Falsi incidenti: restano tutti in cella, e l’organizzatore fa le prime ammissioni davanti al gip

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Il giudice per le indagini preliminari conferma i domiciliari per i 14 arrestati nell’ambito dell’inchiesta sui falsi incidenti. Intanto spuntano le prime ammissioni nel gruppo che faceva capo a Salvatore Verde, il consulente di Boscoreale. Lui però ha deciso di non rispondere alla domande optando per le dichiarazioni spontanee per trovarsi a difendere.
“Nessuna associazione a delinquere – ha detto Verde – ma confermo di essere stato contattato per l’organizzazione di alcuni falsi incidenti. Di questi però, non ho saputo più niente”. Raffaele Celentano, invece, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Verde ha rimandato alle prossime settimane la risposta a tutto ciò che gli viene contestato. In merito ai fasi incidenti, almeno una 30ina, la Procura di Torre Annunziata ipotizza accuse che vanno dall’Associazione per delinquere, sostituzione di persona, falsa testimonianza, falso ideologico che riguardano oltre 110 indagati a vario titolo coinvolti nel presunto sistema gestito da Verde nello studio di Boscoreale proprio dove i finanzieri avevano piazzato una cimice che aveva registrato, per mesi, incontri e anche l’intervento dei due finanzieri di Torre Annunziata che arrivarono da Verde per trovare le cimici e disattivarle. Per loro e per l’avvocato Varcaccio Garofalo è arrivato l’arresto per favoreggiamento a Verde. Sia l’avvocato che Verde sono in carcere da tre settimane perché coinvolti anche nell’inchiesta condotta dalla Procura di Roma sulla corruzione dei giudici che avrebbero incassato delle mazzette per l’emanazione di sentenze, risarcimento danni verso avvocati appartenenti al “sistema”. Secondo quanto stabilito dagli inquirenti si trattava di un giro d’affari di circa 30mila euro al mese. Tutto il sistema ruotava, secondo l’accusa, intorno al magistrato Antonio Ianniello. Per questa inchiesta sono stati firmate 5 ordinanze di detenzione domiciliare e 18 in carcere. Il Tribunale del Riesame ha trasmesso gli atti a Salerno ritenendo che per 12 imputati la competenza territoriale sia proprio Salerno.


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