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Clamorosa assoluzione in Cassazione del boss Paride De Rosa

Nella tarda serata di ieri, la Suprema Corte di cassazione – I sezione penale – presieduta dal Dott. Rocchi e che ha visto come relatore del processo il dott. Barone, ha messo la parola fine ed il sigillo ad una importante vicenda giudiziaria che ha visto innegabilmente uscire vincente la difesa.
In data 07.01.15 De Rosa Paride era stato condannato all’ergastolo in primo grado dalla Corte di assise di Napoli, presieduta dal dott. Pentagallo, per due omicidi, commessi a Qualiano, a distanza di un mese l’uno dall’altro: l’omicidio di Russo Pasquale detto ‘o cartunaro, avvenuto il 9 novembre 2006 e l’omicidio di Alderio Armando detto ‘o scarpariello, avvenuto il 1 dicembre 2006.
I due omicidi si inquadravano nella faida tra il clan D’Alterio/ Pianese ed il clan De Rosa, scatenata dalla uccisione di Pianese Nicola ‘o mussuto, storico capoclan sin dagli anni 90 e persona alla quale De Rosa Paride era molto legato.
Pesantissime e schiaccianti apparivano le prove a carico di De Rosa Paride.
Il boss era raggiunto dalle accuse di ben nove pentiti: Pianese Ciro, D’Alterio Bruno, Guadagno Vito, Chianese Giovanni, D’Alterio Michele, Solmonte Rosario, Cappiello Ciro, D’Arbitrio Salvatore, Di Mare Vincenzo.
Tutti i pentiti erano concordi nell’affermare che “Pariduccio” fosse stato mandante ed esecutore dell’omicidio di Russo Pasquale, crivellato di colpi in una centralissima via di Qualiano il 9 novembre del 2006.
Gli stessi pentiti avevano altresì dichiarato che De Rosa fosse stato il mandante dell’omicidio di Alderio Armando, verificatosi a solo un mese di distanza nella stessa cittadina.
Il giudizio di primo grado decretò la attendibilità dei collaboratori alla luce delle altre numerose prove a carico del De Rosa: videoriprese delle telecamere di sorveglianza che inquadravano i killers, sequestro di armi, intercettazioni, dichiarazioni rese dai testimoni oculari, sequestro dei mezzi utilizzati per la commissione degli omicidi, tra cui l’ambulanza utilizzata per eseguire l’omicidio di Russo Pasquale.
Durante l’intero processo di primo grado si verificarono forti scontri dialettici tra il difensore di De Rosa, l’avvocato Dario Vannetiello del Foro di Napoli, con i Giudici della Corte di Assise durante l’esame in aula dei pentiti.
Anche in secondo grado i toni furono accesi. Infatti, l’ arringa del difensore di De Rosa Paride, durata quattro ore, fu persino interrotta dal Presidente della Corte di assise di appello, su richiesta del Procuratore Generale dott. Antonio Ricci, per aver l’avvocato Vannetiello usato toni troppo forti nei confronti dei collaboratori di giustizia.
Dopo una lunga camera di consiglio, la Corte di Assise di Appello, I sezione penale, presidente dott. ssa Maria Monaco con a latere il dott. Pasquale Santaniello, con sentenza emessa in data 16.09.16 assolse De Rosa Paride sia dall’omicidio di Russo Pasquale che da quello di D’Alterio Armando nonchè Giacomelli da quello commesso ai danni di Russo Pasquale.
Successo della difesa senza precedenti : mai dai giudici napoletani ben nove pentiti non erano stati ritenuti sufficienti per condannare una persona.
Tale decisione che fece molto scalpore nell’ambiente giudiziario.
Molti i “cavilli” e le questioni giuridiche sulle quali l’avvocato Vannetiello puntò con successo come condiviso nella approfondita sentenza di secondo grado di cui fu estensore il giudice Santaniello.
Fu assolto in secondo grado anche Giacomelli Massimo, difeso dall’avv. Beatrice Salegna, anch’egli condannato in primo grado all’ergastolo, accusato di aver aiutato De Rosa nella esecuzione di uno dei due omicidi, quello commesso ai danni di Russo Pasquale.
Viceversa, batosta per i due pentiti a vario titolo coimputati nell’ambito del medesimo procedimento che si videro confermare le condanne inflitte in primo grado : D’Alterio Bruno anni 30, Guadagno Vito anni 16 .
Dopo la inaspettata riforma della sentenza di condanna, fu proposto un dettagliato ricorso per cassazione proposto dal Procuratore Generale presso la Corte di appello di Napoli, dott. Antonio Ricci, a sua volta contrastato da una diffusa memoria di replica a firma dell’avvocato Dario Vannetiello con la quale la difesa evidenziava alcune lacune del pur consistente ricorso del Procuratore e ne invocava la inammissibilità o il rigetto.
Vi era molta attesa per la definitiva decisione sulla vicenda.
Dopo la relazione sui fatti di causa da parte del consigliere Dott. Barone, il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, dott. Piero Gaeta, con un penetrante intervento ha sostenuto con determinazione e notevoli capacità dialettiche che De Rosa Paride meritava la condanna a vita, mentre ha chiesto di mandare definitivamente assolto Giacomelli Massimo.
Alla luce delle conclusioni dell’autorevole Procuratore, il compito più delicato e sensibile è spettato al difensore del boss De Rosa il quale, grazie alle ragioni ragioni giuridiche sapientemente sviluppate anche con atto scritto, è riuscito a prevalere sulle ragioni dell’ accusa .
Cosi è stata irrevocabilmente sancita la cancellazione degli ergastoli inflitti a De Rosa e Giacomelli.
Nonostante il grande risultato ottenuto dal boss De Rosa, costui non ha potuto lasciare il carcere in quanto rimane detenuto per associazione camorristica, armi e ed estorsione, ma da ieri può sperare di ritornare in libertà ed il suo difensore è già al lavoro per studiare le prossime mosse nel difficile scacchiere costellato dalle inchieste che hanno raggiunto nel corso del tempo l’inossidabile boss di Qualiano .
La storia giudiziaria del boss di Qualiano “Pariduccio” non è ancora finita ed è ancora da scrivere.
La speranza di tornare in libertà del capoclan De Rosa ormai può essere coltivata, nonostante l’iniziale e pesantissimo quadro giudiziario nei suoi confronti, il quale lasciava prevedere che avrebbe finito i suoi giorni nelle patrie galere.

