Nel giorno della presentazione della nuova stagione del Massimo napoletano, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, torna ad attaccare il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, anch'egli presente: "Negli ultimi tre anni la Regione ha stanziato dodici milioni e il Comune di Napoli settecento mila euro, risorse che bastano per una sagra, non per il San Carlo". E aggiunge: "nel 2018 non si prevede neanche un euro di stanziamento da parte del Comune. E' una situazione insostenibile. Bisogna cominciare a parlare chiaro e guardare in faccia la realtà. C'è assoluta necessità che ogni istituzione dia il proprio contributo al di là di quello che fa la Regione, altrimenti il San Carlo farà fatica ad andare avanti".
Mariglianella Sindaco Di Maiolo Ordinanza contro rischio roghi e incendi in stagione estiva
E’ arrivata l’estate e con essa anche il caldo ed il rischio incendi. Il Sindaco di Mariglianella, Felice Di Maiolo, lo scorso 12 giugno, ha emesso l’Ordinanza n. 30, quale Autorità Comunale di Protezione Civile, nel rispetto della legge n. 225 del 1992, per il rischio incendio in arrivo con la stagione estiva. Le aree di attenzione, terreni incolti, abbandonati, soggetti ad incuria, sia all’interno e sia all’esterno del perimetro urbano del paese, con alto pericolo di incendi potrebbero ledere l’incolumità pubblica e privata e l’integrità dei beni esposti alle eventuali fiamme che potrebbero svilupparsi anche autonomamente per le elevate temperature.
Dal 15 giugno al 30 settembre 2018, le pratiche a rischio di roghi sottoposte a divieto, sono quelle messe in atto in prossimità di terreni agrari e/o cespugliati, giardini e/o parchi, lungo le Strade Comunali e Provinciali, ricadenti sul territorio di Mariglianella.
Nell’Ordinanza n. 30/2018 del Sindaco Di Maiolo tali partiche sono così precisate: accendere fuochi; fare brillare mine; usare apparecchi a fiamma libera o elettrici per tagliare metalli o altro; usare fornelli inceneritori che producono faville in boschi e terreni cespugliati; compiere ogni altra operazione che possa creare pericolo immediato di incendio nelle aree verdi e nelle aree interessate alla presenza di cespugli, erba secca, stoppie, ecc.; bruciare stoppie, materiale erbaceo e sterpaglie; compiere ogni altra operazione che possa creare pericolo immediato di incendio; usare fuochi d’artificio, in occasione di feste e solennità, in aree diverse da quelle appositamente individuate e comunque senza le preventive autorizzazioni da parte degli organi competenti.
I contravventori saranno soggetti ad un sistema di sanzioni così articolato:
1. Sanzione pecuniaria ai sensi dell’art. 29 del vigente Codice della Strada, nel caso di mancato taglio delle erbe sulle aree incolte interessanti fronti stradali di pubblico transito e aree soggette a pubblico passaggio.
2. Sanzione pecuniaria da 25,00 a 500,00 Euro, nel caso di mancato diserbo di aree incolte in genere e/o di incurato accumulo delle sterpaglie diserbate.
3. Sanzione amministrativa non inferiore a Euro 1.032,00 e non superiore ad Euro 10.329,00, ai sensi dell’articolo 10 della Legge n. 353 del 21 novembre 2000. Se le violazioni riguardano sanzioni penali, scatta la denuncia all’Autorità Giudiziaria.
Le Forze dell’Ordine e la Polizia Municipale di Mariglianella coordinata dal Comandante, Ten. Andrea Mandanici, sono incaricate dell’esecuzione della citata Ordinanza Sindacale.
Il Sindaco Felice Di Maiolo ha affermato che “va evitata ogni pratica a rischio incendi, rimosso ogni elemento ed azzerata ogni condizione, che possa riprodurre occasione di pericolo per l’incolumità e l’igiene pubblica. I trasgressori saranno adeguatamente sanzionati. Agli autori di azioni che causano o possono innescare incendi verranno applicate le previste sanzioni amministrative che possono arrivare fino a 10.000 Euro. Tanto per garantire una serena estate a tutta la Comunità di Mariglianella. Ringrazio i cittadini per la sensibilità e l’accortezza che sapranno assicurare”.
Domani a Pontecagnano si inaugura la prima Green Station di Legambiente.
Siinaugura a Pontecagnano la prima Green Station di Legambiente in Campania. Il taglio del nastro domani, venerdì22 giugno, alle ore 10.00, presso i locali della stazione di Pontecagnano (Sa).
Trasformarela vecchia stazione di Pontecagnano,comune alle porte di Salerno, in un centro di innovazione sociale e culturale. Un centro per favorire la sostenibilità ambientale, il volontariato e gli scambi europei tra giovani, ma anche per proporre ai cittadini una nuova visione di mobilità, per promuovere le bellezze del territorio e un turismo sloworientato all’uso di trasporti rispettosi della natura, come la bicicletta o il treno.
