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Gianni Conte in concerto: musica e solidarietà a Pagani

A Natale il pubblico ama lasciarsi trasportare dalla magia della musica e dal fascino delle tradizioni, ed è proprio questo lo spirito che ha guidato l’associazione “Amici a Teatro”, presieduta da Alfonso Giannattasio, nell’organizzare un evento speciale: il concerto di Gianni Conte, voce solista della celebre Nuova Orchestra Italiana di Renzo Arbore.

Artista poliedrico, con una carriera riconosciuta a livello nazionale, Conte si è distinto non solo come cantante, ma anche come compositore e pianista, e domenica 21 dicembre, alle ore 19:00, l’Auditorium Sant’Alfonso Maria de Liguori di Pagani ospiterà il suo spettacolo musicale che unisce arte e solidarietà.

I proventi della serata saranno infatti devoluti alla sezione AISLA Salerno-Avellino-Benevento, impegnata nel sostegno ai malati di SLA e nelle battaglie per migliorare l’assistenza sanitaria e sociale sul territorio.

Non si smentisce Alfonso Giannattasio che da anni porta sul territorio eventi capaci di unire cultura e impegno sociale, traducendo il suo lavoro in un’attività che si qualifica come un vero presidio culturale, valido nel creare occasioni di incontro e di comunicazione tra pubblico e artisti e di offrire appuntamenti che vanno oltre lo spettacolo.

L’evento, collocandosi a ridosso del periodo natalizio, preannuncia l’atmosfera avvolgente delle festività, quando cresce il desiderio di emozioni autentiche e indimenticabili, e con Gianni Conte, che nel 2023 ha conquistato il pubblico di The Voice Senior su Rai 1, e che continua a portare avanti con passione la tradizione musicale napoletana, le emozioni e il divertimento sono assicurati.

Luogo: Auditorium Sant’Alfonso Maria de Liguori – Pagani.
Data: Domenica 21 dicembre 2025. Orario: 19:00.
Info e prenotazioni: 338 9135029.

Un concerto che unisce tradizione musicale napoletana e solidarietà, promosso da Amici a Teatro.

Napoli denuncia Allegri: "Insulti violenti a Oriali, prove TV inevitabili"

La semifinale di Supercoppa Italiana tra Napoli e Milan si chiude con un'ombra pesante di polemiche bordocampo. La SSC Napoli ha emesso un comunicato ufficiale per condannare senza mezzi termini il comportamento di Massimiliano Allegri, reo di aver aggredito verbalmente Gabriele Oriali, coordinatore tecnico azzurro.

L'accusa formale: "Insulti pesanti e fuori controllo"

Il club di Aurelio De Laurentiis non risparmia critiche. "La SSC Napoli condanna con fermezza l’atteggiamento dell’allenatore del Milan", recita la nota, che descrive un episodio grave: Allegri avrebbe "pesantemente insultato Gabriele Oriali con termini offensivi e reiterati", davanti a decine di testimoni a bordocampo e in diretta TV.

La società invoca gli organi competenti, auspicando che "tale aggressione, totalmente fuori controllo, non passi inosservata". Con 33 telecamere puntate sull'evento, il Napoli sottolinea l'impossibilità di ignorare le prove video.

La scintilla al 29': da un fallo non fischiato al caos totale

Tutto è partito al 29' minuto. Un fallo di Adrien Rabiot su Matteo Politano non sanzionato dall'arbitro Zufferli accende la panchina azzurra, che reclama il rosso. Antonio Conte urla "Ma basta!", scatenando il parapiglia.

Da lì parte il duello verbale tra Allegri e Oriali, protrattosi per tutta la partita con continue scaramucce. Secondo la ricostruzione del Napoli, gli insulti culminanti meritano ora un'indagine approfondita.

Il club azzurro accusa il tecnico rossonero di aggressione verbale reiterata in Supercoppa, invoca sanzione con 33 telecamere come testimoni

La semifinale di Supercoppa Italiana tra Napoli e Milan si chiude con un'ombra pesante di polemiche bordocampo. La SSC Napoli ha emesso un comunicato ufficiale per condannare senza mezzi termini il comportamento di Massimiliano Allegri, reo di aver aggredito verbalmente Gabriele Oriali, coordinatore tecnico azzurro.

