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Terra dei Fuochi, scatta il controllo integrato: 19enne arrestato nel campo rom di Giugliano

Giugliano  – Un altro tassello nella complessa battaglia contro l’inquinamento nella Terra dei Fuochi. Grazie al recente potenziamento normativo e al nuovo raccordo operativo della Control Room dei Carabinieri Forestali, le attività di monitoraggio e intervento stanno dimostrando un’efficacia crescente.

Nelle scorse ore un 19enne, di etnia rom, è stato arrestato a Giugliano in Campania. A individuarlo per primi sono stati i militari dell’Esercito impegnati nell’operazione “Terra dei Fuochi”. La pattuglia, transitando nei pressi del campo rom di via Carrafiello, ha notato il giovane mentre si muoveva con fare sospetto nei terreni limitrofi.

Immediata la segnalazione alla Control Room della Regione Forestale Carabinieri Campania, il centro nevralgico che accorpa segnalazioni, flussi informativi e richieste di intervento per le province di Napoli e Caserta.

Dalla sala operativa è partita in tempo reale la richiesta di intervento ai Carabinieri del 10° Reggimento Campania, impegnati 24 ore su 24 in servizi dedicati alla tutela ambientale. Quando i militari sono arrivati sul posto, il 19enne era intento a sversare oli esausti di motore direttamente sull’erba, contaminando il terreno e mettendo a rischio ecosistema e biodiversità.

L’intera operazione è stata monitorata dall’alto dalla Control Room, che ha seguito ogni fase fino al fermo del giovane. Per lui è scattato l’arresto con l’accusa di gestione e sversamento illecito di rifiuti pericolosi.

Un episodio che testimonia come il nuovo dispositivo interforze — esercito, carabinieri e struttura di coordinamento tecnologico — stia consolidando la propria efficacia nell’arginare un fenomeno criminale che per anni ha devastato il territorio.

La situazione nel campo rom di Giugliano

Napoli, la furia di Rita De Crescenzo: "Una ingiustrizia non farmi votare, è accanimento"

Napoli– Rita De Crescenzo, la tiktoker napoletana divenuta virale per la celebre carovana di turisti diretta a Roccaraso, torna al centro della scena. E questa volta non per un video o un raduno, ma per una denuncia pubblica contro ciò che definisce “un’ingiustizia gravissima”.

La creator, con migliaia di follower, racconta di essersi presentata ieri mattina al seggio del Pallonetto di Santa Lucia per votare, come già fatto cinque mesi fa. Ma al momento dell’identificazione sarebbe arrivata la sorpresa: il suo nome non compariva negli elenchi elettorali.

“Io non sono irreperibile, non sono evasa”

“È una vergogna, un accanimento vero e proprio contro di me”, ha dichiarato sui social in una serie di video pubblicati nelle ore successive.
“Non mi hanno trovata nella lista, ma io sono residente in via del Pallonetto di Santa Lucia, vivo qui con mio marito e mio figlio. Lui ha votato, io no. Non sono irreperibile, non sono evasa”.

De Crescenzo sostiene inoltre che, proprio nella stessa giornata, i carabinieri si sarebbero recati a casa sua per notificare un provvedimento, dimostrando “che sanno perfettamente dove abito”.

“Mi hanno fatto una cattiveria enorme”

La tiktoker accusa apertamente: “Ho convinto tanta gente ad andare a votare, e a me hanno fatto questa cattiveria enorme”.
Non chiarisce quale sia il provvedimento notificato dai militari, ma ribadisce di non aver mai cambiato residenza né ricevuto comunicazioni relative a eventuali cancellazioni dagli elenchi.

Il caso solleva interrogativi sulle procedure di aggiornamento delle liste elettorali e sul perché la sua posizione anagrafica non risultasse regolare al momento del voto. Al momento non sono arrivate comunicazioni ufficiali da parte degli uffici competenti.

La vicenda intanto rimbalza sui social, alimentando dibattito e polemiche. De Crescenzo promette di fare chiarezza: “Non finisce qui”.

Posillipo, crolla un costone al Parco Carelli: paura tra i residenti e strada invasa dal tufo

Napoli -  Il crollo è avvenuto in prossimità dell’ingresso del civico 23 e ha coinvolto una muratura di sostegno di pertinenza privata.

A segnalare la frana sono stati alcuni residenti, svegliati dal rumore del cedimento e preoccupati dall’improvvisa massa di detriti che ha invaso parte della carreggiata sottostante. Le immagini dell’accaduto hanno iniziato a circolare rapidamente sui social, in particolare su Facebook, alimentando apprensione nella comunità locale.

Carreggiata ostruita e traffico in difficoltà

Il muro in tufo crollato ha occupato parte del viale d’ingresso del Parco Carelli, rendendo necessario l’immediato intervento dei Vigili del fuoco. I tecnici stanno valutando la stabilità dell’area, mentre gli accessi sono stati parzialmente interdetti: chiuso al momento quello carrabile del civico 23, mentre resta consentito il passaggio pedonale. Via Parco Carelli rimane comunque aperta al transito, seppur con disagi.

Nel frattempo, il Comune di Napoli ha confermato che i proprietari del muro crollato hanno già incaricato una ditta specializzata per avviare gli interventi urgenti di messa in sicurezza, passo indispensabile per procedere successivamente con la ricostruzione.

Non solo Posillipo: disagi anche a Soccavo

Il maltempo non ha risparmiato altre zone della città. A Soccavo si segnalano ulteriori criticità, con cedimenti e smottamenti minori che hanno richiesto l’intervento delle autorità e la delimitazione delle aree a rischio.

