Castellammare. I due cognati V. D. A. e S. C. avevano deciso di trascorrere qualche giorno tra la Francia e la Spagna. Così i due avevano noleggiato a nome di S.C. una bellissima mini cooper Cabrio in Francia, ma essendosi innamorati della vettura e non avendo la possibilità di acquistarla, avevano deciso di tenersela comunque. Il giorno dopo il noleggio S.C. denunciava il furto dell’autovettura, in realtà mai avvenuto, e se ne tornavano in Italia a bordo della nuovissima auto sportiva, dopo averne cambiato la targa e i numeri di telaio. Giunti in Italia, a turno, godevano dell’uso della fiammante mini Cooper, fino a quando, circa 3 mesi dopo venivano traditi dall’antifurto gps, montato sulla vettura. A giudizio per il reato di riciclaggio finiva V.D.A. perché trovato in possesso della vettura. Il processo si è svolto davanti al Tribunale di Torre Annunziata in composizione collegiale, con presidente il dott. Todisco, che a seguito di una vivace e serrata istruttoria dibattimentale, a fronte di una richiesta di condanna ad anni 5 di reclusione ed 13mila euro di multa avanzata dal pubblico ministero, accoglieva, di contro le convincenti argomentazioni difensive dell’avvocato Olga Coda, assolvendo l’imputato.
Addio agli Her's. I due della band di Liverpool perdono la vita in un incidente stradale negli USA
In un incidente stradale negli USA, muoiono i due componenti della band Her's. Insieme ai due musicisti di Liverpool è purtroppo deceduto anche il loro manager. A riportare la scioccante notizia il sito internet della BBC. Stephen Fitzpatrick e Audun Laading, insieme al manager Trevor Engelbrektson erano in tour, diretti in California per un concerto quando hanno perso la vita. A confermare la tragedia anche la loro etichetta, Heist or Hit che li ha descritti come una "Una delle band emergenti più amate del Regno Unito". I due avevano recentemente pubblicato il loro primo album ed erano stati ospiti di BBC Introducing. La loro casa discografica ha informato che sono deceduti "In un incidente stradale mentre erano diretti a uno show a Santa Ana, in California" dopo essersi esibiti a Phoenix, in Arizona.
I detenuti scrivono quattro copioni teatrali
Il teatro e scrivere di teatro in carcere diventano potenti strumenti di risocializzazione. Il progetto dell'associazione 'Sobborghi', con sede a Siena, tra i vincitori del bando Siae destinato alla promozione della creazione culturale, è composto da quattro laboratori in altrettanti istituti di reclusione (a Grosseto, Massa Marittima, Siena e Porto Azzurro all'isola d'Elba) e quattro elaborati selezionati e pubblicati presentati nel corso di una conferenza stampa. La Regione Toscana - si legge in una nota della Giunta regionale - da oltre venti anni finanzia e promuove attività di spettacolo all'interno del sistema carcerario del territorio. Il bando presentato dalla Siae è altamente innovativo e di livello elevato che ha il merito di portare in carcere sia la drammaturgia che la scrittura drammaturgica. Inoltre è un progetto che fa rete e che è stato in grado di far emergere la realtà di chi vive in carcere. Il progetto dell'associazione 'Sobborghi' si evidenzia per il suo operare in rete e i testi raccontano, con linguaggi e forme di scritture anche molto diverse tra loro, le 'storie' che accompagnano le vite di chi si trova in carcere. Dalla casa circondariale di Grosseto a quella di Massa Marittima, dalla casa di reclusione De Santis a Porto Azzurro a Santo Spirito a Siena, dove l'associazione 'Sobborghi' opera da anni. La scrittura scenica è servita a contrastare il senso di vuoto dei penitenziari. Il teatro in carcere, - spiegano all'assessorato alla cultura - aiuta l'autoformazione e l'autoanalisi, utile a ritrovare un nuovo senso di sé per poi ripartire. Quattro laboratori, ma anche un concorso. I detenuti di Porto Azzurro hanno partecipato con il copione inedito 'Artuà - Riflessioni sul tema dell'espiazione della pena'. Grosseto ha dato vita al testo 'Ti racconto la mia storia'. Siena ha partecipato al concorso Siae con 'Questa tazzina di caffè', e poi lo ha anche vinto, mentre a Grosseto i laboratori condotti da Massimiliano Gracili hanno preso la forma scenica del copione 'La memoria, il tempo'. Tutti e quattro i testi sono stati pubblicati. È stato realizzato anche un video, con le riprese dei laboratori e dello spettacolo, che sarà inserito nel volume. Il copione vincitore del concorso sarà inoltre messo in scena da una compagnia teatrale esterna con almeno dieci repliche sul territorio regionale. L'obiettivo è di replicare l'iniziativa, rendendola biennale.
