Quartieri di Napoli

Napoli, mini bus della squadra di allievi di calcio distrutto con pietre e mazze nel rione Sanità

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“Il pullmino ed i vetri si riparano, ma il ricordo di una Domenica così triste non potrà mai essere cancellato con ragazzi impauriti e staff basito da così tanta inadempienza generale”. Si chiude così il post della società Caravaggio-Barone calcio di Napoli pubblicato sulla propria pagina facebook e in cui si racconta di una “domenica bestiale” vissuta sul campo di calcio San Gennaro al quartiere Sanità dove si è disputata la la gara di campionato miniallievi cat. 2003 Spaccanapoli Sporting – Caravaggio/Barone calcio.
“Dopo aver giocato la gara,- si legge-sorvolando l’atteggiamento dell’arbitro visibilmente impaurito, perdendo noi 4-0, e dopo varie minacce e voci che rendevano l’atmosfera un po’ tesa, la squadra si è apprestata a lasciare la struttura. A pochi metri dal campo, più motorini, hanno circondato il pullmino che trasportava la squadra, lanciando pietre verso il pullmino stesso e nei vetri frantumandoli. Inoltre, scendendo nella sanità hanno affiancato il pullmino con mazze e bottiglie di vetro. Il tutto mentre lo staff chiamava tempestivamente i carabinieri mettendoli al corrente di quanto stesse accadendo, anche se i carabinieri stessi li hanno raggiunti solo telefonicamente accertandosi che il pulmino fosse riuscito ad uscire dal quartiere. Una vergogna allo stato puro, un insulto all’intelligenza e un calpestare ad uno sport bellissimo che dovrebbe solo portare sorrisi e gioia.
Ci siamo apprestati a fare la denuncia alle forze dell’ordine riconoscendo, tra l’altro, sui tanti motorini presenti, anche alcuni giocatori appartenenti alla squadra avversaria, che poco prima avevano preso parte alla gara sopra citata.
Ho deciso di scrivere e pubblicare tutto- conclude il post- perché deve finire questa vergogna. Non può accadere che ragazzi di 15/16 anni hanno rischiato di rimanere gravemente feriti con pietre o schegge di vetro rotto, le cui stesse pietre venivano lanciate da ragazzi della medesima età, senza pensare alla gravità di ciò che potesse accadere”.


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