La nota del Comune: «Situazione monitorata, massima prudenza»

In un comunicato ufficiale, l’Amministrazione comunale ha ribadito che la Protezione civile presidia costantemente la zona per garantire la sicurezza dei residenti e monitorare eventuali evoluzioni del dissesto:

«Il materiale franato ha invaso parte del sottostante viale di ingresso al civico n. 23, rendendo necessario l’intervento immediato dei Vigili del Fuoco, impegnati nella valutazione delle condizioni di sicurezza dell’area. […] La zona è presidiata dalla Protezione Civile comunale, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e monitorare l’evoluzione della situazione.»

Il Comune invita tutti i residenti alla massima prudenza, soprattutto in queste giornate segnate da condizioni meteo avverse e terreno particolarmente saturo d’acqua.

Domani scuole chiuse a Napoli e in molti comuni della provincia

Napoli si prepara a una giornata di stop forzato. Domani, martedì 25 novembre, tutte le scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, resteranno chiuse per l’allerta meteo di livello arancione diramata dalla Protezione civile regionale. La misura riguarderà l’intera città metropolitana, con ordinanze già emanate dai sindaci dei comuni coinvolti.

La decisione è stata annunciata dal sindaco Gaetano Manfredi nel corso di un intervento televisivo dal Comitato elettorale di Roberto Fico. L’allerta, valida dalle 00:00 alle 23:59 di domani, ha spinto l’amministrazione comunale a adottare misure precauzionali per garantire l’incolumità di studenti e cittadini.

Non solo Napoli. Anche Molti comuni della provinciadi napoli e due comuni della provincia di Salerno.

Il quadro meteo ha indotto le autorità locali a un’azione coordinata. L’allerta arancione segnala condizioni di rischio moderato-alto, con possibili piogge intense e venti forti che potrebbero creare disagi alla viabilità e pericolo per le persone. Le scelte dei primi cittadini riflettono un approccio prudente, già sperimentato in occasioni precedenti.

In provincia di Napoli saranno chiuse le scuole nei comuni di

Afragola
Bacoli
Barano
Cardito
Casoria
Casamicciola Terme
Castellammare di Stabia
Forio
Giugliano
Ischia
Lacco Ameno
Marano
Meta di Sorrento
Massa Lubrense
Monte di Procida
Mugnano
Napoli
Piano di Sorrento
Pozzuoli
Procida
Sant'Agnello
Serrara Fontana
Siano
Torre del Greco
Vico Equense

I comune della provincia di Salerno
Scala
Scafati

Luminarie Campania 2025: quali vedere e quando vengono installate

Con l’avvicinarsi delle feste, la Campania torna a vestirsi di luce: dalle grandi installazioni urbane alle luminose tradizioni dei borghi costieri, Luminarie Campania 2025 offre un calendario ricco e variegato di eventi natalizi e non solo. In questo articolo, pensato per il turista curioso e per il cittadino che vuole programmare la visita, trovi dove vedere le luminarie più spettacolari, le date ufficiali di accensione/chiusura e consigli pratici per non farsi sorprendere dalla folla.

Dove vedere le luci (le tappe imperdibili della Luminarie Campania 2025)

La Campania offre diverse "stazioni" di luce: dalle esposizioni urbane più grandi fino alle tradizioni religiose e popolari.

  • Salerno — Luci d’Artista: è l’appuntamento più noto in regione e quest’anno la XX edizione è inaugurata a metà novembre; l’accensione ufficiale è stata prevista per il 14 novembre 2025 e l’evento attira ogni anno centinaia di migliaia di visitatori con installazioni artistiche in Corso Vittorio Emanuele, Villa Comunale e piazze centrali.
  • Napoli — “Illuminiamo Napoli 2025”: il Comune ha calendarizzato l’accensione delle luminarie entro il 16 novembre 2025; il progetto interessa il centro storico (Spaccanapoli, San Gregorio Armeno), Via Toledo, Piazza del Plebiscito e altri quartieri, con oltre 150 km di cavi e addobbi tridimensionali. Le luci resteranno accese per tutto il periodo festivo fino ai primi giorni di gennaio.
  • Amalfi e Costiera: Amalfi programma un ricco calendario natalizio con luminarie diffuse nel centro storico e in Piazza Duomo; la manifestazione “Natale ad Amalfi 2025” copre il periodo dall’8 dicembre 2025 al 1 gennaio 2026 (date degli eventi principali).
  • Sorrento: il centro si prepara con luminarie, l’accensione dell’albero e un villaggio di Babbo Natale: il programma 2025 è già pubblicizzato e le vie principali saranno decorate in vista dell’Immacolata e del ponte dell’8 dicembre.

Consigli pratici: come organizzare la visita, trasporti, orari e sostenibilità

Per sfruttare al meglio la tua esperienza Luminarie Campania 2025, ecco una check-list utile e concreta.

Trasporti e parcheggio

  • Treno: per Salerno e Napoli il treno è spesso il modo più comodo. Trenitalia e servizi regionali potenziano i collegamenti durante il periodo delle luminarie; controlla gli orari straordinari nei giorni di maggiore afflusso.
  • Auto: nelle città d’arte i parcheggi tendono a saturarsi; consulta le pagine del Comune o di Salerno Mobilità per aree dedicate a bus turistici e camper.

Orari e accessibilità

  • Le luminarie si accendono tipicamente al crepuscolo e rimangono visibili fino a tarda serata (orari esatti e eventuali fasce ridotte per risparmio energetico vengono pubblicati dai Comuni). Verifica la mappa delle installazioni sui siti ufficiali prima di partire.

Biglietti e mercatini

  • Le grandi installazioni pubbliche (Salerno, Napoli, Amalfi, Sorrento) sono per lo più ad accesso gratuito; alcuni eventi collaterali (spettacoli, visite guidate a pagamento, villaggi di Natale con attività) possono invece richiedere prenotazione o ticket. Controlla i programmi cittadini.