Il progetto del circolo Legambiente Occhi Verdi– che nel marzo 2017 ha ricevuto l’immobile in comodato gratuito grazie al progetto Green station - il protocollo d’intesa sottoscritto da Legambiente, Ferrovie dello Stato Italiane e Rete Ferroviaria Italiana per il recupero delle stazioni impresenziate – trasformerà così la stazione da non-luogo a bene comune per consentire produzioni culturali destinate soprattutto ai giovani. Tra gli obiettivi la tutela e conservazione ambientale, paesaggistica e storico-culturale, con la creazione di un’offerta turistica di qualità e sempre più attenta allo straordinario patrimonio ambientale e naturalistico dell’area; attività di volontariato e accoglienza, punto di riferimento non solo per i turisti, ma anche e soprattutto per la comunità locale.
L’inaugurazione della Green Station rientra tra gli eventi delle due giornate di Festambiente Beni Comuniche Legambiente ha organizzato a Pontecagnano il 22 e 23 giugno.
“Vogliamo che la stazione di Pontecagnano torni ad essere viva– dice Francesca Ferro, direttore di Legambiente Campania- non più solo come luogo di partenza ed arrivo, ma come centro di servizi per i viaggiatori e come punto di incontro di culture diverse. Una stazione che si apre quindi al territorio, diventa polo di attrazione urbana. Un centro per favorire la sostenibilità ambientale, il volontariato e gli scambi europei tra giovani, ma anche per proporre ai cittadini una nuova visione di mobilità, per promuovere le bellezze della Terra Felix e un turismo lento che trova nel treno e nelle biciclette i suoi mezzi ideali. Un luogo di cui andare fieri e che non esiste altrove. Un progetto che si è concretizzato grazie al sostegno di tanti che hanno contribuito con piccole donazioni alla realizzazione e all'apertura di un bene a disposizione di tutti”.
Sono stati centinaia i sostenitori che attraverso il crowdfunding realizzato sulla piattaforma Produzioni dal Basso, hanno consentito di completare i lavori per la realizzazione della prima“Green station” della Campania. Una raccolta fondi realizzata grazie al progetto “Diamo forza ai beni comuni”, bando IMPATTO+ di Banca Etica e Etica sgr,destinato a progetti di riqualificazione di beni immobili con scopi sociali, culturali e di tutela ambientale.
Camera, Rostan eletta vicepresidente XII Commissione Sanità e Affari sociali
La deputata di Liberi e Uguali, Michela Rostan, è stata eletta vicepresidente della XII Commissione permanente Sanità e Affari sociali della Camera. Il voto, stamattina, nella seduta di insediamento dell’organismo parlamentare. “Sono grata ai componenti della commissione per il compito che mi hanno voluto assegnare – dichiara l’on. Rostan -. Affronterò la responsabilità con particolare attenzione, soprattutto per le competenze della commissione, che mi sembrano di grandissima importanza. Ci occuperemo dei temi della salute, della necessità di rilanciare il Servizio sanitario nazionale, aumentando le dotazioni economiche e lavorando alla sua efficienza e alla sua maggiore vicinanza ai territori; e saremo presenti sui temi del welfare e del sociale che, nei prossimi mesi, in un momento di così acuta crisi economica, saranno cruciali. Mi separa dal governo e dalla maggioranza una profonda differenza sui temi programmatici e di indirizzo. Ma, sebbene dall’opposizione, conto di dare un contributo costruttivo e propositivo. I problemi del Paese sono tanti e bisogna lavorare nella direzione delle soluzioni”.
Nasce InstaGo, la startup del social marketing
Benevento, 21 giugno 2018 - E’ tutto pronto per il lancio ufficiale di “InstaGo” (www.insta-go.it), la nuova startup digitale nata tra Puglia e Campania da un team di giovani innovatori e ora pronta per la presentazione al grande pubblico del Web Marketing Festival, in programma al Palacongressi di Rimini dal 21 al 23 giugno 2018.
InstaGo offrirà consulenza specialistica per il marketing e la comunicazione digitale e social. I servizi si concentreranno, in particolare, su attività di social media marketing, local seo, email marketing, Instagram marketing e Instagram shopping, pay per click management.
Il team di InstaGo opererà inoltre anche nel campo dell’alta formazione destinata a tecnici e professionisti del marketing e dell’ICT.
“Abbiamo deciso di scommettere su di noi – spiegano i tre founder - sulla qualità del nostro lavoro, sulla serietà testata in anni di sfide affrontate e vinte. Non abbiamo mai mollato il sud Italia perché consapevoli che la creatività è sempre esplosa nei ‘sud del mondo’: dalla Silicon Valley alla Dragon Valley”.
