“Nel primo pomeriggio di oggi un detenuto ha dato fuoco al materasso e a tutto quello che c’era nella sua cella del Centro Clinico del carcere. Un fatto grave, che avrebbe potuto avere peggiori conseguenze se non fosse intervenuto per tempo il personale di Polizia Penitenziaria. Si è reso necessario sfollare il Reparto detentivo, tra i quali detenuti ristretti vi è anche uno degli americani coinvolto nell’uccisione del Vice Brigadiere dei Carabinieri Cerciello Rega”. Lo afferma Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. “Poteva essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel Reparto e dal successivo impiego degli altri poliziotti penitenziari – aggiunge – Sono stati bravi i poliziotti penitenziari in servizio nel carcere di Regina Coeli a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza”. Somma esprime ai poliziotti di Regina Coeli a Roma “la solidarietà e la vicinanza del Sappe e evidenzia come l’incendio sventato nel carcere e’ “sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici”.
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