Salerno, colpo nella notte nella boutique Charmel
Salerno. Ingresso del negozio forzato e colpo nella notte. Vittima dei ladri la boutique Charmel, in via Carmine, dove nelle ore di buio hanno agito i malviventi svuotando letteralmente tutto il locale. I ladri sono riusciti ad entrare dall’ingresso, forzando i blocchi, hanno poi prelevato diversi capi all’interno del negozio. Questa mattina l’amara sorpresa da parte dei titolari, chiamate le forze dell’ordine che sono arrivate sul posto. Gli agenti della Polizia di Stato hanno subito esaminato la zona cercando di ricostruire i movimenti dei ladri e l’attività di scasso per entrare nei locali, sarà utile anche esaminare le eventuali telecamere di videosorveglianza presenti in zona per identificare i colpevoli del furto.
Gustavo Gentile
'Vado a Roma a fare il cinema', presentazione del libro di Fernando Popoli alla libreria Iocisto
Giovedì 11 aprile, alle ore 19.00, presso la libreria “Iocisto” di Napoli presentazione del libro "Vado a Roma a fare il cinema" di Fernando Popoli, sceneggiatore e regista cinematografico di origine napoletana. (Edizione "Il seme bianco"). La presentazione sarà a cura di Ignazio Senatore e Alberto Castellano. L’autore ci racconta la sua appassionata e impervia avventura nel mondo del cinema italiano degli anni d’oro, quando Roma e Cinecittà erano al centro della cultura internazionale. Dai suoi anni giovanili trascorsi a Napoli nell’atmosfera vivace e stimolante della cultura partenopea, ove ha modo di entrare in contatto con intellettuali e artisti come Domenico Rea, Titina de Filippo, Pasquale Squitieri, Achille Bonito Oliva e altri, sino all’inizio dell’avventura nella capitale del cinema e dei suoi rapporti professionali con Carlo Ponti, Tonino Valerii, Sergio e Luciano Martino, Gloria Guida, Mario e Vittorio Cecchi Gori, Sergio Leone, ecc. Un affresco realistico e disincantato, con aneddoti, storie, resoconti di un mondo popolato da registi geniali, produttori lungimiranti, talentuosi caratteristi, attori di fama, ma anche da avventurieri, stelline in cerca di successo, millantatori. Un cinema dove convivevano generi diversi: dagli spaghetti western, ai film d’impegno sociale, dalle commedie sexy ai polizieschi, quei B-movie tanto celebrati negli ultimi anni dalla critica.
Nocera, abusi sessuali sulla nipotina: processo per il nonno-orco
Rinvio a giudizio per un uomo di circa settant'anni che avrebbe tentato di farsi toccare nelle parti intime dalla propria nipotina ,chiedendoglielo in maniera esplicita. L'anziano è accusato di violenza sessuale mai consumata verso la nipotina, che sarebbe stata indotta a compiere atti sessuali nei suoi riguardi con l'aggravante di aver agito nei riguardi di un soggetto che si trovava in condizioni di inferiorità rispetto all'imputato oltre che minorenne. L'inchiesta risale ad almeno un paio d'anni fa, con i carabinieri che stanno ricostruendo gli aspetti di quell'unico episodio. Nel parlare con la piccola, che all'epoca dei fatti aveva circa cinque anni, le avrebbe chiesto di toccarlo nelle parti intime. Una richiesta che la piccola non avrebbe però raccolto. Anzi, sempre stando al contenuto delle indagini, la stessa si sarebbe recata dalla madre per raccontare tutto. Con l'apertura del fascicolo d'indagine, come riporta Il Mattino, la procura di Nocera Inferiore durante la fase preliminare decise di chiedere anche un incidente probatorio: mettere quindi in condizione la piccola di ripercorrere l'episodio, in presenza di una psicologa, in modo da cristallizzare le accuse nei confronti del nonno. La bambina alle domande del gip filtrate dalle parole della psicologa, confermò i dettagli del fatto.
