foto archivio
Il Gup di Napoli ha rinviato a giudizio l’ex sindaco di Capua, Carmine Antropoli, chirurgo dell’ospedale Cardarelli di Napoli con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Andranno al dibattimento anche altri quattro imputati, tra cui l’imprenditore Francesco Zagaria, ritenuto vicino al clan dei Casalesi, e gli ex consiglieri comunali di Capua Guido Taglialatela e Marco Ricci. Un quinto imputato ha chiesto invece il rito abbreviato. Antropoli era stato arrestato ad inizio febbraio insieme all’ imprenditore Zagaria, con l’accusa di aver stretto un patto con il clan dei Casalesi. L’ex sindaco, per la Dda, si sarebbe accordato con la fazione guidata da Michele Zagaria, attraverso l’imprenditore Francesco Zagaria (omonimo del boss), per avere sostegno elettorale, dando in cambio appalti. Nell’ordinanza d’arresto eseguita nel febbraio scorso, il Gip di Napoli Fabio Provvisier fu molto duro con l’ex sindaco di Capua. Durante le indagini, si legge nell’ordinanza, è emerso che nello studio di Antropoli il 3 maggio 2016, due giorni prima della presentazione delle liste il candidato Giuseppe Di Lillo fu preso a schiaffi da Francesco Zagaria per costringerlo a ritirare la candidatura. “Antropoli – scrisse il Gip – ha rappresentato, prima come sindaco e poi come consigliere, il referente politico-istituzionale del clan dei casalesi sul territorio di Capua”. L’imprenditore Zagaria risponde anche di concorso nel duplice omicidio di Sebastiano Caterino e Umberto De Falco, commesso a Santa Maria Capua Vetere il 31 ottobre 2003. Per gli inquirenti, l’imprenditore avrebbe svolto un ruolo di supporto ai killer su ordine del boss Michele Zagaria.
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