Elezioni FIP Campania, dirigenti e allenatori di basket all’unisono: ”Situazione disastrosa che merita attenzione particolare”

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La lettera aperta di allenatori, dirigenti, istruttori e operatori del basket campano in vista delle prossime elezioni regionali che decreteranno il nuovo Consiglio Regionale FIP Campania

È ormai da tempo che ogni volta che abbiamo un’occasione di incontro tra colleghi, operatori, dirigenti è unanime la valutazione della situazione disastrata in cui versa il nostro movimento cestistico.
La nostra regione, con le sue particolarità, e le sue difficoltà sia di carattere logistico che di carattere economico, merita un’attenzione altrettanto particolare da parte degli organi istituzionali per essere al servizio delle associazioni che vanno tutelate e non vessate o semplicemente “munte”, ma aiutate a portare avanti un’attività che ormai oggi ha dell’eroico.
Ci siamo ritrovati tra amici e così come fatto riguardo all’inaccettabile formula del 3×3 under 16 e 18, abbiamo pensato di individuare alcuni punti essenziali da sottoporre ai prossimi candidati alle elezioni del consiglio regionale che si terranno fra circa 2 mesi. Punti che attendono di essere implementati dai suggerimenti e dalla collaborazione di tutti gli operatori.

1) RIFORMA DEI CAMPIONATI E DELLE LORO FORMULE PER QUANTO DI COMPETENZA REGIONALE:
– Cercare di costruire una vera piramide e non una piramide rovesciata dove un vertice ampio sia sostenuto da una base minuscola.
– Avere una serie C Gold a 16 squadre si è rivelata un fallimento totale nonché una missione impossibile nella nostra regione. Dunque, bisogna cercare di creare un campionato di Serie C unico o con un numero inferiore di squadre o con il coinvolgimento di province o regioni limitrofe.
– La sussistenza di tre livelli di campionati giovanili è assolutamente inammissibile: eccellenza, Elite, regionale sono tre livelli che, come dimostrano i numeri da più stagioni a questa parte, non ne giustificano il mantenimento. Eliminare dunque il livello intermedio dell’elite darebbe sicuramente più senso sia al campionato di Eccellenza che a quello Regionale.
– Eliminare eccessive ripetizioni di partite con doppie fasi e gironi supplementari con l’unico scopo di recuperare tasse gara da riscuotere dalle associazioni che già versano in grosse difficoltà economiche. Il numero di partite da giocare annualmente è inutilmente esorbitante, si arriva a giugno inoltrato per “allungare il brodo” con seconde fasi prive di logica, specie per le squadre non qualificate e fasi ad orologio che costringono ad incontrarsi sempre con le stesse avversarie. Senza tralasciare le trasferte isolane che riguardano sempre le stesse società con ingente aggravio di spese e senza più nemmeno il contributo a rimborso previsto negli scorsi anni ma solo una convenzione assurda che obbliga per forza a partire e tornare da e a Napoli.
– Il movimento femminile inoltre è in grave sofferenza. Il numero di tesserate in costante diminuzione ha trovato una parziale soluzione nella deroga dei campionati misti fino all’under 14; norma che potrebbe essere estesa anche a campionati di età superiore per dare la possibilità a ragazze che non possono o vogliono spostarsi di continuare comunque l’attività agonistica. Inoltre l’attuazione di progetti ad hoc riferiti nei punti successivi sarebbe estremamente utile a dare una boccata d’ossigeno ad un settore che va fortemente incentivato.