'Le ho provate tutte – storie di diete e di insuccessi', il libro d'esordio di Patrizia Caldonazzo alla libreria Iocisto di Napoli. 6 aprile ore 18
Sarà presentato il 6 aprile alle 18.00 alla libreria Iocisto di Napoli (via Domenico Cimarosa 20), “Le ho provate tutte – storie di diete e di insuccessi” il libro di esordio di Patrizia Caldonazzo con la prefazione di Catena Fiorello, edito da Undici Edizioni. Il romanzo della Caldonazzo è una sorta di diario in cui le diete sono il pretesto per un racconto di crescita e maturazione personale. Su e giù dalla bilancia, alla ricerca della linea perfetta. Ma perfetta per chi? La vera "dieta" è in realtà la conquista della consapevolezza di sé. Imparare ad amarsi, accettarsi, valorizzarsi. Questo il messaggio che si scopre tra le pagine. Un percorso raccontato con ironia e leggerezza, per sdoganare un tema che è fin troppo spesso causa di disagi e dolore. Interverrà Marco De Marco. Mentre l’intermezzo musicale sarà affidato a Gabriella Rinaldi.
Patrizia Caldonazzo è nata e vissuta a Roma. Figlia di un costruttore e di una ballerina-coreografa olandese. Sin da bambina ha evidenziato un carattere estroverso e comunicativo, spesso teatrale, nel manifestare i propri sentimenti e gli stati d’animo. Eccessiva in tutto, non conosce mezze misure. Ossessionata da tutta la vita dall’immagine e dalle diete. Dopo la laurea in Sociologia, inizia a lavorare per il cinema - affiancando registi come Dino Risi e Giuseppe Patroni Griffi. La carriera nel mondo della televisione parte da Rai Tre, per il programma “On the road” - condotto da Pascal Vicedomini, dove si occupa di tutta la parte organizzativa e redazionale; successivamente si occupa dell’ufficio stampa della soap opera “Un posto al sole”. A seguire, sempre per Raitre, cura il casting del programma “Cominciamo bene “. Passata a Raiuno, segue il casting del programma “Mezzanotte e dintorni” di Gigi Marzullo. Per Raidue collabora al programma “In famiglia” - per la regia di Giuseppe Guardì. Diventa curatrice de “Il tempo e la storia” in onda su Raitre. Torna nella redazione dei programmi di Gigi Marzullo, per Raiuno cultura, seguendo in particolare ormai da 12 anni il programma “Mille e un libro”.
Napoli Città Libro: presentazione del volume 'Totò con i 4' di Ciro Borrelli e Domenico Livigni
“Totò con i 4” di Ciro Borrelli e Domenico Livigni, volume della collana dedicata al Cinema della linea SERIE ORO ideata e diretta dalla giornalista Anita Curci, in collaborazione con la casa editrice Apeiron. Con le introduzioni di Borrelli, Mauro Macario, Andrea Jelardi e Ennio Bìspuri il libro (pp. 284, euro 15), corredato di foto inedite appartenenti alla collezione privata di Livigni, ci racconta il personaggio Totò in un modo nuovo e avvincente. Chi non conosce Totò? A chi non è nota la travolgente bravura e la vulcanica comicità? Ma il vero principe de Curtis, non quello scanzonato e scoppiettante del set, bensì quello solitario e scontroso della dimensione privata, quanti possono dire di conoscerlo? E, soprattutto, è possibile ricostruire la reale immagine dell’artista, spogliata delle finzioni imposte dal mestiere? Ci hanno provato Ciro Borrelli e Domenico Livigni, entrambi napoletani per origine e per passione. Come? Con uno studio accurato, condito con una bella manciata di fantasia. Sì, perché qui Totò emerge dai ricordi di quattro suoi amici e colleghi. Borrelli ne scrive attraverso un’intervista a Peppino De Filippo, rilasciata a conclusione di uno spettacolo teatrale, ma anche mediante un colloquio tra Nino Taranto e un bambino, nello scenario del Bosco di Capodimonte a Napoli. Nella stessa direzione si muove Livigni, ma in modo diverso: a lui il compito di immergere il lettore in una commossa rievocazione del principe ad opera di Macario, còlto nel momento in cui riceve la notizia della scomparsa dell’amico, ma anche di emozionarlo attraverso le parole di Aldo Fabrizi, i cui ricordi riaffiorano nitidi in occasione di una passeggiata romana.
Il titolo del libro si ispira al film che i cinque artisti girarono insieme nel 1963, diretti da Steno, Totò contro i 4.
