Arzano. Dramma lavoro al Comune di Arzano, sei lavoratrici addette alle pulizie presso il Comune rischiano concretamente di rimanere senza lavoro. Silenzio assordante da parte del Comune, pronte ad azioni di protesta. Nel paese amministrato dai sindacalisti, la disoccupazione cresce e le tutele sembrano quasi un miraggio per un gruppo di lavoratrici. Appare davvero difficile pensare che in un comune amministrato da una sindaca e un vice sindaco decani del sindacato – quello che nella mente rievoca le storie del diritto e delle battaglie per i deboli -, si perdano posti di lavoro quasi nel silenzio generale delle istituzioni. Quindi chi si aspetta che il sindacato sia ineccepibile quando a rischio c’è il futuro di madri di famiglia, ad Arzano è rimasto deluso. Ma l’Italia si sa è un Paese curioso e il sindacato non è sempre coerente. Ancor più significativo quando addirittura a finire nel tritacarne della burocrazia sono i deboli e lavoratrici con stipendi da fame. Sulla vicenda ci sono le reazioni dei sindacati e in particolare di Luigi Riccardi (Segretario Filcams CGIL Napoli ) e Enrico Natale (Segretario Uiltucs ) che avevano dichiarato: “Abbiamo proclamato una prima giornata di sciopero per il giorno 11 gennaio 2018 nel frattempo auspichiamo di ricevere una convocazione dal Comune, al fine di ricercare soluzioni per la salvaguardia dell’occupazione. Oltretutto ci sono giunte notizie che il Comune non intende più affidare i servizi di pulizia in appalto per spreco di risorse economiche. Questa strategia di risparmio economico, seppur legittima, in quanto tra appalto e sub appalti le risorse non equiparano a ai servizi da espletare, la riteniamo ingiusta perché come al solito le conseguenze le pagheranno solo ed esclusivamente i lavoratori. Oltretutto avendo appreso che il comune ha intenzione di utilizzare gli Lsu per tali servizi, ci domandiamo il perché non far rientrare in questo progetto anche le sei lavoratrici. Le nostre rivendicazioni sono legittime e ci auguriamo che ci sia una soluzione per tutti”. Ma da allora il sindacato, lo stesso in cui ha militato la neo sindaca, non ha ottenuto ancora alcuna risposta concreta.
Salvio Amarante
