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Gambero Rosso, Guida Sushi 2026: Milano leader, Napoli premiata con la novità dell’anno

Roma – La passione per il sushi in Italia cresce senza sosta e la nuova Guida Sushi 2026 del Gambero Rosso lo certifica: Milano resta la città più premiata per la cucina giapponese e, insieme a Roma, si conferma leader nella valorizzazione del sake. Ma è Napoli a conquistare il titolo di “Novità dell’anno” con Ruri Kaiseki, segnalato per la sua proposta originale e di qualità.

Presentata presso lo Spazio Field di Roma, la terza edizione della guida recensisce 230 indirizzi, con oltre 50 novità, e aumenta il numero di locali premiati con le Tre Bacchette, massimo riconoscimento del settore, che salgono a 42, con 11 nuovi ingressi distribuiti su tutto il territorio nazionale. La pubblicazione introduce anche quattro Premi Speciali, tra cui la valorizzazione del sake assegnata a Iyo Omakase di Milano ed Enosake di Roma, il miglior bere miscelato a Sentaku Izakaya di Bologna e la migliore carta dei vini a Uni Restaurant di Cervia.

Una delle novità più interessanti di questa edizione è l’attenzione ai locali informali: take-away, botteghe specializzate e izakaya, per chi cerca autenticità senza rinunciare alla qualità. Pina Sozio, curatrice della guida, sottolinea il legame tra tradizione gastronomica italiana e giapponese, basato sulla valorizzazione della materia prima e sulla ricerca costante della perfezione.

“Assistiamo a contaminazioni sempre più affascinanti e a un livello di maturità della cucina giapponese in Italia che pochi anni fa era impensabile”, commenta Lorenzo Ruggeri, direttore responsabile del Gambero Rosso. Tra eleganti ristoranti di fine dining e banchi dedicati all’omakase, l’Italia conferma così la sua crescente passione per il Sol Levante, con Napoli pronta a ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama nazionale.

Caivano, stupri delle cuginette: confermate in appello le condanne per i due maggiorenni

Napoli – La vicenda delle violenze sessuali ai danni di due cuginette a Caivano trova un nuovo capitolo: la Corte d’Appello di Napoli ha confermato le condanne dei due maggiorenni coinvolti. Pasquale Mosca, 21 anni, è stato condannato a 13 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione, mentre Giuseppe Varriale, 20 anni, ha visto ridotta la sua pena a 8 anni e 8 mesi rispetto ai 12 anni e 5 mesi inflitti in primo grado.

I due giovani erano accusati di violenza sessuale di gruppo, minaccia e diffusione illecita di contenuti sessualmente espliciti. I legali difensori avevano presentato appello cercando una revisione delle condanne, ma per Mosca la sentenza di primo grado è stata confermata, mentre Varriale ha beneficiato di una riduzione della pena.

Dalla famiglia della più piccola delle vittime arriva un segnale di sollievo: “Soddisfazione per la decisione della Corte”, hanno dichiarato tramite l’avvocata Clara Niola, che li assiste. La vicenda, seguita con attenzione dall’opinione pubblica, ha riacceso il dibattito sulla tutela dei minori e sull’importanza di pene esemplari in casi di violenze sessuali.

Napoli, Lobotka su Conte: “Con lui il prossimo giorno libero sarà a maggio...”. E scoppia la polemica

Stanislav Lobotka voleva solo scherzare, ma a Napoli le parole pesano. In un’intervista leggera rilasciata al podcast slovacco “Iná Liga”, il regista azzurro ha raccontato con tono ironico la sua quotidianità agli ordini di Antonio Conte. “Con lui il prossimo giorno libero sarà a maggio”, ha detto ridendo. Ma quella battuta, rimbalzata rapidamente sui social, ha scatenato un’ondata di polemiche tra i tifosi, già irritati per il momento complicato della squadra.

Il centrocampista, che ha parlato di un lavoro “durissimo” e di allenamenti “come partite vere”, ha poi spiegato di ammirare la disciplina e la mentalità del tecnico salentino, ma l’ironia non è piaciuta a molti supporter, che sui social lo hanno accusato di scaricare le responsabilità sul nuovo allenatore. “Con Conte non si scherza”, scrivono in tanti, sottolineando come l’ex Inter e Juve stia cercando di ricostruire una squadra mentalmente fragile.

Lobotka ha anche raccontato del suo recente infortunio e del rapporto con Kevin De Bruyne, con cui ha condiviso battute e riflessioni sul “duro metodo Conte”. “Kevin mi ha detto che non lavorava così da dieci anni”, ha rivelato sorridendo, aggiungendo che l’amico belga “ce la mette tutta”. Ma anche qui, l’ironia si è trasformata in un boomerang: i tifosi leggono nelle sue parole un segnale di insofferenza verso un tecnico che, invece, chiede solo dedizione assoluta.