Sostenibilità e sicurezza

  • Negli ultimi anni le amministrazioni hanno privilegiato luci a LED a basso consumo e pianificazioni mirate per ridurre l’impatto energetico; informati su orari di spegnimento eccezionali e sulle modalità di raccolta dei rifiuti nei mercatini. Inoltre, durante i grandi afflussi (Salerno), i piani di mobilità urbana vengono adeguati: segui gli avvisi comunali per percorsi consigliati e divieti di sosta.

Gravina chiude: “Rinvio Serie A per playoff Mondiali? Impossibile. Unica via stage a febbraio”

Gabriele Gravina mette ordine, fissa limiti e rilancia priorità. Nella seduta del Consiglio Figc, aperta dal benvenuto ai nuovi consiglieri Giorgio Chiellini e Antonio Gozzi, il presidente federale chiarisce subito che il rinvio della giornata di Serie A a ridosso dei playoff Mondiali “non è una strada percorribile”. La Nazionale dovrà prepararsi diversamente, e l’unica finestra utile, a suo dire, resta quella di febbraio: “C’è la speranza di poter organizzare uno stage a metà mese e mi sembra di cogliere una predisposizione positiva da parte della Lega di A”.

L’incontro del Consiglio ha anche approvato all’unanimità il nuovo Manuale delle Licenze nazionali, che fissa al 22 giugno 2026 il termine perentorio per l’iscrizione ai campionati e introduce una revisione dell’indicatore del Costo del Lavoro Allargato, destinato a scendere da 0,8 a 0,7 dal mercato estivo 2026. Un passo pensato per favorire sostenibilità economica e investimenti sui giovani, con la scelta di escludere dal calcolo i costi dei calciatori Under 23. Gravina insiste sul valore dei vivai: “Rappresentano asset fondamentali e invece vengono considerati solo un costo. È un errore strategico: serve un cambiamento radicale nella cultura degli investimenti”.

La tensione resta però tutta sull’urgenza di preparare i playoff che decideranno l’accesso al Mondiale: “Di natura sono ottimista, secondo me andremo al Mondiale. Dobbiamo battere l’Irlanda del Nord e poi pensare alla finale. Non dobbiamo ripetere l’errore commesso con la Macedonia del Nord”. La semifinale, conferma Gravina, dovrebbe disputarsi a Bergamo: “A settembre siamo stati molto bene, l’accoglienza è stata straordinaria. È lo stadio giusto per affrontare l’Irlanda del Nord”.

La seduta si è chiusa con una serie di nomine istituzionali, tra cui il rinnovo della Commissione Antidoping e il nuovo assetto della Commissione Federale di Garanzia guidata da Luigi Mariotti. Passaggi formali che accompagnano una giornata segnata soprattutto da una certezza: l’Italia dovrà giocarsi il Mondiale senza scorciatoie, e il lavoro, non i calendari, farà la differenza.

Mancini frena: “Roma-Napoli non è ancora una sfida scudetto”

Gianluca Mancini sceglie la via della prudenza. Al Coni, dopo aver ricevuto il Premio Beppe Viola, il difensore della Roma si lascia andare a una riflessione chiara: “Se siamo primi oggi è per merito, le partite ce le siamo sudate tutte”.

Una premessa che riconosce il valore del percorso giallorosso, ma che non apre a fughe in avanti. Quando gli viene chiesto se Roma-Napoli possa essere già definita una sfida scudetto, Mancini spegne subito ogni euforia: “Prima di Roma-Napoli c’è una gara importante in Europa. La parola ‘sfida scudetto’ è presto per dirla, siamo ancora a novembre”.

Sul suo contratto, il difensore mantiene lo stesso tono misurato: “Ho un contratto fino al 2027, con la società ne parleremo a tempo debito”. Nessuna pressione, nessuna corsa contro il tempo. E sulla nazionale, dopo le polemiche legate all’impossibilità di rinviare la giornata di Serie A, Mancini si limita a un’osservazione pragmatica: “Ci adeguiamo a quello che ci viene detto. Noi dobbiamo pensare a quando andremo in nazionale e a lavorare al meglio per due partite super importanti”.

Asse Mediano nel caos: Confapi lancia l'allarme sicurezza e presenta un piano per il rilancio

Napoli – L'asse mediano è diventato il simbolo di un'emergenza che non può più attendere. Traffico paralizzante, infrastrutture fatiscenti e una sequenza preoccupante di incidenti gravi stanno trasformando una delle arterie più trafficate dell'hinterland napoletano in un'autentica zona a rischio. A lanciare l'allarme è Raffaele Marrone, presidente di Confapi Napoli, che punta il dito contro anni di incuria e promette una svolta concreta.

«L'asse mediano è un'infrastruttura vitale per l'area nord di Napoli e non può più essere lasciato in condizioni di precarietà, degrado e insicurezza», denuncia Marrone. «Parliamo di un territorio che chiede riscatto, che ha grandi potenzialità e che merita finalmente interventi concreti e coordinati».

Un'emergenza che frena lo sviluppo

La situazione è critica sotto ogni punto di vista. I congestionamenti quotidiani paralizzano il traffico, mentre il degrado strutturale della strada amplifica i rischi per chi la percorre. Ma è soprattutto l'escalation di sinistri stradali – troppo spesso con conseguenze tragiche – a evidenziare la gravità del problema. «Quando una strada diventa teatro ricorrente di episodi così drammatici, significa che siamo di fronte a una criticità strutturale che non può più essere elusa», avverte il presidente di Confapi.

Le conseguenze non ricadono solo sui cittadini. L'inefficienza del sistema viario sta minando il tessuto produttivo locale, spingendo le imprese a cercare sedi alternative in aree percepite come più sicure e funzionali. «La mancanza di sicurezza e l'inefficienza pesano ogni giorno su lavoratori e cittadini e accelerano l'esodo delle imprese verso aree più affidabili», spiega Marrone.

