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Patrizio Oliva porta in scena la lotta al bullismo: migliaia di studenti conquistati

Napoli – Trecento ragazzi in platea, occhi puntati sul palco e un messaggio che risuona forte: "I bulli sono vigliacchi senza cultura. L'unica arma per combatterli è denunciare". Si è conclusa con un altro tutto esaurito al Teatro Sannazaro di Napoli la seconda stagione di "Educazione, formazione e valore: Patrizio Oliva", il progetto teatrale che sta girando l'Italia per sensibilizzare i giovani sul tema del bullismo e della violenza.

Dal ring al palcoscenico contro il disagio giovanile

L'iniziativa racconta la vita di Patrizio Oliva, campione olimpico e mondiale di boxe, cresciuto a Poggioreale, a pochi passi dal cimitero e dal carcere. "Tanti miei amici sono finiti in uno di questi posti, buttando via la loro vita", ha confessato l'ex pugile davanti agli studenti degli istituti Elena di Savoia-Diaz, Vittorio Veneto, Leonardo da Vinci e dell'istituto comprensivo Pietro Colletta.

Oliva, recentemente nominato dal ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ambasciatore nelle scuole italiane, ha trasformato la sua esperienza personale in uno strumento educativo potente. Lo spettacolo, che alterna narrazione teatrale e testimonianze dirette, affronta con linguaggio immediato i fenomeni della violenza verbale, fisica e psicologica che colpiscono le nuove generazioni.

Il sostegno delle istituzioni e dei campioni

Il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, ha rinnovato il proprio impegno a sostegno del progetto. "Questa iniziativa consente di accrescere la consapevolezza su tematiche estremamente attuali", ha dichiarato Flavio Siniscalchi, capo del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio, sottolineando come "la rappresentazione teatrale del percorso di vita e sportivo di Oliva sia un esempio da seguire".

Sul palco del Sannazaro, accanto a Oliva e all'attrice Rossella Pugliese, che interpreta la madre del campione, è intervenuto anche Pino Maddaloni, oro olimpico di judo. "I miei avversari erano gli amici, i vicini di casa, quelli che non capivano i miei sacrifici", ha raccontato Maddaloni. "Tanti miei amici sono stati meno fortunati perché non hanno avuto i maestri e lo sport per aiutarli. Non fatevi fregare, circondatevi di persone che vi vogliono bene".

Migliaia di studenti raggiunti in tutta Italia

Il bilancio della seconda stagione conferma il successo dell'iniziativa. "Tante scuole partecipanti in tutta Italia, con migliaia di ragazzi entusiasti", ha spiegato il produttore Maurizio Marino. "Per la prima volta siamo entrati direttamente negli istituti, dove proseguiremo con alcune date fino a fine mese. Il messaggio di Patrizio è universale, come confermano i riconoscimenti istituzionali".

Francesco Bocchini, docente di diritto costituzionale all'Università della Campania Luigi Vanvitelli, ha evidenziato l'efficacia dell'approccio: "Catturare l'attenzione di ragazzi così giovani non è facile. Sentire da alcuni di loro che credono ancora ai propri sogni è il messaggio più bello che potessimo raccogliere".

Il progetto, realizzato dall'associazione culturale Arteteca con il contributo del Ministero per lo Sport e i Giovani e il sostegno di Union Gas e Luce, guarda già al futuro con ottimismo per una terza stagione che possa continuare a portare nelle scuole italiane un esempio concreto di riscatto sociale attraverso lo sport e l'educazione.

La Regione Campania querela Report: “Falsi e scorrettezze sulle liste d’attesa”

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La Regione Campania ha deciso di passare dalle parole ai fatti: dopo la trasmissione di “Report” su Rai 3 dedicata alle liste d’attesa nel sistema sanitario regionale, l’Ente ha dato mandato all’Ufficio legale di procedere con una querela per diffamazione nei confronti della trasmissione. Il servizio, andato in onda domenica 23 novembre 2025, ha acceso un acceso dibattito, ma la risposta della Regione è stata immediata e netta.

In una nota ufficiale, la Regione Campania parla di “una serie di falsi e di scorrettezze reiterate” da parte della trasmissione. “Non è la prima volta che Report diffonde dati errati: già durante la pandemia da Covid, dopo una nostra querela, fu costretta a pubblicare una smentita sul proprio sito”, si legge nel comunicato.

La Regione sottolinea che le accuse mosse dalla trasmissione non corrispondono alla realtà e che la diffusione di informazioni non verificate danneggia l’immagine della sanità campana.

La querela rappresenta un nuovo capitolo nella complessa relazione tra istituzioni e media, soprattutto quando si tratta di temi sensibili come la sanità pubblica. Mentre la trasmissione difende il proprio ruolo di controllo sociale, la Regione insiste sulla necessità di rispettare la verità dei dati e la correttezza delle informazioni.

Napoli, la guerra dei ragazzi: in due anni una scia di sangue tra baby killer e vittime innocenti

Negli ultimi due anni nell’area di Napoli emerge un quadro di violenza giovanile e uso sistematico di minorenni in contesti camorristici, con una sequenza ravvicinata di omicidi di ragazzi tra i 15 e i 20 anni, spesso collegati a dinamiche di spaccio, regolamenti di conti e disponibilità facile di armi.

Il numero complessivo di omicidi di matrice camorristica è contenuto rispetto al passato, ma la quota che coinvolge giovanissimi (come vittime e come autori) è allarmante e viene definita dagli investigatori e dagli analisti come una vera “strage di giovani”.​ Dall'estate del 2023 ovvero dall'omicidio dell'innocente Giogiò Cutolo fino a quello di Marco Pio Salomone di due giorni fa sono ben 10 i giovanissimi caduti nella strade di Napoli e provincia.

Il quadro che emerge da una rilettura dei fatti di cronaca è quello di una città in cui la violenza giovanile ha assunto modalità sempre più organizzate e “militare”: ragazzi minorenni usati come esecutori o protagonisti di faide per il controllo dello spaccio, ridotti a ruoli da killer o da “scudi umani” in scontri a fuoco.

Le indagini e gli arresti effettuati nel 2025 indicano un ritorno di gruppi strutturati (come ad esempio il clan Sequino del rione sanità per l'omicidio di Emanuele Tufano) che reclutano e utilizzano minorenni — la cosiddetta “guerra dei baby” .

E proprio facendo l'analisi della facilità d’accesso alle armi, dalle dinamiche di gruppo e dal territorio conteso si arriva a un risultato drammatico: ovvero più morti tra i giovani.

Gli omicidi di giovani a Napoli 2023‑2025

Negli ultimi due anni (dal 2023 alla seconda metà del 2025) si registra una serie di omicidi e agguati che hanno colpito ragazzi tra i 15 e i 24 anni, sia nel capoluogo che nell’hinterland immediatamente collegato. Le cifre nel 2023 parlano di 16 omicidi nell’intera provincia di Napoli (10 in città), mentre nel 2024 si contano 13 omicidi e 49 ferimenti a colpi d’arma da fuoco di matrice camorristica sul territorio provinciale, con 9 omicidi solo nel comune di Napoli.​

Tra i casi più significativi per età delle vittime e dinamiche ricorrenti negli ultimi due anni rientrano:

Gennaro Ramondino, circa 20 anni, ucciso a colpi di pistola il 1° settembre 2024 nel quartiere Pianura, in un contesto collegato allo spaccio di stupefacenti, con l’omicida indicato come un minorenne; il corpo viene ritrovato con ferite da arma da fuoco e parzialmente carbonizzato.​

Emanuele Tufano, 15 anni, ammazzato il 24 ottobre 2024 nel centro storico (zona Carminiello al Mercato), durante una sparatoria tra gruppi di giovani, con almeno una ventina di ragazzi coinvolti, molti dei quali minorenni; viene colpito alla schiena mentre fugge in motorino.​

Santo Romano, 19 anni, ucciso il 2 novembre 2024 a San Sebastiano al Vesuvio dopo una lite nata per futili motivi (una scarpa di valore sporcata); a sparare sarebbe stato un 17enne proveniente dal quartiere Barra.​

Arcangelo Correra, 18 anni, incensurato, ucciso nel centro di Napoli il 9 novembre 2024 da un colpo alla testa sparato da un coetaneo che dichiara di aver “sparato per gioco”; la dinamica sottolinea l’uso spregiudicato di armi da parte di ragazzi senza un vero “mandato” mafioso.​

Emanuele Durante, 20 anni, ucciso il 15 marzo 2025 nell’ambito di una guerra tra gruppi di baby camorristi collegata anche all’omicidio di Tufano, secondo la ricostruzione investigativa che ha portato a una vasta operazione con più arresti.​

Davide Carbisiero, 19 anni — ucciso in una sala slot a Cesa (prov. Caserta), aprile 2025; indagato un 17enne.