L'accusa formale: "Insulti pesanti e fuori controllo"

Il club di Aurelio De Laurentiis non risparmia critiche. "La SSC Napoli condanna con fermezza l’atteggiamento dell’allenatore del Milan", recita la nota, che descrive un episodio grave: Allegri avrebbe "pesantemente insultato Gabriele Oriali con termini offensivi e reiterati", davanti a decine di testimoni a bordocampo e in diretta TV.

La società invoca gli organi competenti, auspicando che "tale aggressione, totalmente fuori controllo, non passi inosservata". Con 33 telecamere puntate sull'evento, il Napoli sottolinea l'impossibilità di ignorare le prove video.

La scintilla al 29': da un fallo non fischiato al caos totale

Tutto è partito al 29' minuto. Un fallo di Adrien Rabiot su Matteo Politano non sanzionato dall'arbitro Zufferli accende la panchina azzurra, che reclama il rosso. Antonio Conte urla "Ma basta!", scatenando il parapiglia.

Da lì parte il duello verbale tra Allegri e Oriali, protrattosi per tutta la partita con continue scaramucce. Secondo la ricostruzione del Napoli, gli insulti culminanti meritano ora un'indagine approfondita.

Cannabis "light" potenziata, 45 chili sequestrati nei negozi: condannato imprenditore dell'Agro

Scafati– Vendeva droga spacciandola per prodotti legali, sfruttando la copertura dei cannabis shop. È arrivata la condanna definitiva per un cittadino italiano, titolare di tre esercizi commerciali, finito al centro di un’indagine della Guardia di Finanza di Salerno.

Il Tribunale di Nocera Inferiore ha emesso una sentenza di 2 anni e 2 mesi di reclusione, oltre a una multa di 12.000 euro, confermando le accuse di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L'inchiesta, condotta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Scafati, ha svelato un sistema di vendita ingannevole diffuso tra l'Agro Nocerino Sarnese e i paesi vesuviani. Quella che veniva presentata sugli scaffali come "marijuana light" – teoricamente legale e con basso principio attivo – era in realtà una sostanza stupefacente a tutti gli effetti, con valori di THC ben superiori alla soglia consentita dello 0,6%.

Il blitz e i sequestri

Le indagini sono partite dai controlli ordinari nei negozi specializzati, dove i finanzieri hanno subito notato anomalie. Gli accertamenti si sono trasformati in una vasta operazione di perquisizione che ha coinvolto diversi punti vendita e magazzini di stoccaggio. Il bilancio del blitz è stato pesante: sotto sequestro sono finiti 44,7 chilogrammi di marijuana e numerose ricariche liquide per sigarette elettroniche.

Non si trattava solo di una questione di principio attivo. I militari hanno riscontrato irregolarità che rendevano i prodotti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica: mancavano le certificazioni di filiera, non venivano esibite le analisi di laboratorio obbligatorie e vi erano discrepanze sostanziali tra quanto dichiarato in etichetta e il reale contenuto delle confezioni. Una vera e propria "mistificazione" commerciale, come l'hanno definita gli inquirenti, per immettere droga sul mercato alla luce del sole.

La misura cautelare e la condanna

Durante le indagini preliminari, la gravità degli elementi raccolti aveva già portato all'applicazione della misura cautelare dell'obbligo di dimora per uno degli indagati. La vicenda giudiziaria si è conclusa con il rito abbreviato presso il Tribunale di Nocera Inferiore.

Oltre alla pena detentiva e alla sanzione pecuniaria, il giudice ha disposto l'interdizione temporanea dall’esercizio dell’attività commerciale e la distruzione dell'ingente quantitativo di droga sequestrata, ponendo fine a un canale di approvvigionamento illegale che operava sotto falsa insegna.