Il piano di Confapi: proposte concrete a dicembre

Per invertire la rotta, Confapi Napoli ha deciso di passare dalle parole ai fatti. Durante l'assemblea di dicembre, l'associazione presenterà uno studio approfondito dedicato alla valorizzazione e al rilancio dell'asse mediano. Il documento conterrà un pacchetto di proposte tecniche e soluzioni operative pensate per trasformare il tracciato in un'infrastruttura moderna, sicura ed efficiente.

«Non possiamo limitarci a tamponare le emergenze», sottolinea Marrone con determinazione. «Serve una strategia di lungo periodo che trasformi questa arteria in un fattore di sviluppo e non in un punto debole».

La mobilitazione dei cittadini

La battaglia di Confapi si inserisce in un clima di crescente mobilitazione popolare. Una petizione civica lanciata nelle scorse settimane sta raccogliendo firme per sollecitare un rafforzamento della sicurezza lungo il percorso. Il documento rappresenta un segnale chiaro: i cittadini chiedono protezione e maggiore presenza istituzionale.

«Questo territorio non vuole più essere considerato una periferia dimenticata», conclude Marrone. «Qui ci sono imprese che resistono, investono e guardano al futuro. Ma senza infrastrutture adeguate, senza una mobilità sicura ed efficiente, non potrà esserci alcuna crescita reale».

Maxi-frode sui crediti d’imposta: sequestrati beni per oltre 14 milioni di euro nel Sud Pontino

I Finanzieri del Comando Provinciale di Latina hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per oltre 14 milioni di euro, nell’ambito di una vasta indagine sulle indebite compensazioni di crediti d’imposta.

Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della locale Procura della Repubblica, e attuato dal Gruppo della Guardia di Finanza di Formia, delegato alle indagini.

L’inchiesta ha coinvolto complessivamente 42 soggetti e prende le mosse da una segnalazione dell’Ufficio Audit dell’Agenzia delle Entrate, che aveva rilevato presunte anomalie e condotte “a rischio” da parte di alcuni professionisti abilitati ad apporre il visto di conformità sulle dichiarazioni fiscali contenenti crediti d’imposta. Proprio da questo alert è partita l’attività investigativa delle Fiamme Gialle.

Le indagini, ancora nella fase delle preliminari, si sono sviluppate attraverso approfonditi esami documentali, l’analisi incrociata delle banche dati in uso al Corpo, indagini tecniche, acquisizioni digitali e testimonianze, oltre a perquisizioni effettuate insieme a personale dell’Agenzia delle Entrate.

Questo complesso quadro di accertamenti ha consentito di delineare, secondo l’ipotesi accusatoria, un’articolata frode fiscale basata sulla creazione, commercializzazione e successivo utilizzo di crediti d’imposta inesistenti.

Secondo quanto ricostruito, sarebbero stati generati crediti IVA, IRES e IRAP del tutto fittizi, creati ad arte attraverso acconti mai versati, crediti a riporto inesistenti e altre artificiose modalità contabili. Tali crediti venivano poi certificati da un soggetto abilitato, che avrebbe apposto il visto di conformità in assenza dei controlli previsti dalla normativa tributaria, rendendoli formalmente idonei alla compensazione ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 9 luglio 1997, n. 241.

I crediti così “validati” venivano quindi utilizzati da 25 società, operanti in diverse aree del territorio nazionale, oppure ceduti a imprese terze, fittiziamente riconducibili allo stesso gruppo societario. In questo modo sarebbero stati compensati, in modo indebito, debiti tributari e contributivi per oltre 14 milioni di euro, attraverso l’abbattimento del reddito imponibile in dichiarazione o la compensazione di imposte e contributi previdenziali.

Il sequestro è stato disposto ai sensi degli artt. 321 c.p.p. e 12-bis del D.Lgs. 74/2000, quale misura cautelare reale finalizzata a garantire il recupero delle somme che lo Stato ritiene indebitamente sottratte all’Erario. Restano ferme, allo stato, la presunzione di innocenza degli indagati e la natura non definitiva delle contestazioni, in attesa dei successivi sviluppi processuali.

Maxi-Blitz della Finanza nel Sannio: il mercato del falso subisce un duro colpo

Benevento – Un colpo secco all’industria del falso. Un’operazione chirurgica che ha smantellato, pezzo dopo pezzo, una vetrina apparentemente lecita ma che nascondeva un bazar della contraffazione.

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Benevento hanno messo i sigilli a un imponente carico di merce illegale: oltre 2.000 articoli sono stati sottratti al mercato nero, bloccando un flusso di denaro sporco destinato a inquinare l'economia sana del territorio.

L'intervento è scattato nei giorni scorsi, quando le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno fatto irruzione nell'unità locale di una ditta individuale della provincia. Quello che doveva essere un controllo di routine si è trasformato rapidamente in un'operazione di sequestro massiccio.

Non c'è voluto molto agli investigatori per notare le anomalie. Sugli scaffali, esposti con noncuranza, campeggiavano icone della moda internazionale: Ralph Lauren, Nike, Lacoste, Gant. Felpe, t-shirt, pantaloni e camicie che, a un primo sguardo distratto, potevano ingannare l'acquirente medio. Ma il diavolo si nasconde nei dettagli, e i militari hanno subito attivato il radar.

Il confronto con gli originali è stato impietoso. Loghi asimmetrici, etichette approssimative, cuciture che cedevano alla prima tensione e un packaging palesemente "non conforme". A inchiodare definitivamente la merce è stata la qualità della materia prima: tessuti scadenti, ben lontani dagli standard delle case madri, venduti a prezzi troppo bassi per essere credibili. Un vero e proprio affronto al "Made in" di qualità.