Trecase sommersa dai rifiuti:la denuncia di una studentessa

Una giovane studentessa di Trecase ha squarciato il velo dell'indifferenza istituzionale con una denuncia tanto semplice quanto devastante: a che cosa serve studiare l'Agenda 2030 se chi di dovere non interviene? La domanda risuona come un atto d'accusa mentre le immagini di Via Ciro Menotti, al confine con Torre Annunziata, raccontano l'ennesimo capitolo della guerra perduta contro l'illegalità ambientale.

Il marciapiede è sepolto sotto montagne di rifiuti: ingombranti, sacchetti neri, materiali edili. Le tracce di roghi frequenti completano un quadro di degrado che minaccia direttamente la salute pubblica e cancella ogni illusione di sostenibilità.

La segnalazione, completa di documentazione fotografica, è arrivata sulla scrivania del Deputato Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Verdi-Sinistra, vice-presidente della commissione ecomafie. Le foto non lasciano spazio a interpretazioni: Via Ciro Menotti è una discarica abusiva dove la criminalità organizzata lucra sulla pelle dei cittadini, sfruttando l'assenza di controlli efficaci.

Gli sversamenti e gli ecocrimini sono una delle forme più subdole e pericolose di attacco al nostro territorio, ha tuonato Borrelli, cogliendo la contraddizione mortale tra gli obiettivi globali di sviluppo sostenibile e la realtà di un Sud ancora ostaggio dell'illegalità ambientale.

Il parlamentare non si limita alla condanna morale. Ha annunciato un'interrogazione parlamentare e la richiesta agli enti locali di bonificare immediatamente l'area, installando sistemi di videosorveglianza per prevenire nuovi abbandoni.

Ma l'obiettivo è più ambizioso: dotare Magistratura e Forze dell'Ordine di strumenti legislativi, investigativi e finanziari adeguati per smantellare le reti criminali che orchestrano questi attacchi al territorio. Non più semplice pulizia, ma prevenzione e repressione alla radice.

La denuncia della studentessa rappresenta qualcosa di più di una segnalazione civica: è la rivendicazione di una generazione che studia gli obiettivi di sviluppo sostenibile mentre il proprio territorio viene avvelenato dall'indifferenza e dall'illegalità.

I cittadini, e in particolare i giovani, devono sentire che l'impegno per la legalità e la sostenibilità viene onorato con azioni concrete, ha concluso Borrelli, raccogliendo il grido d'allarme di chi rifiuta di arrendersi alla normalizzazione del crimine ambientale.

Blitz antidroga ad Afragola, sgominato il "supermarket" dello sballo: coppia in manette

Afragola– Un vero e proprio spaccio "porta a porta", un punto di riferimento per gli tossicodipendenti della zona, è stato smantellato ieri pomeriggio in un blitz della Polizia di Stato.

A finire in manette, con l'accusa di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio, sono stati un 29enne e una 30enne di Afragola, lui già noto alle forze dell'ordine per precedenti specifici.

L'operazione, parte dei servizi straordinari di controllo del territorio voluti dalla Questura di Napoli, si è consumata in via Salicelle. Gli agenti del Commissariato di Afragola, durante una perlustrazione, sono stati allertati da un insolito viavai di persone davanti a un appartamento al pian terreno di un palazzo. Un andirivieni sospetto, tipico dei "clienti" di un pusher.

Approfittando dell'uscita di un acquirente, gli poliziotti hanno fatto irruzione nell'alloggio della coppia, mettendo fine alla loro attività illecita. La perquisizione ha portato alla luce un piccolo arsenale dello spaccino: 25 dosi di marijuana e 8 di hashish, per un peso complessivo di circa 46 grammi. Ma non è tutto.

Sul tavolo, infatti, gli agenti hanno trovato gli "strumenti del mestiere": 890 euro in banconote di piccolo taglio, probabilmente il ricavo delle vendite, un bilancino di precisione per dosare la merce, e tutto il materiale per il confezionamento. A completare il quadro, un coltello la cui lama risultava intrisa di sostanza stupefacente, un macabro utensile di lavoro.

Il bottiglio e le prove raccolte non hanno lasciato scampo ai due, tratti immediatamente in arresto e condotti in carcere. L'operazione rappresenta un altro colpo assestato alle piazze di spaccio dell'hinterland napoletano, dimostrando l'attenta vigilanza delle forze dell'ordine su un territorio spesso difficile.