 Pasquale Nappo, 18 anni ucciso in piazza Pace a Boscoreale la notte del 2 novembre 2025. Il giorno dopo si sono costituiti i due assassini

Marco Pio (Pio Marco) Salomone, 19 anni, ucciso nella notte tra il 21 e il 22 novembre 2025 all’Arenaccia (Napoli) con un colpo di pistola alla testa mentre si trova in auto con amici; il contesto è quello di un agguato, con ipotesi investigative che spaziano da questioni di droga a contrasti con una gang rivale.​

Questi episodi si inseriscono in una tendenza più ampia iniziata già nel 2023, anno in cui a Napoli vengono assassinati anche giovani innocenti come Francesco Pio Maimone (18 anni, ucciso a Mergellina dopo una lite per una scarpa griffata) e Giovanbattista Cutolo (24 anni, ucciso nel centro di Napoli dopo una discussione), casi che mostrano come conflitti banali degenerino in sparatorie in contesti affollati.​

Questi nomi rappresentano solo una parte delle giovani vittime; ci sono altri ragazzi poco sopra i 20 anni uccisi in contesti di agguati o liti armate.

Le inchieste antimafia e le operazioni delle forze dell’ordine negli ultimi due anni evidenziano un uso strutturale di minorenni da parte dei clan e un aumento marcato dei reati commessi da under 18 nell’area napoletana.

Nel distretto giudiziario di Napoli nel 2023 si registra un incremento del 17% dei reati minorili, e tra l’estate 2023 e quella 2024 vengono aperti oltre 400 procedimenti per possesso di armi (bianche e improprie) e più di 60 per possesso di armi da fuoco a carico di minori, con un raddoppio complessivo delle misure cautelari nei confronti di ragazzi.​

Le indagini e i contesti criminali

L’indagine che collega gli omicidi di Emanuele Tufano (15 anni) e di Emanuele Durante (20 anni) porta all’emissione di 16 ordinanze di custodia cautelare, di cui 6 a carico di minorenni, ritenuti partecipi a vario titolo nei due delitti e in un contesto di guerra per il controllo dello spaccio tra gruppi giovanili.​

Nel 2024‑2025 diversi episodi vedono minori come presunti autori materiali: il caso di Ramondino a Pianura attribuito a un minorenne interno al circuito dello spaccio; quello di Santo Romano ucciso da un 17enne di Barra; l’arresto di un quattordicenne per un agguato con arma da fuoco nel nord di Napoli (un 20enne colpito all’addome), all’interno di uno scontro tra clan; l’uso di adolescenti armati come “muschilli” nella gestione di piazze di spaccio e regolamenti di conti.​

Operazioni antimafia più ampie nel napoletano documentano la presenza di giovani e giovanissimi in clan strutturati, con ruoli che vanno dalla manovalanza armata allo spaccio e all’esecuzione di omicidi, in continuità con esperienze come la “paranza dei bambini” dei Sibillo (pur precedente al biennio considerato, ma richiamata dagli investigatori come modello).​

In termini quantitativi, le inchieste giudiziarie rese pubbliche indicano almeno alcune decine di minorenni coinvolti in reati gravi (dalla partecipazione a clan all’omicidio e tentato omicidio) tra il 2023 e il 2025 nell’area di Napoli, con i casi di Tufano‑Durante e delle sparatorie di fine 2024 che costituiscono il cuore più visibile del fenomeno.​

Le giovani vittime innocenti

Accanto ai ragazzi inseriti – stabilmente o marginalmente – nei circuiti criminali, gli ultimi due anni registrano un numero significativo di giovani vittime considerate estranee o solo tangenzialmente legate alla camorra, colpite come bersagli occasionali o in contesti di violenza “banale”. Questi casi sono cruciali per comprendere la diffusione delle armi e la fragilità del confine tra criminalità organizzata e vita quotidiana dei quartieri popolari.​

Diverse persone (anche minorenni) rimaste ferite da colpi vaganti durante agguati di camorra in quartieri come Fuorigrotta o nei Quartieri Spagnoli nel 2024, inclusi casi di passanti colpiti mentre si trovano in spazi pubblici (parco giochi, strade commerciali), episodio che le analisi DI A indicano come segnale del rischio per la popolazione estranea.​

Queste vicende si sommano a una lunga scia di giovani morti o feriti in situazioni in cui il contesto non è quello dell’appartenenza a un clan, ma di una città in cui la circolazione delle armi e la fragilità sociale rendono ogni conflitto potenzialmente letale. Gli operatori sociali e le associazioni ricordano come parte di questi ragazzi provenissero da famiglie fragili, con alle spalle dispersione scolastica, mancanza di spazi educativi e tempo libero strutturato, condizioni che facilitano l’esposizione sia al ruolo di vittime sia a quello di autori.​

Le analisi della Direzione Investigativa Antimafia e di osservatori come associazioni antimafia, magistrati minorili e studiosi convergono su un punto: Napoli vive una fase in cui la camorra “arruola” ragazzi sempre più giovani, mentre lo Stato concentra prevalentemente la risposta sulla repressione penale.

I clan sfruttano il minor rischio sanzionatorio per gli under 18, li armano e li spingono a gestire spaccio e azioni violente nei quartieri popolari, in una sorta di “gavetta” criminale che normalizza pistole e agguati.​

Parallelamente, gli indicatori sociali mostrano:

Disoccupazione giovanile attorno al 40‑45% nell’area metropolitana, con livelli record di dispersione scolastica; tra il 2023 e il 2024 migliaia di studenti risultano cronicamente assenti, e l’area di Napoli è in coda in Italia per competenze alfabetiche e matematiche.​

Mancanza di infrastrutture culturali e sportive accessibili nei quartieri popolari, con associazioni e centri sociali che provano a colmare il vuoto con doposcuola, laboratori e attività sportive, sottolineando che senza questi presìdi molti ragazzi finiscono nel circuito criminale.​

In questo scenario, ogni nuovo omicidio di un giovane – come quello di Marco Pio Salomone o dei tre ragazzi uccisi in 17 giorni tra ottobre e novembre 2024 – viene letto dalle istituzioni come emergenza di ordine pubblico, ma dagli attori sociali come il segno di una crisi strutturale: armi diffuse, camorra che punta sui minori, politiche di prevenzione insufficienti.​

 

(Nella foto i dieci giovani uccisi dal 2023 ad oggi da sinistra in alto  Giovan Battista  Cutolo, Francesco Pio Maimone, Santo Romano, Emanuele Tufano e Arcangelo Correra; in basso sempre da sinistra Emanuele Durante, Gennaro Ramondino, Davide Corbisiero, Pasquale Nappo e Marco Pio Salomone)

 

Champions, Buongiorno: “Fiducia totale in Conte, il gruppo non è mai venuto meno”

Alla vigilia della sfida di Champions contro il Qarabag, Alessandro Buongiorno restituisce l’immagine di un Napoli nuovamente compatto e deciso a dare continuità alla vittoria ottenuta contro l’Atalanta. “Siamo contenti del successo, ma ora dobbiamo recuperare energie perché ci aspetta una gara molto dura”, ha spiegato il difensore, convinto che la svolta passi soprattutto dalla testa.

“Secondo me c’era da recuperare l’energia, soprattutto mentale. Noi la fiducia nel mister l’abbiamo sempre avuta, come lui l’ha sempre avuta in noi”. Per Buongiorno i momenti complicati fanno parte del percorso, ma non mettono in discussione la compattezza dello spogliatoio: “Periodi meno positivi possono capitare a tutti. L’impegno del gruppo non è mai mancato”.

Il difensore promuove anche il nuovo assetto a tre, ritenuto funzionale all’identità che Conte pretende dai suoi. “Mi piacciono tutti i moduli, ma quello che conta è ciò che viene richiesto. Con la difesa a tre i braccetti devono andare in pressione e sostenere la manovra offensiva. Siamo stati bravi a trovare le posizioni, anche contro un’Atalanta che va uomo contro uomo. Il mister è stato bravo a trasmetterci questi movimenti”.

Champions, Conte: “Qarabag rivelazione, servirà grande gara”. E ricorda Maradona: “Vinciamo per lui”

Antonio Conte affronta la vigilia di Napoli-Qarabag con la lucidità di chi sa che la Champions non perdona cali di ritmo né superficialità. Le sensazioni arrivate dal successo contro l’Atalanta lo confortano, ma non cambiano il peso dell’impegno che attende gli azzurri.

“Arriviamo all’appuntamento con le giuste energie”, ha spiegato a Sky Sport, sottolineando come la gara di sabato abbia offerto segnali convincenti in un contesto tutt’altro che semplice. Ora, però, il margine d’errore si azzera: “Serviranno tante forze contro un team che gioca un calcio aggressivo e veloce, con ritmi molto intensi. Dovremo essere attenti e trovare continuità”.

La partita si carica anche di un significato speciale, perché cade nell’anniversario della scomparsa di Diego Armando Maradona. Conte non nasconde il desiderio di un omaggio sul campo: “Sappiamo cosa ha rappresentato e rappresenta per Napoli. Sarebbe bello dedicargli una vittoria”. Dall’altra parte c’è una squadra che sta sorprendendo l’Europa, con sette punti in classifica e una prova di forza sfiorata persino contro il Chelsea. “C’è qualità, ci sono tanti stranieri, serve una gara totale”, ha ribadito l’allenatore.

Conte: "Difesa a tre scelta obbligata. Lukaku non è pronto"

Sul fronte infortuni, il tecnico non cela la frustrazione per una stagione costellata da emergenze continue. “Non possiamo controllare chi abbiamo a disposizione. Da inizio anno continuiamo a fare di necessità virtù. Gli allenatori devono trovare soluzioni e gestire questi momenti, ma mi auguro di avere presto più scelta”. Conte ha poi chiarito alcune sostituzioni dell’ultima gara: “Hojlund e Rrahmani erano scelte tecnico-tattiche, avevano speso molto. Su Gilmour e Spinazzola è meglio che parlino i medici: non sono problemi muscolari e non conosco ancora i tempi”.

