Allarme di De Luca: ‘Fiammata di contagi in Campania, chiudiamo tutte le scuole’

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In Campania oltre duemila contagiati da alcuni giorni. E’ il segnale del rilassamento che c’è stato nelle scorse settimane.

E oggi siamo obbligati a prendere misure drastiche. Da lunedì si chiudono tutte le scuole. Si sono registrati già sei casi di variante inglese tra gli studenti. Chiudiamo perché dobbiamo continuare e completare la vaccinazione del personale scolastico.Con buona pace di qualche comitato che fa ricorsi ai tribunali amministrativi”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca nel corso della sua consueta diretta facebook del venerdì. E ha anche spiegato che una volta terminata questa operazione si parlerà di riapertura delle scuole. “Per il personale scolastico abbiamo prenotazioni al 25 febbraio per 114mila unita’, ad oggi 28mila persone sono vaccinate – ha detto – di Astrazeneca abbiamo 142mila dosi a febbraio e 164mila a marzo dunque abbiamo possibilita’ di completare la vaccinazione del personale scolastico per marzo”.

“Non credo che dobbiamo aspettare che ci sia un’epidemia diffusa di Covid anche tra i ragazzi di 10, 15, 18 anni, con buona pace di qualche comitato che e’ sempre pronto a fare ricorsi ai tribunali amministrativi”, aggiunge. Il presidente della Giunta campana sottolinea che, nelle scuole, c’e’ una particolarita’ in merito alle varianti, il fatto che “hanno un’aggressivita’ maggiore in generale sulla popolazione, ma in particolare sulla popolazione piu’ giovane. Questo e’ l’elemento che deve preoccuparci”. Lo stop alle lezioni in presenza, chiarisce, e’ legato a due elementi: “Dobbiamo far fronte alle varianti nuove e dobbiamo utilizzare alcune settimane per completare la vaccinazione del personale scolastico”. “Due motivi chiari – argomenta – che non hanno nulla di ideologico e che sono indifferenti alla logica della lamentela continua”. De Luca ringrazia poi i dipendenti della scuola “per il lavoro straordinario fatto in questi mesi, per la capacita’ di saper gestire didattica in presenza e a distanza, per la pazienza e la professionalita’ dimostrata anche quando ha dovuto gestire la didattica in presenza al 50%”.

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“Dobbiamo avere pazienza nei confronti del governo, sul quale ci sono aspettative esagerate. E’ inutile e illusorio aspettarsi miracoli, non li avremo”. Ha spiegato il presidente  De Luca. “Per quanto riguarda i rapporti tra governo e territori, avremo probabilmente delle difficolta’ in piu’ – fa notare – la forte presenza di tecnici significa una scarsa sensibilita’ per i problemi dei territori e, in qualche caso, per i problemi sociali. Mettiamolo nel conto per evitare disillusioni da qui a qualche settimana”.

“La distribuzione equa dei vaccini non è avvenuta, abbiamo avuto sperequazioni a danno in particolare della Campania. Noi come Regione abbiamo presentato un piano del fabbisogno corretto rispetto alla prima fase, altre Regioni no, anche perché i criteri proposti erano aperti a discrezionalità. Nella definizione di personale sanitario può entrare di tutto. Risultato: la Regione Campania ha ricevuto ad oggi 64mila dosi in meno rispetto al Lazio che ha la stessa popolazione della Campania, significa 32mila persone in meno da vaccinare, 26mila dosi in meno rispetto all’Emilia Romagna che ha 1,3 milioni di abitanti in meno della Campania, 7mila dosi in meno rispetto al Veneto che ha 900mila abitanti in meno della Campania, e potrei continuare”.

    De Luca ha sottolineato che “come Regione Campania abbiamo accettato un’unica sperequazione, quella della popolazione anziana perché abbiamo altre regioni con una popolazione anziana più ampia rispetto a quella della Campania, ma ovviamente con l’impegno che poi si recuperano le dosi in meno a cominciare da fine marzo. Vedremo se questo Governo ripristinerà da fine marzo l’unico criterio decente in un Paese serio: un vaccino per ogni cittadino italiano, dal Piemonte alla Sicilia”.



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