In questa appassionata rievocazione del poliedrico Totò, gli autori, Borrelli e Livigni, ci calano in commoventi elucubrazioni scaturite dalla frequentazione dell’artista napoletano con i quattro colleghi-amici, Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, Nino Taranto ed Erminio Macario, attraverso racconti e ricordi che tracciano un quadro di arte e di vita dei cinque personaggi preso da un’angolazione nuova che si lascia leggere con agevolezza.
San Giorgio, litiga con la ex per il figlio: picchiato con mazza da baseball
Una lite familiare è rapidamente degenerata in via Sandriana in San Giorgio a Cremano tanto da richiedere subito l'intervento di un'ambulanza, alcune pattuglie dei vigili urbani ed i carabinieri. La lite ha come protagonisti una coppia separata, il nuovo compagno della donna ed il fratello. Dopo una furibonda discussione sulle visite al figlio della coppia separata e delle urla si è passati all'azione tanto l'ex marito é stato aggredito prima dall'ex moglie e dal nuovo compagno mentre si trovava in auto e poi dal cognato, il fratello della ex moglie, che è uscito di casa con una mazza da baseball. il malcapitato 35enne è stato colpito più volte ed è stato lasciato in auto in una pozza di sangue. Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine e un ambulanza che ha trasportato il ferito all'ospedale Maresca dove è stato medicato. Ha riportato ferite al volto e alla testa. I carabinieri hanno ricostruito l'accaduto e hanno fermato e interrogato gli aggressori. Ora si attende la denuncia da parte del ferito per iscrivere nel registro degli indagati le persone che lo hanno malmenato.
Giorgio Kontovas
Napoli, tentano estorsione a una gioielleria del Borgo Orefici: fermati due minori
Napoli. Nella mattinata di ieri, personale della Squadra Mobile di Napoli e del Servizio Centrale Operativo, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare del collocamento in comunità, emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Napoli, nei confronti di due minori resisi responsabili di tentata estorsione in concorso.
I gravi indizi nei confronti dei due indagati sono stati acquisiti nell’ambito delle indagini avviate da investigatori della locale Squadra Mobile e del predetto Servizio in seguito allo sviluppo delle attività di analisi sul fenomeno delle bande giovanili violente, in particolare in seguito al monitoraggio di un gruppo operante nel centro storico di Napoli, dedito alla commissione di attività illecite.
Le investigazioni hanno documentato in particolare concreti elementi di prova su due minorenni ritenuti responsabili di una tentata estorsione ai danni di una gioielleria del Borgo Orefici.
Furti nelle case vacanza per acquistare la droga: ecco come operava la banda.I NOMI
Furti nelle abitazioni, nelle chiese e spaccio di sostanze stupefacenti, nei guai 15 persone. Ieri mattina, nei comuni di Agropoli, Capaccio Paestum e Roccadaspide, e nei comuni del nord Italia di Finale Emilia (Mo), Grado (Go) e Scurelle (Tn), i carabinieri della Compagnia di Agropoli coordinati dal capitano Francesco Manna, supportati dai colleghi del Nucleo Cinofili di Sarno e del 7° Nucleo Elicotteri di Pontecagnano, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare (6 in carcere e 9 agli arresti domiciliari), emesse dal gip del Tribunale di Salerno, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 15 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di furti aggravati in abitazione e di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso.
In cella, presso la casa circondariale di Fuorni, sono stati rinchiusi il 32enne Gianni Iuliano di Capaccio Paestum, il 24enne Marcello Malagnino di Agropoli, il 22enne Simone Saturno di Capaccio Paestum; il 33enne Mohamed Kouider, il 27enne Yassine Miadi e il 31enne Abdellah Remzaoui, tutti marocchini residenti in Italia.
Ai domiciliari, invece, sono finiti A.M. di Capaccio Paestum, F.C. di Capaccio Paestum, Z.O. e H.H. marocchini residenti a Capaccio Paestum, L.G. di Agropoli, S.N. di Capaccio Paestum, V.M. di Roccadaspide, Z.T. e Z.P. di Capaccio Paestum.
Nel medesimo contesto, gli operanti hanno notificato ulteriori 3 misure cautelari del divieto di dimora nel Comune di Capaccio Paestum nei confronti degli indagati D.F., B.A. e F.P. per il solo reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
L’attività investigativa, avviata nel febbraio 2017 e condotta dalle Stazioni di Capaccio Scalo e Torchiara, con il supporto del Norm di Agropoli, ha portato all’individuazione di diversi soggetti, dediti a vario titolo alla consumazione di reati predatori e allo spaccio di cocaina, marijuana e hashish in vari comuni della Piana del Sele e del Cilento.
