Il sostituto procuratore generale di Napoli, Raffaele Marino ha chiesto 27 anni di carcere in appello per Emilio Lavoretano, accusato dell'omicidio della moglie Katia Tondi, avvenuto al parco Laurus di San Tammaro il 20 luglio 2013.
Lavoretano era stato condannato in primo grado, dalla Corte d'Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, alla stessa pena richiesta dal sostituto della Procura Generale. Nel corso della requisitoria, durata un'ora e mezza, Marino ha parlato di prove schiaccianti contro Lavoretano. "Se io fossi in lui confesserei" ha detto il magistrato, riferendosi alla circostanza che l'imputato - in carcere dalla sentenza di primo grado - si e' sempre professato innocente.
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Il processo proseguira' il 12 maggio con l'arringa del difensore di parte civile Gianluca Giordano e la settimana dopo con quella dei legali di Lavoretano, Carlo De Stavola ed Elisabetta Carfora.Potrebbe interessarti
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