Un territorio che va monitorato, “e la mia presenza qui significa che c’e’ attenzione da parte dello Stato”. Il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, raggiunge Avellino e incontra il procuratore della Repubblica Rosario Cantelmo dopo una serie di attentati, anche nei confronti di amministratori locali, oltre che di imprenditori e di esponenti politici. E proprio riguardo agli episodi registrati, dalla raffica di colpi contro alcune auto di un nucleo familiare, alla bomba nel Suv di un imprenditore e al pestaggio di un assessore, Morra tratteggia lo scenario, che per gli inquirenti avellinesi e’ gia’ abbastanza chiaro. “Senza entrare nello specifico – dice – sono soprattutto omissioni che consentono a qualcuno, che non si comporta nel rispetto delle regole democratiche, di acquistare forza e peso all’interno di territori e nella societa'”. Un’infiltrazione criminale, secondo il presidente della commissione Antimafia che ritiene l’organismo che coordina non solo “un’istituzione repressiva o che al piu’ aiuti il Parlamento a legiferare in materia antimafia. Noi dobbiamo anche immaginare la Commissione – conclude – come un’avanguardia educativa e comunicativa per far comprendere che la prima emergenza in tutto il Paese e’ l’emergenza criminale di stampo mafioso”.
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