Superenalotto: nessun 6 ne 5+, il Jackpot sale a 95 milioni e 400 mila euro

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Anche per questo quindicesimo concorso del 2018 del Superenalotto nessun 6 ne 5+ e il Jackpot sale a 95 milioni e 400 mila euro. Queste sono le combinazioni vincenti di Superenalotto e SuperStar di oggi: 1,8,19,28,34,87 Numero Jolly: 43 Numero SuperStar: 11 .

Queste le quote del Concorso Superenalotto/SuperStar n.15 di oggi:

Superenalotto Punti 6: NESSUNO

Punti 5+: NESSUNO

Punti 5: 13 totalizzano Euro: 17.318,60

Punti 4: 1.369 totalizzano Euro: 173,60

Punti 3: 44.800 totalizzano Euro: 15,59

Punti 2: 558.166 totalizzano Euro: 5,00

SUPERSTAR

Punti 6SB: NESSUNO

Punti 5+SB: NESSUNO

Punti 5SS: NESSUNO

Punti 4SS: 7 totalizzano Euro: 17.360,00

Punti 3SS: 298 totalizzano Euro: 1.559,00

Punti 2SS: 3.394 totalizzano Euro: 100,00

Punti 1SS: 18.797 totalizzano Euro: 10,00

Punti 0SS: 34.160 totalizzano Euro: 5,00

Vincite Immediate: 16.271 totalizzano Euro: 406.775,00

Montepremi disponibile per il prossimo 6 Euro: 95.400.000,00

Zi' Carmelina festeggia i 108 anni: 'Il segreto? Vergine fino ad oggi'

E' festa a Casola, il piccolo paese sui Monti Lattari. Ha compiuto oggi 108 anni Carmelina Ruocco. Vive a Casola di Napoli, un piccolo comune dei monti Lattari, dove vivono le anziane piu' longeve della Campania. Maria Cuomo, infatti, ha gia' spento 106 candeline e Carmelina Ruocco, per tutta la comunita' di Casola zi' Carmelina, e' pertanto una signorina da record. Chi la conosce la ricorda da sempre che guidava il rosario in chiesa. Coccolata e assistita dai volontari e dai vicini, zi' Carmelina non si e' mai sposata ne' ha avuto fidanzati. L'elisir di lunga vita? "Vergine fino a 108 anni" dice a tutti.

Napoli, il filosofo Alberti: 'Gomorra sia denuncia e non modello'

"Gomorra va benissimo come denuncia ma malissimo quando diventa modello da emulare". Lo ha detto il filosofo Vittorio Alberti, autore del libro "Pane Sporco", intervenendo oggi a Napoli alla Giornata del dialogo per la legalita' nella scuola intitolata ad Attilio Romano', un giovane vittima innocente della camorra. L'istituto che ha ospitato l'incontro segna il confine tra il rione di Miano e quello di Scampia dove, e' stato detto nel corso della Giornata, "c'e' tanta gente perbene, la stragrande maggioranza, che vive onestamente". "Bisogna chiedersi - secondo Alberti - qual e' e da dove deve venire il modello da contrapporre al Genny di Gomorra?".

Napoli, ubriachi aggrediscono tassista che li aveva portati a casa: denunciati 4 giovanissimi

Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Vicaria, con una intensissima e rapida attività investigativa, individuano e denunciano, in tempo record, quattro giovani, di cui uno minorenne, responsabili di tentata estorsione , tentata rapina e lesioni in danno di un tassista. Alle prime ore del giorno di questa mattina, un tassista fermo nel traffico nei pressi di una discoteca di via Coroglio, si ritrova in auto 4 giovani, tra i 19 ed i 20 anni che gli chiedono di portarli in via Padre Ludovico da Casoria e che avrebbero dato 25 euro. Non appena saliti i quattro giovani hanno cominciato a schernire ed infastidire il tassista, fumando e tenendo le porte aperte. A nulla sono valsi i tentativi di ricondurli all’ordine, anzi i quattro hanno cominciato a malmenare, con schiaffi e calci il malcapitato, minacciandolo in maniera estremamente violenta anche di morte; erano palesemente ubriachi ma anche molto violenti, e gli anno anche rovesciato sulla testa un bicchier con una bevanda che uno di loro ancora aveva nelle mani.