“Le nostre vite sono qui: orgogliose della storia, della cultura, delle tradizioni millenarie. Sono le nostre colonne, mentre le nostre menti e i nostri progetti seguono quotidianamente le autostrade globali dell’innovazione. Il nostro network cresce ogni giorno e raggruppa innovatori, comunicatori, esperti di marketing, giornalisti, imprenditori, uomini di cultura ed esponenti delle più importanti Istituzioni” aggiungono i 3 giovani startupper.
“La mission è chiara, crescere insieme ai nostri partner per far crescere la comunità e il territorio. I nostri “attrezzi del mestiere” sono il web e i social. Instagram prima di tutto” concludono i fondatori della nuova startup.
InstaGo sarà presentata ufficialmente il 23 giugno al Palacongressi di Rimini, nello spazio del Web Marketing Festival dedicato a Brand Journalism e Storytelling.
Il focus iniziale della startup sarà proprio rivolto a Instagram e ai brand editoriali. Per maggiori informazioni sulla startup visitare il sito internet www.insta-go.it.
Cammarano Cinque Stelle denuncia: 'Licenze a pioggia per i tarsporti e Amalfitana in tilt'
"Anche quest'anno, in linea con la logica scellerata e incomprensibile delle scorse stagioni estive, sono state rilasciate dalla Regione Campania licenze a pioggia e senza alcun criterio ad aziende per l'esercizio di trasporto pubblico lungo l'itinerario della Strata Statale 163 Amalfitana. La conseguenza, come gia' testato nelle scorse stagioni, e' un numero indescrivibile di mezzi che vanno ad inflazionare un'arteria sulla quale il traffico veicolare, gia' di per se' insostenibile, sta cominciando a fare i conti con una quantita' indescrivibile di bus turistici. Tenuto conto che le aziende concessionarie registrano quotidianamente piu' di 60 corse in uscita da Amalfi, non si comprende in base a quale criterio di maggiore efficienza vengano rilasciate ulteriori autorizzazioni ad aziende per il trasporto pubblico locale". E' quanto dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, firmatario di un'interrogazione al governatore De Luca nella quale chiede di sapere "quante siano le autorizzazioni per l'esercizio di trasporto pubblico concesse nell'ultimo triennio sulla SS 163 e quante corse sono state autorizzate. E se, inoltre, sia stato effettuato uno studio dalla Regione per valutare la non sovrapposizione delle autorizzazioni che tenga conto della sicurezza stradale e dell'impatto sull'ambiente". "Ai reali rischi per l'incolumita' dei pedoni - sottolineano i consiglieri comunali M5S di Praiano Fiorella Fusco, Diego Cuccurullo e Arturo Terminiello - si aggiungano i disagi quotidiani per residenti e turisti. Di fronte a tutto questo, sorprende l'indifferenza dei sindaci, che si assumono la totale responsabilita' dei pericoli che ne derivano. A questo punto riteniamo utile un coordinamento reale tra enti locali e istituzioni sovraordinate, ma anche investimenti per uno studio di settore che prospetti soluzioni sostenibili, tecnologiche e integrate, e passa per una riduzione drastica dei mezzi in transito, non certo per soluzioni tampone come le licenze occasionali".
Assaltavano i bancomat con esplosivo in Campania e Basilicata: due arresti
Due uomini pugliesi sono stati arrestati e posti ai domiciliari dai Carabinieri della Compagnia di Melfi (Potenza) nell'ambito di un'indagine, coordinata dal pm della Procura della Repubblica di Potenza Vincenzo Lanni, su assalti ai bancomat commessi con l'uso di esplosivo in Basilicata e in Campania. Inoltre, per altri tre pugliesi e' stato disposto l'obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria. Le indagini dei militari dell'Arma sono cominciate il 1 novembre 2016 dopo un assalto a un bancomat sventato a Rionero in Vulture (Potenza) dall'intervento di un carabiniere del Comando provinciale di Potenza in quel momento fuori servizio che sparo' anche alcuni colpi con l'arma di ordinanza, senza conseguenze, costringendo i ladri alla fuga. I cinque - secondo quanto ricostruito dagli investigatori - poco prima erano riusciti a rubare circa diecimila euro da un bancomat a Lioni (Avellino): la refurtiva fu recuperata nell'auto da loro utilizzata. Ulteriori indagini sono in corso per accertare se i cinque siano stati gli autori di altri assalti a bancomat commessi nel 2016 a Matera. Le accuse nei confronti dei cinque indagati sono di furto aggravato, riciclaggio, danneggiamento di sistemi informatici e porto di esplosivo.
