Premio Penisola Sorrentina: per il ‘dopovirus’ rilanciare la #BellezzaItalia con programmi integrati tra cultura e turismo

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L’emergenza Covid19 è in corso. Ed ancora nel Paese, in particolare in Campania e nelle regioni del Sud, si aspetta il picco dei contagi.
C’è però chi, nel rispetto delle regole governative, continua a lavorare e a preparare l’edizione 2020 del Premio “Penisola Sorrentina Arturo Esposito” che sarà dedicata alla Bellezza. Quella Bellezza che è stata ed è il tratto distintivo del nostro Paese.
Tutti i social del Premio sono inondati, quasi a cadenza quotidiana, da dirette web e collegamenti ai canali Youtube ufficiali di artisti amici del Premio come Sergio Cammariere, Danilo Rea, Luca Barbareschi, solo per citarne alcuni.

“Dobbiamo tenerci pronti a gestire però il post virus”, dichiara il patron Mario Esposito. “Sarà necessario per il nostro territorio sperimentare una gestione associata della promozione turistica e culturale, allo scopo di raggiungere risultati efficienti. Occorre, però, prepararsi sin d’ora. Non sarà più il tempo degli individualismi”, continua il giornalista alla guida della prestigiosa rassegna culturale.
Sono di poche ore fa infatti le dichiarazioni della viceministra agli esteri Marina Sereni dopo il Decreto Legge #CuraItalia in cui si evidenzia che occorre ripartire dalla cultura e dal turismo, settori più colpiti dalla crisi e al tempo stesso ottimi strumenti di promozione economica.
“La dimensione economica del Paese cambierà, è scontato affermarlo. Tutti i settori dovranno ripensare ai loro processi produttivi. Sarà necessario riposizionare il brand #BellezzaItalia nel mondo e all’interno dello stesso Paese, per ridare fiducia ed ottimismo”, dichiara Mario Esposito.

“Alla Penisola Sorrentina sarà chiesto un grande sforzo per rimettersi in piedi e tornare ad essere competitiva. Ha però tutti gli ingredienti per farlo. Stavolta sarà necessario però riproporsi con la responsabilità e la consapevolezza della propria Bellezza per cercare nuove sponde e un nuovo mercato. Ci vorrà del tempo. Occorre ripensarsi. Speriamo che dalla crisi, oltre che più poveri economicamente, potremo uscire più ricchi umanamente ed intellettualmente”.
A livello operativo, il patron del Premio “Penisola Sorrentina” pensa ad una programmazione culturale istituzionale divisa per ambiti territoriali: “Non bastano sussidi e piccoli risarcimenti per il settore culturale”, dichiara Esposito.



    “Occorrono programmazioni integrate, di qualità, coordinate, divise per ambiti territoriali, che in un’ottica di sussidiarietà vengano portate sui tavoli di Enti locali, Regione e Stato per ottenere finanziamenti importanti, in grado di rimettere in moto un sistema che rispetto agli altri non produci effetti economici immediati ma di lunga durata, andando anche ad impattare su fenomeni sociali complessi e delicati, come il senso della comunità, dell’appartenenza, della creatività , dell’autoimprenditorialità, dei giovani.
    “Speriamo che dopo tanta tanta distanza necessaria a contenere il contagio, ci si riavvicini a un tavolo di programmazione con una nuova prossemica intellettuale, un nuovo progetto generale di Uomo, di Cultura, di Bellezza”, conclude Mario Esposito.


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