Giunti nei pressi via Padre Ludovico di Casoria, gli hanno intimato di fermarsi.Durante la corsa il giovane seduto accanto al tassista che aveva più volte tentato di mettergli le mani in tasca, prima di scendere, tenta di sottrargli lo zaino che l’uomo aveva tra i sedili, l’uomo però riesce a strappare lo zaino ed a scappare con le portiere aperte mentre i quattro malviventi si sono dispersi nella zona.Per ricevere le cure necessarie atteso che gli sanguinava il naso ed il labbro, il tassista raggiunge il vicino ospedale Loreto Mare e denuncia l’accaduto alla Polizia di Stato.Nell’auto del tassista, ispezionata per la ricerca di indizi idonei alla identificazione dei quattro giovani, i poliziotti trovano un cellulare lasciato da uno di essi e da questo parte un’attività investigativa che ha concesso di individuare l’intestatario del telefono, e subito dopo anche gli altri componenti del gruppo, riconosciuti dal tassista senza ombra di dubbio.

Elezioni, Della Monica (LEU): “Non lasceremo nessuno indietro. Faccio politica per passione, qui perché ci crediamo”

Castellammare di Stabia. Apertura ufficiale della campagna elettorale anche per il gruppo stabiese Liberi Uguali che, quest’oggi, si è riunito nella sede di Via Gesù alla presenza della stabiese Laura della Monica giovane 25enne candidata nel collegio uninominale alla Camera dei Deputati e di altri candidati di Liberi e Uguali alle elezioni politiche.
“Sono felice di rappresentarvi. Siamo tutti protagonisti in questa campagna elettorale. Ricostruire il paese e la sinistra partendo dall’apertura delle sedi - Afferma Laura della Monica - Essere qui con voi, aprire questa sede significa dire che ci siamo, dirlo ai bambini. Ai molti e non ai pochi senza lasciare indietro nessuno. Il presidente Grasso con un’area paterna ieri mi ha stretto le mani dicendo di coinvolgere i giovani perché la politica è nostra. Mi rivolgerò a tutti i giovani che pagano lo scotto di politiche sbagliate”. Provocando odio verso le Istituzioni. Gireremo il collegio in lungo e largo senza lasciare nessuno indietro. Facciamo politica perché ci crediamo perché vogliamo cambiare le cose e questo è stato il motivo per il quale ho accettato la candidatura. Basta parlare di voto utile, di voto in termini numerici. Esiste il voto quello che esercitiamo nella cabina quello che ti rappresenta e io sono onorata di rappresentare voi”.
“Oggi i partiti sono un luogo di promozione personale dove non si discute più - dice Arturo Scotto - Questo clima di odio che è stato alimentato da anni è il segno di un dramma politico che vive questo paese. Ci vuole una nuova politica economica che parli di lavoro di welfare. Si ripristini la giusta causa dell’articolo 18. Una sinistra di governo riformista si pone l’obiettivo di rimodernare la Pubblica Amministrazione, mobilitando i nostri giovani laureati.Rifare lo stato reinvestendo anche sulla sanità. Dobbiamo scommettere più sull’autonomia locale ma il servizio sanitario deve essere nazionale e pubblico. Costruiamo un patto per la lotta alla corruzione tutti insieme. Dobbiamo fare tutto questo con la consapevolezza che è un percorso in salita”.

Nicola Cosentino torna in libertà dopo 4 anni

Nicola Cosentino: ex sottosegretario in liberta' dopo 4 anni. Accolta l'istanza della difesa. Resta solo l'obbligo di presentazione alla polizia.Torna in liberta' Nicola Cosentino, l'ex sottosegretario all'Economia del Governo Berlusconi nonche' coordinatore regionale campano di Forza Italia. Cosentino, originario di Casal di Principe in provincia di Caserta, ha trascorso gli ultimi quattro anni in regime di carcerazione preventiva e ai domiciliari. La decisione e' stata presa su istanza della difesa di Cosentino (avvocati Stefano Montone e Agostino De Caro) dalla sesta sezione della Corte d'Appello di Napoli. Resta a carico dell'ex sottosegretario l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Cosentino e' stato condannato in quattro differenti processi. Nel piu' importante di questi gli e' stata inflitta una pena di nove anni per il reato di concorso esterno in associazione camorristica, confermando l'ipotesi della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli che riteneva Cosentino il referente politico nazionale del clan dei Casalesi.

"Prendiamo atto con soddisfazione di questa decisione che fa giustizia di una situazione forse unica; da nessuna parte un imputato non ancora condannato definitivamente ha trascorso oltre quattro anni di fila tra carcere e domiciliari". Cosi' Agostino De Caro, legale dell'ex sottosegretario del Pdl Nicola Cosentino insieme a Stefano Montone. "La decisione sul titolo cautelare - prosegue De Caro - arriva forse un po' tardi, quattro anni sono tanti, ma meglio tardi che mai. Resta la circostanza che Cosentino ha affrontato la privazione della liberta' con grande signorilita' e correttezza, senza mai lamentarsi, fornendo un comportamento processuale sempre rispettoso delle parti. Ora continueremo a difenderci nei vari processi d'Appello che ci attendono (Eco4, Carburanti e il processo noto come "Il Principe", ndr).

