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I familiari di Gaetano, il ragazzo che ha perduto le gambe dopo l’aggressione a Sant’Antimo, protestano davanti al Palazzo di Giustizia a Napoli

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Appello pubblico dei familiari di Gaetano davanti al Palazzo di Giustizia a Napoli, il ragazzo che ha perduto le gambe dopo l’aggressione a Sant’Antimo: “Vogliamo che venga fuori la verità, solo allora ce ne andremo via. Non c'è posto per le persone perbene in determinati territori”. Borrelli: “Non ci fermeremo finché non saranno condannati i colpevoli.”

Chiedono giustizia i familiari di Gaetano Barbuto Ferraiuolo, il ragazzo selvaggiamente aggredito a Sant 'Antimo che a causa dei colpi di pistola ricevuti ha avuto l'amputazione delle gambe.

I tre presunti aggressori del giovane sono stati scarcerati ed è per questo che i parenti di Gaetano stamane hanno fatto un appello pubblico davanti al Palazzo di Giustizia a Napoli:” Le gambe di Gaetano non ricresceranno ma la sua vita può riprendere e per farlo c’è bisogno anche che si faccia giustizia, i suoi genitori sono distrutti. Siamo gente onesta e laboriosa e siamo sempre stati lontani da certi ambienti criminali e per questo abbiamo fiducia nella magistratura, ci aspettiamo che al più presto si faccia chiarezza e ci venga detto perché i tre sono stati scarcerati. Subito dopo aver avuto giustizia ce ne andremo via. Non c'è posto per le persone perbene in determinati territori”.

A sostenere le ragioni dei familiari il Consigliere Regionale di Europa Verde Francese Emilio Borrelli che fin dall'inizio si è impegnato assieme al conduttore radiofonico Gianni Simioli nella battaglia a sostegno del ragazzo gambizzato.

“Ci batteremo fino alla fine per far sì che Gaetano abbia giustizia, vigileremo continuamente su questa vicenda finché non saranno condannati i colpevoli. Chiediamo tutti la verità e giustizia su questa vicenda, chiediamo che Sant’Antimo venga liberata dalla criminalità. Non è possibile che i delinquenti siano a piede libero e possano fare quello che gli pare e le vittime debbano andare via” ha dichiarato Borrelli.

Articolo pubblicato il 2 Novembre 2020 - 20:19 - Antonio Carlino

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