La scelta della difesa a tre, approdata come una piccola rivoluzione tattica, non nasce da un piano studiato a tavolino ma da un’urgenza di organico. “La svolta sulla difesa a tre è figlia dell’emergenza, non tanto per la linea dietro ma per il centrocampo a due”, ha spiegato in conferenza stampa, sottolineando come l’obiettivo fosse quello di conservare un’alternativa di qualità — come Elmas — pur fuori ruolo. L’adattamento, però, non è mai immediato: “Non si cambia sistema così, bisogna lavorarci. Spesso le squadre difendono con un sistema e attaccano con un altro”.

Nel quadro delle difficoltà, Conte chiede lucidità e spirito di sacrificio. L’allenatore si ritrova a costruire soluzioni ogni settimana, mentre la lista degli indisponibili continua a condizionare scelte e rotazioni. L’importanza di uomini chiave emerge anche quando si parla di Romelu Lukaku, che il tecnico mette apertamente in stand-by: “Non è pronto per la Roma, ha ancora tanto da lavorare. La sua importanza è chiara sotto ogni punto di vista. Si è curato per mesi in Belgio: è una situazione da elmetto in cui tutti devono dare il contributo, chi giocando e chi sostenendo la squadra dall’interno”.

A 40 anni Cristiano Ronaldo firma una nuova rovesciata da copertina

Cristiano Ronaldo continua a riscrivere il confine tra esperienza e prestazione. A quarant’anni appena compiuti, l’attaccante portoghese ha firmato una nuova rovesciata che richiama in modo sorprendente quella incisa nella memoria dei tifosi di tutto il mondo nel 2018, quando con la maglia del Real Madrid colpì allo Stadium nei quarti di Champions contro la Juventus. Questa volta il palcoscenico è quello del campionato saudita, ma l’effetto è lo stesso: un gesto tecnico che ribadisce quanto il tempo, per CR7, sembri avere regole diverse.

La prodezza è arrivata allo scadere nella partita vinta 4-1 dall’Al-Nassr contro l’Al-Khaleej, suggellando una serata già dominata dai gol di João Félix, Wesley Gassova e Sadio Mané. Sul cross di Nawaf Boushal dalla destra, Ronaldo si è librato in aria con la stessa pulizia atletica che lo aveva consacrato sei anni fa e ha firmato la rete numero 954 della sua carriera. Subito dopo ha celebrato la giocata sui social, accompagnando il video con un messaggio eloquente: “Vince la leggenda migliore”.

Con dieci gol in campionato, uno in meno del compagno João Félix, Ronaldo guida l’Al-Nassr verso una stagione finora perfetta: nove vittorie in nove partite e primo posto con quattro punti di vantaggio sull’Al-Hilal. Il peso delle sue giocate rimane intatto, così come la percezione di un fuoriclasse che continua a reinventarsi e a dettare standard che pochi riescono anche solo ad avvicinare.

Cumana potenziata per Napoli–Qarabag: EAV prolunga gli orari dei treni

Per la sfida di domani sera tra Napoli e Qarabag, fischio d’inizio alle 21 al Maradona, l’EAV ha deciso di rafforzare la rete di collegamenti della Cumana, garantendo un servizio prolungato e una serie di treni straordinari sulla tratta Montesanto–Bagnoli. Un intervento pensato per gestire l’afflusso dei tifosi e assicurare rientri più agevoli al termine della partita, con partenze continue dalla stazione Mostra, punto nevralgico per chi raggiungerà lo stadio.

La linea verso Bagnoli avrà corse aggiuntive a partire dalle 20.40 fino a quasi mezzanotte, mentre in direzione Montesanto i treni si susseguiranno fino oltre la mezzanotte, un’estensione significativa rispetto al consueto orario di esercizio. Una scelta che conferma la centralità del trasporto pubblico nei grandi eventi sportivi e che mira a evitare congestioni stradali nelle aree limitrofe al Maradona.

Tutti i dettagli delle corse aggiornate sono disponibili sul sito ufficiale dell’azienda, dove i tifosi possono consultare l’intero programma e pianificare gli spostamenti con maggiore precisione. L’obiettivo è accompagnare in sicurezza la città verso l’appuntamento europeo, agevolando sia l’accesso allo stadio sia il deflusso al termine del match.

Poggioreale, assalto notturno alla Tabaccheria Galluccio: banditi in fuga grazie ai proprietari

L’ennesima notte di paura a Napoli porta la firma di una banda di ladri che ha tentato l’assalto alla Tabaccheria Galluccio, nel cuore di Poggioreale. Un’azione rapida e decisa, consumata nel silenzio delle prime ore del mattino, quando il gruppo ha provato a scardinare l’ingresso principale del locale, ignorando persino l’allarme fumogeno entrato subito in funzione. A cambiare le sorti del colpo non è stata la tecnologia, ma il sangue freddo e la prontezza dei proprietari, che vivono al piano superiore e che, resisi conto di quanto stava accadendo, hanno messo in fuga i malviventi urlando e attirando l’attenzione.

A rendere pubblico l’episodio è stata la figlia dei commercianti, che ha raccontato l’accaduto al deputato di Alleanza Verdi–Sinistra, Francesco Emilio Borrelli. “Non sono riusciti a prendere nulla, ma hanno fatto davvero un bel danno”, ha spiegato, mostrando la serranda forzata e i segni dell’effrazione. Borrelli non usa mezzi termini nel commentare l’ennesimo episodio che va ad alimentare la sensazione di insicurezza diffusa nei quartieri della città.

“Esprimo la mia piena solidarietà alla famiglia Galluccio e a tutti i commercianti che vivono ogni giorno nella paura. Le nostre città e le nostre notti sono ostaggio di individui senza scrupoli”, afferma il deputato, attaccando frontalmente il tema della sicurezza. “Il piano va completamente rivisto, anzi va finalmente realizzato. Ma senza personale è impossibile garantire un controllo adeguato. Dove sono i nuovi agenti promessi?”

Com’è bello fare amicizia da Trieste in giù: le migliori città italiane per socializzare

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Trieste guida la classifica delle città con maggiore offerta ricreativa e culturale. Il Sud, invece, si conferma la zona più calorosa d’Italia, grazie a Palermo e Napoli.

Sette italiani su dieci vogliono vivere una socialità più autentica, fatta di incontri reali, convivialità e momenti condivisi: lo dimostrano le nuove tendenze emerse dopo la pandemia di Covid-19, che ha cambiato, ma non spezzato, il modo in cui le persone costruiscono relazioni.

Secondo un’indagine condotta su oltre 40mila giovani tra i 13 e i 40 anni, l’80% non ha visto peggiorare i propri rapporti sociali dopo l’emergenza sanitaria. Anzi, molti hanno rafforzato le proprie amicizie. Oggi, socializzare non è solo una necessità, ma una priorità, come dimostra il 64% degli italiani che dichiara di sentirsi più sereno dopo un incontro con amici, o il 58% che parla di un miglioramento dell’umore. Aperitivi, pranzi, serate in compagnia, ma anche eventi culturali e musicali: il bisogno di connessione autentica si esprime attraverso esperienze condivise.

Tra i trend più forti in Italia spiccano i viaggi di gruppo, particolarmente amati da Millennial e Gen Z, e i concerti, che nel 2023 hanno attirato oltre 28 milioni di spettatori (+70,1% rispetto al 2019), generando ricavi per 894 milioni di euro. In forte ascesa anche il karaoke, parte di un mercato globale da 10 miliardi di dollari, e la stand-up comedy, con un +126% di ricerche online dal 2021. Le edicole, infine, si stanno trasformando in nuovi hub di socialità, ospitando pop-up e temporary store che stimolano l’incontro tra persone.

Ma quali sono le città italiane più adatte a socializzare? Come riportato dall’infografica “Socializzare in Italia: trend e città più calorose” a cura di Pulze, al primo posto per offerta ricreativa e culturale si conferma Trieste, seguita da Rimini e Firenze. Sorprendono in positivo Genova (quarta, +9 posizioni rispetto al 2023), Verona (sesta, +12) e Cagliari (decima, +11), che guadagnano rapidamente terreno.

Milano (ottava) perde invece 6 posizioni, scivolando fuori dal podio. Anche Roma (11esima) e Bologna (13esima) arretrano, mentre Torino (21esima), Napoli (68esima) e Palermo (69esima) restano lontane dalla top 10.

Sul piano affettivo, però, è il Sud a dominare: Palermo guida la classifica delle città più “calorose”, seguita da Napoli, dove il contatto fisico e il linguaggio affettuoso sono ancora tratti distintivi della vita quotidiana. Venezia, al terzo posto, si conferma città dell’amore non solo per i turisti.

In un’Italia sempre più attenta alla qualità dei rapporti umani, la socialità torna protagonista, tra nuove modalità di incontro e città che si trasformano in veri e propri laboratori di relazioni.

 

Ultras Napoli contro De Laurentiis: "Hai provato a comprarci, non siamo in vendita!"

