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‘Rivincita’ l’ex baby boss a cui ‘piaceva sparare’ ricomincia dal Rap.IL VIDEO

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Quello che doveva essere un passatempo, un esercizio di creatività previsto dai programmi di recupero del carcere minorile di Potenza, è diventato per Roberto – allora diciassette anni – uno spiraglio, una speranza. Roberto si mette a scrivere mentre sconta la sua pena, in attesa dell’attenuazione della misura cautelare e, una volta fuori, cerca una persona che possa aiutarlo nel suo sogno. Su YouTube “Rivincita”, il titolo del suo singolo, ha totalizzato oltre settemila visualizzazioni in ventiquattro ore. Roberto Bianco, ex baby boss del rione Petrosino di Salerno oggi, con versi e musica, tenta di trasmettere ai giovani un messaggio: “il successo, la realizzazione personale, non si ricercano nella violenza e soprattutto non si perseguono a suon di crimini”.
“Ero una persona molto diversa -ha raccontato a Il Mattino ricordando quando appena sedicenne provava a imporsi nel panorama criminale cittadino – avevo un brutto carattere, non conoscevo altro mestiere che la strada e la criminalità. Le ho percepite come scelte obbligate perché non sapevo che la vita può offrirti mille opportunità. Negli anni me ne sono successe tante, quando sono andato in carcere ho cominciato a riflettere e ho capito che dovevo e potevo trovare un’alternativa perché mi meritavo una vita diversa”. Roberto comincia a leggere libri, trova nella scrittura una valvola di sfogo e inizia ad analizzare le scelte compiute fino a quel momento. “Credevo che la vita mi avesse dato tutto: il rispetto, la forza, la freddezza, un coltello sempre in tasca, un motorino e più di una pistola ma in realtà più cose mi dava e più me ne toglieva”, continua Roberto. “Quando ero piccolo ci ho provato più di una volta a frequentare persone che venivano da quartieri migliori del mio ma mi sentivo diverso da loro. Così presi la mia strada, i giornalisti in quel periodo mi chiamavano baby boss ma io non puntavo a quello, volevo essere soltanto rispettato e non avevo problemi a sparare. Ho scontato una parte della pena e il percorso per essere un uomo libero è ancora molto lungo ma non mi arrendo e ogni giorno, durante le ore di libertà vigilata, scendo di casa con la testa alta ma con una mentalità diversa. Questa è la mia rivincita e spero che le persone possano apprezzare questo nuovo percorso”.
“Rivincita”, già dal titolo, è il chiaro segno della voglia di un riscatto. La sua storia troverà presto spazio anche in un libro scritto a quattro mani con Alessandro Raimo della AR.MS Empire.


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