Le indagini svolte attraverso metodi tradizionali supportati da attività tecniche e mirati servizi dinamici hanno consentito di documentare le responsabilità degli indagati in ordine a numerosi episodi di furto in abitazioni estive, attività commerciali e luoghi di culto, nonché di riscontrare lo spaccio di droga. Nel corso delle perquisizioni eseguite stamane, venivano rinvenuti e sequestrati, presso le abitazioni di alcuni degli indagati, ulteriori 100 grammi circa di sostanza stupefacente (hashish e marijuana), nonché materiale atto al confezionamento dello stupefacente.
Castellammare, sindacalista morto in ospedale: indagati i medici
Castellammare. Imperizia, imprudenza, negligenza sono i primi dati che emergono dalla relazione autoptica predisposta dal Tribunale di Torre Annunziata a seguito della morte di Vincenzo Schiavone. Una morte che si poteva evitare è l’interrogativo che dal quel tragico 28 agosto agita il sonno dei figli e dei familiari di Vincenzo. Giustizia e verità su una morte assurda e quanto chiede la famiglia, assistita dai legali Roberto Ucci e Daniele Rossetti. Un uomo ben voluto da tutti il sindacalista stabiese da sempre in prima linea nella difesa degli ultimi. Tutti in città ricordano l’ultima battaglia, condotta da Vincenzo in prima persona, quella che vide, solo qualche anno fa , protagonista la sorella Angela morta dopo un intervento finito male per un bypass gastrico. A distanza di qualche anno, purtroppo la famiglia Schiavone, ritorna a fare i conti con un caso di malasanità. “ Il decesso di Vincenzo - ricordano i familiari- è avvenuto nelle prime ore del 28 agosto presso il pronto soccorso dell'ospedale San Leonardo di Castellammare” . Un ‘odissea , finita male . Vincenzo fu prima visitato e poi rimandato a casa. Oggi, a distanza di mesi ,emerge che “la causa del decesso è da ritenersi relazionabile ad arresto cardiocircolatorio secondario ad infarto miocardico acuto “. Da qui il ravvisare elementi di responsabilità per imperizia , imprudenza e negligenza a carico dei sanitari del Ps di Castellammare che non avrebbero osservato il protocollo diagnostico previsto in caso di dolore toracico . Ma non c’è solo questo emergerebbero anche incongruenze nella tempistica di trasporto del 118 e la presa in carico del pronto soccorso. “Noi chiediamogiustizia “ è il grido di dolore dei figli , Antonietta, Ferdinando, Cristina e Maria Rosariache vogliono vederci chiaro sull’intera vicenda . Pronti a combattere come fece il padre per la sorella Angela. In attesa del processo la famiglia Schiavone punta a tenere i riflettori accesi su una morte che fa ancora una volta riflettere.
Napoli, sei scooter incendiati in piazza Bellini
Piazza Bellini, un incendio ha interessato otto scooter parcheggiati a bordo strada nelle adiacenze di piazza Bellini. L'incendio quasi certamente doloso in un tratto di strada sempre più degradato e alla mercé di balordi e parcheggiatori abusivi. A denunciare tutto è il consigliere comunale Emilio Borrelli che denuncia anche di aver trovato recentemente le ruote del proprio scooter tagliate.