Napoli, il dg del Cardarelli: 'Nessuna chiusura del reparto Terapia del dolore'

Nessuna chiusura del reparto di terapia del dolore dell'ospedale Cardarelli di NAPOLI. E' quanto assicura la Direzione strategica dell'ospedale, guidata da Ciro Verdoliva. Nulla e' cambiato, fanno sapere con una nota, rispetto alle decisioni gia' assunte. L'attivita' ambulatoriale di Terapia del dolore prosegue regolarmente, garantendo assistenza e cure a tutti gli utenti del Cardarelli. Allo stesso modo, restano attivi i posti letto destinati ai degenti per i quali sono richieste Cure palliative, posti che, in accordo con il governo regionale, resteranno attivi sino a quando non avverra' una piena presa in carico del territorio. "Con il pieno sostegno del governatore Vincenzo De Luca - dice Verdoliva - proseguiamo responsabilmente nel garantire cure fondamentali per il sollievo di pazienti. Lo facciamo mettendo in campo grandissime professionalita' ed esperienze, prima fra tutte quella del professor Vincenzo Montrone. Mai il Cardarelli chiudera' le porte ai cittadini/pazienti. Questo e' il nostro dovere". Nel quadro della riorganizzazione della rete ospedaliera, le cure palliative saranno garantite in maniera appropriata da strutture specializzate inserite nella rete regionale della terapia del dolore e nella istituenda rete oncologica, cosi' da offrire il massimo supporto possibile a chi, purtroppo, non ha la prospettiva di una guarigione. In nessun caso i posti letto attualmente disponibili al Cardarelli per le cure palliative saranno dismessi prima che questa alternativa sia completata e pienamente efficiente.

A Benevento arriva Sagna, ma domani non gioca

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Alla vigilia del derby campano con il Napoli il Benevento inserisce un altro tassello nella propria rosa: e' di oggi l'accordo con l'esperto difensore francese Bacary Sagna, ex Arsenal e Manchester City e colonna dei Blues di Francia vicecampioni d'Europa nel 2016, pescato tra gli svincolati. Il difensore francese, di origini senegalesi, ha firmato un contratto che lo lega al club giallorosso fino al prossimo 30 giugno con opzione per il prolungamento fino al 30 giugno 2019. Il neo giallorosso, 35 anni tra qualche giorno, non sara' della partita domani sera, ma altri neo acquisti sono pronti a debuttare proprio nel testa-coda con il Napoli. Tra i pali spazio a Puggioni, proveniente dalla Sampdoria e al debutto assoluto in giallorosso. Nella linea difensiva, quasi certamente a tre, dovrebbe esordire Alin Tosca (rumeno ex Betis Siviglia) accanto al recuperato Costa e a Djimsiti. Ha recuperato da qualche fastidio fisico Cataldi che dovrebbe essere regolarmente in campo ed e' probabile l'esordio dal primo minuto del brasiliano Sandro accanto a Memushaj con Djuricic a sinistra. In attacco l'unica punta Coda sara' supportata da Guilherme a destra e D'Alessandro a sinistra. Un migliaio i biglietti - tra tribuna e distinti - ancora a disposizione.

Napoli a Benevento per tenere a distanza la Juve

Assorbito lo stress da calciomercato, il Napoli, con due giocatori in meno in rosa (Maksimovic e Giaccherini) e con un nuovo innesto (Machach) riprende la marcia in campionato affrontando domani sera in posticipo fuori casa il Benevento in un inedito derby campano. Probabilmente Sarri, se avesse potuto, avrebbe fatto a meno di vivere, sia pure dalla sua posizione defilata, i colpi di scena continui provenienti dal mercato. L'allenatore dei partenopei, si sa, preferisce il lavoro, la concentrazione, la preparazione tattica della gara e tutto quello che puo' turbare il suo modo di vivere il calcio gli e' sicuramente sgradito. Non e' un caso che oggi Sarri abbia evitato di affrontare una conferenza stampa che sarebbe stata per lui scomoda sotto diversi aspetti, non ultimo quello delle dichiarazioni fatte da De Laurentiis sul suo conto e sulla possibilita' che qualche societa' sia disposta a 'liberarlo' dal Napoli, versando la clausola rescissoria di 8 milioni di euro. Lo stesso presidente ha anche parlato di un incontro che a breve ci dovrebbe essere tra lui e il tecnico per verificare se ci siano le possibilita' di prolungare e rinsaldare il rapporto, aumentando adeguatamente lo stipendio dell'allenatore ed eliminando dal contratto la clausola rescissoria. Se ne parlera' nei prossimi giorni. Ora c'e' la necessita' assoluta per Sarri e per la squadra di superare l'ostacolo Benevento. I 50 punti di differenza in classifica tra la prima e l'ultima non rendono la vita serena ai napoletani. Il colpo di coda dei sanniti potrebbe essere dietro l'angolo. Il Napoli al 'Ciro Vigorito' trovera' un ambiente incandescente con lo stadio esaurito da 18 mila tifosi giallorossi. E poi c'e' l'incognita calciomercato che nel caso del Benevento non e' stato caratterizzato da colpi di scena, contratti stracciati, promesse non mantenute e polemiche, come e' accaduto per il Napoli, bensi' da una raffica di acquisti con i quali il presidente Vigorito ha tentato di dare una scossa decisiva per puntare al miracolo della salvezza, che oggi appare quanto meno difficile da raggiungere. La squadra di De Zerbi potrebbe cosi' presentarsi in campo con nove giocatori diversi rispetto a quelli utilizzati nella gara d'andata. Una specie di record che riempie di incognite il match. Il Napoli giochera' con la squadra titolare. Rientra Albiol, assente con il Bologna per un problema muscolare, mentre non e' stato convocato Ounas, reduce da un attacco influenzale. Per la prima vota Sarri ha convocato anche il giovane Machach (l'unico acquisto nel mercato di gennaio). Non si sa se l'abbia fatto per la carenza di uomini da portare in panchina o piuttosto perche' il francese lo ha ben impressionato nelle due settimane in cui si e' allenato con il nuovi compagni di squadra. Indipendentemente da andra' in campo, comunque, l'importante per il Napoli e' mantenere la testa della classifica. Il duello con la Juventus si fa sempre piu' incandescente e non e' consentita la minima distrazione.