La tensione tra la tifoseria organizzata del Napoli e il presidente Aurelio De Laurentiis raggiunge un nuovo picco di scontro frontale.

Nelle scorse ore, un volantino firmato congiuntamente dagli ultras di Curva A e Curva B è apparso in città, rappresentando una durissima replica alle recenti dichiarazioni del patron, che in un'intervista rilasciata alla RSI aveva ridimensionato il dissenso parlando di una minoranza di "fuorilegge" tra i frequentatori dello stadio.

L'affondo degli Ultras: "Non siamo sul mercato"

Il cuore della polemica risiede nelle parole usate dal presidente per descrivere la critica che gli viene mossa, spesso attribuendola a una frangia di pochi facinorosi. De Laurentiis aveva affermato di sentirsi "amato dai più" (parlando di 85 milioni di tifosi nel mondo) e criticato da una percentuale del 10-15% di ultras che, a suo dire, "nella maggior parte dei casi, sono fuorilegge," citando come esempio gli incidenti di Milano.

La risposta della Napoli ultras è stata immediata e sferzante, affidata al comunicato che non lascia spazio a interpretazioni:

"Hai provato a comprarci fin dal primo giorno, ma noi non siamo mai stati sul mercato e tu questo non l'hai ancora accettato! Continui a definirci malavitosi e delinquenti, ma a smentirti sono le carte degli inquirenti! In Olanda, hai dimostrato il tuo modo di essere presidente, tacere sugli abusi subiti dalla tua “gente”! Per finire coi paragoni vacci piano...noi siamo la Napoli ultras...non Milano!"

Il messaggio non si limita a respingere l'accusa di illegalità ("a smentirti sono le carte degli inquirenti"), ma rilancia accusando direttamente il presidente di tentata corruzione ("Hai provato a comprarci fin dal primo giorno"). Particolarmente velenoso il riferimento agli "abusi subiti dalla tua 'gente' in Olanda" – un chiaro richiamo agli scontri e ai disagi che hanno coinvolto i tifosi azzurri durante alcune trasferte europee, in cui gli ultras lamentano una scarsa difesa da parte della società.

Saviano nel mirino: "Parassita"

Oltre al patron azzurro, il volantino riserva un attacco frontale anche allo scrittore e giornalista Roberto Saviano, notoriamente critico nei confronti della criminalità organizzata. Gli ultras lo accusano di strumentalizzazione:

«Ecco ora gli ultras! Sulle problematiche della nostra città hai costruito la tua notorietà! “La paranza dei bambini” il massimo tornaconto, ora miri agli ultras per il tuo prossimo racconto...Ma questa volta nemmeno il copia/incolla ti può aiutare...Vai in procura, vatti a informare...La Napoli ultras non la puoi strumentalizzare! Saviano parassita»

Il riferimento a "La paranza dei bambini" sottolinea il percepito cinismo dello scrittore, accusato di "costruire la sua notorietà" sulle problematiche sociali di Napoli e di puntare ora gli ultras per "il suo prossimo racconto", invitandolo in modo sarcastico ad informarsi "in procura" sulla loro posizione legale.

Il clima si fa dunque incandescente: l'attacco frontale degli ultras a De Laurentiis riapre una ferita mai sanata tra la presidenza e il tifo più caldo, in un momento in cui la squadra ha bisogno di unità.

Volla, 13enne massacrato dal branco per rubargli il cellulare: caccia alla baby gang

Napoli- Poco dopo la mezzanotte i carabinieri sono intervenuti all’ospedale pediatrico Santobono dopo una segnalazione giunta al 112. Poco prima un 13enne era arrivato al pronto soccorso con diverse lesioni riconducibili a un’aggressione subita durante un tentativo di rapina.

Secondo una prima ricostruzione, ancora al vaglio degli investigatori, il giovane si trovava a Volla, in via San Giorgio, nei pressi del cimitero comunale. Qui sarebbe stato avvicinato da un coetaneo che gli avrebbe intimato di consegnare lo smartphone.

Al suo rifiuto, la situazione sarebbe degenerata: un gruppo di ragazzini, presumibilmente amici dell’aggressore, lo avrebbe circondato e colpito con pugni e calci, prima di dileguarsi rapidamente.

Il 13enne è stato portato d’urgenza al Santobono in codice arancione. Presenta escoriazioni alla testa e al viso ed è stato ricoverato per ulteriori accertamenti diagnostici. Le sue condizioni, pur serie, non destano preoccupazioni: non è in pericolo di vita.

I carabinieridella stazione di Volla stanno ora lavorando per ricostruire l’intera dinamica dell’episodio e identificare i responsabili dell’aggressione, un nuovo caso che riaccende l’attenzione sul fenomeno delle baby-gang nell’area vesuviana.

Napoli, resta in carcere il rapinatore seriale Mario Monticelli

Napoli - Carcere confermato per Mario Monticelli il rapinatore 42 enne che la scorsa settimana nel giro di 24 ore avrebbe messo a segno tre rapine e tentato un quarto colpo, terrorizzando commercianti e dipendenti di strutture ricettive nel centro di Napoli.

Nel pomeriggio di venerdì la Polizia di Stato lo aveva sottoposto a fermo di indiziato di delitto. L'uomo con precedenti di polizia anche specifici, ritenuto gravemente indiziato dei reati di rapina aggravata continuata e tentata rapina.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il primo episodio risale allo scorso 20 novembre, in via Aquila. L’uomo sarebbe entrato in un CAF e, dopo aver aggredito con violenza la titolare, si sarebbe impossessato di 20 euro in contanti, di un anello della vittima e del suo telefono cellulare, per poi dileguarsi.

Nella stessa giornata, l’indagato avrebbe colpito di nuovo, questa volta in un hotel in piazza Garibaldi. Qui, armato di coltello, avrebbe minacciato due addetti alla reception e si sarebbe fatto consegnare 400 euro dalla cassa e un telefono cellulare, prima di fuggire.

Il terzo episodio è avvenuto invece nella mattinata di venerdì, in un albergo di via Torino. In base agli atti, il 42enne avrebbe prima minacciato la receptionist con un coccio di bottiglia e poi l’avrebbe aggredita con calci e pugni, riuscendo a sottrarre 50 euro dalla cassa della reception.

Poco dopo, sempre nella mattinata di venerdì, l’uomo avrebbe tentato un nuovo colpo in una tabaccheria di vico Gabella. Entrato nell’esercizio con il chiaro intento di impossessarsi di denaro e altri valori, avrebbe minacciato la titolare, ma sarebbe stato messo in fuga dal marito della donna, intervenuto in sua difesa.

Le indagini della Polizia di Stato si sono concentrate sulle descrizioni fornite dalle vittime e sulle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali della zona. Incrociando questi elementi con ulteriori attività info‑investigative, gli agenti hanno raccolto gravi indizi a carico del 42enne, ritenuto responsabile del presunto coinvolgimento nei quattro episodi.

L’uomo è stato infine rintracciato poco dopo il tentato colpo, in piazza Sant’Egidio, dove è scattato il fermo di indiziato di delitto.

Bufera all'ASL Napoli 1: licenziato delegato sindacale, è scontro totale

Napoli – Si accendono i riflettori su una vertenza che promette di far discutere, ben oltre i confini dell'ASL Napoli 1 Centro. Al centro della tempesta c'è il licenziamento in tronco di Francesco Maresca, storico rappresentante sindacale aziendale per il Sindacato Generale di Base (SGB), dipendente della Coop Service, la ditta che gestisce in appalto i servizi per l'azienda sanitaria locale.

Un provvedimento che il sindacato non esita a definire un atto di "chiara rappresaglia", mirato a colpire chi, negli ultimi tempi, ha alzato la voce per difendere la sicurezza e i diritti contrattuali dei lavoratori.

La risposta dell'SGB è stata immediata e perentoria: richiesta di ritiro immediato del licenziamento e mobilitazione generale. Il primo atto di questa battaglia si consumerà mercoledì 27 novembre 2025, quando dalle ore 10 alle 13 i lavoratori della Coop Service – iscritti e non – incroceranno le braccia per un'assemblea retribuita presso la sede ASL del Frullone.

Parallelamente, un presidio di protesta picchetterà l'ingresso della struttura per manifestare solidarietà a Maresca e tenere alta l'attenzione su quello che viene percepito come un attacco frontale alla libertà sindacale.

Il nodo della responsabilità solidale

La vicenda travalica il singolo caso personale e tocca un nervo scoperto nel sistema degli appalti pubblici: il ruolo dell'ente committente. L'ASL Napoli 1 Centro, in qualità di stazione appaltante, si trova ora chiamata in causa direttamente. Secondo la tesi del sindacato, un ente pubblico non può restare spettatore passivo mentre all'interno della propria filiera si consumano atti punitivi verso chi svolge attività di rappresentanza.

L'SGB punta il dito contro i vertici dell'azienda sanitaria, chiedendo un intervento deciso sulla Coop Service per ripristinare la legalità e il rispetto dei diritti costituzionali nei luoghi di lavoro.

La battaglia legale

Mentre si prepara la piazza, si affilano le armi anche nelle aule di tribunale. Francesco Maresca ha già dato mandato all'avvocato giuslavorista Giuliana Quattromini di impugnare il licenziamento. L'obiettivo è duplice: ottenere la reintegra immediata nel posto di lavoro e far riconoscere la natura discriminatoria del provvedimento espulsivo.