2) CREAZIONE DI UN PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA FIP CAMPANIA E L’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE:
– Creare dei veri e propri PON finanziati a cui le scuole del territorio possano aderire e mettere a disposizione delle associazioni del loro stesso territorio, in modo tale da non lasciare alla mercé assoluta della volontà dei dirigenti scolastici le associazioni sportive, o alla loro pura e volontaria opera il rapporto con gli enti medesimi che ormai è diventato molto complesso. Tale progetto necessita di impegno e dedizione dei vertici federali per essere portato avanti di fronte all’assoluto immobilismo degli ultimi dieci anni. Questo permetterebbe inoltre, specie alle piccole società di provincia e periferiche, di avere più strumenti per l’attività senza aggravio di spese e di poter essere competitive con altre discipline che hanno maggiori sirene di reclutamento. Fattore quest’ultimo molto importante, anche per portare al nostro sport una nuova linfa di ragazzi “di strada”, allargando lo spettro del nostro reclutamento.
– L’ente federale regionale deve impegnarsi per dare supporto alle associazioni anche nel rapporto con gli enti proprietari delle palestre, Comune o Città Metropolitana per lo più, fornendo assistenza, supporto e presenza per garantire il pieno utilizzo possibile delle strutture stesse, creando laddove possibile basi di convenzioni da utilizzare come accordo tra le parti.
– Un ulteriore supporto da fornire alle società dovrebbe essere quello di creare un collegamento, un sistema di informazione semplice da consultare in riferimento ai vari progetti CONI a cui eventualmente poter aderire o a cui poter concorrere alla partecipazione. Un collegamento tra enti sportivi non solo auspicabile ma estremamente necessario.



    3) RIFORMA SOSTANZIALE DEL PROGETTO QUALIFICAZIONE TERRITORIALE PQT:
    – Portare all’attenzione del Settore Squadre Nazionali e del CNA di Roma che l’abitudine alle mega selezioni continuate nel tempo, atte unicamente a illudere ragazzini e genitori, solo per poi doversi sorbire le solite polemiche di convocati e non convocati, sono inutili e dannose al movimento. Il PQT dev’essere un momento di diffusione e propaganda del nostro sport ed uno spot soprattutto nei territori più periferici. Gli interventi dello Staff Regionale potrebbero essere itineranti e sviluppati per poli, svolti soprattutto nelle periferie e dovrebbero coinvolgere unicamente atleti e associazioni legate a quello specifico territorio con altrettante specifiche manifestazioni, incontri e riunioni riguardanti quel territorio e quelle associazioni con le loro peculiarità. In questo modo si potrà essere di supporto anche alle piccole società che non hanno grandi mezzi tecnici, organizzativi, strutturali e logistici, con un confronto continuo e ripetuto nel tempo che potrà far crescere i propri giocatori e allenatori. Portare avanti in un periodo di medio termine tale iniziativa, consentirà di raggiungere il maggior numero di associazioni e tesserati senza snaturare la programmazione di tante associazioni che con tanta fatica portano avanti la propria attività. A tal proposito sarebbe il caso di non continuare allenamenti di monitoraggio con 40/50 ragazzi in campo e sempre le solite sedi, molto lontane e difficili da raggiungere, senza obbligare le associazioni, ma lasciando loro libera scelta di partecipazione; bisognerebbe aprirsi anche ad una pluralità di proposte tecniche che prevedano un percorso all’inverso: non le società che raggiungono lo Staff Tecnico Regionale saltuariamente ma che lo Staff vada dalle società raccogliendole in zone polo più semplici da raggiungere. Basta spendere soldi in tornei e manifestazioni assolutamente inutili. Sufficiente il Trofeo delle Regioni; sufficiente fermare il campionato relativo all’annata coinvolta in tale manifestazione 15 giorni prima permettendo in quel lasso di tempo la preparazione della manifestazione senza fare per più di un anno allenamenti con 30 persone e più che vengono semplicemente sottratte alla programmazione delle loro società.

    4) STIPULA DI UN PROTOCOLLO D’INTESA CON ASSOCIAZIONI DI INTEGRAZIONE ED INTERMEDIAZIONE CULTURALE.
    – Aprire il nostro mondo associazionistico al mondo degli stranieri, oggi totalmente assente nella nostra regione; a parte l’isola Tam Tam, con le sue caratteristiche e la sua indubbia opera meritoria, il movimento abbisogna di un intervento strutturale per aprirsi ad una nuova ed ulteriore possibilità di crescita. Crescita ed occasione di integrazione che occorre però strutturare attraverso interventi istituzionali per avviare tali rapporti con gli enti specifici del settore.