Palma Campania, foto hot della ragazzina sui social, il sindaco: 'Questa piaga va fermata'

Palma Campania. Solidarietà da parte del sindaco di Palma Campania, Vincenzo Carbone, per la famiglia della ragazzina di quattordici anni indotta dal proprio ragazzo maggiorenne ad inviargli video e foto erotici, con la minaccia di lasciarla e inviare il materiale già in suo possesso ad altre persone.
"Siamo di fronte ad una vera e propria piaga - commenta il sindaco, anche candidato al Senato per Forza Italia - con un'escalation di episodi simili sul web che deve essere fermata e non solo con i mezzi giuridici a disposizione. C'è bisogno di intervenire anche dal punto di vista sociale, educando i giovani a non usare il web e i mezzi tecnologici per fatti delittuosi. Per questo risulta fondamentale l'apporto della famiglia e della scuola, che devono far capire ai giovani che queste cose non devono accadere non solo perché si va incontro a conseguenze penali, ma anche perché sono moralmente insane".
Commenta all'Ansa l'accaduto di Palma Campania, anche don Maurizio Patriciello, parroco nel Parco Verde di Caivano: "Per troppi anni abbiamo fatto finta che il problema non ci fosse, non abbiano dato gli strumenti ai nostri ragazzi affinché si potessero difendere, affinché potessero avere gli strumenti per vivere una sessualità in un contesto più ampio e di rispetto. Il resto lo dobbiamo a internet che contribuisce a rendere il sesso esplicito, una cosa normale".
"I nostri ragazzi - aggiunge il prete che ha portato alla luce lo scempio della "Terra dei Fuochi" - spesso non partono dal primo bacio, dal primo appuntamento, dalle emozioni che scaturiscono da un approccio tradizionale ma da avvicinamenti violenti già solo nel linguaggio. Ma noi adulti cosa abbiamo fatto? Che modelli abbiamo loro fatto vedere? Abbiamo mostrato loro l'amore per il quale vale la pena di vivere e di morire o, piuttosto, famiglie disgregate, disunite, con assenza di valori forti? Certo, questi ragazzi fanno spavento.", continua don Maurizio ampliando il discorso e citando casi come quello della professoressa sfregiata. "Occorre saper gestire bene il patrimonio di questi adolescenti, impegnarsi per dare una svolta ad un mondo che va alla deriva".
"Con i nostri bambini, i nostri ragazzi dobbiamo recuperare molto, dobbiamo uscire da questa ubriacatura che ci ha fatto perdere di vista ciò che conta veramente. Educare è un'arte, occorre ricordarlo e applicare questa indicazione. Non ho ricette miracolose, ma di certo serve un'alleanza tra la famiglia - che abbiamo contribuito a distruggere in questi decenni - la scuola, la società civile, la Chiesa. Nessuno si chiami fuori"- conclude don Maurizio.

Torre del Greco, pusher riceveva i clienti a casa: arrestato

Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Torre del Greco, questa mattina hanno arrestato Palomba Gennaro 43 enne torrese, pregiudicato, responsabile di spaccio di sostanza stupefacente.Una intensa attività info‑investigativa, tesa a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanza stupefacente conduceva i poliziotti presso l’abitazione dell’arrestato, dove potevano notare un avvicendarsi di persone non residenti nella zona.Un appostamento effettuato in maniera mirata ha concesso agli agenti di notare un giovane confabulare con il Palomba sull’uscio di casa sua , di entrare per un breve tempo in casa e consegnare all’avventore, della sostanza marrone ricevendo in cambio delle banconote arrotolate.L’acquirente veniva così fermato e trovato in possesso di quasi 25 grammi di sostanza marrone, risultata al narco test Hashish, che ha immediatamente dichiarato di aver acquistato dal Palomba.Il controllo effettuato presso l’abitazione del “venditore” ha consentito di ritrovare un coltello con lama annerita,una busta per alimenti con all’interno bustine di cellophane e residui di hashish e la somma dii 200,00 euro.Il P.M. di turno della Procura della Repubblica preso il Tribunale di Torre Annunziata ha disposto il regime degli arresti domiciliari per il Palomba in attesa del giudizio con rito per direttissima previsto per il 5 febbraio e al denuncia in stato di libertà per l’avventore.