Per non lasciare nulla al caso, le Fiamme Gialle hanno giocato l'asso: l'intervento di un perito tecnico specializzato. L'analisi dell'esperto ha confermato i sospetti investigativi, certificando la natura fraudolenta dei capi. Il risultato è un inventario che scotta: duemila pezzi posti sotto sequestro penale e sottratti alla vendita.

Per il titolare dell'attività è scattata l'inevitabile denuncia all’Autorità Giudiziaria. Dovrà rispondere dell'immissione in commercio di prodotti con segni falsi.

L'operazione non è solo un successo operativo, ma un segnale d'allarme. La contraffazione non è un reato senza vittime, ma un "moltiplicatore di illegalità". Dietro ogni polo taroccata si nasconde una filiera oscura fatta di lavoro nero, evasione fiscale totale, riciclaggio di denaro sporco e finanziamento diretto alla criminalità organizzata. Con questo blitz, la Guardia di Finanza di Benevento ha reciso, almeno per ora, uno dei tentacoli di questa piovra economica.

Napoli, droga in strada: arrestato cittadino marocchino durante un servizio di controllo

Napoli -Un arresto per spaccio di sostanze stupefacenti che fotografa la cruda realtà del micro-crimine di strada. È accaduto ieri mattina a Napoli, dove il personale del Commissariato Vicaria-Mercato, impegnato nei servizi straordinari di controllo del territorio predisposti dalla Questura, ha fermato un cittadino marocchino di 31 anni, già gravato da precedenti penali e irregolare sul territorio nazionale.

Gli agenti, durante la perlustrazione di via Marco Di Lorenzo, hanno assistito alla conclusione di una transazione sospetta: l'uomo consegnava un oggetto a un complice a bordo di uno scooter, che ha immediatamente fatto perdere le sue tracce.

L'intervento tempestivo della Pattuglia ha consentito di bloccare lo spacciatore. Sul suo conto, oltre alla banconota da 5 euro probabilmente appena incassata, sono state rinvenute 4 dosi di crack e 20 di hashish, pronte per la commercializzazione.

L'uomo, dunque, è stato condotto in carcere in attesa dei provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria. L'episodio si inserisce nel solco dell'impegno quotidiano della Polizia di Stato nel contrastare i fenomeni di spaccio, che rappresentano una piaga sociale particolarmente avvertita dalla collettività.

Qualiano, torna a casa la35enne accoltellata dall'ex

Qualiano - C'è un barlume di speranza dopo l'ombra terrificante della violenza. La donna brutalmente accoltellata dall'ex compagno a Qualiano è stata dimessa ed è finalmente tornata a casa, lasciandosi alle spalle l'incubo vissuto.

I medici dell'ASL Napoli 2 Nord le hanno salvato la vita, ma la battaglia più delicata – quella contro lo shock e la paura – è appena iniziata.

Per questo motivo, è stato immediatamente attivato il "Percorso Rosa", un servizio essenziale lanciato pochi mesi fa negli ospedali di Giugliano, Pozzuoli e Frattamaggiore e dedicato esclusivamente alle vittime di violenza di genere.

Priorità Assoluta: Codice Rosso per l'Anima

Il protocollo è chiaro e mette la sicurezza psicologica della donna al primo posto. Indipendentemente dalla gravità delle lesioni fisiche, alla vittima viene assegnato un codice di priorità d'accesso – rosso o arancione – per garantire una presa in carico rapida e immediata.

Nelle stanze di ascolto dedicate, dove le vittime arrivano spesso in stato di shock, un team di sanitari formati e psicologi è pronto a fornire un supporto immediato, intercettando e gestendo il trauma.

Questa rete di sostegno risponde a un'emergenza che, come dimostrano i dati, è cronica. Un dossier del Comando Provinciale dei Carabinieri di Napoli rivela che la maggior parte delle donne denuncia la violenza o subito dopo la prima aggressione, oppure in un lasso di tempo compreso tra i tre e i sei mesi dall'inizio dei maltrattamenti.

Ancora più drammatico è il dato che l'80% di queste vittime ha figli minorenni, rendendo il percorso di uscita dalla violenza un imperativo sociale oltre che sanitario.

Assalto ai predoni sulla strada: blitz della polizia sull'Asse Mediano

Napoli– Una massiccia e continuativa operazione di sicurezza è stata dispiegata dalla Questura di Napoli per arginare il dilagante fenomeno dei reati predatori lungo il cruciale Asse Mediano e le sue principali vie di collegamento.

L'iniziativa segna un'ulteriore, decisa risposta della PoliziaPolizia di Stato all'esigenza di sicurezza percepita dalla collettività.

L'operazione, che si inserisce nel quadro di un impegno "continuo e capillare" per la garanzia della legalità sul territorio, ha visto la mobilitazione di un imponente dispositivo interforze. Sul campo sono scesi gli agenti della Squadra Mobile, coadiuvati dalla Sezione Polizia Stradale di Napoli e dai Commissariati territorialmente competenti: Frattamaggiore, Giugliano-Villaricca, Afragola e Scampia.

Le pattuglie sono state dislocate in maniera strategica lungo le tratte autostradali e le tangenziali considerate hotspot del crimine, le aree cioè maggiormente esposte al rischio di rapine, furti e aggressioni.

L'attività si è concentrata sull'effettuazione di controlli mirati e un monitoraggio costante dei flussi veicolari. L'obiettivo primario è assicurare una presenza visibile e tempestiva sul territorio, fungendo da deterrente immediato per la criminalità e permettendo interventi rapidi in caso di flagranza di reato.

Con questa intensificazione dei servizi, la Polizia di Stato conferma la propria azione quotidiana a tutela della cittadinanza, rafforzando in maniera netta gli interventi di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata e comune, rispondendo con determinazione e concretezza alle richieste di sicurezza.