Napoli, ricercato arrestato nella movida di Mergellina

Napoli,– Una serata di routine a Mergellina si è trasformata in un'operazione di polizia ad alto impatto. Nella tarda serata di ieri, gli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Napoli hanno proceduto all'arresto provvisorio di un 39enne slovacco, destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità del suo Paese d'origine. L'accusa? Danneggiamento di beni privati, un reato che ha portato alla sua cattura immediata ai fini della consegna alle autorità slovacche.

Tutto è iniziato con una segnalazione arrivata alla Sala Operativa della Questura: due individui stavano creando disturbo in piazza Sannazaro, una delle zone più vivaci del lungomare partenopeo. Gli agenti, impegnati in un servizio di controllo del territorio per garantire la sicurezza pubblica, sono intervenuti con prontezza, raggiungendo il luogo in pochi minuti.

Sul posto, hanno identificato i due soggetti descritti dai testimoni. Durante i controlli di routine, uno dei due – il 39enne slovacco – è risultato colpito dal mandato europeo, un provvedimento internazionale che obbliga le forze dell'ordine a procedere all'arresto immediato.

Senza esitazioni, gli operatori hanno tratto in arresto l'uomo, conducendolo presso gli uffici della Questura per le formalità preliminari. L'operazione si è conclusa senza incidenti, confermando l'efficacia dei meccanismi di cooperazione giudiziaria europea nel contrastare reati transnazionali. Il danneggiamento di beni privati, secondo quanto emerso, potrebbe riguardare atti vandalici commessi in Slovacchia, ma i dettagli precisi sono al vaglio delle autorità competenti.

Questo episodio sottolinea l'importanza dei servizi di prevenzione sul territorio, che non solo mantengono l'ordine pubblico ma intercettano anche fuggitivi internazionali. L'arrestato sarà presto estradato, mentre le indagini proseguono per chiarire eventuali collegamenti con attività illecite in Italia.

Sarno, "scarichi fuori norma": il Comune spegne gli impianti biogas

Sarno - Tolleranza zero per le irregolarità ambientali. Con una decisione drastica e immediata, il Comune di Sarno ha disposto la sospensione ad horas delle attività per due impianti di biogas situati nella strategica zona di Foce.

Il provvedimento blocca con effetto immediato sia la produzione di energia sia tutti gli scarichi idrici, ordinando uno stop totale fino al completo ripristino della conformità alle norme di tutela ambientale.

La decisione è maturata in seguito a controlli che hanno fatto emergere un quadro di diffuse irregolarità nella gestione degli scarichi, in particolare quelli delle acque meteoriche, e nella documentazione amministrativa.

Le irregolarità contestate

Le ordinanze di sospensione, emesse questa mattina, colpiscono due diverse società di gestione.

Per il primo impianto, il Comune ha imposto lo stop in attesa che la ditta ottenga un valido titolo autorizzativo per lo scarico delle acque meteoriche. Dal provvedimento emergono infatti non solo la mancanza dell'autorizzazione specifica, ma anche il mancato rinnovo del titolo ambientale generale. Le autorità hanno sottolineato come fossero già state riscontrate in passato irregolarità negli scarichi recapitati nel vicino Canale Conte Sarno. Al gestore è stato ora imposto l'obbligo di procedere a tutti gli adeguamenti impiantistici necessari per mettersi in regola.

Stessa sorte per il secondo impianto, gestito da un'altra società. Anche in questo caso, l'attività produttiva è stata fermata a causa di "difformità" rilevate nel sistema di scarico. Secondo quanto accertato, le acque meteoriche venivano smaltite con modalità diverse da quelle previste e autorizzate. Alla società è stato imposto l'obbligo di regolarizzare tutti gli adempimenti tecnici e amministrativi prima di poter riprendere l'esercizio.

Entrambi gli impianti, cruciali per la produzione di energia rinnovabile sul territorio, resteranno quindi fermi fino a quando non dimostreranno di aver risolto tutte le non conformità e di operare nel pieno rispetto della legge.

La denuncia del Garante dei Detenuti: "Bambini in cella, è una barbarie. Disumano"

Napoli – "Una barbarie", una "disumanità" di cui "c'è chi si vanta". Non usa mezzi termini Samuele Ciambriello, Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, nel denunciare la drammatica realtà delle madri detenute in Italia.

Oggi, nel Paese, 28 donne madri vivono in carcere (alcune delle quali incinte) insieme ai loro 26 figli. I numeri, già allarmanti, raccontano una crisi che si concentra in specifiche strutture, come gli istituti femminili di Rebibbia e Bollate e gli ICAM (Istituti a Custodia Attenuata per Madri) di Milano, Torino, Venezia e Lauro.