Incapace di intendere e volere: prosciolto l'ex reggente della Vicaria

E' uscito defintivamente dal processo perché incapace  di intendere e di volere nonostate più di un pentito nel corso degli anni lo abbia accusato di essere un "mago della simulazione" ma soprattutto unio dei più abili narcotrafficanti al servizio del clan Giuliano di Forcella sul finire degli anni Novanta. Antonio mazziotti dopo 11 anni dal suo arresto esce definitivamente dall'inchiesta Piazza Pulita che nel 2007 porto incarcere circa duecento persone tra i clan Giuliano e Mazzarella per il traffico di droga e le estorsioni che si consumavano  Forcella, alla Maddalena e a Piazza Mercato. In carcere finitono i vertici di tutte le famiglie mavitose che orbitavano attorno ai due clan compresi Maranna Giuliano, figlia di Luigi 'o re che nel frattempo era diventato pentito. Ma anche i congiunti di Genny a' carogna e tanti altri e tra questi anche Antonio Mazziotti, considerato all'epoca il reggente della Vicaria. E ora a 11 anni di sistanza, come ricorda Il Roma, grazie alle battaglie dei suoi avvocati Antonio Abet e Francesco De Pasquale,  si è  riusciti a dimo­strare l’infermità mentale di Mazziotti. Già nel primo procedimento una perizia di parte aveva confer­mato che l’imputato non era capace di intendere e vole­re e che durante la pregressa esperienza carceraria le sue condizioni psichiche erano sì parzialmente migliorate, ma solo per via dei trattamenti medici ai quali era stato sottoposto. In quella circostanza Mazziotti riuscì dunque a ottenere lo stralcio del procedimento. .

Eboli, condannato a 7 anni di carcere l'allenatore che violentava le giovani calciatrici

Eboli. E' stato condannato a 7 anni  e mezzo di carcere  Gennaro Russo, l'allenatore accusato di violenza sessuale ai danni di alcune calciatrici ad Eboli. La sentenza emessa, ieri pomeriggio in secondo grado, dai giudici della Corte di appello di Salerno ha ridotto di un anno e sei mesi la condanna rispetto alla sentenza di primo grado emessa lo scorso anno.
I giudici di secondo grado Palumbo, Rulli e Clemente, hanno confermato l'impianto accusatorio procedendo ad una rivalutazione della pena un po' più bassa rispetto al primo processo.
Gli episodi contestati all'uomo di cinquantasei anni, originario di Napoli e residente ad Agropoli, ausiliario di cancelleria presso la sede distaccata di Eboli del Tribunale, risalirebbero al 2012 fino a maggio 2013: approcci, carezze spinte, fino ad arrivare ad un rapporto sessuale consumato con un'allieva che il mister aveva accompagnato a casa. Fu la denuncia di questa ragazza a fare aprire le indagini e, dopo, arrivarono anche le conferme da parte di altre ragazze. Ad incastrare l'uomo sarebbero state anche due conversazioni registrate in cui Russo ammetteva di aver avuto con una delle calciatrici un rapporto sessuale. Nella conversazione la minore manifestava al mister il timore di essere rimasta incinta e lui si limitava a dubitare che potesse aver provocato una gravidanza confermando di fatto, secondo le accuse che hanno retto nel primo e secondo grado di giudizio, il rapporto sessuale.
Registrazione che avrebbe avvalorato il racconto dell'adolescente secondo cui, a maggio 2013, l'allenatore le aveva offerto un passaggio a casa ed approfittando di quell'occasione l'aveva condotta in una zona isolata dell'area industriale di Eboli e consumato il rapporto sessuale. E quando si confidò con le compagne di squadra, venne alla luce che altre due, quindici e sedici anni, avevano subito in più occasioni palpeggiamenti ed atti osceni in seguito denunciati. Si attende il deposito delle motivazioni.

Armati di manganello si aggiravano nella stazione Circum: fermati tre minori

Armati di manganello si aggrivano nella stazione della Circum ma sono stati scoperti dalla polizia e bloccati. Continuano incessanti i controlli della Polizia di Stato nell’ambito del progetto “Sicurezza per i giovani”, volto alla prevenzione e controllo del fenomeno della violenza giovanile. Stamane gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato San Giovanni – Barra, durante il servizio di prevenzione e repressione dei reati in genere e di controllo del territorio, hanno effettuato un giro presso la stazione della Circumvesuviana di via comunale delle Murelle, dove hanno notato tre ragazzi che confabulavano tra loro, sulla banchina della stazione. All’arrivo dei poliziotti i tre hanno immediatamente taciuto ed assunto un atteggiamento guardingo. Tale circostanza ha ulteriormente insospettito gli agenti che si avvicinavano ai ragazzi per controllarli perché avevano notato uno strano rigonfiamento del giubbino indossato da uno dei tre sul lato sinistro. I giovani, tre 15enni di Somma Vesuviana, sono stati identificati e non hanno dato alcuna spiegazione circa la loro presenza nella stazione.I poliziotti hanno proceduto ad un controllo sulla persona che è risultato negativo per due di loro ma, per il terzo, colui che indossava il giubbino con il rigonfiamento , nella tasca interna dello stesso, hanno trovato addirittura un manganello telescopico nero, di circa 50 cm., con anima in ferro. Il ragazzo dichiarava di portare con se quello strumento per difendersi da eventuali attacchi di baby gang. I minorenni sono stati accompagnati in ufficio e dopo aver notiziato il P.M. della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, venivano contatti i genitori ed ad essi venivano affidati. Il giovane trovato in possesso del manganello, che è stato sottoposto a sequestro e posto a disposizione dell’autorità Giudiziaria, è stato denunciato in stato di libertà per il reato di porto abusivo di armi ed affidato al padre. Ora continuano le indagini epr capire se quella di stamane era la prima volta che i tre ragazzi erano arrivati a spingersi fino a Napoli e con quali intenzioni, soprattutto alla luce del fatto che fossero armati del manganello.

