione per entrare e’ il ‘green pass’, fa notare, “trovo incomprensibili le restrizioni. Chi e’ vaccinato, ha fatto un tampone poche ore prima o ha gia’ contratto il Covid – ragiona – non deve essere obbligato a usare la mascherina e rispettare il distanziamento. Posso condividere una limitazione della capienza all’interno, in una prima fase, ma le persone vengono da noi per divertirsi e socializzare, altrimenti non ci sarebbero differenze rispetto alla scorsa estate, quando non c’erano i vaccini”.

Russo sottolinea che il suo locale e’ gia’ Covid free e che attualmente e’ ferma solo la parte relativa alla discoteca. “Abbiamo riqualificato gli spazi – chiarisce – spostando vicino alla spiaggia il ristorante ‘Rada’ e il bar sulle terrazze, in modo da poter lavorare all’aperto. Abbiamo piu’ di 40 dipendenti: quelli della discoteca hanno accettato altre mansioni, ma ora bisogna riprendere altrimenti perdiamo personale qualificato, sul quale abbiamo investito”.

Piu’ prudente la posizione di Romualdo Loiacono, gestore di alcuni locali della notte a Napoli, tra cui il Neasy e La Mela. “Finora il nostro settore e’ stato tra i piu’ bastonati – ricorda all’AGI – quindi accetterei delle restrizioni, per la sicurezza innanzitutto dei clienti, pur di rimettere in moto la macchina. Se ci imporranno di far usare le mascherine in una prima fase lo faremo, ma poi andranno eliminate, tenendo conto che il numero dei vaccinati aumenta costantemente”.

Anche sulla capienza, prosegue, “ci e’ stato chiesto di ridurre inizialmente al 50-60% e mi sembra un punto di partenza ragionevole, poi vedremo come andranno le cose. Per quanto riguarda il distanziamento, sarebbe gia’ favorito dalla capienza ridotta e comunque le persone ormai sanno gia’ come comportarsi in un locale”. A mediare tra le posizioni dei gestori c’e’ il presidente regionale di Fipe-Confcommercio, che con la Silb ha contribuito a livello nazionale alla stesura del protocollo.

“E’ naturale che nell’ambito dell’intrattenimento ci siano delle restrizioni maggiori per le discoteche – commenta all’AGI Massimo Di Porzio – e’ auspicabile individuare delle norme di buon senso che consentano di riaprire e di farlo in sicurezza. Spesso le regole vengono scritte da chi non e’ addetto ai lavori e occorrono dei correttivi, per esempio evitando l’obbligatorieta’ della mascherina, a cominciare dagli spazi all’aperto”.


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