La crisi nell'ICAM di Lauro

È proprio la situazione nell'istituto campano di Lauro (AV) a far scattare l'allarme più grave. Qui sono recluse 8 madri, ma 4 di loro sono incinte. La denuncia di Ciambriello espone una falla sanitaria e umana gravissima: tre donne sono tra il quarto e il sesto mese di gravidanza, mentre una è in procinto di partorire, con potenziali e seri rischi infettivi.

Il paradosso, sottolinea il Garante, è che in una struttura destinata a ospitare donne in queste condizioni "manca un ginecologo operativo" e "manca anche un pediatra fisso".

A Lauro, oltre alle donne in attesa, ci sono "sei bambini senza colpe in carcere". La domanda di Ciambriello è retorica e sferzante: "Perché non in casa-famiglia? Nessun bambino o bambina dovrebbe crescere dietro le sbarre".

Il "Populismo penale" e l'accusa al Decreto Sicurezza

Per il Garante campano, questa situazione non è un incidente, ma il risultato di una scelta politica precisa, che definisce "populismo penale, politico e mediatico". L'indice è puntato contro il Decreto Sicurezza.

"È stato il Decreto Sicurezza a dare il disco verde per mettere in carcere donne incinte", tuona Ciambriello. La norma, spiega, ha modificato un principio di civiltà giuridica, rendendo "facoltativo, e non più obbligatorio, il rinvio della pena per donne in gravidanza e per quelle con figli sotto i 3 anni".

Una decisione presa, secondo il Garante, per rispondere "ad una campagna di allarme sociale", ma che ora produce effetti disumani.

"Il bambino è un'entità a parte"

La denuncia di Ciambriello si chiude con una riflessione che va al cuore del problema, separando la giustizia dalla vendetta sociale e il reato della madre dal destino del figlio.

"Quali colpe hanno i bambini di madri detenute? E se anche una donna incinta ha commesso un reato, può mai il carcere essere l'unica risposta?".

L'appello finale è un tentativo di scuotere le coscienze contro quella che Ciambriello definisce una deriva intollerabile: "Possiamo e dobbiamo aiutare questi bambini ingiustamente troppo adulti. Il bambino è un'entità a parte, non una cosa unica con la madre. Tutto questo è una barbarie".

Rapina in pieno giorno a Corso Umberto: scippa un cellulare e fugge, bloccato dalla Polizia

Una scena da film nel cuore di Napoli. Una mattinata di ordinaria frenesia lungo corso Umberto si è trasformata in pochi istanti in un'azione criminale, sventata solo dal pronto intervento delle forze dell'ordine.

Erano da poco passate le 10 quando un uomo ha strappato con violenza il cellulare dalle mani di una donna e si è dato a una fuga disperata in direzione di via Soprammuro, facendosi largo tra i passanti.

La scena, però, non è sfuggita a una pattuglia del Commissariato Vicaria-Mercato che stava transitando in zona. Gli agenti si sono immediatamente lanciati all'inseguimento del fuggitivo.

La corsa è durata pochi, concitati minuti, e si è conclusa grazie anche al tempestivo ausilio di una pattuglia della Polizia Locale. L'uomo è stato raggiunto e bloccato, ma non senza difficoltà: ne è nata una violenta colluttazione, al termine della quale il rapinatore è stato finalmente immobilizzato.

Perquisito sul posto, è stato trovato in possesso non solo del cellulare appena sottratto alla vittima, ma anche di un coltello a serramanico. L'uomo, un 48enne di nazionalità algerina e irregolare sul territorio nazionale, è stato arrestato con le accuse di rapina, lesioni e resistenza a Pubblico Ufficiale, oltre a essere denunciato per porto abusivo di armi. L'operazione si inserisce nel quadro dei servizi straordinari di controllo del territorio predisposti dalla Questura per contrastare i fenomeni di criminalità diffusa.

Auto a noleggio con targhe straniere falsi: denunciato 27enne

Auto a noleggio con documenti falsi: 27enne denunciato a Saviano
La Polizia Stradale scopre targhe spagnole contraffatte su un veicolo noleggiato. Operazione inserita in un'ampia campagna contro il riciclaggio di auto rubate

Domenica scorsa la Polizia Stradale di Nola ha denunciato per riciclaggio un giovane di 27 anni residente a Nola, sorpreso alla guida di un'auto a noleggio con targhe spagnole e documenti falsificati.

Il fermo è avvenuto durante un controllo di routine a Saviano. Gli agenti del Distaccamento hanno insospettito l'uomo al volante di una vettura immatricolata in Spagna. L'esame della carta di circolazione ha fatto scattare l'allarme: caratteri irregolari, tecniche di stampa anomale e incongruenze con il numero di telaio del veicolo hanno rivelato la contraffazione.