La vertenza dell'ASL Napoli 1 diventa così un caso scuola sulla tenuta dei diritti dei lavoratori nel complesso mondo degli appalti, dove spesso le tutele rischiano di sgretolarsi nel passaggio tra committente pubblico e azienda privata.

Il 27 novembre sarà il primo test per capire quanto il fronte dei lavoratori sia compatto nel respingere quello che viene letto come un tentativo di mettere il bavaglio al dissenso.

Omicidio Salomone: chi ha armato la mano del baby killer e perché?

Napoli. Chi ha armato la mano del baby killer dell'Arenaccia? E perchè? Sono le prime due domande a cui sarà chiamato a rispondere stamane il 15enne insieme con il suo avvocato Beatrice Salegna davanti al gip del Tribunale dei minorenni di napoli.

Le indagini della Squadra Mobile di Napoli, nei cui uffici ieri di buon mattino si è costituito il 15enne accompagnato dalla mamma e dall'avvocato, continuano per chiarire tutti i contorni dell'ennesimo omicidio che lascia sul selciato una giovanissima vittima a Napoli.

Il baby killer ha solo confessato di essere stato lui a fare fuoco e ad uccidere il 19enne Maro Pio Salomone davanti alla sala giochi di via generale Francesco Pinto nel quartiere Arenaccia a poche centinaia di metri da piazza Carlo III, luogo di movida e di ritrovo di giovani.

Il giovane killer, naturalmente incensurato, appartiene a una numerosa ma umile famiglia della zona, non legata ad ambienti criminali. Si sta vagliando anche la posizione del conducente dell'auto dalla quale il 15enne ha fatto fuoco contro Marco Pio Salomone centrandolo alla tempia.

Era a conoscenza delle intenzioni omicidiarie del 15enne? Oppure è stato complice involontario?

Un colpo da killer professionista per un 15enne incensurato. E su questo particolare che sorgono i dubbi degli investigatori sulla versione fornita dal giovane. E' stato veramente lui a fare fuoco o sta coprendo qualcuno?

Ma i dubbi investigativi sono tanti. E solo la volontà di dire la verità da parte del 15enne potrà sciogliere tutti i dubbi.

A Campagna si piange per la morte di Enrico e Gabriele

La comunità di Campagna si è svegliata ieri mattina con una notizia che ha gelato l’intero paese: la morte di Enrico Gonnella, 30 anni, e Gabriele Viviani, 22 anni, rimasti vittime di un drammatico incidente lungo l’Autostrada del Mediterraneo, nel tratto compreso tra Eboli e Campagna.

Lo schianto è avvenuto nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 3.30, mentre i due amici rientravano da una serata trascorsa insieme. La loro Audi A3, diretta verso sud, è finita improvvisamente contro il guardrail, a poche centinaia di metri dallo svincolo di Campagna. Alcuni automobilisti di passaggio hanno notato l’auto completamente accartocciata e hanno subito allertato i soccorsi.

Sul posto sono intervenute le ambulanze del 118, il personale sanitario del Vopi, un’automedica, i vigili del fuoco di Eboli, che hanno estratto i corpi dalle lamiere, e gli agenti della sottosezione della polizia stradale di Eboli, guidati dall’ispettore Cosimo Di Cicco, che hanno eseguito i rilievi per ricostruire la dinamica del sinistro.

Le salme dei due giovani sono state trasferite all’obitorio dell’ospedale di Eboli, dove il medico legale Luigi Mastrangelo ha effettuato l’esame esterno. Su disposizione della Procura di Salerno, l’auto è stata sequestrata per gli accertamenti, mentre non è stata ritenuta necessaria l’autopsia. Le salme sono state restituite alle famiglie per i funerali, che saranno celebrati martedì alle 11 nella chiesa di San Michele Arcangelo.

Le possibili cause

La polizia stradale dovrà ora chiarire cosa abbia provocato l’impatto. Nessun altro veicolo risulta coinvolto. Tra le ipotesi al vaglio: velocità elevata, una possibile distrazione, un colpo di sonno, un guasto improvviso o addirittura un malore del conducente.
La carreggiata è rimasta parzialmente chiusa per consentire i soccorsi, senza creare rallentamenti dato il traffico ridotto nelle ore notturne.

Un paese in lutto

La morte di Enrico e Gabriele ha scosso profondamente la comunità di Campagna. I due giovani erano molto conosciuti e stimati. Sui social, sin dalle prime ore della mattina, si sono moltiplicati messaggi di cordoglio e ricordi affettuosi. Amici e conoscenti li descrivono come ragazzi solari, disponibili e legati alla loro città.

Anche il sindaco Biagio Luongo e l’intera amministrazione comunale hanno espresso la propria vicinanza alle famiglie: «La nostra comunità piange la scomparsa di due giovani vite spezzate troppo presto. Ci stringiamo alle famiglie Viviani e Gonnella con profondo dolore e sincera partecipazione».

Messaggi di cordoglio sono arrivati anche dall’Asd Calcio Campagna, associazione molto attiva sul territorio e vicina ai familiari.

Domani martedì, nella chiesa di San Michele, tutta Campagna si fermerà per accompagnare Enrico e Gabriele nel loro ultimo viaggio.

Napoli, la mappa nascosta della violenza di genere: ex partner nel 90% dei casi

Napoli e provincia si confermano un fronte caldo della violenza di genere: un fenomeno trasversale che attraversa quartieri, paesi e ceti sociali, e che nel 90% dei casi esplode nelle relazioni di coppia finite male, spesso sotto gli occhi dei figli. In questo scenario, l’Arma dei Carabinieri di Napoli prova a trasformare la denuncia da ultimo atto disperato a primo passo possibile, con analisi, presidi sul territorio e luoghi dedicati all’ascolto.​

Un fenomeno trasversale e radicato

Dai dati raccolti dal Comando Provinciale emerge un quadro netto: la violenza di genere non appartiene a un solo ceto, a un solo quartiere o a un’unica fascia d’età, ma attraversa indistintamente Napoli e la sua provincia, famiglie “normali”, coppie giovani e anziane. In metà dei casi gli episodi si consumano nel capoluogo e nell’altra metà nei comuni dell’hinterland, a conferma di un problema sistemico che non conosce confini tra centro e periferia.​

Le dinamiche ricorrenti descrivono uomini incapaci di accettare una separazione, travolti da gelosia patologica, controllo ossessivo e bisogno di dominio, spesso maturati in relazioni già segnate da anni di maltrattamenti “normalizzati” in casa. È in questo groviglio di dipendenze affettive, fragilità personali e modelli culturali distorti che la violenza trova terreno fertile, fino a trasformarsi in femminicidio.​

Il tempo della denuncia e il peso della paura

L’analisi dei Carabinieri racconta anche il momento in cui le donne decidono di uscire dal silenzio: la maggior parte si rivolge alle forze dell’ordine subito dopo il primo episodio, spesso perché la violenza è talmente grave da rendere evidente il rischio per sé e per i figli, o perché una rete familiare le spinge a chiedere aiuto. Ma una fetta significativa di denunce arriva solo dopo 3-6 mesi, il tempo in cui paura, dipendenza economica, sensi di colpa e la speranza che “lui possa cambiare” ritardano il passo verso la caserma.​

In 8 casi su 10 le vittime hanno figli, spesso minorenni, testimoni diretti o indiretti di urla, botte, minacce. La presenza dei bambini rende più difficile tagliare il legame, perché implica trovare una nuova casa, un reddito stabile, una rete di supporto, e allo stesso tempo diventa un’arma di ricatto: visite, affido, foto o video usati come strumenti di pressione.​

L’ex partner, l’ora più buia

Nel 90% delle situazioni censite, l’autore della violenza è un ex compagno o ex marito: il momento della separazione è la fase più pericolosa, quando la fine del rapporto viene vissuta come una ferita narcisistica e una perdita di controllo. È il caso delle minacce al distributore di Somma Vesuviana, dove un 49enne, già denunciato in passato, blocca l’auto dell’ex e la assedia con pugni e urla, coltello nel borsello e la pretesa di “solo parlare” mentre tenta di forzare la portiera.​

La stessa rabbia cieca si ritrova ad Acerra, dove un 20enne individua la ex 19enne seduta su una panchina con le amiche, la aggredisce e poi lancia lo scooter contro il gruppo, colpendole tutte e fuggendo: solo il caso evita l’ennesimo femminicidio annunciato. In altri episodi l’ossessione si traduce in stalking martellante, pedinamenti, telefonate incessanti, minacce di diffondere video intimi ai figli pur di riportare indietro una relazione finita.​

Martina, Olena, Daniela, Marta: nomi che restano

Quattro nomi, quattro storie che hanno segnato la cronaca recente di Napoli e provincia: Martina Carbonaro, Olena Vasyl’yeva, Daniela Strazzullo e Marta, giovane ucraina uccisa a Barano d’Ischia. Martina, minorenne, viene ritrovata senza vita dopo ore di ricerche: il suo presunto assassino confessa di averne occultato il corpo, un omicidio pluriaggravato che ha scosso Afragola.​