Per 3 anni si traveste dalla mamma morta per incassarne la pensione

Per tre anni avrebbe nascosto il cadavere della madre, conservato in stato di mummificazione nella cantina di casa, per continuare a incassarne la pensione. Una vicenda surreale e inquietante quella scoperta dalla Polizia locale di Borgo Virgilio, nel Mantovano, che ha portato all’indagine di un infermiere di 57 anni.

L’uomo è finito sotto la lente degli inquirenti dopo essersi presentato all’Ufficio anagrafe travestito da donna, nel tentativo di rinnovare la carta d’identità della madre, deceduta da tempo. Il personale comunale, insospettito dall’aspetto e riconosciutolo, ha deciso di fissare un secondo appuntamento, avvisando nel frattempo le forze dell’ordine.

Il travestimento allo sportello e i sospetti

Secondo quanto ricostruito da La Voce di Mantova, alcuni giorni fa il 57enne si è presentato allo sportello dell’anagrafe con abiti femminili, parrucca e trucco, fingendosi l’anziana madre. Un espediente che non ha convinto l’addetto, che lo avrebbe riconosciuto e, senza creare allarmismi, gli ha dato appuntamento per una nuova verifica.

È ieri mattina, al secondo incontro, che la verità è venuta a galla: ad attenderlo c’erano gli agenti della Polizia locale. Una volta capito di essere stato scoperto, l’uomo avrebbe accusato un malore e per questo è stato portato in pronto soccorso.

Il ritrovamento del corpo nella cantina

Mentre il 57enne veniva soccorso, una pattuglia si è recata nella sua abitazione. In cantina, gli agenti hanno rinvenuto il corpo mummificato della madre. Secondo le prime valutazioni del medico legale, la donna sarebbe morta nel 2022 per cause naturali.

Saranno comunque necessari ulteriori esami per chiarire ogni dettaglio.
Gli investigatori ritengono che il figlio abbia nascosto il cadavere per continuare a percepire la pensione dell’anziana, che avrebbe riscosso regolarmente per tre anni.

L’uomo è ora indagato per occultamento di cadavere, truffa all’Inps, sostituzione di persona e falso ideologico. Le autorità stanno ricostruendo con precisione la dinamica degli ultimi anni, compresi i movimenti finanziari legati alle pensioni percepite.

Una vicenda che ha scosso il Mantovano, rivelando un intreccio di disperazione, inganno e solitudine, destinato a far discutere ancora a lungo.

Aurora Venosa tra i premiati del Premio Internazionale Donnafugata 2025

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Aurora Venosa, giovane cantante e attrice, sarà tra gli attesi ospiti premiati del prestigioso
Premio Internazionale Donnafugata 2025 e riceverà una menzione speciale come attrice
Next Gen.

Nel 2026 Aurora Venosa sarà tra le protagoniste della serie tv La preside,
accanto a Luisa Ranieri. Inoltre, la giovane cantante lancerà importanti progetti musicali.
Il Premio Internazionale Donnafugata, creato dal Fondatore e Direttore Artistico Francesco
Bellia, rappresenta un importante traguardo per Aurora Venosa.

Il Premio torna con la quinta edizione della sua storia il prossimo 12 dicembre 2025 alle ore
21:00 nel meraviglioso scenario del Teatro Pirandello di Agrigento. Palma di Montechiaro,
città del Gattopardo, renderà omaggio con la sua storia ad Agrigento Capitale della Cultura
Italiana 2025, in una serata in cui Cultura eStoria saranno assolute protagoniste.

Il pubblico vivrà una serata di gala in cui noti personaggi del nostro panorama artistico,
culturale e musicale riceveranno la preziosa statuetta del Donnafugata per meriti specifici
nei loro ambiti.

L’evento, ricco di intrattenimento, sarà anche uno spot celebrativo sulle bellezze del territorio palmese attraverso contenuti dedicati ed avrà come filo conduttore la donna, alla quale questa edizione viene interamente dedicata, con spunti, interventi e riflessioni legate ad argomenti attuali che, purtroppo, riempiono spesso le nostre pagine di cronaca. Un mondo femminile su cui riflettere, da esplorare, da attenzionare, del quale prendersi cura.

Il resto del cast dei personaggi noti al pubblico, premiati nel corso di questa quinta edizione, sarà svelato il prossimo 3 dicembre alle ore 14.30presso la Sala Conferenze Stampa della Camera dei Deputati in Roma, in virtù della prezioso intervento dell’onorevole di Fratelli d’Italia Gimmi Cangiano, in sinergia con il Fondatore.

A condurre la serata saranno la nota presentatrice ed attrice Emanuela Tittocchia, alla sua prima conduzione del Donnafugata, assieme alla collega Gloria Incorvaia, alla sua terza conduzione consecutiva, in un tandem tutto al femminile ricco di fascino ed eleganza.

In merito alla sua presenza al Premio Internazionale Donnafugata, Aurora Venosa ha
dichiarato: “Sono fiera di prendere parte ad un prestigioso evento come quello del Premio
Internazionale Donnafugata. Ringrazio il fondatore e direttore artistico Francesco Bellia che mi ha fortemente voluta. Per noi artisti giovani, eventi del genere rappresentano un
bellissimo traguardo ed uno spazio di condivisione importante dove raccontare l’arte e la sua magia”.

 Anna Chiara Delle Donne

Tragedia del Faito, parte il recupero della cabina

Castellammare– Sette mesi dopo il disastro che ha squarciato la primavera partenopea, è scattata oggi l’operazione decisiva per fare luce sulla tragedia della Funivia del Monte Faito.

Sono iniziate le complesse manovre di recupero della cabina precipitata il 17 aprile scorso, un incidente che costò la vita a quattro persone – il macchinista e tre turisti – e lasciò un quarto passeggero gravemente ferito.

