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Le valigie lasciate ancora intatte, e il corpo di Angela Jenny Reyes Coello, ecuadoriana di 46 anni, accasciato sul divano e coperta con un soprabito. Il principale sospettato per il delitto e’ il marito della donna, Javier Napoleon Pareja Gamboa, 52 anni. Introvabile da quando il cadavere della donna e’ stato trovato nell’appartamento di via Fillak a Genova Sampierdarena che lei divideva con una amica. Il corpo di Angela, badante, grande lavoratrice per chi la conosce, e madre di un ragazzo di 21 anni, viene scoperto dalla coinquilina avvisata dalla madre della vittima che non riusciva a mettersi in contatto con lei. “Li avevo lasciati sabato pomeriggio – ha spiegato la donna agli investigatori – perche’ stavano litigando”. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, Gamboa era arrivato in Italia sabato intorno alle 13. Mancava da Genova da otto mesi, quando i litigi con la moglie erano diventati sempre piu’ frequenti. Nonostante la lontananza, marito e moglie erano rimasti in contatto e nell’ultimo mese avevano deciso di tornare insieme. Era stata Angela a organizzare il rientro del marito e ieri si era presentata a Milano per andarlo a prendere all’aeroporto. Pero’ quel rientro e’ da subito problematico. I due litigano, anche davanti alla coinquilina della vittima, tanto da convincerla ad andare dall’ex marito. Un litigio che non lascia nemmeno il tempo di disfare le valigie. Cosa succede dopo resta un mistero. E’ il corpo di Angela che racconta qualcosa. La donna e’ stata stroncata da una coltellata mortale al torace, che le ha fatto perdere parecchio sangue. Ma sulle braccia ci sono anche parecchi lividi che indicherebbero una colluttazione, un tentativo di difendersi. I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Gabriella Marino, si mettono sulle tracce di Gamboa: interrogano per tutto il pomeriggio il fratello dell’uomo che vive anche lui a Genova. Intanto gli investigatori scoprono che nel 2004 Angela aveva denunciato il marito per maltrattamenti. Una storia datata, che non avrebbe avuto altri seguiti. Gli inquirenti pero’ non escludono altre piste come sottolinea il colonnello Riccardo Sciuto, comandante provinciale: “Stiamo cercando di capire il contesto in cui e’ maturato l’omicidio. Non escludiamo nessuna eventualita'”. Un aiuto potrebbe arrivare anche dal figlio della coppia che, quando ha saputo della morte della madre, ha avuto un malore. Anche lui e’ stato sentito dai militari per ricostruire i rapporti della mamma con il papa’.
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