Rivellini: "Nei nostri siti archeologici lavorano 10mila extracomunitari che il Pd ha preferito ai giovani laureati italiani"

«È una vergogna, mentre il Consiglio di Stato stoppa i direttori stranieri nei musei, nei nostri siti lavorano 10mila extracomunitari che il Pd ha preferito ai giovani laureati italiani». È quanto afferma, in una nota, Enzo Rivellini, candidato al Senato nel collegio uninominale Torre-Castellamare per la coalizione di centrodestra.
«Dopo un lungo balletto fatto di 16 decisioni del Tar e 6 del Consiglio di Stato – spiega l’ex parlamentare - i giudici amministrativi rimettono la decisione sui direttori stranieri dei musei all’adunanza plenaria. Ma quest’ennesima capriola giudiziaria sembra una beffa per tutti i ragazzi italiani, laureati, specializzati, ma disoccupati, che si sono visti scavalcati dal Pd di Minniti e da qualche altro demagogo di sinistra». «Invece di dare lavoro ai nostri ragazzi che hanno fatto tanti sacrifici, hanno titoli accademici, ma restano a casa per colpa di politiche buoniste e disastrose – attacca Rivellini - il Partito democratico ha pensato bene di piazzare nei nostri siti museali e archeologici 10mila extracomunitari. Per pagare i loro stipendi, il Pd ha investito trenta milioni di euro che sono stati “scippati” dal fondo per il Sud, e cioè proprio da quel fondo che dovrebbe servire al rilancio occupazionale del Meridione». «Nel mio collegio elettorale – spiega il candidato del centrodestra di Fratelli d’Italia - ci sono siti archeologici e musei di straordinaria importanza come quelli di Pompei, Ercolano e Boscoreale, luoghi dove c’è una un altissimo tasso di disoccupazione giovanile fra i laureati. Eppure la “sinistra al caviale” fa demagogia sulla pelle dei nostri figli e assume 10000 extracomunitari. È una scelta che suscita indignazione e rabbia. Basta prendere in giro i nostri figli che sono costretti a espatriare a caccia di un lavoro: solo nel Torrese sono andati via mille ragazzi laureati! Nulla contro gli extracomunitari ma #PRIMA I NOSTRI FIGLI. E poi gli altri».

Ferrara, Juve Stabia: 'Contro la Paganese per il riscatto'

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Il co allenatore della Juve Stabia, Ciro Ferrara ha anticipato i temi del derby di domani pomeriggio al Menti di Castellammare contro la Paganese:” Noi cerchiamo riscatto soprattutto dal punto di vista del gioco, che non si è visto a Trapani, ma abbiamo lavorato bene in questa settimana. Non volevamo stravolgere la rosa ma le partenze di Lisi e Morero dovevano essere rimpiazzate. Abbiamo comprato ottimi giocatori sulla carta. Il derby è molto sentito, la Paganese verrà qui per continuare il loro percorso positivo, specialmente delle ultime giornate. Ancora non abbiamo visto le condizioni fisiche, vedremo oggi chi è disponibile e chi meno. Melara non è ancora in buone condizioni, lavoreremo per portarlo in forma. Io e Fabio (Caserta, ndr) ci aspettiamo la solita Juve Stabia, c’è rammarico per domenica scorsa, la squadra non ha giocato come nelle sue corde, nonostante il Trapani fosse un avversario forte. Ci manca qualche punto perché abbiamo una partita in meno rispetto alle altre, penso che ci saranno tifosi domani, siamo a metà classifica, vedremo alla fine dove saremo. Sappiamo che la Paganese ha fatto degli innesti importanti, conosco il loro allenatore molto bene, studia molto gli avversari, cercherà di sgambettarci. Non decidiamo adesso il modulo, più tardi vedremo chi avremo a disposizione e ci regoleremo di conseguenza”.

Ivano Cotticelli

Perseguitava una giovane imprenditrice di Battipaglia, stalker finisce ai domiciliari

Battipaglia. Invaghito di una donna l'ha perseguitata per mesi, nonostante il divieto di avvicinamento impostogli dal giudice. E' finito agli arresti domiciliari per stalking. Michele Alfano, 37 anni di Pontecagnano, è stato arrestato dai carabinieri della locale stazione che hanno notificato all'uomo un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Salerno. I Carabinieri, alle dipendenze della Compagnia di Battipaglia retta dal maggiore Erich Fasolino, hanno riscontrato una serie di violazioni commesse dall’uomo al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, notificatogli il 28 giugno 2017 a seguito di una serie di atti persecutori commessi tra agosto del 2014 ed accentuatisi fra il 2016 ed il 2017. Vittima di Alfano una nota imprenditrice, 32enne, di Pontecagnano, della quale si era invano infatuato. Oltre pedinare la donna per strada ed attenderla sui luoghi di lavoro, il 37enne ha danneggiato sia l'auto della vittima, ammaccando il cofano anteriore, che quella del padre, rigando le fiancate e bucando le ruote. Le ritorsioni arrivavano dopo aver visto la sua 'amata' in compagnia del fidanzato oppure, mosso da ingiustificata gelosia, quando la vedeva parlare al telefono. Per mesi la 32enne è vissuta nel terrore di incontrare quello spasimante impazzito e questo l'aveva indotta a cambiare le proprie abitudini di vita. Dopo numerose violazioni al divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, Michele Alfano è finito agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Pontecagnano.

