Morti bianche, strage senza fine

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Morire sul lavoro il giorno della Festa dei lavoratori, nel momento dell’anno in cui non solo se ne celebra solennemente l’importanza sociale e umana, ma anche, e soprattutto, si puntano i riflettori sulla sicurezza negli ambienti di lavoro. Alessandro Ziliani, muratore bergamasco di 50 anni, e’ morto il primo maggio: lo ha schiacciato un enorme blocco di cemento che non gli ha lasciato scampo. Nonostante fosse un giorno di festa, l’uomo stava lavorando in un’azienda agricola in provincia di Piacenza. E’ deceduto poco dopo il trasporto in condizioni disperate con l’eliambulanza del 118 all’ospedale Maggiore di Parma. Mentre il 50enne stava vivendo i suoi ultimi istanti, a una manciata di chilometri di distanza, a Bologna, Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, dal palco di piazza Maggiore richiamava l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. “La sicurezza di questo Paese”, ha scandito dal palco chiamando in causa direttamente il ministro Matteo Salvini, “non e’ fare leggi per armarci e difenderci”, ma “la sicurezza che vogliamo e’ quella di non morire sul lavoro”. La tragedia piacentina tra l’altro non e’ stata l’unico incidente grave sul lavoro accaduto nel giorno del primo maggio e ore seguenti: a Gragnano  due operai sono caduti dal quinto piano di un’abitazione nel palazzo dove stavano lavorando per una ristrutturazione. Sono sotto osservazione ma non rischiano la vita. A Forli’ invece un operaio e’ stato travolto da un muletto all’aeroporto Luigi Ridolfi. E’ ricoverato in prognosi riservata. Nuova tragedia oggi, nel Palermitano un muratore di 62 anni e’ morto cadendo da un balcone che stava ristrutturando. Per l’incidente in cui ha perso la vita Ziliani, avvenuta in una frazione di Cortemaggiore, nella Bassa piacentina, la dinamica e’ ancora al vaglio dei carabinieri di Fiorenzuola d’Arda che, insieme ai tecnici della medicina del lavoro dell’Asl, hanno posto sotto sequestro il cantiere. Il fascicolo con tutti i rilievi e’ gia’ finito in Procura a Piacenza. Determinanti saranno le testimonianze di altri operai della ditta bergamasca che erano sul posto in quel momento: stavano tutti lavorando per demolire una vecchia stalla dell’azienda agricola. Alessandro Ziliani era in cima a un’impalcatura, almeno un altro collega si trovava a terra. Improvvisamente si e’ staccato un gigantesco blocco da una parete: quintali di cemento hanno travolto il 50enne. Per salvarlo sono accorsi i vigili del fuoco che lo hanno estratto dal macigno che lo stava schiacciando e lo hanno consegnato nelle mani del 118. Le condizioni dell’uomo sono apparse critiche fin da subito a causa di tutto quel peso sul torace per tanto tempo. L’ospedale di Parma dista meno di cinque minuti in volo con l’eliambulanza, il tutto è  stato fatto a tempo di record, ma poco dopo l’arrivo in rianimazione ne e’ stato constatato il decesso. Un altro operaio, suo collega, che si trovava a terra al momento della tragedia, e’ rimasto ferito ma in maniera lieve. Il 118 lo ha portato in ambulanza a Piacenza: se la caverà.


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