Il veicolo è stato immediatamente sequestrato e il conducente denunciato all'autorità giudiziaria. Secondo gli inquirenti, l'auto potrebbe far parte di un giro più ampio di veicoli rubati o noleggiati con documenti falsificati.

L'operazione si inserisce in una strategia di controlli intensificati dalla Polizia Stradale per contrastare il traffico illecito di automobili. Negli ultimi mesi, questa attività di vigilanza ha portato al sequestro di decine di veicoli e alla loro restituzione ai legittimi proprietari o alle società di noleggio.

Battipaglia, fatture false e contributi pubblici: maxi-sequestro da 4,6 milioni

Battipaglia - La Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 4,6 milioni di euro, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica e disposta dal G.I.P. del Tribunale di Salerno.

Il provvedimento colpisce sei società con sede nel Salernitano, ritenute parte di un articolato sistema di frode fiscale realizzato attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

L’indagine, condotta dai militari della Compagnia di Battipaglia, ha permesso di ricostruire una rete di imprese riconducibili a un unico gruppo familiare. Le società, create ad hoc, venivano utilizzate per generare fittizi crediti d’imposta, ridurre l’IVA dovuta e ottenere illecitamente contributi pubblici sia statali che regionali, in particolare nell’ambito dei programmi cofinanziati dal POR Campania FESR 2014-2020.

Secondo quanto accertato, il sistema sarebbe stato alimentato da fatture false per oltre un milione di euro. Le operazioni contabili apparivano formalmente regolari, ma prive di qualsiasi effettiva attività economica sottostante. In questo modo, le aziende coinvolte avrebbero maturato crediti fiscali non spettanti e avrebbero beneficiato di finanziamenti pubblici destinati a progetti di sviluppo e innovazione.

Sette persone e sei società sono state segnalate all’Autorità Giudiziaria per vari reati tra cui dichiarazione fraudolenta, emissione e utilizzo di fatture inesistenti, indebita compensazione di crediti d’imposta, omesso versamento dell’IVA e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Il sequestro preventivo ha riguardato conti correnti, disponibilità finanziarie, crediti e altri beni aziendali per un valore equivalente ai profitti illeciti. L’operazione rientra nel piano di contrasto della Guardia di Finanza alle frodi fiscali e all’uso distorto delle risorse pubbliche destinate al sostegno delle imprese.

Il Ministero apre alla revisione per Santa Maria Capua Vetere

Il riequilibrio della geografia giudiziaria dell’area casertana torna al centro del dibattito istituzionale. A Santa Maria Capua Vetere, nel corso di un incontro ufficiale, è stata rilanciata l’ipotesi di riportare alcuni Comuni del Nord aversano – tra cui Teverola e Casal di Principe – sotto la competenza del Tribunale sammaritano.

Una proposta sostenuta dagli avvocati del foro locale, che evidenziano come l’attuale distribuzione delle competenze determini una forte sproporzione tra territorio e popolazione servita: circa 600mila abitanti per Santa Maria Capua Vetere contro oltre un milione per il Tribunale di Napoli Nord.

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari ha dichiarato la fattibilità dell’operazione, ricordando l’esistenza di un provvedimento legislativo già all’esame del Parlamento che potrebbe consentire il riassetto della mappa giudiziaria.

Dopo il confronto istituzionale, la discussione è proseguita presso la Presidenza del Tribunale, alla presenza della presidente Gabriella Maria Casella, del procuratore della Repubblica Pierpaolo Bruni, del sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra, della presidente dell’Ordine degli Avvocati Angela Del Vecchio, della presidente Aiga Giuliana Tammeleo e di altri rappresentanti della magistratura e dell’avvocatura.

Oltre alla riassegnazione dei territori, si è affrontato anche il tema del potenziamento delle strutture giudiziarie, con particolare riferimento agli uffici del Giudice di Pace. Ostellari ha confermato non solo la praticabilità delle proposte avanzate, ma anche l’esistenza di un percorso già definito per l’approvazione della legge e per l’avvio dei lavori strutturali previsti.

Secondo i promotori, il ritorno dei Comuni nel circondario sammaritano contribuirebbe a migliorare l’efficienza dei servizi, ridurre il sovraccarico su Napoli Nord e riportare equilibrio nella distribuzione giudiziaria del territorio. Il confronto è destinato a proseguire nelle prossime settimane, in attesa delle decisioni parlamentari.

Robot al servizio della scienza: gli umanoidi “Aphel” accolgono i visitatori del Museo Corporea di Napoli

L’esperienza museale al Museo Corporea di Città della Scienza, a Napoli, si prepara a fare un salto nel futuro grazie ai robot “Aphel”, umanoidi interattivi sviluppati dalla PMI Innovativa barese Predict S.p.A., specializzata in tecnologie med-tech e digital healthcare. L’azienda si è aggiudicata la fornitura di tre unità destinate a rivoluzionare l’accoglienza e la fruizione dei contenuti scientifici all’interno del museo.

