Cronaca Giudiziaria

Inchiesta Sma, il direttore di Fanpage.it: “Le mie parole possono essere usate contro di me”

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Inchiesta Sma, il diretto di Fanpage.it, Francesco Piccinini, intervistato da 24Mattino, su Radio 24. “Sì sì lo so, infatti qualsiasi cosa dirò oggi può essere usata contro di me” dice Piccinini ai conduttori che gli ricordano di essere sotto indagine per induzione alla corruzione “come se lei fosse uno di quelli che andava a chiedere il pizzo”. Intervistato al telefono da Luca Telese e Oscar Giannino, Piccinini ricostruisce la tecnica di inchiesta fatta con il giornalista Sacha Biazzo sotto copertura. Il direttore di Fanpage ha incontrato politici e imprenditori fingendosi un imprenditore del Nord con un carico di rifiuti da smaltire. Tra coloro che sono stati avvicinati anche Roberto De Luca, secondogenito del governatore della Campania, assessore al bilancio del Comune di Salerno. Da poco, come annunciato ieri, Fanpage ha pubblicato un primo filmato dell’inchiesta. Altri seguiranno nei prossimi giorni. “Se la procura ieri mattina non avesse avuto la brillante idea di venirci a sequestrare i materiali avremmo avuto più tempo” dice Piccinini ai conduttori di 24 Mattina. “Però non lo hanno fatto? Se le mettete in rete vuol dire…” chiede Telese e lui risponde: “Eh no, fortunatamente avevamo delle copie. La cosa incredibile è che, quindi, al reato di induzione alla corruzione dovrò per forza aggiungere il reato di pubblicazione di atti d’ufficio”. “Non so come finirà sta storia ma noi siamo tranquilli, non credo che nessuno sia così pazzo da venirci a cercare! – assicura il direttore di Fanpage – Vi lascio su una suggestione, la frase con cui apre il trailer del primo servizio. La persona che abbiamo incontrato dice: Ciamma sazia’ tutti quanti!'”.
Intanto stamane è stato pubblicato il primo video dell’inchiesta giornalistica di Fanpage sulla ipotizzata corruzione di politici e vertici della Sma Campania per smaltimento illecito di rifiuti. Il video è presentato dal direttore della testata giornalistica, Francesco Piccinini, che spiega come l’inchiesta giornalistica sia partita sei mesi fa e abbia documentato le tecniche di conferimento illecito e interramento di rifiuti anche tossici. Le immagini riprendono tra le 4 e le 5 persone con il volto non riconoscibile. I soggetti cercano di trovare un accordo per scaricare rifiuti. Vengono citati i Regi Lagni. Si sottolinea che lo sversamento avverrebbe in condotte sotterranee e che l’unico problema potrebbe essere la puzza. Il breve filmato si chiude con le parole di Piccinini che afferma: “Due mesi fa abbiamo portato tutto il materiale in procura perché non c’è scoop che tenga di fronte all’avvelenamento delle nostre terre. La stampa libera è alla base della democrazia”.


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