Le operazioni, disposte nell'ambito dell'incidente probatorio dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata il 23 giugno 2025, hanno visto in prima linea i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Napoli.

L'artiglio dell'elicottero sul carrello

Il primo, cruciale tassello recuperato è stato il carrello della cabina. L’oggetto, ritenuto chiave per la perizia tecnica, è stato letteralmente strappato dal fianco impervio del Monte Faito da un elicottero del Nucleo di Pontecagnano.

La zona dello schianto, una scarpata ripida, boscosa e scoscesa, aveva richiesto un'imponente e preliminare operazione di "bonifica": disboscamento, rimozione di massi pericolanti e l’installazione di ponteggi e scale di sicurezza per garantire l'accesso ai tecnici. Prima del recupero aereo, si è reso necessario il taglio del traliccio che collegava la struttura.

Il carrello recuperato è stato immediatamente trasferito via terra, scortato dai Vigili del Fuoco, allo Spolettificio Militare di Torre Annunziata. Qui, in locali messi a disposizione dall'Autorità militare, l'elemento sarà messo a disposizione dei periti nominati dal GIP e dei consulenti tecnici delle parti, che potranno finalmente avviare gli esami decisivi.

Meteo permettendo a breve la cabina

Le operazioni proseguiranno nei prossimi giorni. Condizioni meteorologiche permettendo, l'obiettivo è recuperare e trasferire allo Spolettificio anche la cabina stessa e la restante porzione del traliccio che univa il carrello alla vettura.

Con la rimozione dei resti della cabina maledetta, l'inchiesta entra nella sua fase più calda, mirata a isolare la causa tecnica che ha portato al tragico distacco e alla caduta, ponendo finalmente le basi per la piena verità processuale.

Maltempo, scatta l'allerta arancione in Campania

La Campania si prepara a un nuovo peggioramento delle condizioni meteo. La Protezione civile regionale ha prorogato e innalzato l’allerta portandola al livello Arancione su gran parte del territorio, con particolare attenzione ai settori costieri maggiormente esposti.

Il nuovo avviso sarà in vigore dalle 23.59 di oggi fino alla stessa ora di domani, lunedì 25 novembre.

Il livello di criticità superiore riguarderà le zone:
1 – Piana campana, Napoli, isole e Area vesuviana
2 – Alto Volturno e Matese
3 – Penisola Sorrentina e Amalfitana, Monti di Sarno, Monti Picentini
5 – Tusciano e Alto Sele
6 – Piana Sele e Alto Cilento

Per il resto della regione resta confermata l’allerta Gialla per ulteriori 24 ore.

Previsioni: piogge intense e vento in rinforzo

Secondo la Protezione civile è attesa una netta intensificazione dei fenomeni: precipitazioni a carattere di rovescio o temporale, localmente molto intense, capaci di interessare ampie porzioni del territorio regionale.

I venti soffieranno forti dai quadranti sud-occidentali, con raffiche improvvise; un’attenuazione è prevista dal pomeriggio di domani. Il mare sarà agitato con rischio mareggiate lungo i litorali esposti.

I rischi: frane, allagamenti e criticità idrogeologiche

Il peggioramento dello scenario meteo porta con sé una serie di potenziali criticità:

Frane superficiali e colate rapide di fango e detriti a causa dell’instabilità dei versanti saturi d’acqua;

Ruscellamenti intensi e possibili erosioni del suolo con formazione di voragini;

Allagamenti di locali interrati e piani strada;

Innalzamento dei corsi d’acqua con potenziali esondazioni, aggravate da tombature e ostruzioni;

Scorrimento delle acque in carreggiata con rischio di rigurgito delle fognature;

Caduta massi e danni al verde pubblico, alle coperture e alle strutture temporanee per effetto del vento e del forte moto ondoso.

Le autorità raccomandano prudenza negli spostamenti, soprattutto nelle aree già fragili dal punto di vista idrogeologico, e invitano i cittadini a seguire gli aggiornamenti ufficiali nelle prossime ore.

Napoli, la confessione del baby killer: "Non era Marco Pio Salomone che doveva morire"

Napoli -  Un bersaglio sbagliato: la confessione del baby killer e gli accertamenti della Squadra Mobile, coordinati prima dalla DDA e poi dalla Procura per i minorenni, hanno chiarito che il vero obiettivo dell’agguato non era Marco Pio Salomone, ma un suo amico seduto sul sedile anteriore della Panda, mentre il 19enne si trovava dietro.​

Il 15enne, reo confesso, avrebbe raccontato di essersi avvicinato a piedi all’auto parcheggiata in via Generale Francesco Pinto, zona Arenaccia, di aver riconosciuto il gruppo di “rivali” e di aver sparato un solo colpo di pistola verso l’abitacolo.​

La vittima è stata colpita alla fronte, soccorsa dagli amici e trasportata d’urgenza in ospedale, dove è morta poche ore dopo per la gravità della ferita, risultata inoperabile.​

Il ragazzo, residente nell’area di piazza Carlo III, aveva piccoli precedenti di polizia legati allo spaccio di droga, elemento che inserisce l’omicidio nello scenario delle tensioni per il controllo delle piazze della movida giovanile.​

Ma l'omicidio, per una versione probabilmente di convenienza,  sarebbe  avvenuta per 'uno sguardo di troppo'. È quanto avrebbero riferito gli amici della vittima agli inquirenti e agli investigatori della Polizia che li hanno sentiti dopo l'omicidio.