    5) RIFORMA DEI CAMPIONATI MINIBASKET ED EVENTI
    – Ad oggi sono assolutamente pro forma e non rispondenti alle esigenze dei centri, dei bambini e delle famiglie. Partite non giocate o rinviate, trasferte lunghe un’ora e più per far giocare solo qualche minuto più di un bimbo. Bisogna strutturare dunque, per i centri che vorranno, varie giornate nel corso dell’anno per dar vita a mini tornei dove però i bimbi possano aver modo di giocare un periodo di tempo un po’ più congruo, dove la federazione debba mettere a disposizione il proprio patrocinio ed i mini arbitri con una spesa contenuta per i centri.
    – Le feste minibasket organizzate dal Comitato non hanno alcun senso di esistere a stagione sportiva quasi terminata: dovrebbero invece essere organizzate in più periodi dell’anno per le varie categorie, in maniera itinerante e in più province, per far si che l’obiettivo principale non sia solo il momento di incontro e festa dei piccoli tesserati e dei centri, ma anche e soprattutto un’ occasione di pubblicità e reclutamento per l’intero movimento regionale, individuando spazi e occasioni per avvicinare ed invitare i non praticanti di quella zona, come se fosse una fiera del minibasket dove tutte le associazioni possano avere immagine e risalto. Inoltre questo tipo di evento potrebbe anche essere portato nelle scuole dove si sono svolti progetti con le associazioni locali e dove si potrebbero coinvolgere le famiglie attraverso l’organizzazione di dibattiti con altre figure importanti per lo sviluppo, come psicologi, sociologi, nutrizionisti, etc.

    Partiamo da questi punti che sono a vostra disposizione per essere eventualmente modificati, implementati, migliorati. Ma proviamo a porre all’attenzione di coloro che vorranno candidarsi a RAPPRESENTARCI, idee da sviluppare e portare avanti, non solo a ricoprire una carica o sedersi su una poltrona.

    Firmato

    Amoroso Emiliano
    Attianese Pino
    Borrelli Antonio
    Brancaccio Benedetto
    Cacace Catello
    Callipo Francesco
    Carillo Cristiano
    Cascella Enrico
    Castaldi Domenico
    Cirillo Enrico
    Coscione Teo
    Costagliola Massimo
    Cummaro Ciro
    Curcio Ciro
    Cusitore Vincenzo
    D’Alessio Mauro
    De Capua Claudia
    De Martino Armando
    De Masi Gaetano
    De Pisapia Alfonso
    De Vito Saverio
    Del Gaudio Ferdinando
    Del Prete Domenico
    Del Prete Massimiliano
    Di Giovanni Eugenio
    Donadoni Paola
    Esposito Pierluigi
    Esposito Virgilio
    Farese Domenico
    Farina Antonio
    Febbraio Nino
    Federici Andrea
    Ferraro Mario
    Festinese Aldo
    Finizio Andrea
    Gagliardi Nicola
    Galdiero Roberto
    Gentile Antonio
    Giannattasio Giovanni
    Giordano Mario
    Giuliotti Alessandro
    Iorio Augusto
    Izzo Alfredo
    La Rocca Luca
    Licursi Armando
    Magliulo Vincenzo
    Maresca Maurizio
    Martone Nunzio
    Merola Antonio
    Mezzullo Fabio
    Milano Michele
    Minervini Francesco
    Monda Giovanni
    Monda Riccarda
    Monteleone Francesco
    Orazzo Marcello
    Paci Pietro
    Papa Claudio
    Pappalardo Errico
    Parrillo Adolfo
    Passeggia Pasquale
    Piccolo Giuseppe
    Pinto Michele
    Porcini Stefano
    Pota Antonello
    Ricciardi Massimo
    Romano Agostino
    Romeo Placido
    Ronca Angelo
    Russo Giorgio
    Russo Fabrizio
    Russo Valerio
    Sabatino Luigi
    Sacco Antonio
    Sammarco Antonio
    Savarese Luigi
    Schettino Stefano
    Scognamiglio Donato
    Sepe Luigi
    Serpico Mauro
    Somma Alessandro
    Stinga Giuseppina
    Tedesco Davide
    Torino Vincenzo
    Trotta Maria
    Vivenzio Giovanni
    Zurolo Giuseppe


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