Cronaca Giudiziaria

Il pentito, cognato del boss: ‘Un carabiniere di Volla faceva le soffiate al ras Matarazzo’. LE DICHIARAZIONI DI MORINO

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“Voglio precisare che sono stato confidente dei carabinieri di ai quali ho dato spesso indicazioni per recuperare droga ed armi anche arrestato delle persone. Posso anche dirvi che c'è un carabiniere della Stazione di Volla che ha un cugino che si chiama …omissis… e fa … nella zona del cimitero. In diverse circostanze …omissis… mi riferiva di fare attenzione poiché suo cugino il carabiniere lo informava di operazioni di polizia sul territorio o talvolta di servizi esterni che venivano predisposti in zona. Oltre ad informare me questo…omissis… informava principalmente il Matarazzo”.  E' il 18 gennaio del 2018 quando Francesco Morino alias Bibì, cognato del boss di Volla,  Pasquale Matarazzo del Parco Bolivar di Volla, uomo del clan Veneruso decide di pentirsi e passare dalla parte dello stato. Le sue dichiarazioni insieme con quelle dell'altro cognato, Elio Cafiero (che è diventato collaboratore alcuni mesi prima) e di Sorrentino Giorgio fanno parte integrante delle 429 pagine dell'ordinanza cautelare firmata il mese scorso dal gip Dario gallo e che ha portato in carcere 8 persone tra cui lo stesso boss Matarazzo, la moglie e i vertici del clan. Nelle sue deposizioni il pentito Morino parla anche di ‘nzalatella (Maddaluno Raffaele) e ‘o pop del clan Rinaldi del rione Villa di san Giovanni a teduccio ovvero Raffaele Oliviero . Il primo è il cugino della sua convivente, di cui si ricorda anche che organizzò insieme col Matarazzo – esperto di assalti ai tir – una rapina al supermercato Decò di San Giovanni. ‘O pop, invece, acquistò col narcos vollese un chilogrammo di cocaina, sequestratagli dai carabinieri locali, proprio grazie ad una “soffiata” dello stesso pentito.


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Tags: CamorraVolla