Coronavirus, la Farmindustria:’Vaccino possibile a fine anno’

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Coronavirus, la Farmindustria: ‘Vaccino possibile a fine anno’.

“Molte aziende farmaceutiche sono in fase avanzata di sperimentazione per un vaccino contro il Covid-19. Potrebbe essere questione di pochi mesi”. E’ la previsione del presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, in un’intervista a ‘Class Cube’. “La situazione attuale mi rende ottimista. Oggi ci sono quasi 200 prototipi di vaccini – fa il punto -allo studio: di questi, 42 sono già in sperimentazione sull’uomo e 10 sono entrati nella fase tre, l’ultimo step di sperimentazione. Il numero resta incoraggiante e spero a questo punto che più di un vaccino possa essere disponibile in tempi brevi”.

“Ci sono due o tre vaccini molto avanti con la sperimentazione – prosegue – che potrebbero concludere l’iter addirittura nei primi mesi del 2021 o anche a fine 2020. Dobbiamo essere prudenti ma c’è questa possibilità, anche se una cura non sarà disponibile per tutti da subito, come sostenuto dall’Oms: ci vorrà tempo per produrre un discreto numero di dosi. Le prime saranno comunque a disposizione dei soggetti a rischio, come gli operatori sanitari”.

– “Siccome il processo di produzione di un vaccino non è breve, alcune aziende più avanti con gli studi – spiega Scaccabarozzi – hanno già cominciato a produrlo, assumendosi il rischio di un fallimento. Avviare la produzione senza attendere risultati positivi di uno studio è un grande segnale di responsabilità da parte delle imprese del farmaco, in un momento particolarmente complesso. Se gli studi clinici arriveranno fino in fondo e otterranno l’ok all’immissione in commercio, avremo le prime dosi di vaccino; in caso contrario, saranno le stesse aziende pharma a farsi carico delle perdite dovute al fallimento”.



    Per il numero uno di Farmindustria, “non è una corsa tra Paesi e neppure tra aziende. E una corsa contro il tempo. Abbiamo visto in questo periodo che società concorrenti oggi collaborano con grande senso di responsabilità, mettendo a disposizione l’una dell’altra anche gli impianti produttivi. Il vaccino sarà quindi per tutti”. Su questo fronte “l’Italia sta facendo la sua parte sia dal punto di vista della ricerca sia della produzione. Così come anche per le altre terapie, anticorpi monoclonali, farmaci, plasma”.


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