Giorgio Kontovas
Napoli, la 'pasionaria criminale in erba' e l'aspirante boss di Volla dietro la stesa di Piazza Trieste e Trento. I NOMI
Napoli. Compirà 18 anni il prossimo settembre ma A. C. per il pm Nicola Ciccarelli della Procura presso il Tribunale dei Minori di Napoli é già una "pasionaria criminale in erba". Nei suoi confronti è stato disposto un decreto di fermo perchè accusata di porto e detenzione illegale di arma da fuoco e concorso in una "scorribanda armata". In pratica è lei l'ispiratrice della stesa avvenuta la notte tra il 18 e il 19 marzo scorso con la quale si seminò il panico in piazza Trieste e Trento, nel salotto di napoli a pochi passi dalla Prefettura. Con lei sono stati fermati il suo fidanzato Alessio Bossis da Volla, aspirante boss per conto del clan Minichini de Luca Bossa di Ponticelli nel comune di Volla dove appunta abita. E ancora Carmine Pecoraro, Angelucci Fabio e Ciro Postiglione, tutti legati al clan di Ponticelli e abitanti alla periferia Orientale di Napoli tranne Postiglione che è originario dei Quartieri Spagnoli. La stesa o meglio la sparatoria, che aveva suscitato l'indignazione popolare per come si era sviluppata e per i danni che aveva causato, era nata per un futile motivo. La solita lite tra baby criminali avvenuta la sera prima sempre in piazza Trieste e Trento e nella quale aveva avuto la peggio proprio Alessio Bossis. A fare fuoco con una pistola a salve contro di lui era stato V. D. A. cugino della ragazza e tra l'altro anche lui, secondo quanto lei stessa racconta nelle conversazioni intercettate, un altro baby boss "che comanda ai Quartieri Spagnoli". Il gruppo organizza la vendetta immediata e pensano di andare a sparare sotto casa di colui che aveva fatto fuoco con una pistola a salve contro Alessio Bossis. La pianificazione dell'intimidazione è a carico della ragazza che essendo della zona va con Ciro Postiglione ai Quartieri e indica allo stesso il "balcone al secondo piano" dove devono sparare. La notte dell'attentato il gruppo parte da Volla e dal Conocal e si dirige al centro di Napoli. Il gruppo verso le 20,30 viene anche fermato dalla polizia proprio in piazza durante un controllo ma poi dopo le identificazioni vengono lasciati andare. L'aspirante boss Alessio Bossi nel frattempo ha deciso che all'una di notte si deve compiere l'attentato contro colui che gli aveva sparato contro e che il segnale in codice doveva essere "mamma sta a casa" oppure " mamma non sta a casa". E così quando passate le 1,30 di notte l'obiettivo indicato non è ancora tornato a casa il gruppo decidere di attuare il "piano b" e di andare in piazza Trieste e Trento dove presumibilmente si trova il loro obiettivo. Quello che accadde pochi minuti dopo è stato nei giorni scorsi all'attenzione di tutti a Napoli. Ma le indagini lampo dei carabinieri hanno consentito di individuare tutti i componenti del commando sebbene abbiano utilizzato comunque un linguaggio in codice nel corso delle telefonate e dei dialoghi intercettati anche nell'auto di Postiglione. Tanto che l'aspirante boss Alessio Bossis si è vantato durante delle telefonate intercettate di aver fatto "dieci volte peggio" rispetto a quello che gli era capitato, e che era andato fino a casa di quel soggetto che abitava al secondo piano ed era anche andato a bussarlo quella notte e non lo aveva trovato per "portargli i confetti".
Rosaria Federico
La castrazione chimica divide Lega e M5S, slitta il ddl su revenge porn: protestano in aula le deputate Fi
Roma. La castrazione chimica divide Lega e M5S con un battibecco tra il ministro Giulia Grillo e il ministro Matteo Salvini: bagarre alla camera per la mancata approvazione nel decreto 'codice rosso' sulla violenza alle donne, dell'emendamento sul 'revenge porn' cioè la diffusione di immagini hot private su social e chat. Il rinvio dell'argomento ha scatenato l'assalto delle deputate di Forza Italia ai banchi del governo. In aula, la maggioranza ha spiegato di voler dedicare alla questione una norma ad hoc, e non un 'semplice' emendamento, ma in serata il vicepremier Luigi Di Maio ha indicato la rotta: "Martedì - ha detto da Washington - si deve votare l'emendamento sul revenge porn, un primo passo per poi passare anche alla legge che abbiamo già depositato in Parlamento. Noi lo votiamo la Lega non so". Il risultato della protesta alla Camera, 'appoggiata' dalle deputate di Pd e Fratelli d'Italia, è stato comunque la sospensione della seduta e il rinvio a martedì del disegno di legge 'codice rosso' sulla violenza alle donne che, invece, avrebbe dovuto ottenere il via libera in giornata. A introdurre il tema 'revenge porn', che mira a punire la divulgazione di immagini 'intime' senza il consenso dell'interessato, è stata Laura Boldrini (Leu), con un emendamento. Ma la maggioranza lo ha bloccato. "E' solo una questione di tempi", ha spiegato il ministro Giulia Grillo, perchè si tratta di "una battaglia condivisa. Sul revenge porn abbiamo già una proposta di legge incardinata al Senato". Anche la parlamentare del Movimento 5 Stelle Giulia Sarti, che ha scritto un post "in virtù di quel che ho passato, io così come molte altre donne", ha difeso la scelta del Movimento: "La questione - ha spiegato - non può certo risolversi attraverso l'approvazione di un mero emendamento". A far scoppiare l'ennesimo scontro fra le due