Il sindacato dei medici proclama lo stato di agitazione.
“Le organizzazioni sindacali Federazione CIPe SISPe SINSPe, Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, La.Pe.L, SIMET, SMI, SNAMI, denunciano le condizioni di malessere della categoria medica”, così in una nota congiunta le organizzazioni sindacali della medicina generale e della pediatria di libera scelta annunciano lo stato di agitazione. “Siamo davanti ad una tragedia che sta investendo i cittadini e il mondo delle professioni mediche. Sono duecento i colleghi morti sul lavoro dall’inizio della pandemia. In questa seconda fase stiamo assistendo non solo al collasso degli ospedali e dei pronto soccorso, ma anche al collasso del territorio”.
“I medici di medicina generale stanno continuando a svolgere, in piena pandemia, la loro l’attività ordinaria, tra mille difficoltà, considerando la contrazione dei servizi specialistici, ormai tutti shiftati verso la cura della covid, nei confronti dell’utenza.Potrebbe interessarti
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“Sono, infatti, più di 20mila i sanitari infettati, tra cui i medici di medicina generale, (lasciati spesso senza protezioni e DPI) con gli ambulatori scoperti per i quali a volte non si riesce a trovare sostituti; chi rimane deve svolgere il lavoro anche per altri!”.
“Fino adesso, davanti a queste condizioni drammatiche non abbiamo visto alcun investimento strutturale per potenziare la rete territoriale della medicina generale, con l’assunzione delle Usca, con il potenziamento degli organici degli uffici di igiene e sanità pubblica, con la previsione di nuove assunzioni dei medici di medicina generale convenzionati, di guardie mediche, di medici d118 e medici penitenziari e dei pediatri di libera scelta .Chiediamo tutele per tutti i colleghi ammalati senza copertura Inail”.
“Per queste ragioni dichiariamo lo stato di agitazione per segnalare all’intera opinione pubblica i rischi del tracollo della medicina territoriale e conseguentemente le serie ripercussioni sulla popolazione “.