Una versione, quella del dissidio per futili motivi, che non convince affatto gli inquirenti secondo i quali il movente andrebbe rintracciato negli attriti sorti per divergenze nello spaccio. Tutti i giovani coinvolti, secondo quanto si apprende, sarebbero infatti coinvolti nello spaccio di droga

Il minorenne, che si è presentato in questura con il suo avvocato dichiarando “ho sparato io”, è accusato di omicidio aggravato e di porto e detenzione illegale di arma da fuoco.​

Resta però aperta la domanda decisiva: chi ha messo in mano una pistola a un quindicenne, chi l’ha procurata e chi eventualmente l’ha fatta sparire dopo l’agguato o l’ha ripresa in custodia.​

Gli inquirenti stanno lavorando sulle telecamere di zona e sulla rete di relazioni del ragazzo per capire se abbia davvero agito da solo solo nella fase esecutiva, o se dietro vi sia una regia adulta che sfrutta i minori come manovalanza armata.​

La madre del 15enne, la famiglia tutta è di umili origini e lontana dai circuiti della criminalità organizzata, si è detta sconvolta e incapace di spiegarsi come il figlio sia potuto arrivare a tanto, segno di una frattura profonda tra il mondo degli adulti e quello, parallelo, in cui crescono molti adolescenti nei quartieri popolari.​

L’omicidio di Marco Pio Salomone si inserisce in una catena di episodi in cui l’età sia delle vittime sia degli autori si abbassa drasticamente, con ragazzi poco più che bambini che maneggiano armi e regolano conti legati allo spaccio come fossero adulti di lunga carriera criminale.​

Quartieri come l’Arenaccia e le aree intorno a piazza Carlo III mostrano come le “piazze di spaccio” della movida siano ormai anche luoghi di socialità giovanile deviata, in cui l’identità e il prestigio passano per l’appartenenza a gruppi armati, più che per la scuola o il lavoro.​

Dietro il singolo agguato c’è un contesto fatto di dispersione scolastica, assenza di opportunità, modelli criminali percepiti come uniche vie rapide di riscatto e famiglie spesso lasciate sole, incapaci di competere con il richiamo del denaro facile e delle armi.​

Affrontare la criminalità giovanile a Napoli significa allora agire su più fronti: repressione mirata contro chi arma i minori, ma anche investimenti seri in scuola, servizi sociali, presidi educativi nei quartieri e programmi di uscita dai circuiti dello spaccio, perché ogni “baby killer” è anche il prodotto di un vuoto collettivo che la camorra riempie con violenza.​

Tari alle Stelle in Campania: 418 Euro a Famiglia, Seconda Solo alla Puglia

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Napoli– Bollette rifiuti record: la Campania guida la classifica dei rincari con una spesa media annua di 418 euro, schizzando al secondo posto nazionale dopo la Puglia. Il rapporto 2025 di Cittadinanzattiva svela un'Italia sempre più cara sui rifiuti, con un +3,3% medio che punisce soprattutto il Sud.

La tassa sui rifiuti, nota come Tari, continua a pesare sulle tasche degli italiani. Secondo l'ultimo studio di Cittadinanzattiva, la spesa media nazionale per la gestione dei rifiuti urbani tocca i 340 euro all'anno, in netto aumento del 3,3% rispetto ai 329 euro del 2024.

In Campania, una famiglia tipo – composta da tre persone in un'abitazione di 100 metri quadri – sborsa in media 418 euro, con un ritocco all'insù del 2,8% sui 407 euro dell'anno precedente.

Le province campane raccontano una mappa di disparità. Avellino resiste come la meno cara, a 297 euro (-1,7% sul 2024), mentre Napoli svetta a 496 euro. Salerno registra il balzo più ripido, con 464 euro (+5,4% sui 440 euro precedenti), seguita da Benevento (441 euro) e Caserta (389 euro).

Nonostante i costi alle stelle, la raccolta differenziata avanza: in Campania raggiunge il 56,6% nel 2023 (dal 65,2% del 2022 a livello nazionale). Ma il divario Nord-Sud resta abissale. Al Nord, la spesa media è di soli 290 euro con il 73% differenziato; al Centro 364 euro e 62%; al Sud 385 euro e 59%. Le regioni più virtuose? Trentino-Alto Adige (224 euro), Lombardia (262 euro) e Veneto (290 euro). Le più salate: Puglia (445 euro), Campania (418 euro) e Sicilia (402 euro). Tra i capoluoghi, Catania domina con 602 euro, Cremona chiude a 196 euro.

Emergenza a Portici: roghi di rifiuti nel cuore della notte

Un cumulo di rifiuti è diventato un rogo tossico nel cuore di Portici, a Napoli. L'incendio doloso è scoppiato nella notte tra sabato e domenica, in pieno centro commerciale, avvelenando l'aria respirata dai residenti con diossine, furani e metalli pesanti.

Le fiamme hanno divorato plastiche, gomme e materiali indifferenziati ammassati sul marciapiede, trasformando un atto di illegalità in un attentato alla salute pubblica.

La segnalazione è arrivata ieri sera al deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli, che ha diffuso un video e la testimonianza di un cittadino. Le immagini mostrano il fuoco che divampa a pochi metri dai negozi, in un'area densamente popolata dove l'impunità sembra regnare sovrana.

"Quanto accaduto è inaccettabile e profondamente allarmante", tuona Borrelli insieme al consigliere comunale di Europa Verde Aldo Agnello. I due denunciano un sistema che permette a pochi criminali di deturpare il decoro, danneggiare la proprietà privata e soprattutto avvelenare la collettività. "Non possiamo tollerare che un territorio così popolato venga avvelenato da chi agisce nella totale illegalità", aggiungono.

Il deputato chiede un intervento immediato delle Forze dell'Ordine. "Acquisiscano subito le immagini dalle telecamere di sorveglianza della zona commerciale. Serve identificare e perseguire con rigore i responsabili di questo gesto sconsiderato". La paura, però, è che anche se gli autori verranno smascherati, i danni alla salute dei residenti siano già in corso.

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