Il contratto, del valore di 110.000 euro e con una durata triennale, rientra nel progetto “Logicamente – Un progetto per l’accrescimento delle competenze logico matematiche e scientifiche. Fase 2”, parte del programma “Ricostruzione Città della Scienza”, finanziato con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC 2007–2013). La fornitura include consegna, installazione e collaudo dei robot entro 180 giorni, oltre alla formazione del personale e a un servizio di assistenza tecnica continuativa.

Corporea è il primo museo interattivo in Italia ed Europa interamente dedicato a salute, scienze biomedicali e prevenzione. Su una superficie di oltre 2.000 metri quadrati, accoglie ogni anno decine di migliaia di visitatori, soprattutto studenti e famiglie, proponendo exhibit multimediali e laboratori che permettono di esplorare in modo diretto fenomeni biologici e tecnologici.

I robot “Aphel”, distribuiti sui tre piani del museo, avranno il compito di accogliere il pubblico, interagire in linguaggio naturale e rispondere a domande, dalle curiosità scientifiche alle informazioni pratiche sui servizi. Guidati da algoritmi di intelligenza artificiale e dotati di mobilità autonoma, offriranno un supporto attivo al personale e un’esperienza più coinvolgente ai visitatori. Inoltre, raccoglieranno feedback per migliorare la qualità dei servizi e potranno essere aggiornati o personalizzati attraverso un sistema di gestione remoto.

«L’inserimento dei robot Aphel in un contesto come Corporea rappresenta per noi un’importante opportunità di crescita e di applicazione delle nostre soluzioni digitali», spiega Monica Carella, Sales Manager della Strategic Business Unit Digital Healthcare di Predict. «In un museo che punta sul learning by doing, l’interazione con questi sistemi rende l’esperienza educativa e di intrattenimento più immersiva e accessibile, valorizzando al tempo stesso il nostro know-how tecnologico».

Con questo progetto, Predict consolida la propria presenza nel panorama nazionale dell’innovazione, portando la robotica intelligente a servizio della divulgazione scientifica e del grande pubblico.

Ogliastro Cilento, minaccia il vicino: 34enne denunciato e obbligato a firma

Ogliastro Cilento – Un clima di tensione e paura ha investito il piccolo centro cilentano di Ogliastro Cilento, dove un 34enne è stato denunciato dai Carabinieri della Compagnia di Agropoli per atti persecutori nei confronti di un vicino di casa, anch’egli trentenne.

Le indagini hanno ricostruito una serie di episodi di minacce e vessazioni che si sarebbero protratti per mesi, con la vittima costretta a rivolgersi alle forze dell’ordine per difendere la propria incolumità e quella dei familiari.

Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe rivolto ripetute minacce di morte al vicino, creando un clima di costante apprensione. Le condotte persecutorie sarebbero iniziate lo scorso luglio e si sarebbero intensificate nel tempo, spingendo la vittima a denunciare la situazione ai militari dell’Arma.

Le testimonianze raccolte e le prove acquisite hanno portato all’emissione dell’obbligo di firma nei confronti del presunto stalker, che dovrà presentarsi periodicamente presso la stazione dei Carabinieri.

L’episodio riaccende i riflettori sul fenomeno delle violenze domestiche e delle persecuzioni tra vicini, spesso sottovalutate ma in grado di generare gravi conseguenze psicologiche e sociali. Le autorità continuano a monitorare la situazione, invitando chiunque si senta minacciato a non esitare nel chiedere aiuto.

Circumvesuviana ferma per 24 ore: domani scatta lo sciopero del personale viaggiante

Napoli - Giornata difficile per pendolari e studenti domani, mercoledì 12 novembre: la Circumvesuviana si prepara a un nuovo stop di 24 ore. La protesta, proclamata dalla sigla sindacale Confail, coinvolgerà il personale viaggiante delle linee vesuviane dell’Ente Autonomo Volturno (Eav) e metterà seriamente a rischio la regolarità del servizio.

A comunicarlo è stata la stessa azienda di trasporto pubblico, che in una nota ufficiale ha precisato:

“Il giorno 12 novembre 2025 è stato proclamato uno sciopero aziendale di 24 ore da parte della Confail, che interesserà il solo personale viaggiante delle linee vesuviane per problematiche di organizzazione aziendale.”

Lo stop arriva a un mese dall’ultima agitazione, quella del 13 ottobre, quando il sindacato aveva fermato i treni per quattro ore. In quell’occasione, ricorda Eav, l’adesione era stata del 29,9%.