Studio dell'Università di Napoli:troppa cocaina nei fiumi, anguille europee a rischio
Le tracce di cocaina presenti nei fiumi, soprattutto vicino alle grandi citta', sono sufficienti a provocare effetti nei pesci, che potrebbero metterne in pericolo la sopravvivenza, come nel caso delle anguille. Lo afferma uno studio coordinato da Anna Capaldo dell'Universita' Federico II di Napoli, pubblicato da Science of the Total Environment. I ricercatori hanno messo alcune anguille europee in delle vasche con una concentrazione di cocaina pari a quella trovata nei tratti urbani di alcuni fiumi, come ad esempio il Tamigi, analizzandone poi le carni. Dopo pochi giorni di esposizione la droga si era accumulata nel cervello, nei muscoli, nella pelle e in altri tessuti. I muscoli in particolare sono risultati danneggiati e con cambiamenti negli ormoni presenti, e il problema e' rimasto anche dopo dieci giorni di 'riabilitazione' in vasca senza cocaina. "Abbiamo scelto le anguille perche' sono considerate in pericolo di estinzione e per il fatto che sono pesci molti grassi, il che favorisce l'accumulazione delle sostanze - spiega all'ANSA Capasso -. Questi animali affrontano migrazioni anche di 6mila chilometri, che richiedono riserve di energia e muscoli in perfetta salute per essere completate". In linea teorica, afferma l'esperta, i danni potrebbero riguardare anche altri animali marini. "Soprattutto i pesci stanziali - spiega - potrebbero avere conseguenze dalla presenza di cocaina nell'acqua a queste concentrazioni. Inoltre bisogna pensare che sono presenti anche molte altre sostanze pericolose, da altri stupefacenti a farmaci a metalli e l'effetto combinato e' da valutare, cosa che vorremmo fare in uno studio successivo". Per quanto riguarda le possibili conseguenze per l'uomo del fenomeno la ricercatrice e' cauta. "Abbiamo visto che c'e' una certa bioaccumulazione nel muscolo, che e' la parte che mangiamo - spiega -. Non sappiamo pero' cosa succede quando l'animale muore, e l'effetto che ha la cottura. Anche qui servono altre ricerche".
Terra fuochi: offensiva istituzioni contro abbandono rifiuti
Offensiva della istituzioni contro il degrado ambientale nel Casertano, ed in particolare in quei comuni ricompresi nella cosiddetta Terra dei Fuochi, la fascia di territorio compresa tra le province di Caserta e Napoli dove si registrano frequenti fenomeni di abbandono illecito di rifiuti con conseguenti roghi tossici. In tale ottica il procuratore della Repubblica e il Procuratore Aggiunto di Napoli Nord, Francesco Greco e Domenico Airoma, che hanno competenza proprio su quei centri delle due province in cui il degrado e' rilevante, hanno incontrato i componenti della Sezione operativa della Cabina di Regia, coordinata dall'Incaricato per il contrasto al fenomeno dei roghi nella regione Campania, Gerlando Iorio. Alla riunione presso la Procura ubicata ad Aversa, hanno partecipato i rappresentanti della Polizia di Stato, di Carabinieri, Guardia di Finanza e Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli, nonche' dell'Esercito, della Polizia Metropolitana, della Polizia Provinciale di Caserta e dei Vigili del Fuoco, che concorrono all'attuazione del dispositivo di controllo straordinario e congiunto del territorio della Terra dei Fuochi programmato dalla Cabina di Regia. Nelle scorse settimane sono state realizzate numerose operazioni di controllo straordinario del territorio con sopralluoghi soprattutto presso le aziende, come le officine meccaniche, in centri delle due province dall'alto tasso di illegalita' ambientale, come Mondragone, Aversa, Marcianise, Maddaloni, Teverola, Afragola, l'area a nord di Napoli. Nel corso dell'incontro odierno sono state individuate le modalita' per assicurare un costante e piu' efficace raccordo informativo e operativo tra tutti i soggetti (Autorita' Giudiziaria, Forze di Polizia, Cabina di Regia) impegnati nel contrasto alle illegalita' ambientali, ma e' stata soprattutto considerata la necessita' di rendere piu' incisive le attivita' messe in campo per la repressione del fenomeno dello smaltimento mediante abbandono abusivo e combustione illegale dei rifiuti.