forze di maggioranza è stato invece l'emendamento della Lega sulla castrazione chimica. L'obiettivo, ha spiegato il ministro Giulia Bongiorno in un'intervista al Messaggero, e' "inserire la possibilità di subordinare la sospensione della pena ad un trattamento terapeutico o farmacologico inibitorio della libido". I leghisti ritengono che la modifica del testo originario abbia di fatto reso l'iter più lento e farraginoso. Per il Movimento, questa proposta della castrazione chimica è "una presa in giro alle donne", un modo per sfruttare "la loro paura per fare campagna" elettorale. "Non posso essere a favore di un provvedimento che riduca l'integrità psicofisica di una persona - ha commentato il ministro Grillo - Sono ministro della Salute e anche un medico. Lavoriamo sull'inasprimento delle pene. E' là, fra virgolette, che dobbiamo castrare certi comportamenti, che sono obbrobriosi". Il rinvio del provvedimento è stato quindi 'funzionale' alle esigenze della maggioranza, che ha guadagnato tempo per cercare di far rientrare lo scontro. "E' sperimentale su base volontaria in tanti Paesi occidentali - ha replicato Salvini - quindi ci sono persone che chiedono di essere messe in condizione di non avere più gli istinti per commettere violenze bestiali e quindi qualcuno studi quello che viene sperimentalmente applicato in altri Paesi".
Crescent, non c'era abuso d'ufficio per De Luca: le motivazioni dei giudici
Salerno. Non ci sono prove che De Luca abbia commesso il reato di abuso d'ufficio: le motivazioni dei giudici che hanno assolto l'ex sindaco Vincenzo De Luca, ora presidente della Regione, per il Crescent sono nette. Per i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Salerno, "l'istruttoria svolta non ha consentito di acquisire elementi certi ed univoci dimostrativi" dell'ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca per profili di abuso d'ufficio, nonostante sia "emerso in modo chiaro il forte interesse dell'esponente politico apicale del Comune all'approvazione del progetto di intervento edilizio in questione al quale egli assegnava un valore pregnante sotto il profilo politico tra gli obiettivi della sua stagione amministrativa". Ma non c'è "alcuna traccia dell'intervento del De Luca nell'istigare gli esponenti di vertice del Comune, ed ancor meno nell'incidere sull'operato della Soprintendenza, al fine di spingerli ad adottare gli atti in questione e ad operare secondo le modalità violative di legge". De Luca è stato assolto nel processo nel quale erano imputate 22 persone tra imprenditori, esponenti della Giunta, Soprintendenza e funzionari del Comune accusati di una serie di reati che spaziano dal falso ideologico in atto pubblico all'abuso d'ufficio continuato, all'edificazione abusiva in assenza di autorizzazione paesaggistica e di permesso di costruire, fino alla lottizzazione edilizia abusiva. La corte il 28 settembre dello scorso anno ha assolto tutti. Oggi, la sentenza di oltre 300 pagine, firmata dal collegio giudicante formato da Vincenzo Siani, Ennio Trivelli e Antonio Cantillo, è stata depositata. Il processo era legato alla realizzazione del Crescent e alla sdemanializzazione, dell'area a nord del lungomare di Salerno, in favore del Comune per la costruzione della mezzaluna firmata dall'archistar Riccardo Bofill.
A De Luca veniva contestato dai pm il ruolo di istigatore degli autori materiali degli atti illegittimi. Anzi, i giudici aggiungono che per gli esponenti della Soprintendenza, "non risulta nessun contatto con l'allora sindaco di Salerno" e che "rispetto all'operato della Soprintendenza vi sono plurimi segnali di una relazione tutt'altro che armonica e sintonica" tra Palazzo di Città e Soprintendenza; mentre, nei confronti dei funzionari comunali, "si coglie in modo agevole un'unitarietà di obiettivi riferibile all'intero plesso comunale". Inoltre, l'attuale 'governatore' avrebbe avuto tutto l'interesse affinche' "il provvedimento di autorizzazione paesaggistica emesso dal competente funzionario amministrativo del Comune" non fosse carente sotto il profilo motivazionale. Per quanto riguarda l'ipotesi di violazione urbanistica, i giudici assolvono gli imputati, tra cui De Luca e altri sei imputati, per "insussistenza del fatto"; per il prospettato abuso d'ufficio continuato e i reati edilizi, realizzati secondo l'accusa durante la fase dei permessi a costruire, il collegio, analizzando l'articolato percorso procedimentale, rileva "la carenza di prova certa al di là di ogni ragionevole dubbio degli elementi costitutivi del reato di abuso d'ufficio" e, perciò, assolve perchè il fatto non sussiste. Per le contestate violazioni edilizie, era stata prospettata come l'attività edilizia consentita alla societa' 'Crescent srl' e alla 'Sviluppo Immobiliare Santa Teresa srl' fosse illecita perchè derivante da permessi di costruire "da considerare assenti e inefficaci". Invece, nella sentenza viene escluso che "il rilascio dei permessi di costruire abbia costituito il frutto del reato, segnatamente del contestato abuso d'ufficio, e comunque delle violazioni di norme e di regolamento aventi valenza sostanziale, tali da incidere sulla validita' dei permessi stessi". Anzi, evidenziano i giudici che "nemmeno può individuarsi l'illiceità dei permessi di costruire" cosi' come era stato prospettato dai consulenti tecnici dei pm.