Domani, invece, lo sciopero durerà l’intera giornata. L’effettuazione delle corse sarà quindi subordinata al numero di lavoratori aderenti, con possibili cancellazioni e ritardi su tutte le tratte che collegano Napoli con i comuni vesuviani e costieri.

Saranno comunque garantite le fasce orarie di maggior affluenza:

dalle 5.30 alle 8.30 del mattino

dalle 16.30 alle 19.30 del pomeriggio

Fuori da questi orari, il servizio potrebbe subire pesanti disagi. L’invito ai viaggiatori è di verificare in anticipo la programmazione delle corse e, se possibile, valutare mezzi di trasporto alternativi.

La protesta della Confail punta i riflettori su criticità interne all’azienda, che i sindacati denunciano da tempo: turni pesanti, carenza di personale e disorganizzazione nei servizi. Temi che, ancora una volta, rischiano di scaricarsi sui cittadini, costretti a fare i conti con un trasporto pubblico sempre più fragile.

Napoli, allarme intossicazione da funghi: 25 casi in 5 giorni

Napoli - Venticinque casi in soli cinque giorni. È l’impressionante bilancio che mette in allarme rosso il Centro Antiveleni (CAV) del Cardarelli di Napoli, una delle strutture più importanti d’Italia, costretta in queste ore a un tour de force per fronteggiare un'ondata di intossicazioni da funghi velenosi.

Il boom di avvelenamenti è quasi interamente riconducibile a una prassi rischiosa: il consumo di funghi freschi raccolti in autonomia o ricevuti in dono senza alcuna verifica preventiva della loro commestibilità. Un gioco d'azzardo che, come sottolineano i medici, può avere conseguenze irreversibili o, peggio, fatali.

Il grido d'allarme dalla "TIGU-CAV"

"La stagione dei funghi è appena iniziata e abbiamo già registrato 25 segnalazioni negli ultimi 5 giorni," dichiara la dottoressa Anna Lanza, medico anestesista della "TIGU-CAV" (Terapia Intensiva e Grande Unità – Centro Antiveleni) diretta da Romolo Villani.

L'esperta lancia un monito che non ammette repliche: "Di funghi velenosi si muore, come nel caso delle specie riconducibili alla temibile famiglia delle Amanite." Ma il pericolo non si ferma qui. L'ingestione di altre specie tossiche può causare gravi danni epatici – fino all'epatite fulminante – oltre a compromettere reni e il sistema neurologico.

Latenza ingannevole: il pericolo silenzioso

I medici sono chiari: la prevenzione è l'unica arma. L'appello è a usufruire del servizio micologico della ASL di competenza, che offre il riconoscimento dei funghi in modo completamente gratuito e qualificato.

Ma come riconoscere un’intossicazione? La dottoressa Lanza spiega la sintomatologia: "Si va dalla classica nausea, vomito, cefalea, dolori addominali, diarrea e malessere generalizzato. Alcuni funghi, però, possono dare anche problemi renali e neurologici."

Il fattore più insidioso è il periodo di latenza, l'intervallo di tempo tra l'ingestione e la comparsa dei sintomi. "Più i segni tardano a manifestarsi," avverte Lanza, "più è possibile che si sia in presenza di un problema serio." In molti casi, i sintomi possono insorgere anche 12, 18 o addirittura 24 ore dopo il pasto, a volte preceduti da una fase intermedia di apparente benessere che induce a sottovalutare la gravità della situazione. Non esitate mai a recarvi in ospedale in caso di minimo sospetto.

Discarica nel Rione Sanità: l'allarme di Borrelli sull'Ospedale San Gennaro dei Poveri

Napoli – Montagne di rifiuti a pochi metri da un ospedale storico. È la scena di degrado denunciata dal deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, dopo aver ricevuto segnalazioni e fotografie che documentano lo stato di abbandono di un’area adiacente all’Ospedale San Gennaro dei Poveri, nel cuore del Rione Sanità.

Le immagini mostrano un vero e proprio accumulo di spazzatura e materiali ingombranti, abbandonati in un’area recintata ma chiaramente trascurata, che sembrerebbe ricadere sotto la responsabilità della pubblica amministrazione. Un quadro che Borrelli definisce “intollerabile e vergognoso”, soprattutto per la vicinanza con una struttura sanitaria che dovrebbe essere simbolo di pulizia, tutela e rispetto della salute pubblica.

“È assurdo – ha dichiarato il parlamentare – che un luogo di cura sia circondato da un simile degrado. Questa situazione offende il decoro della città e rappresenta un rischio per la salute dei cittadini e degli stessi pazienti. Chiediamo che ASL e Comune intervengano immediatamente per la bonifica e che vengano individuati i responsabili di questo scempio”.

