Napoli, aggressioni negli ospedali, dal comitato ordine pubblico: maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine

SULLO STESSO ARGOMENTO

Nella mattinata odierna si è tenuta, presso la Prefettura di Napoli, una riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica presieduta dal Prefetto, Carmela Pagano, cui erano presenti oltre al Questore Giuliano e ai Comandanti provinciali dell’Arma dei Carabinieri, La Gala, e della Guardia di Finanza, Failla, la regione Campania, rappresentata dal Vice Capo di Gabinetto, Bove, accompagnata dai Direttori Generali dell’A.S.L. NA 1 Centro, dell’Azienda Ospedaliera Santobono Pausillipon, da delegati dei Direttori Generali dell’Azienda Ospedaliera Cardarelli e dell’Azienda dei Colli, per l’esame della problematica relativa al fenomeno delle aggressioni nei confronti di medici e operatori delle strutture sanitarie.

Premesso che il fenomeno è non solo napoletano, tanto che sono in discussione in Parlamento misure legislative a tutela degli operatori della sanità, e che non si registra una crescita esponenziale dei casi denunciati (87 casi nel 2019, di cui 21 di aggressione solo verbale, a fronte degli 82 casi del 2018), si è convenuto – nello spirito di massima collaborazione e impulso al potenziamento degli standard di sicurezza degli ospedali dell’area metropolitana, che le Forze di Polizia intensificheranno un’assidua vigilanza mobile dei nosocomi, già obiettivi sensibili del Piano Coordinato di Controllo del Territorio, con frequenti passaggi e soste. Saranno, inoltre, stabiliti rapporti costanti tra i dirigenti e i comandanti dei presidi delle Forze dell’Ordine di zona e le Direzioni Ospedaliere per agevolare il più tempestivo intervento a chiamata.

Dopo un esame approfondito della tematica, è emersa anche la necessità di un adeguamento tecnologico dei sistemi di videosorveglianza esistenti presso i nosocomi, mediante collegamenti diretti con le sale operative delle Forze di Polizia, attive h24, preferibilmente con invio di immagini degli ambienti più a rischio. Le aziende sanitarie si sono impegnate ad ottimizzare i modelli organizzativi, potendo usufruire – per gli aspetti di sicurezza – di consulenza tecnica delle Forze di Polizia (es. numero guardie giurate impiegate e specifica formazione delle stesse che, come ribadito da recenti direttive del Ministero dell’Interno, devono essere esclusivamente dipendenti da istituti di vigilanza privata autorizzati dalla Prefettura). Le direzioni ospedaliere cureranno, altresì, la preparazione del personale interno più interessato ai contatti con l’utenza.




LEGGI ANCHE

Apprensione per Michelle e Sofia, 12 e 13 anni, scomparse: appello social dei familiari

Sono momenti di intensa preoccupazione per due famiglie provenienti dalla zona di Ravenna. I loro figli, due ragazze di appena 12 e 13 anni, sono scomparse da ieri mattina. Le giovanissime Michelle Carlucci, 12 anni, di Alfonsine, e Sofia Rivera, 13 anni, di Cotignola, non sono ritornate a casa dopo essere state accompagnate a scuola dai loro genitori. Di fronte a questa situazione, le due famiglie si sono immediatamente rivolte ai Carabinieri. Dalle prime indagini,...

I Nas sequestrano due tonnellate tra uova di Pasqua e colombe

I Carabinieri per la Tutela della Salute, in collaborazione con il Ministero della Salute, hanno potenziato i controlli sui prodotti tradizionali. Sono emerse varie violazioni legate alla mancanza di pulizia e igiene negli ambienti di lavoro, all'assenza delle dovute misure di sicurezza alimentare, alla mancanza di tracciabilità dei prodotti e a etichette non conformi. Alcuni casi hanno coinvolto ingredienti scaduti e conservati in condizioni igieniche precarie, con presenza di roditori. I Nas Carabinieri hanno condotto...

Castellammare choc: in rete tutte le immagini dell’omicidio di Alfonso Fontana

Era arrivato con qualcuno a Torre Annunziata la sera in cui fu ucciso Alfonso Fontana, il rampollo della nota famiglia di camorra dei "Fasano" di Castellammare di Stabia. Per il suo omicidio è in carcere da un mese uno dei boss del quartiere Moscarella, Catello Martino detto "puparuolo". La novità investigativa per i soli media la si evince da un video , che stava circolando in rete da due giorni e che è stato diffuso...

Si è pentito il super boss Francesco Schiavone “Sandokan”

Un terremoto nel mondo camorristico: il boss dei Casalesi, Francesco Schiavone "Sandokan", dopo 26 anni dal suo arresto, ha deciso di collaborare con la giustizia. La notizia, riportata da Cronache di Caserta, ha sconvolto la comunità casalese e rappresenta una svolta epocale nella lotta contro la camorra. Un regno di terrore che si sgretola. Sandokan, 71 anni, era considerato l'uomo che ha spodestato Antonio Bardellino, altro noto capoclan. Arrestato nel 1998 e condannato all'ergastolo per diversi...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE