Il papà del piccolo Giuseppe Di Matteo: ‘Ma lo Stato c’è?’

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“Ma lo Stato c’è o non c’e’? Lo Stato fa finta di niente?”: e’ la domanda che rivolge il pentito Santino Di Matteo, padre del piccolo Giuseppe rapito e sciolto nell’acido dai Corleonesi, avendo appreso della scarcerazione di Cataldo Franco, uno dei sequestratori di suo figlio.

 

Lo riporta il Corriere della Sera. Cataldo è stato scarcerato in considerazione dell’età, 84 anni, e di una grave malattia: “Quindi devono curarlo in un reparto sanitario per detenuti. Come hanno fatto con Provenzano, con Riina. Come è obbligatorio fare con ergastolani che non si sono mai pentiti di niente. Non si può mandare a casa uno che ha tenuto mio figlio per mesi in un capanno dell’olio, chiedendo di spostarlo in un altro tugurio quando doveva raccogliere le olive. E’ una cosa vergognosa. E’ la vergogna dello Stato”, ha detto Santino Di Matteo.

Secondo lui, non è soltanto colpa del ministro della Giustizia Bonafede, ma è responsabilità dei giudici di sorveglianza: “Sono loro che alla fine mettono la firma. Anche se il Dap sbaglia, come si è detto, il giudice non può collaborare all’errore. Possibile che non capiscano nemmeno al ministero di Giustizia che queste persone già mandano segnali da dentro il carcere. E ne abbiamo viste di cotte e di crude. Pensa quando stanno a casa, quando tornano nelle loro campagne col capanno dell’olio… Lo Stato così comette un errore grandissimo”.




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