Borrelli, da tempo impegnato nella battaglia contro l’abbandono dei rifiuti e l’inciviltà urbana, porterà la questione all’attenzione delle istituzioni per sollecitare azioni concrete. Il suo appello è chiaro: Napoli non può rassegnarsi al disordine. Serve un segnale forte, perché la dignità dei luoghi e delle persone passa anche dal rispetto dell’ambiente e della salute”.

Marcianise, gli studenti del “Lener” a lezione di legalità con i Carabinieri

Marcianise (Caserta) – Una mattinata dedicata alla cultura della legalità ha visto protagonisti gli studenti dell’I.S.I.S.S. “Padre Salvatore Lener”, che ieri hanno accolto nell’aula magna i Carabinieri della Compagnia di Marcianise per un incontro formativo sui temi del bullismo, del cyberbullismo, del consumo di sostanze stupefacenti e dei rischi legati all’uso irresponsabile del web. L’iniziativa, promossa nell’ambito del protocollo tra l’Arma e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ha coinvolto circa 130 ragazzi delle classi quarte e quinte, insieme al dirigente scolastico e a un gruppo di docenti.

A guidare il confronto, il Capitano Daniele Petruccelli, comandante della Compagnia Carabinieri di Marcianise, e il Maresciallo Maggiore Domenico Saviano, comandante della Stazione locale, con la partecipazione del Mar.Ca. Arabella Ionata, del Reparto Carabinieri Biodiversità di Caserta. L’incontro, organizzato anche con il supporto dell’Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione di Marcianise, rappresentata dal brigadiere in congedo Giovanni Farina, ha offerto ai ragazzi un’occasione per dialogare apertamente con i rappresentanti dell’Arma su temi di attualità e responsabilità civica.

Attraverso esempi concreti e un linguaggio diretto, i militari hanno ribadito il valore della legalità come strumento di libertà e di tutela, ricordando il ruolo della scuola, della famiglia e delle istituzioni nel formare cittadini consapevoli. L’Arma, hanno sottolineato i relatori, non è solo presidio di sicurezza ma presenza costante e “amica” al servizio della collettività.

Brusciano, fermato con 49 dosi di droga e 670 euro in contanti: arrestato un 29enne

Brusciano (Napoli) – I Carabinieri della Stazione di Brusciano hanno arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti Ciro Mennone, 29 anni, residente a Soccavo e già noto alle forze dell’ordine. Il giovane è stato fermato e sottoposto a controllo nel corso di un servizio di pattugliamento sul territorio.

Durante la perquisizione, i militari hanno rinvenuto 49 dosi di droga, tra hashish, cocaina e marijuana, tutte confezionate e pronte per essere vendute. In suo possesso anche 670 euro in contanti, suddivisi in banconote di piccolo taglio, chiaro indizio di un’intensa attività di spaccio.

La droga e il denaro sono stati sequestrati, mentre per il 29enne si sono aperte le porte del carcere in attesa di giudizio. L’arresto rientra nei controlli mirati dei Carabinieri contro il traffico di stupefacenti nell’area nord del Napoletano, dove il fenomeno continua a rappresentare una delle principali emergenze di sicurezza urbana.

Frignano, sequestrata area di 13mila metri quadrati: rifiuti speciali e oli tra i cumuli

Frignano (Caserta) – Un’area di circa 13mila metri quadrati, trasformata in una vera e propria discarica abusiva, è stata sequestrata questa mattina dai Carabinieri della Stazione di Frignano in collaborazione con i tecnici dell’Arpac di Caserta e il personale dell’Ufficio tecnico comunale. Il sito, situato in via Massimo D’Azeglio, località Popone, era invaso da rifiuti speciali di varia natura, molti dei quali potenzialmente pericolosi.

Durante il sopralluogo congiunto sono stati rinvenuti materiali oleosi, parti meccaniche di veicoli, residui di lavorazioni edili e rottami metallici, tutti abbandonati senza alcuna forma di controllo o protezione. L’area, in evidente stato di degrado, è risultata di proprietà di un uomo di 77 anni, denunciato in stato di libertà per gestione illecita di rifiuti e deposito incontrollato di sostanze pericolose, in violazione del Testo Unico Ambientale.

L’intero perimetro è stato sottoposto a sequestro penale, mentre i campioni dei materiali rinvenuti saranno analizzati dall’Arpac per accertarne la composizione e l’effettivo grado di pericolosità. Le autorità giudiziaria e amministrativa sono state informate dell’esito dell’operazione, che si inserisce nel più ampio piano di controlli ambientali avviato dai Carabinieri sul territorio casertano per contrastare i reati legati allo smaltimento illecito dei rifiuti.

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