Olena, ferita alla testa dal marito con una mazzuola da carpentiere per futili motivi, lotta in ospedale per settimane prima di morire, trasformando un tentato omicidio domestico in femminicidio. Daniela, ferita gravemente da un colpo d’arma da fuoco in auto a Volla, muore dopo poche ore, in un quadro che gli investigatori leggono come possibile tentato omicidio-suicidio. Marta, a Ischia, dopo mesi di maltrattamenti, viene lasciata ferita in un dirupo e poi raggiunta e soffocata dal compagno: l’autopsia svela la dinamica omicida e porta all’aggravamento delle accuse.​

La quotidianità delle botte: violenza “di prossimità”

Accanto ai casi che finiscono sui giornali, la mappa dei Carabinieri è costellata di episodi “ordinari”, consumati tra scale condominiali, strade di paese, appartamenti di periferia. A Pozzuoli un uomo massacrava da tempo la ex davanti al figlio piccolo, fino al tentativo di gettarla da un belvedere: solo la resistenza disperata della donna evita la caduta, mentre i militari lo rintracciano e arrestano per tentato omicidio e maltrattamenti.​

Sempre a Pozzuoli, un’altra moglie viene aggredita in strada dal marito 50enne, già protagonista di violenze in passato mai denunciate: urla e richieste di aiuto richiamano tre ragazzi che la strappano alle sue mani, in attesa dell’arrivo della pattuglia. A Qualiano, in un appartamento a soqquadro, i Carabinieri intervengono su segnalazione anonima: trovano un 40enne che ha pestato la moglie davanti ai tre figli, minacciandola con un coltello, mentre in casa si scoprono anche droga e una lunga scia di denunce pregresse.​

Quando il carnefice è in famiglia

La violenza non arriva soltanto dai partner o dagli ex, ma anche da dentro la famiglia d’origine: a Napoli, Rione Alto, un 44enne trascina la madre 86enne fuori dal portone, tra il sangue e le urla che richiamano passanti e Carabinieri. I vicini raccontano di liti e richieste d’aiuto già sentite in passato, finché l’ennesima aggressione fa scattare l’arresto per maltrattamenti e lesioni aggravate.​

In un altro caso, un padre di 51 anni cerca di sfondare la porta di casa della figlia 24enne, che si è barricata in appartamento terrorizzata dopo una lunga serie di minacce e atti persecutori. La scena si consuma nel cuore della movida, mentre le pattuglie sono impegnate nei controlli notturni: il servizio viene interrotto per correre in quell’abitazione, dove l’uomo continua a minacciare di morte la ragazza anche davanti ai militari.​

Stalking, assedi e ossessioni

Non sempre la violenza usa i pugni; spesso logora a colpi di messaggi, pedinamenti, appostamenti sotto casa e pressioni psicologiche che svuotano la libertà quotidiana. A Vico Equense un 44enne trasforma la vicina di casa in un’ossessione: ne stampa le foto dai social, le incornicia e le tiene sul comodino, presidia il pianerottolo, la segue per strada, la ricopre di regali non richiesti e poi di insulti, fino a farle temere ogni uscita.​

A Monte di Procida un 67enne insegue in auto l’ex compagna, armato di taglierino, dopo mesi di pedinamenti e minacce mai denunciati: la chiamata al 112 mette in moto la ricerca, il blocco del veicolo e il sequestro dell’arma. A Ercolano, invece, una donna vive un assedio silenzioso: l’ex marito è sotto casa di notte e nei luoghi che lei frequenta di giorno, citofona, la osserva, la costringe a un percorso psicologico finché l’ennesimo “è di nuovo qui” al telefono convince i Carabinieri a intervenire e arrestarlo per atti persecutori.​

Vent’anni di violenza e una casa bruciata

A Pollena Trocchia la storia di una famiglia racconta cosa significa vivere per due decenni sotto lo stesso tetto con un uomo divorato da dipendenza da droghe, alcol e gioco. Dal 2005 si susseguono insulti, minacce, botte, separazioni solo sulla carta, finché, di fronte al rifiuto di tornare insieme, l’ex marito dà fuoco alla casa: l’abitazione viene distrutta, per fortuna vuota, mentre sulle sue mani restano le tracce dell’incendio quando si consegna in caserma.​

Prima di arrendersi ai Carabinieri, l’uomo aggredisce anche un passante, gli strappa il telefono e lo chiude in un cortile, convinto che abbia una relazione con l’ex moglie. In pochi minuti la violenza domestica si allarga a sequestro di persona, rapina e incendio doloso, riassumendo anni di vessazioni che la donna aveva già denunciato senza riuscire a spezzare la catena.​

Le “stanze tutte per sé” e la rete di protezione

Accanto all’attività repressiva, l’Arma a Napoli punta su luoghi e linguaggi nuovi per favorire il coraggio di denunciare: nelle caserme di Capodimonte, Caivano, Ercolano e Podgora sono operative le “stanze tutte per sé”, ambienti accoglienti in cui le donne possono raccontare la propria storia lontano da corridoi affollati e sguardi indiscreti. Il progetto nasce dal protocollo d’intesa con Soroptimist International d’Italia e viene progressivamente esteso sul territorio, con nuove stanze inaugurate e in via di apertura, anche in concomitanza con il 25 novembre.​

Questi spazi si inseriscono in una rete più ampia che coinvolge Procure, servizi sociali, centri antiviolenza, associazioni e scuole, con momenti di formazione e sensibilizzazione rivolti a studenti e famiglie per riconoscere in anticipo i segnali di rischio. Il messaggio è chiaro: la violenza di genere non si combatte solo con l’arresto, ma con una risposta integrata che unisce protezione, ascolto, supporto psicologico e autonomia economica.​

Un numero da chiamare, un passo da non fare da sole

Il 112 resta il primo presidio, attivo 24 ore su 24, per segnalare ogni episodio di violenza o minaccia, anche quando “sembra solo una lite”. Accanto a questo, il 1522 – numero nazionale antiviolenza – offre ascolto, orientamento ai servizi e informazioni sui percorsi di uscita dalla violenza, gratuito e anonimo.​

Dalle storie raccolte in questi mesi emerge che spesso a cambiare il corso delle cose è un gesto minimo: la telefonata di un figlio, la confidenza a una carabiniera incontrata in caserma, l’intervento di un passante che non volta lo sguardo. Denunciare resta un passo enorme, soprattutto quando in casa ci sono figli, ricatti economici e anni di terrore, ma non deve essere un passo compiuto da sole: la protezione diventa reale quando il silenzio lascia spazio alla fiducia in una rete che può e deve accogliere.

Oroscopo di oggi 24 novembre 2025 segno per segno

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Ecco l'oroscopo di lunedì 24 novembre 2025, a cura di Paolo Tedesco.

Oggi, 24 novembre 2025, il cielo ci consegna una giornata dall'energia duplice e potente. Da un lato, l'impulso di Arie e Sagittario ci spinge all'azione, alla conquista, a correre verso il futuro con un ottimismo contagioso. Dall'altro, l'energia riflessiva dello Scorpione e la dolcezza dei Pesci ci invitano a guardare dentro noi stessi, a coltivare la pace interiore e le relazioni profonde.

ARIETE
Oggi l'Universo ti infonde un'energia primordiale e travolgente. Ti senti un pioniere, pronto a conquistare il mondo.

  • Amore: Marte in aspetto dinamico rende le tue passioni vulcaniche. Sei magnetico e diretto. Attenzione a non essere troppo impulsivo con il partner. I single potrebbero vivere un colpo di fulmine.

  • Lavoro: La tua produttività è al massimo. Bruci le tappe e porti obiettivi audaci. Ottimo per avviare nuovi progetti, ma ricorda di dosare le forze.

  • Salute: Piena di energie, ma il rischio è di esaurirle tutte in un solo giorno. Cerca una pausa rigenerante a metà giornata.

  • Finanze: Le entrate sono legate al tuo spirito d'iniziativa. Evita spese dettate dall'impulso del momento.

  • Consiglio Astrologico: L'impulso di correre è forte, ma una pausa di quiete raddrizzerà la tua bussola interiore.

TORO
Urano nel tuo segno continua a portare venti di novità, specialmente nell'area dei valori e delle risorse.

  • Amore: Per i single, l'incontro promesso ha il sapore del destino e della sorpresa. In coppia, cercate insieme un'avventura che vi rinfreschi la routine.

  • Lavoro: Possibili colpi di fortuna inaspettati, come un bonus o un riconoscimento. Sei chiamato a essere flessibile.

  • Salute: Giornata generalmente buona. Attenzione ai piccoli disturbi legati allo stress da "sorpresa".

  • Finanze: Come anticipato, è un giorno favorevole per le entrate. Una gratificazione economica inaspettata potrebbe arrivare.

  • Consiglio Astrologico: Non aggrapparti all'idea di stabilità che conosci. La vera sicurezza oggi sta nella tua capacità di adattarti.

GEMELLI
Mercurio è in una fase un po' nervosa, influenzando il tuo umore e la comunicazione.

  • Amore: L'instabilità emotiva può creare attriti con il partner. Prenditi un momento prima di parlare. I single sono confusi.

  • Lavoro: Il rischio di distrazione è alto. Fai liste precise e concediti brevi pause per sfogare l'irrequietezza.

  • Salute: Il sistema nervoso è in primo piano. Ottimi gli infusi rilassanti e una lunga passeggiata.

  • Finanze: Niente di eclatante. È un giorno per amministrare e mettere ordine.

