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Incendi di auto e furti: così la camorra stabiese minacciava i pusher ‘non allineati’ della Penisola Sorrentina

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E’ stata denominata ”Terra delle sirene” l’operazione che ha portato i carabinieri della compagnia di Sorrento coordinati dalla Procura di Torre Annunziata, ad eseguire 26 ordinanze cautelari (14 in carcere, tre ai domiciliari, tre divieti di dimora e sei con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) emesse dal gip oplontino nei confronti di altrettanti soggetti accusati a vario titolo di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, coltivazione e produzione di stupefacenti, estorsione, danneggiamento, furto e minacce. Dalla indagini è emerso in particolare il tentativo di esponenti della criminalità, operanti anche nella vicina area stabiese, di ”acquisire e organizzare – come spiega in una nota il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Alessandro Pennasilico – attività illecite in costiera sorrentina, partendo proprio dal traffico di stupefacenti”. Le attività investigative che hanno condotto all’operazione odierna hanno preso il via all’inizio del 2018 da alcuni incendi di auto e piccoli danneggiamenti verificatisi negli ambienti degli spacciatori di Vico Equense. I carabinieri, grazie anche all’ausilio di intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche, hanno appurato il tentativo di ”invasione” territoriale in atto. ”Le indagini – conclude Pennasilico nel suo comunicato – hanno in particolare ricostruito centinaia di cessioni di droga, trasferimenti di stupefacente, ingenti pagamenti di contanti a produttori e fornitori, aggressioni tra malavitosi per ottenere il controllo criminale del territorio”.

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