Napoli, polemiche sulla nomina di Pietro Ioia: contrari, Borrelli, Cantalamessa e il sindacato degli agenti penitenziari. Favorevoli i Radicali

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Una nomina per molti inaccettabile quella di Pietro Ioia a garante dei detenuti di Napoli, voluta dal sindaco Luigi de Magistris, ufficializzata ieri. L’Osapp organizzazione sindacale autonoma Polizia Penitenziaria si dissocia dalla scelta fatta dal Sindaco di Napoli De Magistris nella persona del sig.Ioia Pietro come Garante dei detenuti di Napoli.
A dichiararlo è il segretario Provinciale Osapp Napoli Castaldo Luigi che rappresenta il malumore del personale di Polizia Penitenziaria nella scelta impopolare fatta dal sindaco di Napoli. “Non si condivide e non si accetta tale scelta per molteplici motivazioni che l’O.S. Osapp mette in evidenza come maggior sigla rappresentativa in Campania. Ci si chiede come possa entrare negli istituti penitenziari napoletani un soggetto con un casellario giudiziario di rilevanza non comune?
Ci si chiede come lo Stato attraverso la figura del sindaco De Magistris permetta che a garantire i detenuti sia un soggetto che per anni ha rappresentato l’anti-Stato?
È come prendere il sig.Cesare Battisti e dargli la possibilità di entrare e dire la sua a Montecitorio, dopotutto sic!
L’Osapp tiene a precisare che il sig.Ioia ha più volte tentato di entrare a Poggioreale con varie astuzie, ma visti i suoi precedenti non gli è mai stato permesso,come prevede la normativa vigente, ed ora cosa accadrà? Probabilmente molte informazioni sfuggono al sig. sindaco De Magistris, oppure vi sono motivazioni molto più valide a Noi sconosciute?Inoltre pur vero che tutti si possano ravvedere dai crimini perpetrati, questo è e dovrebbe essere il nostro fine, ma quali criteri ed esempi diamo alla società sana nella scelta di un rappresentante dei detenuti con oltre 20anni di galera alle spalle?Dovrebbero essere altri i messaggi da lanciare! Noi dell’Osapp, come sempre staremo a vigilare sul buon andamento della Giustizia e sulla Sicurezza nell’interesse di Tutti”. “Un ex detenuto nel carcere di Poggioreale per reati quali spaccio di stupefacenti, a garante dei detenuti per la città di Napoli? Assurdo”, attacca il presidente dell’Uspp, Giuseppe Moretti, con il segretario regionale campano, Ciro Auricchio. I due ricordano che tra i requisiti previsti per la scelta di un garante dei 3.500 detenuti napoletani figurano anche “la comprovata formazione e competenza in materia di scienze giuridiche ed integrità morale”. Se Ioia ben conosce il carcere, i suoi meccanismi e le sue storture, però, è perché ha trascorso oltre 22 anni nelle carceri italiane e spagnole, tra cui Poggioreale a Napoli, per traffico e spaccio di stupefacenti; un uomo dunque passato dalla bella vita garantita dallo spaccio nel quartiere di Forcella alla ‘cella zero’, un luogo a Poggioreale dove detenuti venivano vessati dalle guardie penitenziarie. Scontata la pena, Pietro Ioia ha denunciato, e il procedimento giudiziario ha visto 22 indagati, tra cui agenti penitenziari e anche medici. Oggi è presidente dell’Associazione ex detenuti organizzati napoletani, scrittore, attore. “Ci aspettavamo che la scelta ricadesse su un operatore già impegnato nel sociale, ma con competenze specifiche ed adeguata formazione professionale come da delibera relativa al bando. Non riusciamo davvero a comprendere perché nella maggior parte delle città italiane siano stati scelti avvocati, esperti di diritto, dirigenti penitenziari, professori universitari, mentre il Comune di Napoli ha fatto una nomina ‘alternativa e ribelle’, non conforme ai requisiti prescritti e verosimilmente frutto di strategie politiche, con effetti destabilizzanti per le carceri napoletane”, concludono Moretti e Auricchio. Perplessità analoghe sono sorte nel Sappe, altro sindacato di polizia. C’è invece chi è più che a favore della scelta dell’amministrazione comunale. “La nomina di Pietro Ioia rappresenta il coronamento di una battaglia che ci ha visto impegnati fin dalla fine del 2017 con la richiesta di istituire la figura del Garante cittadino dei detenuti”, sottolinea l’associazione Radicali per il Mezzogiorno Europeo. “Un successo su tutta la linea”, rivendicano, dato che oltre all’istituzione del Garante cittadino “e’ arrivata anche la nomina in capo alla persona individuata dall’associazione per ricoprire tale incarico”. Raffaele Minieri, della direzione nazionale di Radicali Italiani nonche’ socio fondatore dei Radicali per il Mezzogiorno Europeo sostiene che “Pietro Ioia sia la migliore scelta possibile. E’ gia’ di fatto il Garante dei diritti dei detenuti. Il suo impegno per gli ultimi e’ un esempio per tutti”.“Non posso che dissentire profondamente con la decisione del Comune di Napoli di nominare Pietro Ioia garante dei detenuti della città. Si tratta di un soggetto con una visione distorta della legalità come testimoniano gli scontri televisivi che ho avuto con lui. Ioia, durante una puntata di “Non è l’Arena”, è arrivato a sostenere che la metà dei parcheggiatori abusivi non sono estorsori e rappresentano dunque delle persone perbene che vanno tollerate. Dinanzi alle mie rimostranze non trovò di meglio che scadere nel benaltrismo, blaterando di malapolitica e non meglio specificate politiche sociali a favore di questi delinquenti. Restiamo stupefatti che si affidi un ruolo tanto delicato ad un soggetto del genere”. Lo afferma il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli. “Tra l’altro – prosegue Borrelli – il bando richiedeva come requisito l’integrità morale. Stiamo parlando di un ex narcotrafficante che non mi pare risponda al profilo delineato dalla delibera. Tantomeno possiede le competenze e la formazione professionale richieste”. Anche il deputato della Lega, Gianluca Cantalamessa si scaglia contro la nomina: “Il sindaco dell’illegalità ha nominato come garante dei detenuti Pietro Ioia, ex “capo dei parcheggiatori abusivi”, Nominare quale garante dei detenuti colui il quale ha denunciato vari agenti della Polizia Penitenziaria, definendoli “carnefici” è una offesa a tutti coloro indossano una divisa. Sono solo contento se una persona si “ravvede” e credo che il problema del fine pena mai sia un problema di tutti, ma di qui a nominare garante dei detenuti chi chiede indulto ed amnistia per i detenuti e denuncia gli agenti mi sembra un segnale chiaro di questa amministrazione oltre che una inutile provocazione. Tutto questo mentre al Vasto oggi, per l’ennesima volta, è successo l’inferno. Ed ovviamente il Sindaco non ha detto una parola…. Piena solidarietà agli agenti di Polizia Penitenziaria mortificati da questa nomina, così come ogni giorno in questa città sono mortificate le persone che provano a rispettare le regole. Sindaco Napoli merita rispetto”.


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