Festival dell'Impegno Civile, da domani l'undicesima edizione parte da Casal di Principe
Undicesima edizione del Festival dell'Impegno Civile, da domani a Casal di Principe parte l'evento nato undici anni fa e promosso dal Comitato Don Peppe Diana e da Libera, coordinamento provinciale di Caserta, per promuovere il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie. Una rassegna di arte, musica, spettacoli partita come iniziativa locale e che è diventata una rete nazionale fatta di contatti e iniziative. Le venti tappe in programma toccheranno quattro diverse province, tra cui Benevento e Bologna, grazie alla collaborazione con reti europee e con Cinemovel, carovana di Cinema Itinerante che gira tutta Italia, proiettando film nelle piazze con il fine di sensibilizzare il pubblico sul tema dell'antimafia. Tema di quest'anno è "siamo in ritardo ma siamo ancora in tempo", un chiaro riferimento al manifesto degli Stati Generali delle Terre di don Peppe Diana, risultato di diversi contributi di magistrati, giornalisti, forze dell'ordine, economisti, sociologi, antropologi, medici, docenti, formatori e operatori a vario titolo, che a Casal di Principe si sono incontrati nei mesi scorsi per pensare insieme ad un Patto d'azione corale per uno sviluppo sostenibile e legale. Si comincia domani a Casal di Principe con la cena d'inizio Festival a Casa don Diana, bene confiscato alla camorra e gestito dal Comitato don Peppe Diana. Secondo appuntamento avrà luogo a Succivo, presso il Casale del Teverolaccio con "Orti in Festa nella notte di solstizio d'estate", iniziativa nell'ambito della quale si riscoprirà il valore dell'orto come bene comune e custode delle tradizioni del territorio. Il 28, 29 e 30 giugno, a Casal di Principe farà tappa la rete europea di "Cultura contro camorra", contro lo sfruttamento del lavoro e per una maggiore tutela dei consumatori. Il programma delle iniziative si infittisce già dalla prima settimana di luglio con la giornata (3 luglio) dedicata alla prevenzione medica ed il contributo della Fondazione Roche, il Don Diana Day del 4 luglio che prevede la consegna del "Premio nazionale don Peppe Diana-Per amore del mio popolo", il 5 luglio con l'associazione 'La forza del Silenzio' nel bene confiscato di via Bologna. Il Festival dell'Impegno civile sarà poi a Benevento, Avellino, Bologna Aversa, Castelvolturno, Casapesenna e Pignataro per poi chiudere a Sessa Aurunca il 28 luglio.
Sgominata la banda di avvocati e falsari che utilizzava marche da bollo e banconote false nei Tribunali: 6 arresti
Eseguiti su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli 6 provvedimenti cautelari nei confronti di altrettanti membri di un’organizzazione criminale responsabile di falsificazione, introduzione sul territorio dello Stato, detenzione e messa in circolazione di banconote e valori bollati falsi e truffa aggravata ai danni dello Stato e 5 perquisizioni nei confronti di altrettante persone.L’indagine, convenzionalmente denominata “Il Rosso”, avviata nell’ottobre 2016 e tesa al contrasto di un gruppo criminale ben organizzato e strutturato, operante nell’area campana nella produzione e distribuzione di valori bollati e banconote false, segue altre quattro importanti operazioni nello specifico settore dei valori bollati contraffatti, “Marche Legali” di novembre 2014, “Cicero” di luglio 2015, “Falco” di dicembre 2016 e “Toghe Pulite” di luglio 2017.
Lo sviluppo delle indagini, delegate al Comando Carabinieri Antifalsificazione Monetaria dal Sostituto Procuratore presso la Procura di Napoli dott. Giuseppe Cimmarotta, ha consentito di ricostruire un nuovo canale di diffusione delle marche contraffatte, depositate presso il TAR di Napoli, gli uffici giudiziari, il Pubblico Registro Automobilistico e la Motorizzazione delle province di Napoli e Caserta, con un elevato danno erariale in corso di quantificazione.
L’attività investigativa ha consentito nel tempo di: localizzare due laboratori clandestini allestiti per la produzione di valori bollati falsi; arrestare in flagranza di reato i quattro falsari trovati in possesso di strumentazione e materiale idoneo alla produzione di valori di bollo falsi; denunciare in stato di libertà due persone responsabili di detenzione e distribuzione di contrassegni telematici falsi; arrestare un soggetto trovato in possesso di 249 banconote false da 50 euro. Tra i vari componenti dell’organizzazione, che operava sul territorio delle province di Napoli e Caserta, figurano 6 avvocati del foro di Napoli e Avellino e 5 titolari di agenzie automobilistiche, che hanno utilizzato stabilmente valori di bollo falsi presso i suindicati uffici.
Napoli, rubava nelle case al Vomero: arrestata giovane cittadina serba
Napoli. Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Vomero, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare personale nei confronti di Berisa Zaklina, 29enne, cittadina serba, per il reato di furto in concorso. Nel dicembre 2017, la donna si rese responsabile, insieme ad un’altra complice, del furto presso un’abitazione di via Tasso, zona Vomero, prelevando oggetti di valore, di marca Damiani e Bulgari. I furti nelle abitazioni avvenivano sempre dopo preventivi sopralluoghi, solitamente ben vestite, per evitare sia i custodi che per agire indisturbateIeri mattina, in zona Baia Verde, nel Comune di Castel Volturno, hanno arrestato la donna conducendola nella casa Circondariale femminile di Pozzuoli. La donna, inoltre, risultava già sottoposta ai regimi domiciliari, perché arrestata il 21 gennaio 2018, sempre per lo stesso reato.
