Camionisti nullatenenti casertani uccisero un gommista a Ravenna: lo Stato risarcirà la famiglia della vittima.
Il Tribunale civile di Roma ha condannato la Presidenza del Consiglio dei Ministri a risarcire 50mila euro a Katia Di Benedetto, all'epoca fidanzata convivente del gommista 35enne bolognese Andrea Tartari, ammazzato con sei coltellate al culmine di una banale lite in strada il 20 luglio 2008 a Porto Corsini, sul litorale ravennate.Potrebbe interessarti
Spedizioni sempre più complesse e vincoli contrattuali: la soluzione? Paccofacile.it
Italia in caso di attacco atomico le alte cariche dello Stato restano senza bunker
Faida tra famiglie sinti: uccisa Dolores Dori, 44enne abbandonata davanti all’ospedale di Desenzano
Liguria, la sposa è in ritardo: il prete non ammette ritardi e inizia il matrimonio senza di lei
Come in questo caso, appunto, dove i due autori del delitto - due fratelli camionisti, Salvatore e Giovanni Vertone di 44 e 41 anni, originari di Mondragone , bloccati dai carabinieri nei pressi del carcere di Carinola dopo una rocambolesca fuga e condannati in via definitiva a 30 e a 21 anni 8 mesi di reclusione oltre al risarcimento integrale del danno - non hanno mai pagato nemmeno la provvisionale. Non era andato a buon fine, per insufficiente capienza, il tentativo di inserirsi nella procedura esecutiva dell'abitazione dei due che si trova proprio di fronte alla scena del crimine: una volta in carcere, i due avevano smesso di pagare il mutuo.
Tartari era stato ucciso sotto agli occhi della fidanzata, con la quale conviveva da una decina danni a Marzabotto , morendo tra le sue braccia. Circostanze che, come ha sottolineato il Tribunale di Roma, hanno avuto ripercussioni psicologiche sulla donna la quale era peraltro a sua volta rimasta ferita a causa di uno strattone assestatole da uno dei due fratelli per impedirle di soccorrere il compagno.






