Paolo Rossi, l’Italia femminile fa sognare

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Perfino i francesi presenti nello stadio Delaune, a Reims, a un certo punto, hanno cominciato a gridare: “Italie, Italie”, a conferma di come la serata del 14 giugno abbia avuto contorni storici, assumendo le sembianze del grande evento: l’Italia ha rifilato una ‘manita’ alla Giamaica e conquistato gli ottavi del Mondiale femminile. Azzurre in testa al girone e in grande crescita negli ascolti tv, visto che la loro seconda partita e’ stata vista da quasi tre milioni di spettatori, con il 23% di share. L’entusiasmo intorno alle ragazze di Milena Bertolini cresce, quindi, e anche uno come Pablito Rossi si sbilancia: “si puo’ sognare”. Intanto c’e’ da preparare la sfida col Brasile di martedi’ a Valenciennes. Un pari garantirebbe il passaggio del turno da prime classificate e un accoppiamento meno rischioso. La Selecao alla Giamaica ne ha fatti tre ma contro l’Australia ha perso. Il campo ha detto che l’Italia e’ la piu’ forte del girone. Chi avrebbe potuto prevederlo? Intanto si parla anche di ItalJuve, visto che sono bianconere le tre giocatrici finora in gol: Barbara Bonansea (doppietta all’Australia), Aurora Galli e Cristiana Girelli (rispettivamente doppietta e tripletta alla Giamaica). Ma non solo: Giuliani fra i pali, la capitana Sara Gama e Valentina Cernoia, senza dimenticare Boattin e Rosucci, formano l’ossatura di una squadra che vuole continuare a stupire. “Fare un gol al mondiale e’ bello, segnarne tre e’ grandissimo”, la benedizione di un bomber di razza come Paolo Rossi che nel 1982 affosso’ con una tripletta il Brasile al Sarria di Barcellona, regalando all’Italia la semifinale. “Guarda caso le prossime avversarie delle azzurre sono proprio le brasiliane. Quindi, mi aspetto un’altra impresa…”, aggiunge ‘Pablito’. “Il gruppo e’ unito e si puo’ sognare”, taglia corto. Le ragazze sono arrivare dove i ragazzi non riescono ad arrivare dal 2006, anno del successo al Mondiale di Germania: nelle altre fasi finali dei tornei iridati, la Nazionale maschile si e’ fermata al girone eliminatorio (2010 in Sudafrica e 2014 in Brasile), al quale nel 2018 non hanno nemmeno preso parte per mancata qualificazione. Un paragone e’ impossibile, ma per avvicinare piano piano questi due mondi si sta muovendo anche il presidente della Figc, Gabriele Gravina, che ieri sera ha brindato alla vittoria sulla Giamaica e si e’ sbilanciato sulla introduzione del professionismo nel calcio femminile. “E’ ora di riconoscerlo alle ragazze, che lo rivendicano”. Gravina propone di far beneficiare i club femminili, cosi’ come per il primo livello del professionismo maschile, di un credito d’imposta da reinvestire per attutire l’impatto dei costi del professionismo. Il numero 1 del calcio italiano ammette che, al di la’ dell’esito del Mondiale, il consenso raccolto dalle Azzurre “andrebbe accompagnato da un progetto che individui l’equilibrio tra un nuovo status lavorativo e le criticita’ economiche che condizionano il sistema professionistico di base”. In Italia qualcosa comincia a muoversi, insomma, e a fare da traino sono i successi iridati della Nazionale della Bertolini. In Australia e’ stata da tempo annunciata la parita’ degli stipendi, in Olanda pure, ma dal 2023.


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