Cantieri Viviani, 'Materia prima' a Castellammare

"Cantieri Viviani" porte aperte: lunedi' prossimo, 5 febbraio, alle 19, nel Teatro Karol di Castellammare di Stabia, andra' in scena "Materia Prima - rumori e suoni di Raffaele Viviani" per la regia di Pino Carbone. Lo spettacolo conclude la prima parte del laboratorio "Dalla vita alle scene di Raffaele Viviani" condotto da Pino Carbone e coordinato da Claudio Di Palma e da' inizio alla nuova stagione. L'attivita' e' stata realizzata, a partire da novembre scorso, nell'ambito del progetto speciale dedicato al drammaturgo stabiese (nato 130 anni fa) promosso e sostenuto dalla Regione Campania e diretto da Giulio Baffi per l'organizzazione della Fondazione Campania dei Festival in collaborazione con il Comune di Castellammare di Stabia e l'Ente Teatro Cronaca - Vesuvioteatro. "Ci siamo concentrati - sottolinea Pino Carbone che ha diretto un nutrito cast - su un lavoro di scavo, tra le parole, i suoni, i rumori, le atmosfere del vastissimo repertorio drammaturgico, poetico e musicale di Raffaele Viviani. Uno scavo che abbiamo realizzato non in una ricca e profonda miniera ma per strada, quella strada protagonista di ogni suo verso, cosi' da estrarne la nostra "materia", fase iniziale e fondamentale di un processo artistico e produttivo in divenire". Cantieri Viviani nei prossimi giorni annuncera' la sua futura programmazione articolata tra nuovi "cantieri" di formazione, pubblicazioni, mostre, convegni fino all'organizzazione del nuovo Festival e della seconda edizione del Premio Viviani.

Prof accoltellata a scuola, il padre ragazzo chiede di incontrarla. Lei: 'Non è il momento del perdono'

Si dovrebbe tenere lunedi' l'udienza di convalida del fermo del 17enne di Acerra (NAPOLI) che giovedi' ha accoltellato nella sua classe, la quarta dell'istituto superiore Bachelet-Majorana di Santa Maria a Vico (Caserta), la professore Franca Di Blasio, 54 anni, provocandole una profonda ferita alla guancia sinistra. La docente dovrebbe essere dimessa in mattinata; non sono infatti emerse complicazioni dalla visita specialistica maxillo-facciale effettuata ieri. Intanto il papa' del 17enne aggressore, tuttora recluso nel centro di prima accoglienza minorile dei Colli Aminei a NAPOLI, ha manifestato ai carabinieri l'intenzione di chiedere scusa alla docente, magari incontrandola. L'uomo, che vende auto usate, e' apparso, a quanto riferito, molto rattristato. Il 17enne, invece, non ha mai dato concreti segni di ravvedimento, almeno fino ad ora; giovedi' sera, l'unica volta in cui e' stato sentito dal pm della Procura dei Minori Ugo Miraglia, e dal capitano dell'Arma Stefano Scollato, solo verso la fine del lungo interrogatorio ha chiesto scusa, dopo aver compreso l'enormita' di quanto fatto. La scuola oggi e' chiusa. Nei prossimi giorni e' attesa la visita del direttore dell'ufficio scolastico regionale Luisa Franzese, con la quale la preside, Pina Sgambato, concordera' anche come procedere dal punto di vista disciplinare nei confronti del 17enne. Ieri in assemblea, gli studenti hanno chiesto una punizione esemplare per il loro compagno, colpiti soprattutto dal fatto che il giovane sia entrato armato in classe. Ricostruita la dinamica. Quando ha aggredito la professoressa, rea di avergli messo una nota in seguito al rifiuto del ragazzo di farsi interrogare, in classe c'era l'insegnante di sostegno, che e' intervenuta dopo il ferimento riferendo quanto visto ai carabinieri. "Allontanati, altrimenti accoltello anche te" le avrebbe detto il 17enne in preda al raptus. Anche Di Blasio ha confermato che il ragazzo, che non aveva mai dato segni di instabilita' ne' di violenza, da qualche giorno era preoccupato per la salute della nonna, alla quale era molto legato. Anche nei giorni precedenti l'aggressione, la professoressa aveva provato a interrogarlo, ma inutilmente; cosi' e' successo anche giovedi', ma quel giorno il 17enne aveva con se' un coltello, "trovato - ha detto - fuori dalla scuola". Difficile dire se avesse meditato una vendetta nei confronti della professoressa che a suo dire non capiva la sua situazione di difficolta' legata alle condizioni della nonna; il pm, almeno per ora, ha scelto di non approfondire la questione della eventuale premeditazione, un modo per lasciare fuori da questa storia anche i compagni di classe dell'adolescente, gia' provati dall'accaduto.
"Il papa' di Rosario vuole incontrarmi per chiedermi scusa? Non credo sia il momento". Dimessa dopo 48 ore di ricovero dall'ospedale di Maddaloni (Caserta), con un taglio lungo alla guancia e 32 punti di sutura, la professoressa Franca Di Blasio, 54 anni residente a Montesarchio (Benevento), docente presso l'istituto superiore Bachelet-Majorana, dove e' stata accoltellata in classe da un suo alunno, ha pochissima voglia di parlare. "Dopo due giorni - ammette - mi sembra che sto peggiorando, sia fisicamente che moralmente. Sono davvero a terra e non riesco a pensare a nulla". La professoressa, che pure in un momento di estrema debolezza aveva confessato ai carabinieri che forse aveva fallito nel suo ruolo di educatrice, oggi non se la sente di tornare su una vicenda che l'ha segnata profondamente.

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