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Napoli, processo a porte chiuse per gli accoltellatori di Arturo

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Napoli. Si e’ svolta a porte chiuse la prima udienza del processo a carico degli aggressori di Arturo, il diciassettenne accoltellato a Napoli, il 18 dicembre 2017. I tre ragazzini, tra i 15 e i 17 anni, arrestati per l’aggressione di Arturo devono rispondere dell’accusa di tentato omicidio. Il processo e’ stato aggiornato al 9 novembre prossimo.
I tre ragazzi hanno fornito versioni contrastanti dei fatti, davanti al gip Ferrara del Tribunale dei Minorenni: uno ha negato di essere stato presente all’aggressione. Un altro ha invece riferito di essere stato presente, ma di non avere preso parte al raid. Quest’ultimo ha anche confermato la partecipazione all’aggressione del primo ragazzino. L’ultimo giovane, infine, ha detto detto di essere fuggito e, quindi, di non aver preso parte all’ aggressione di Arturo. Del branco avrebbe fatto parte anche un altro ragazzino, non imputabile per la sua giovane eta’. Arturo venne aggredito e brutalmente accoltellato, per futili motivi, verosimilmente solo per divertimento. Fini’ in ospedale in gravissime condizioni. I componenti la baby gang, capeggiata da un ragazzino soprannominato “o’ nano”, colpi’ la vittima con una ventina di fendenti, in varie parti del corpo, anche alla gola, riducendolo in fin di vita. Arturo, nei mesi scorsi, ha sostenuto diversi incidenti probatori durante i quali ha riconosciuto i suoi aggressori, tutti individuati e identificati al termine di indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura. Attualmente sono detenuti tra strutture penali minorili e comunita’ della Campania.

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