Covid -19, i Biologi:’ Essenziale mantenere la calma. Bisogna avere fiducia nelle nostre strutture sanitarie’

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Dobbiamo doverosamente oggi rivolgerci al nostro lettore riportando una notizia di qualche giorno fa. Essa riguarda un coraggioso Comunicato Stampa del Presidente dell’Ordine Nazionale dei Biologi Vincenzo D’Anna. Innanzi tutto precisiamo che D’Anna è Biologo anch’egli in prima persona, prima che Presidente dei Biologi Italiani. E che il suo passato da parlamentare non lo ha visto mai abbandonare la professione, anzi!
Nel Comunicato D’Anna mette a disposizione delle Istituzioni Sanitarie nazionali le schiere di Biologi iscritti all’Ordine con sede a Roma, in sigla O.N.B., che però sta aprendo sedi in altre regioni italiane in attuazione di precise disposizioni di Legge.
IL Comunicato – che si sta confermando tra i più ancora attuali ancora oggi – esordisce in controcanto rispetto a certi Politici e a certi scienziati, o pseudo/tali, che hanno prima disegnato scenari apocalittici e che ora starnazzano contro il Governo, chiedendo le dimissioni del Ministro della Sanità, quelle del Capo della Protezione civile, o addirittura quelle di Conte, reo di aver detto sommessamente che in un Ospedale il protocollo non è stato applicata in maniera propria!!!. Il Comunicato Stampa del Sen. D’Anna – che di seguito riportiamo per stralci – esordisce così: ” …… Sbaglia chi vestendo i panni dell’intemerato difensore della scienza, bacchetta il governo sul fronte dell’emergenza Coronavirus, per non aver dato vita alla quarantena di massa ed alla chiusura ed al controllo di tutti i varchi di frontiera”. Poi continua aprendosi a serene considerazioni scientifiche: “Esistono i portatori sani e quelli che, pur avendo addosso il virus, non avvertono ancora i sintomi della malattia.” E precisa la propria posizione sulla situazione italiana: “Il Covid 19, contrariamente a quanto sospettato, è entrato dal Nord del Paese, non certo da…Lampedusa!”. Inoltre D’Anna snocciola dati statistici autorevoli: “Secondo i dati dell’Imperial College di Londra, i contagiati in Cina venuti a contatto col sistema sanitario locale sarebbero 80mila di cui solo il 3% è deceduto. Ma gli infettati, compresi cioè quelli non venuti a contatto con le locali strutture sanitarie, sarebbero 800mila e quindi, in tal caso, la mortalità scenderebbe allo 0,3 %…. Il vero pericolo – conclude D’Anna – é dunque il panico e chi lo semina.
Noi ci ritroviamo su queste posizioni responsabili – ma non necessariamente ottimistiche – mentre respingiamo quelle catastrofiste, anche se sostenute da buona fede. Il che non è poi sempre vero. Siamo comunque convinti del fatto che è inutile ricorrere alla chiusura delle frontiere e alla quarantene di massa precauzionali.
D’altra parte alcuni autorevoli ricercatori del Progetto GenoBioma come il dr Del Buono e dr Tedeschi in due diverse trasmissioni radio ONB, hanno speso parole di incoraggiamento e di rasserenamento per la gente comune riperimetrando l’area rossa della pericolosità del Corona virus.
Una rappresentazione fantasiosa del MicroBioma

covid -19

Abbiamo così appreso le teorie di autorevoli epidemiologi che tendono a ipotizzare una minore capacità di resistenza al Virus nelle aree interne delle Cina, intorno alla città di Wuhan, forse dovuto al millenario isolamento di nicchia geografica e biologica. E certamente l’Italia, crocevia delle genti mediterranee e non solo, tutto è stata nei millenni tranne che una nicchia isolata nel mare “lorum”, non nostrum affatto. Abbiamo altresì saputo che la paura incontrollata del Virus alza i livelli di adrenalina, abbassando le barriere personali di auto difesa e resistenza ai virus. E che la reazione febbrile è un segnale in sé positivo di resistenza dell’organismo all’attacco del virus. Pertanto la febbre non va soppressa ut sic, ma soltanto se essa raggiunge livelli di iperpiressia pericolosi, cioè oltre i 38,5° gradi alla misurazione con il termometro. Possibilmente con mezzi fisici, come la classica benda bagnata sulla fronte e altri “rimedi della nonna” in cui si erano stratificati secoli di cultura medica. E sembrerà strano, abbiano saputo anche che il digiuno in casi influenzali fa bene perché contribuisce a riequilibrare il BicroBioma, che è la riserva aurea, il vero tesoro nascosto della salute di una persona. Un digiuno ragionato e non assoluto e corroborato da liquidi ed estratti vegetali. Il tutto, si intende, sotto la guida del medico curante.
Occorre insomma mai come oggi mantenere calma, nutrire fiducia nelle istituzioni e mettere in atto con puntualità le norme igieniche suggerite dal Ministero della Salute. Pronti alla massima vigilanza ma anche alla massima collaborazione con le Autorità in caso di necessità. Queste le raccomandazioni che inoltriamo al lettore. Serenamente.
Federico L. I. Federico


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