  • Consiglio Astrologico: Rasserena lo spirito. La meditazione o una chiacchierata con un amico fidato sono la tua ancora.

CANCRO
Giove ti sta benedicendo con ottimismo e una visione ampia e generosa della vita. Approfittane.

  • Amore: L'armonia regna sovrana. In coppia c'è intesa e complicità. Per i single, la tua aura accogliente è un magnete potentissimo.

  • Lavoro: È il momento di espandere i tuoi orizzonti. Elaborare strategie a lungo termine e fare rete. Ottimo per trattative.

  • Salute: Ti senti forte e positivo. L'equilibrio interiore si riflette sul fisico.

  • Finanze: La crescita è costante e promettente. Investi in progetti con una visione futura.

  • Consiglio Astrologico: Non aver paura di mostrare le tue ambizioni. La tua dolcezza è la tua forza.

LEONE
L'attenzione è tutta sul tuo percorso professionale, ma rischi di trascurare le relazioni.

  • Amore: Il partner si sente trascurato. Rimandare i programmi per una serata speciale è un investimento nell'affetto.

  • Lavoro: Sei focalizzato e determinato. Tuttavia, la tua visione "a tunnel" potrebbe farti perdere dettagli importanti.

  • Salute: La testa è pesante per i troppi pensieri. Il collo e le spalle potrebbero essere tesi.

  • Finanze: Le finanze sono stabili. Attenzione a non spendere in eccessi per gratificarti.

  • Consiglio Astrologico: Bilancia l'energia. La tua stella brilla di più quando riscalda anche chi le sta intorno.

VERGINE
Mercurio stimola la tua socialità e la tua curiosità intellettuale. Giornata di passioni e novità professionali.

  • Amore: Per i single, l'incontro con una persona d'aria (Gemelli, Bilancia, Acquario) è elettrizzante e mentale.

  • Lavoro: Ottimo per chi lavora nella comunicazione e nei media. Possibili svolte. Per tutti, è un giorno per studiare e aggiornarsi.

  • Salute: La mente è iperattiva. Potresti avere difficoltà a spegnerla la sera. Crea una routine serale rilassante.

  • Finanze: Le opportunità di guadagno sono legate alle tue capacità comunicative e alla tua rete di contatti.

  • Consiglio Astrologico: Segui il flusso di questa energia nuova e stimolante. Non analizzare troppo.

BILANCIA
Venere nel tuo segno ti rende affascinante, ma oggi il cuore reclama tutta la tua attenzione, distraendoti dai doveri.

  • Amore: Le tue esigenze affettive sono in primo piano. Desideri bellezza e romanticismo. I single sono irresistibili.

  • Lavoro: La concentrazione è minima. Controlla e ricontrolla ogni documento. Un errore di distrazione è dietro l'angolo.

  • Salute: Sei in un periodo di grazia. Cerca bellezza nell'ambiente che ti circonda per mantenere l'equilibrio.

  • Finanze: Niente decisioni finanziarie importanti. La tua ricerca del piacere potrebbe portarti a spese frivole.

  • Consiglio Astrologico: Cerca di bilanciare il bisogno del cuore con le esigenze della realtà. Lavora con disciplina al mattino, dedicati all'amore al pomeriggio.

SCORPIONE
Sei in una fase di rigenerazione. Venere nel segno ti fa amare le relazioni profonde, ma Mercurio suggerisce cautela nel lavoro.

  • Amore: Con Venere nel segno, vivi la relazione con intensità e passione. I single cercano un'anima gemella.

  • Lavoro: Le idee dell'ultimo minuto potrebbero non essere ben ponderate. Prenditi del tempo, rimanda le decisioni importanti.

  • Salute: Giornata per dedicarti a te stesso. Ricarica le tue energie psichiche con un bagno caldo e un po' di riposo.

  • Finanze: Situazione stabile. Ottimo giorno per studiare e analizzare strategie a lungo termine, non per agire.

  • Consiglio Astrologico: La tua forza oggi non è nell'azione, ma nell'osservazione. Ascolta, assorbi, percepiamo.

SAGITTARIO
Il Sole nel tuo segno ti illumina e ti rende il centro dell'attenzione. La tua luce è chiara per tutti.

  • Amore: La tua solare allegria è contagiosa. In coppia, porti ottimismo. Per i single, è un giorno fantastico per uscire e socializzare.

  • Lavoro: La tua prontezza di riflessi e l'attenzione per i dettagli vengono notate e apprezzate. Ottimo per risolvere problemi rapidamente.

  • Salute: Pieno di energie vitali. L'ottimismo è il tuo miglior farmaco. Attività all'aria aperta è ideale.

  • Finanze: Possibili piccoli guadagni inaspettati legati a un lavoro ben fatto. Non esitare a chiedere ciò che ti meriti.

  • Consiglio Astrologico: Il mondo ti vede per quello che vali. Non sminuirti. Fatti avanti e accetta i complimenti.

CAPRICORNO
Ti senti ambizioso e con i piedi per terra. La Luna in aspetto armonico nel tuo segno domani ti prepara un'atmosfera romantica.

  • Amore: Un'onda di romanticismo ti avvolge. Per i single, potrebbe iniziare una storia delicata e promettente.

  • Lavoro: La tua ambizione è alta e la tua determinazione incrollabile. Lavori sodo per scalare la vetta.

  • Salute: Ti senti solido. Attenzione a non reprimere le emozioni più tenere in nome del dovere.

  • Finanze: Le tue finanze sono ben gestite. Ottimo per pianificare investimenti a lunghissimo termine.

  • Consiglio Astrologico: Abbandonati alla dolcezza. Lascia che la corazza si ammorbidisca un po'.

ACQUARIO
La tua vita privata e di coppia richiede attenzione e gestione delicata. Le piccole cose contano più dei grandi gesti.

  • Amore: Attenzione alla routine e alla distrazione. Sii prudente e concreto. Un gesto di cura vale più di mille parole.

  • Lavoro: Niente di eclatante. È un giorno di routine. Cerca di non portare a casa tensioni lavorative.

  • Salute: Lo stress potrebbe accumularsi per incomprensioni domestiche. Parlare è la tua migliore medicina.

  • Finanze: Situazione stabile. Buon giorno per mettere ordine nelle spese di casa.

  • Consiglio Astrologico: La dolcezza e la prudenza sono le tue carte vincenti. Ascolta davvero ciò che il partner ha da dire.

PESCI
La Luna in aspetto armonico con il tuo segno ti dona una serenità innata e la capacità di vedere il bicchiere mezzo pieno.

  • Amore: La tua capacità di sdrammatizzare rende la relazione un porto sicuro. I single affascinano con sensibilità.

  • Lavoro: I problemi si sciolgono grazie al tuo approccio positivo e non conflittuale. Ottimo per mediazioni e lavori di gruppo.

  • Salute: Il tuo benessere psicologico è alto e si riflette sul fisico. Ti senti leggero e in pace.

  • Finanze: Niente crisi o colpi di fortuna. Vivi con quello che hai, con gratitudine e serenità.

  • Consiglio Astrologico: "Molla gli ormeggi" mentali. Fidati del flusso della vita. La tua intuizione è al top.

Commento Finale di Paolo Tedesco

Il messaggio universale è chiaro: non si può sempre galoppare, né si può sempre sognare. Il successo, oggi, sta nel trovare il punto di equilibrio tra questi due estremi. Nell'essere ambiziosi come il Capricorno senza dimenticare le piccole attenzioni che nutrono l'amore, come ricorda all'Acquario. Nell'essere brillanti e innovativi come la Vergine, ma senza farci sopraffare dal nervosismo dei Gemelli.

È una danza cosmica che ci chiede di essere sia guerrieri che poeti. Di lanciarci con coraggio nelle opportunità professionali e finanziarie che Urano ci svela, ma di farlo con il cuore aperto alla tenerezza e la saggezza di chi sa che la vera ricchezza è un equilibrio tra benessere materiale e serenità dell'anima. Costruite, ma amate. Lottate, ma perdonate. E, soprattutto, ricordate di godervi il viaggio.

 

Qualiano, accoltellata dall'ex: salvata dalla figlia 15enne

Qualiano  – È stato il sangue freddo della figlia adolescente a evitare che l’ennesima aggressione contro una donna si trasformasse in un femminicidio .

Una 35enne, madre di due figli nati da un precedente matrimonio, è stata accoltellata dall’ex compagno sotto casa, nel condominio in cui vive a Qualiano. A fermare la furia dell’uomo è stata proprio la figlia, che è intervenuta ingaggiando un corpo a corpo con l’aggressore e costringendolo alla fuga.

L’uomo, 29 anni, residente a Calvizzano, era già stato denunciato a marzo dalla donna per maltrattamenti e violenze. In seguito a quella denuncia era scattato il codice rosso e il giudice aveva disposto per lui gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Una misura che ieri sera il giovane ha deciso di violare in modo plateale.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, il 29enne ha manomesso il braccialetto elettronico, ha lasciato la sua abitazione di Calvizzano e ha raggiunto Qualiano armato di coltello. Giunto sotto il condominio dove vive la ex compagna, ha prima tagliato gli pneumatici dell’auto della donna, parcheggiata in strada, poi ha iniziato a urlare, inveire e pretendere che lei scendesse.