Effetto caldo: migliaia di meduse spiaggiate a Ischia
Ischia. Forti venti e effetto caldo: sulle spiagge di Ischia si sono spiaggiate migliaia di meduse, soprattutto sulla costa nord-est dell'isola. A spiegare il fenomeno la biologa marina della stazione zoologica Anton Dohrn, Isabella D'Ambra: "Gli spiaggiamenti in concomitanza con forti venti sono una cosa comune, ma sicuramente c'è un aumento delle meduse dovuto all'aumento della temperatura, dell'acqua, una diminuzione dei predatori, e un aumento del cibo a mare perchè stiamo fomentando le crescite algali, le crescite di zooplancton, immettendo fertilizzanti e scarichi non protetti". "Dagli studi in corso sembra che il trend sia l'aumento delle meduse, appunto per le cause elencate. Sicuramente noi abbiamo indotto degli squilibri nell'ecosistema e questi squilibri sembrano aver favorito proprio le meduse" conclude D'Ambra.
Rapinarono ufficio postale sequestrando la direttrice, arrestati due di Giugliano
Nell'ottobre del 2017 avevano rapinato l'ufficio postale di Nievole in provincia di Pistoia), chiudendo la direttrice della struttura in un ripostiglio prima di prendere i soldi presenti in cassa (circa 600 euro) e darsi alla fuga. Ora i carabinieri hanno arrestato i tre banditi: si tratta di un 43enne e di un 56enne, rintracciati a Giugliano e di un 27enne nativo della provincia di Milano, domiciliato a Roma e attualmente in carcere a Cremona per reati contro il patrimonio. L'accusa per i tre e' di rapina con sequestro di persona in concorso e furto aggravato, infatti per compiere l'atto criminale rubarono un'auto nella vicina Buggiano.
Foggia, immigrato ucciso vicino al ghetto
Un immigrato di origine africana e' stato ucciso questa sera a Foggia in una strada di campagna a due chilometri dalla baraccopoli abusiva di Borgo Mezzanone. Secondo i primi accertamenti compiuti dai carabinieri, sarebbe stato ucciso con alcuni colpi di arma da fuoco. Sul posto i militari hanno recuperato un'ogiva e un bossolo di piccolo calibro. La vittima non e' stata ancora identificata perche' non aveva documenti indosso. A dare l'allarme ai carabinieri e' stato un automobilista che, dopo avere urtato il corpo che era per strada, ha pensato di avere investito l'uomo e si e' fermato per prestargli soccorso. A poca distanza sono stati trovati una bicicletta ed uno zaino.
Concorso truccato nell’esercito 140 indagati sentiti dal pm
Sono cominciati gli interrogatori di garanzia nei confronti di 140 persone, tra cui anche una quarantina di vincitori di concorso, coinvolte nella maxi inchiesta della guardia di finanza di Napoli sui concorsi truccati per le forze armate grazie alla tecnica dell'algoritmo. Si tratta del secondo filone d'indagine dopo la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 15 persone tra cui anche Giuseppe Zarrillo, 54 anni originario di Marcianise e residente a Capodrise.
Secondo quanto accertato dalle indagini delle Fiamme Gialle sarebbe stato l'ingegnere Claudio Testa, titolare della Irp (società incaricata di predisporre i questionari della prova scritta di cultura generale) ad ideare un algoritmo, applicabile alla maggior parte dei quesiti, in grado di decriptare le risposte.
Gustavo Gentile