Accordo tra i clan Belforte e Piccolo per lo spaccio: notificati 40 avvisi di conclusione indagine
Avviso di conclusione indagini per gli oltre 40 indagati dell'indagine della Dda di Napoli sullo spaccio di droga gestito congiuntamente a Marcianise, nel Casertano, dai due clan, i Belforte e i Piccolo, da sempre rivali e in guerra tra di loro a colpi di omicidi e vendette trasversali. Il blitz con le 40 misure cautelari (16 ordinanze di carcerazioni, 15 ai domiciliari e 9 obblighi di presentazione alla pg) fu eseguito dai carabinieri della Compagnia di Marcianise il 4 giugno scorso. Un'inchiesta - titolare del fascicolo il sostituto Luigi Landolfi - che ha fatto emergere dunque la "pax mafiosa" siglata dai due clan storicamente nemici per spartirsi i guadagni del business illecito, ma che ha anche portato agli arresti domiciliari un probabile innocente, il pasticciere Pietro Russo, rimesso in liberta' dopo cinque giorni dallo stesso Gip che lo aveva fatto arrestare. Nell'avviso di conclusione indagine il pm ha stralciato la posizione di Russo, probabilmente in vista di una richiesta di archiviazione. Era stato il legale di Russo, Mariano Omarto, a far emergere il probabile equivoco che aveva portato all'emissione della misura cautelare, ovvero quella telefonata in cui uno dei capi dell'organizzazione, Giovanni Pontillo, commissionava a Russo una torta; per gli inquirenti il dolce non era altro che una fornitura di hashish. Ed invece e' stato appurato che il dolce esisteva, ed era per la festa di compleanno della nipote di Pontillo. Epicentro dello spaccio - e' emerso - il complesso residenziale di Marcianise "Unrra Casas", parco dove risiedevano molti degli arrestati, tra cui i capi del gruppo, lo stesso Pontillo e l'ex latitante del clan Belforte Aniello Bruno. Durante le investigazioni, sono state tratte in arresto 6 persone in persone in flagranza del reato di spaccio e sono stati sottoposti a sequestro circa 6 kg di stupefacente.
Il boss La Torre attacca magistrati e un giornalista
Se l'e' presa con i pm accusati di accanimento investigativo nei suoi confronti o di mala gestione dei pentiti a suo danno, e con un giovane cronista, definito pseudo-giornalista, il quale l'ha poi denunciato per diffamazione e minacce. Ne ha per tutti Augusto La Torre, il boss psicologo - ha preso la laurea in carcere - che dal 1996 e' detenuto dopo aver guidato con mano sanguinaria l'omonimo clan operante nel comune del litorale casertano di Mondragone, in sintonia ma spesso anche in disaccordo con i potenti Casalesi, divenuto anche collaboratore di giustizia salvo poi essere in sostanza "scaricato" dall'autorita' giudiziaria, che ha definito la sua collaborazione riduttiva, probabilmente perche' seppur La Torre si e' autoaccusato di una cinquantina di omicidi, non ha mai fornito le indicazioni utili per far trovare il suo tesoro. In una lunga intervista rilasciata ad un sito casertano, La Torre attacca magistratura e giornalisti, che a suo dire vogliono tenerlo in carcere. E' in corso al Tribunale di Isernia un contenzioso sul cumulo di pene per le tante condanne ricevute da La Torre, che potrebbe aprirgli le porte del carcere. Un'eventualita' che la Dda sta provando a scongiurare, come dimostra la recente inchiesta che ha portato in cella il figlio e il fratello di La Torre, accusati di voler riorganizzare il clan in vista della scarcerazione del boss.