Quando la 35enne è rientrata dal lavoro e ha cercato di allontanarsi, l’uomo l’ha afferrata con violenza per i capelli e ha iniziato a colpirla con la lama: fendenti alla testa, al torace, all’addome. Le coltellate sarebbero almeno sette. L’intenzione, secondo gli investigatori, era chiara: ucciderla.

Le urla della vittima hanno richiamato l’attenzione di un’altra donna, con tutta probabilità una parente, e soprattutto della figlia della 35enne, che non ha esitato a intervenire. La ragazza è riuscita in qualche modo a frapporsi tra la madre e l’aggressore, ingaggiando una colluttazione con il 29enne e costringendolo infine alla fuga.

Un gesto definito «determinante» dagli inquirenti, perché ha interrotto l’azione e ha evitato che i colpi diventassero fatali.

Nonostante le ferite e la copiosa perdita di sangue, la 35enne è rimasta cosciente. Sono stati chiamati i soccorsi e, in attesa dell’ambulanza, la donna è riuscita a riferire ai carabinieri il nome del suo aggressore e a raccontare in breve quanto accaduto.

Trasportata d’urgenza all’ospedale di Giugliano, è stata ricoverata in condizioni molto gravi. I medici hanno parlato di un «miracolo», spiegando che alcuni dei fendenti hanno sfiorato organi vitali. Dopo ore di apprensione, il quadro clinico è stato stabilizzato e la donna, al momento, non sarebbe in pericolo di vita.

Parallelamente, sono scattate le ricerche del 29enne. I carabinieri erano già stati allertati dal sistema di controllo del braccialetto elettronico, che aveva segnalato la manomissione e l’allontanamento dall’abitazione di Calvizzano.

Incrociando i dati e la testimonianza della vittima, i militari hanno passato al setaccio la zona fino a rintracciare l’uomo, in nottata, proprio sotto casa sua.

Il 29enne è stato bloccato e trovato in possesso di un coltello, che non presentava evidenti tracce di sangue. L’arma è stata comunque sequestrata e verrà sottoposta ad accertamenti tecnici per verificare se sia quella utilizzata nell’agguato.

Per l’uomo si sono aperte le porte del carcere di Poggioreale, dove è stato condotto con l’accusa di tentato omicidio, oltre che di evasione e violazione delle misure cautelari.

Dalle indagini emerge un quadro di violenza reiterata. Da tempo, per la 35enne, quell’uomo era diventato un incubo: episodi di aggressività crescente, pedinamenti, minacce. A marzo, in uno degli episodi più gravi, il 29enne l’aveva seguita fino all’auto e le aveva distrutto il parabrezza.

In quella occasione la donna aveva trovato il coraggio di rivolgersi ai carabinieri, denunciando non solo quell’episodio ma anche le violenze precedenti. Da lì l’attivazione del codice rosso e la misura dei domiciliari con braccialetto elettronico.

Ora la vicenda riaccende i riflettori sull’efficacia delle misure di protezione per le vittime di violenza domestica e di genere. Nonostante la denuncia, il codice rosso e il controllo elettronico, l’ex compagno è riuscito a raggiungere la donna e a tentare di ucciderla. A impedirglielo è stata solo la prontezza della figlia, trasformata in pochi istanti da testimone terrorizzata a scudo umano per salvare la madre.

Napoli, Rita De Crescenzo va a votare ma risulta cancellata dagli elenchi: scoppia il caos nel seggio

Napoli - Nuova polemica attorno alla figura di Rita De Crescenzo, la tiktoker napoletana finita più volte al centro di controversie social e politiche. Questa mattina, alla scuola Palizzi del Pallonetto di Santa Lucia, il suo arrivo al seggio si è trasformato in un caso: al momento dell’identificazione, infatti, De Crescenzo è risultata cancellata dagli elenchi elettorali, condizione che si verifica quando non viene comunicato al Comune un cambio di residenza.

Di conseguenza, la donna non ha potuto votare. In pochi minuti, tra proteste, contestazioni e telefonate concitate, si è generato il caos.

La vicenda esplode dopo settimane in cui la tiktoker era tornata protagonista della scena politica cittadina per il suo appello al voto a favore di Forza Italia e, in particolare, per il sostegno al consigliere uscente Ciro Di Fenza, con il quale aveva realizzato video e dirette sui social.

Un endorsement che aveva già suscitato dure reazioni, soprattutto perché appena due mesi fa De Crescenzo, Di Fenza e un altro noto tiktoker napoletano erano stati protagonisti di un episodio clamoroso nella sede del Consiglio regionale della Campania, dove — tra urla, toni sguaiati e dirette social — erano volati insulti e offese alle istituzioni, generando un caso politico e istituzionale con richieste di chiarimenti e provvedimenti.

Il nuovo incidente di oggi riaccende le polemiche. A commentare duramente è il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, da tempo critico nei confronti dei tiktoker che godono di grande seguito sul web pur essendo spesso protagonisti di comportamenti controversi.

“È ridicolo che, dopo settimane di campagna elettorale spudorata a sostegno del consigliere uscente Di Fenza, scopriamo che la De Crescenzo non può nemmeno esprimere il proprio voto”, attacca Borrelli. “Risulta cancellata dagli elenchi, cioè irreperibile. E sappiamo bene che di solito si rende irreperibile chi vuole sottrarsi a notifiche giudiziarie. Non mi stupirebbe scoprire che anche lei abbia tentato questo stratagemma”.

Poi la richiesta di accertamenti: “Mi auguro che la magistratura indaghi anche su quest’ultima, sconcertante, vicenda. Siamo di fronte all’ennesimo episodio che mostra l’inadeguatezza e la pericolosità di certi personaggi che, invece di essere marginalizzati, continuano a trovare spazio e visibilità”.

Il caso è destinato a tenere banco nelle prossime ore, alimentando un clima politico già infuocato dalle recenti polemiche e dalla sovrapposizione sempre più marcata tra influencer, campagne elettorali e istituzioni.

3 viaggi di Natale da fare in Campania: borghi e castelli incantati

Il periodo natalizio è il momento perfetto per scoprire luoghi magici e tradizioni autentiche. La Campania, con le sue città storiche, borghi medievali e castelli incantati, offre scenari unici per chi vuole vivere il Natale in modo speciale. In questo articolo vi guiderò alla scoperta di tre proposte imperdibili di viaggi natalizi in Campania, tra luci, mercatini e atmosfere da fiaba.

Sant’Agata de’ Goti: un borgo che sembra uscito da una fiaba

Situato sulla riva del fiume Isclero, Sant’Agata de’ Goti si presenta come un piccolo gioiello medievale, con le sue case in pietra, le stradine lastricate e le piazze che raccontano storie di secoli passati. Durante il periodo natalizio, il borgo si trasforma completamente: le luci calde dei lampioni si riflettono sulle facciate delle case, mentre nei vicoli si aprono piccoli mercatini artigianali che offrono decorazioni, giocattoli e dolci tipici come struffoli e torrone. Le animazioni e gli spettacoli organizzati nel centro storico rendono l’atmosfera ancora più vivace, e le “nevicate” scenografiche che cadono tra le stradine contribuiscono a creare un’ambientazione da fiaba. Passeggiare tra le piazze illuminate di Sant’Agata de’ Goti significa immergersi in un Natale autentico, lontano dal caos delle grandi città, respirando tradizioni e suggestioni antiche. La visita può essere arricchita dalla gastronomia locale, con piatti tipici e vini del Sannio, che rendono l’esperienza ancora più completa.

Gesualdo: tra storia, castello e magia natalizia

Il borgo di Gesualdo, celebre per il suo castello e per il compositore rinascimentale Carlo Gesualdo, offre un Natale all’insegna della storia e dello spettacolo. Durante le festività, il Castello di Gesualdo ospita “The Magic of Christmas”, un evento in cui il borgo diventa protagonista di mercatini tematici, spettacoli dal vivo e laboratori creativi per bambini. Le luci del borgo illuminano le stradine medievali, creando un contrasto affascinante con le torri e le mura storiche del castello. Passeggiando per Gesualdo, è facile lasciarsi trasportare dalle musiche natalizie e dagli eventi scenografici che animano il centro, mentre la vista sulle vallate circostanti aggiunge una dimensione di quiete e contemplazione. Il Natale a Gesualdo unisce cultura, storia e intrattenimento, trasformando la visita in un’esperienza multisensoriale che affascina adulti e bambini allo stesso tempo.

Limatola: il castello che si trasforma in villaggio incantato

Il Castello di Limatola, già affascinante di per sé per la sua struttura medievale, durante le festività natalizie diventa un vero e proprio villaggio incantato. Luci scenografiche decorano le torri e i cortili, mentre il suono di musica e risate accompagna i visitatori tra gli stand dei mercatini. Artigianato, dolci tradizionali e piccoli spettacoli rendono la visita un’esperienza completa e coinvolgente, perfetta per chi ama i viaggi natalizi immersivi. Le aree dedicate ai bambini, con la casa di Babbo Natale e i laboratori creativi, si combinano con l’atmosfera storica del castello, creando un mix magico di passato e presente. Visitare Limatola al tramonto permette di ammirare il castello illuminato, con le luci che riflettono sulle mura e sugli archi, regalando uno scenario quasi cinematografico, ideale per passeggiate romantiche o esperienze familiari indimenticabili.

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