Camorra: i trenta arrestati dei clan Piccolo-Letizia si avvalgono della facoltà di non rispondere

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Si sono avvalse della facoltà di non rispondere alle domande del giudice le persone coinvolte nell’inchiesta sui Piccolo-Letizia e sui Perreca
Scena muta davanti al gip per i 30 arrestati martedì con l’accusa di associazione mafiosa in quanto ritenuti, a vario titolo, affiliati ai clan Piccolo-Letizia di Marcianise e Perreca di Recale.
Nella giornata di oggi si sono svolti gli interrogatori di garanzia degli indagati colpiti dalla misura cautelare in carcere. Tutti gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande dei magistrati. In particolare hanno fatto scena muta Giuseppe e Primo Letizia, difesi dagli avvocati Gaetano Laiso e Federico Simoncelli; stessa scelta per Maria Cristiano, difesa dall’avvocato Mariano Omarto, per Luigi Noia, difeso dall’avvocato Nicola Marino, e per Michele Maietta e Domenico Piccolo, difesi dall’avvocato Giuseppe Foglia. Ha reso dichiarazioni spontanee, pur avvalendosi della facoltà di non rispondere, Palma Bellopede Piccolo che ha negato le contestazioni mosse dalla Dda nei suoi confronti.

Gustavo Gentile


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