Il fratello di La Torre e' stato indagato per estorsione aggravata in relazione a due lettere inviate dal carcere, la prima all'amministratore di un condominio di Mondragone, con la quale avrebbe preteso l'assunzione di suo figlio Tiberio, fatto che poi non si e' verificato per il rifiuto della vittima; la seconda al proprietario di numerose abitazioni all'interno dello stesso condominio, con la quale avrebbe richiesto la somma di 25.000 euro, senza pero' ottenerla sempre per la resistenza della vittima. La Torre e' inoltre accusato di aver minacciato di morte il pm che lo ha indagato, il sostituto della Dda di Napoli Sandro D'Alessio, peraltro citato anche nell'intervista. Una situazione dunque di gran tensione che vede da una parte il boss e dall'altra gli inquirenti, in cui di mezzo e' finito il 29enne cronista di Cronache di Caserta Giuseppe Tallino, che negli ultimi tempi si e' occupato spesso con coraggio di La Torre; dopo le parole del boss non e' stata presa ancora alcuna ufficiale misura di protezione nei confronti del cronista, ma i carabinieri una volta al giorno passano alla redazione per sincerarsi che tutto vada bene. Nel mirino di La Torre anche l'attuale Procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Maria Antonietta Troncone, per il periodo in cui era alla Dda. Che le parole del boss siano da qualificare come minacce lo stabilira' la magistratura, ma si tratta di parole che probabilmente puntano alla delegittimazione dei destinatari. "Nelle parole di Augusto La Torre - dice il suo legale Filippo Barbagiovanni - non c'e' alcuna minaccia nei confronti di giornalisti e magistrati. La Torre esprime delle opinioni, seppur forti, e contesta il modo di fare le indagini e l'accanimento giornalistico con articoli che a nostro parere non sono verificati".
Ragazza vittima due volte: il padre la costringe a denunciare lo stupro, il fidanzato ad abortire
Vittima due volte: del padre che l'ha costretta a fingere uno stupro "per salvare al reputazione", e del fidanzato che l'ha costretta ad abortire. Questo quanto ha vissuto una giovane di 20 anni dello Sri Lanka. Ora rischiano il processo in sei: la procura ha notificato 6 avvisi di conclusione indagini, 3 per calunnia (alla ragazza, al padre e a una zia), e tre per procurato aborto non consensuale. La giovane era sparita per due settimane e poco dopo il suo ritorno a casa si era presentata dai carabinieri denunciando, per sequestro di persona e violenza sessuale, il fidanzato e due amici. Poi, pero', pentita, era fuggita nuovamente di casa e, ai militari aveva raccontato un'altra storia accusando le stesse persone non piu' di sequestro e violenza ma di averle somministrato, a sua insaputa, un medicinale per farla abortire. Tutto sarebbe iniziato nel marzo scorso, quando il padre della giovane informato della gravidanza, aveva imposto alla figlia di non vedere piu' il fidanzato. Da qui la fuga durante la quale aveva abortito, sembra, grazie a una sostanza fatta arrivare dallo Sri Lanka. Poi il ritorno a casa con il padre che l'aveva convinta a inventare il sequestro per vendicarsi e salvare la reputazione.
Sarno: ennesimo furto in una scuola del paese
Ennesimo blitz registrato ai danni di una scuola sul territorio sarnese. I ladri avrebbero messo a segno il colpo la notte tra lunedì e martedì introducendosi all'interno della scuola primaria di Lavorate trafugando una decina di computer. Un episodio di criminalità ai danni di alunni e docenti che si ripresenta a distanza di poco tempo dall'ultimo raid. Lo scorso 12 Maggio ignoti fecero visita al Plesso Scolastico di Masseria della Corte e con le stesse modalità portarono via pc, tablet, materiale didattico per poi finire "il lavoro" accanendosi sui lavoretti dei bambini fatti nel corso dell'anno distruggendoli.
foto: web
Spari al matrimonio al Vesuvio: fermati il ferito e il pistolero
Boscotrecase. Spari al matrimonio: arrestati i due protagonisti. In manette sono finiti Luigi Fiore, l’uomo ferito alla spalla da un proiettile esploso dall’arma che avrebbe impugnato M.L., un affiliato al clan dei Limelli-Vangone. Fiore è stato arrestato perché aveva un residuo di tre mesi di pena da scontare agli arresti domiciliari e quindi non poteva andare alla cerimonia. Mentre era ancora in ospedale, gli è stato notificato l'ordine di arresto.
Aveva, invece, provato a far perdere le tracce l'uomo che aveva sparato, un pregiudicato legato alla camorra di Boscotrecase. Ieri, però, il decreto di fermo emesso dalla pm Antonella Lauri della Procura di Torre Annunziata ha permesso ai carabinieri di arrestarlo: domani sarà davanti al magistrato per la convalida..Secondo il racconto di alcuni testimoni, sarebbe stato lui a impugnare l’arma e a fare fuoco. Ma gli investigatori stanno cercando di ricostruire esattamente la dinamica del raid. M.L. non sarebbe stato l’unico armato alla cerimonia. Anche altri personaggi, vicino al pistoleri, sarebbero stati visti con delle pistole. Ecco perché gli inquirenti vogliono vederci chiaro, andando anche oltre al racconto dei testimoni. Si cercando anche filmati che potrebbero aver immortalato le persone armate. La 'sceneggiata' sarebbe sorta perché alcuni bambini di entrambe le cerimonie erano a bordo piscina e alcuni invitati alla comunione, un po’ troppo vivaci, sarebbero stati richiamati dagli invitati a stare più attenti soprattutto per evitare di finire in piscina. Ma il richiamo bonario sarebbe stato invece interpretato dai piccoli e dai loro genitori come un affronto. A risentirsene, in particolare, un altro sorvegliato speciale, padre di uno dei minori, e considerato affiliato al clan dei Limelli-Vangone di Boscotrecase. Prima il diverbio verbale poi il tentativo, riuscito in un primo momento, di calmare sia l’uomo che i suoi amici e parenti - alcuni di questi con precedenti penali e ritenuti vicini ai clan. In serata, però, qualcosa è andato storto. M.L. si sarebbe avvicinato a Fiore e avrebbe fatto fuoco ferendolo.
