Miseria a Scampia dopo lo stop di piccoli lavori: vedova aiutata dalla Comunità di S. Egidio

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Napoli. Storie di miseria e solitudine si stanno consumando nei quartieri più popolari di Napoli dove chi aveva piccoli lavori saltuari o pagati a nero non riesce ad andare avanti. La Comunità di S. Egidio a Scampia continua ogni giorno a fare un lavoro encomiabile rispondendo al grido di aiuto di tante persone, soprattutto anziani, che non riescono a sopravvivere. Proprio i volontari di S. Egidio in questi giorni stanno aiutando una vedova, assunta, 72 anni, che vive con il figlio sieropositivo e deve campare con una pensione di 600 euro al mese. Prima dell’emergenza coronavirus faceva piccoli lavoretti per rimpinguare il misero sussidio, ora ha dovuto chiedere l’aiuto della Comunità di S. Egidio che le ha portato generi alimentari per andare avanti.  “Ho la pensione di reversibilità di mio marito, 600 euro, e facevo piccoli lavori di pulizia. Ora è tutto fermo e vivo con mio figlio sieropositivo, che ha una gamba rotta dopo essere stato investito. I soldi sono finiti e per la prima volta ho dovuto chiedere aiuto”. Dice Assunta che vive a Scampia, periferia nord di Napoli, in una casa popolare. “Fino a quattro anni fa – racconta Assunta – mi occupavo di una signora del Vomero di oltre 90 anni. Poi lei è morta e io ho smesso, ma tiravamo avanti con piccoli lavori. Poi mio figlio, che è sieropositivo da anni, è stato investito la sera del 14 febbraio e si è rotto il ginocchio”. Nel momento dell’emergenza per il Covid-19, Assunta ha dovuto fronteggiare anche i problemi di salute del figlio. “Dovevamo fare la visita al Cardarelli per togliergli il gesso ma ce l’hanno rimandata per il virus. Lui pero’ soffriva e allora sono dovuta andare da un medico privato, tra visita e rimozione del gesso e dei punti mi è costato 150 euro. Pago 150 euro di affitto e con le spese per assistere mio figlio i soldi sono finiti. Ho chiesto aiuto e mi hanno indirizzato alla Comunità di Sant’Egidio, che mi ha dato una grande mano. Li abbraccerei. Ma non posso, in questo momento non possiamo neanche abbracciarci”. La donna è vedova da 16 anni, ora va avanti ma guarda con grave preoccupazione al futuro: “Ho una bolletta elettrica non pagata – confessa – non ho soldi. Ora con la nuova pensione credo che dovrò pagare anche una visita di controllo e una nuova radiografia al ginocchio di mio figlio. Per questo ho chiamato la Croce Rossa, mi hanno detto che lunedì verranno a darmi una mano”.
La solidarietà e il volontariato hanno aiutato la signora che come tanti altri sta vivendo un momento di grande crisi. “Le difficoltà stanno aumentando – dice Antonio Mattone, responsabile della Comunità di Sant’Egidio a Napoli – ora ci chiedono anche solo un pacco di pasta. Prima molte persone che facevano lavori legali, come piccoli ambulanti con licenza, piccoli artigiani, guadagnavano quello che bastava a mettere un piatto in tavola. Ora sono fermi e non vanno più avanti. Ci contattano anche molti anziani che sono costretti a dare una mano ai figli, però poi si trovano loro senza soldi. E’ una situazione molto preoccupante, bisogna intervenire subito, non aspettare”. 


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