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Inchiesta sulla tragedia del mare: mamma e figlia erano abbracciate

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Sarà l’inchiesta della magistratura a stabilire le cause dell’incidente che ha causato la morte della cubana Digne Cappe, della figlia Sofia di soli 4 anni i cui corpi sono riafforati in mare oggi  e dell’imprenditore di Mondragone, Luigi Iacobucci trovato invece giovedì scorso.I corpi  di mamma e figlia invece sono affiorati dal mare questa mattina: una donna e una bambina, ritrovate abbracciate. A scoprirli e’ stata la Guardia di finanza in servizio di controllo al largo di Terracina, sul litorale Pontino. Solo nel primo pomeriggio, pero’, si e’ risolto il giallo sulla loro identita’: sono la compagna di un imprenditore e la figlia di lei. Insieme mercoledi’ scorso erano usciti in mare su una moto d’acqua in Costa Domizia. Il cadavere dell’uomo, Luigi Iacobucci, 32 anni, imprenditore di Mondragone (Caserta), e’ stato recuperato poco lontano il giorno successivo. I tre, secondo quanto finora emerso, sarebbero rimasti vittima di un incidente. La donna, Digne Cappe, 31 anni, di origine cubana, e la figlia, Sofia, di 4 anni, sono state recuperate oggi. Sotto choc la famiglia del 32enne, che gestiva insieme al fratello alcuni supermercati in provincia di LATINA, in particolare a Scauri e Minturno. Chi lo conosceva descrive Pierluigi come una persona molto sensibile e riservata, tanto da non avere un profilo sui social. Madre e figlia sono state trovate a un miglio circa dalla Foce di Canneto, al confine tra i territori di Terracina e Fondi. Erano a pelo d’acqua. Poco dopo le motovedette della Guardia Costiera di Terracina e della Capitaneria di porto di Gaeta hanno raggiunto il luogo del ritrovamento e recuperato i due cadaveri, trasportandoli in porto. La donna indossava un giubbotto di salvataggio ed entrambe erano mulatte. L’avanzato stato di decomposizione ha fatto ipotizzare che si trovassero in acqua da diversi giorni. Un giallo che ha inizialmente lasciato ogni ipotesi aperta, compresa quella di un possibile naufragio di un barcone di migranti. Ma l’intera zona e’ stata perlustrata per tutta la mattina dalle motovedette della Capitaneria senza nessun esito ed e’ stata subito esclusa la presenza di altri corpi in mare. Sul caso la Procura ha aperto un’inchiesta e nel giro di poche ore il mistero e’ stato risolto. I due corpi sono stati identificati nel primo pomeriggio di oggi. Secondo la ricostruzione degli investigatori, Iacobucci si sarebbe avventurato alla foce del Garigliano, dove il mare e’ piu’ mosso, perdendo il controllo del mezzo; madre e figlia sono finite in acqua, mentre il 32enne e’ rimasto attaccato all’acqua scooter trovando poi la morte. Iacobucci era uscito in mare dalla foce del Volturno il 2 maggio scorso, il suo cadavere e’ stato ritrovato il giorno successivo, portato dalle correnti sulla spiaggia di Baia Domizia, a circa sei chilometri dal cantiere navale da cui era partito. Fino ad oggi non si sapeva in realta’ che con lui ci fossero anche la donna e la bambina, di cui nessuno aveva denunciato la scomparsa. Secondo quanto accertato dai carabinieri, l’uomo era uscito inizialmente da solo, ma poco dopo era andato a prendere in un lido di Mondragone anche la 31enne e la bimba. Iacobucci e la cubana, e’ emerso, avevano una relazione, sebbene non convivessero; la donna viveva con la figlia a Mondragone, e qui lavorava in un supermercato. 

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