Cercola, arrestato 32enne dopo inseguimento a piedi: durante la fuga si era disfatto di droga
Ieri pomeriggio, a Cercola, i Carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato in flagranza Diego Costabile, un 32enne di Massa di Somma incensurato. I militari dell’Arma lo hanno notato aggirarsi con fare sospetto sul viale Riccardi e si sono avvicinanti per sottoporlo a controlli. Alla vista degli operanti, dopo averne spintonato uno, il 32enne si è dato alla fuga a piedi venendo comunque inseguito, raggiunto e bloccato dopo un breve inseguimento a piedi. Nel corso del tentativo di fuga si era disfatto di 2 involucri, recuperati e risultati contenere 10 grammi di marijuana.
la sua perquisizione personale ha portato al rinvenimento di 10 euro, ritenuti provento di attività illecita e per questo sequestrati. L’arrestato è stato posto agli arresti domiciliari.
Ottaviano, scoperto centro per riciclaggio auto rubate: arrestati 2 smontatori all’opera. IL VIDEO
I Carabinieri della Stazione di Ottaviano nel corso di un servizio per contrastare il fenomeno dei furti d’auto hanno arrestato in flagranza per riciclaggio di auto rubate il 36enne Salvatore Reale, napoletano del quartiere Miano e Luigi Liguori, 47enne, di Acerra.
I 2 , entrambi con precedenti specifici, sono stati sorpresi all’interno di un garage in via Ammirati mentre erano intenti a smontare la Fiat Punto rubata a un 33enne di Marcianise e in possesso di parti meccaniche e di carrozzeria di dubbia provenienza, che sono state sequestrate.
Denunziati in stato di libertà per lo stesso reato due 49enni, uno di Acerra e l’altro del luogo, sorpresi alla guida di 2 furgoni contenenti parti meccaniche e di carrozzeria di verosimile provenienza illecita. Denuncia, infine, anche per una 51enne di via Ammirati proprietaria del garage ove Reale e Liguori stavano smontando il veicolo rubato. Gli arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari.

Napoli, l'Eav: 'Pronti ad aiutare il dipendente senza Tfr per le sue cure mediche'
"L'Eav si e' mossa nel pieno rispetto delle norme" ma "considerata la particolare e grave situazione in questione, se il pensionato dovesse richiedere ad Eav o ai suoi ex colleghi un gesto di solidarieta', come sempre, Eav fara' quanto possibile". Lo sottolinea, in una nota, l'Ente Autonomo Volturno, la holding del trasporti della Regione Campania, in relazione alla vicenda dell'ex dipendente Ciro Marra, che dopo essere andato in pensione a causa di una grave neoplasia, si e' accorto che il suo trattamento di fine rapporto era stato vincolato dall'Agenzia delle Entrate. "Il dipendente - spiega Eav - ha aderito all'esodo agevolato rassegnando le dimissioni al 30 aprile scorso. Con il cedolino di maggio e' stato calcolato quanto spettante per incentivo e TFR. L'Agenzia delle Entrate ha predisposto un canale telematico destinato alle verifiche, a cui sottoponiamo tutti i pagamenti (anche di cedolini paga) superiori a 5.000 euro. La norma in vigore dispone infatti che le amministrazioni pubbliche le societa' a prevalente partecipazione pubblica, prima di effettuare, a qualunque titolo, il pagamento di un importo superiore a cinquemila euro, verificano, anche in via telematica, se il beneficiario e' inadempiente all'obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o piu' cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno a detto importo e, in caso affermativo, non procedono al pagamento, segnalando la circostanza all'agente della riscossione competente per territorio ai fini dell'esercizio dell'attivita' di riscossione delle somme iscritte a ruolo". "Il dipendente - sottolinea l'Eav - ha avuto un blocco del pagamento per esito di tale procedura; con un successivo svincolo parziale una piccola parte della somma dovuta e' stata regolarmente accreditata al pensionato".



