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False assunzioni e truffe all’Inps: 65 indagati tra imprenditori, commercialisti e lavoratori

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Accuse a vario titolo che vanno dall’associazione a delinquere fino alla truffa, oltre sessanta capi d’accusa per sessantacinque indagati nell’ambito dell’inchiesta su false assunzioni e truffe ad Inps e Agenzia delle Entrate, una truffa ribattezzata “Leonardo” dagli investigatori.
Tutte le persone coinvolte sono tra Nocera Inferiore, Angri, Pagani, Sant’Antonio Abate e Scafati. Le posizioni ritenute dagli investigatori al vertice sono quelle dei commercialisti Domenico Desiderio e Arcangelo Battimeli, l’antiquario Ottavio Carusti, l’angrese Sabato Abagnale e i commercianti Aurelio Salierno di Scafati e Vincenzo Carusti. Il giudice per le indagini preliminari firmò circa 40 misure di sequestro dei beni per un valore complessivo di circa 7 milioni di euro. La procura di Nocera ha ricostruito il sistema criminale che prevedeva la costituzione fittizia di una serie di rapporti di lavoro verso delle società non funzionanti per conseguire, una volta maturate, le prestazioni previdenziali. Gli investigatori ritengono la mente di tutto il sistema Ottavio Carusti, definita appunto “collante del sistema delinquenziale”. Carusti fu associato ad una serie di soggetti per costituire società vuote intestate a prestanome per assumere e poi licenziare lavoratori che avessero maturato i requisiti per ottenere disoccupazione, permessi per malattia e maternità. Il danno per l’Inps stimato è di circa due milioni di euro. Sarebbe stata truffata anche l’Agenzia delle Entrata che versava crediti di imposta richiesti da buona parte dei soggetti. Le società creare avevano la funzione di assumere lavoratori ma anche di emettere fatture per operazioni inesistenti ma imponibili e così allo stesso tempo si truffava sia l’Inps che Agenzia delle Entrate. A raccontare il sistema fu lo stesso antiquario Carusti che dopo l’attività di antiquario si occupava di generi alimentari. Era lui infatti a cercare persone disponibili ad intestarsi fittiziamente le aziende a patto di dividere i soldi dell’Inps, inoltre l’uomo fece anche i nomi dei commercialisti a quali si rivolse per delle consulenze.

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