Campi Flegrei, risveglio con le scosse: sciame sismico all’alba, epicentro alla Solfatara

Pozzuoli – Torna a tremare la terra nei Campi Flegrei. Un nuovo sciame sismico ha interessato l’area flegrea nelle prime ore di venerdì 19 dicembre, portando nuovamente apprensione tra la popolazione, svegliata nel cuore della notte dalle vibrazioni del sottosuolo.

La dinamica dell'evento

Secondo i dati rilevati dai sismografi dell’Osservatorio Vesuviano, lo sciame ha avuto inizio alle 04:42. La scossa principale, di magnitudo 2.0, è stata localizzata nell'area della Solfatara a una profondità di 3,4 chilometri. Pochi minuti dopo, alle 04:50, un secondo evento di magnitudo 1.8 è stato registrato con epicentro in via Antiniana.

Nonostante la magnitudo contenuta, la scarsa profondità degli ipocentri ha reso le scosse chiaramente avvertibili non solo a Pozzuoli, ma anche nei quartieri occidentali di Napoli, in particolare ad Agnano e Bagnoli, dove diverse segnalazioni sono giunte sui social network già nei primi minuti dopo l'evento.

Un 2025 di record sismici

I dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) delineano un quadro di persistente attività legata al bradisismo. Quello odierno è solo l'ultimo di una lunga serie di eventi che caratterizzano un anno particolarmente intenso:

2025 (ad oggi): 8.557 scosse localizzate.

2024: 6.745 eventi sismici.

2023: 6.066 eventi sismici.

Il trend mostra un incremento costante della frequenza degli eventi negli ultimi tre anni, sebbene la stragrande maggioranza di questi sia di bassissima magnitudo e non avvertita dalla popolazione.

Il bilancio del Comune

In mattinata, il Sindaco di Pozzuoli ha diffuso una nota ufficiale per rassicurare la cittadinanza, confermando la conclusione dell’attività sismica legata a questo specifico sciame.

"L’Osservatorio Vesuviano ha comunicato la conclusione dello sciame iniziato alle ore 04:42. In totale sono stati registrati 5 terremoti con magnitudo superiore a 0.0. La situazione resta sotto il costante monitoraggio degli esperti e delle autorità competenti."

Al momento non si segnalano danni a persone o cose, ma resta alta l’attenzione sull'evoluzione del fenomeno che continua a segnare la quotidianità del territorio flegreo.

Casoria, censite tutte le piante presenti in città

Casoria - Tutela del patrimonio arboreo: l'assessore Maria Crispino traccia il Bilancio del verde comunale. Attraverso il Settore V Ambiente – Verde Pubblico – Patrimonio, l'assessorato presenta il Bilancio del Verde 2025: un resoconto chiaro e trasparente delle attività svolte per la tutela e la gestione del patrimonio arboreo e delle aree verdi cittadine.

"Tutte le alberature e le aree verdi comunali sono state censite. Ogni albero è stato dotato di una vera e propria “carta di identità", con dati su tipologia, età e stato di salute, per una gestione sempre più efficace del verde urbano", ha precisato l'Assessore Crispino.

"In quest'anno è stato avviato il Piano di Manutenzione del Verde Pubblico, che consentirà di pianificare in modo strutturato potature, concimazioni e inerbimenti

I numeri degli interventi. 1.600 potature su tutto il territorio comunale.190 interventi di messa in sicurezza di alberi pericolosi o secchi. Diserbo su 15.000 mq del territorio comunale. Diserbo su 46.000 mq tra scuole e parchi".

"Dal 2024 - precisa ancora-, sono stati realizzati circa 150 interventi di piantumazione lungo i principali assi stradali, per una città più verde e più vivibile.
Con il Bilancio del Verde 2025, l’Amministrazione comunale conferma il proprio impegno per una gestione sostenibile, sicura e consapevole del verde pubblico, a beneficio di tutta la comunità".
P.B.

Melito, carambola sulla Circumvallazione: furgone travolge due auto, otto feriti tra cui quattro bambini

Melito – Una serata di ordinaria viabilità sulla Circumvallazione Esterna si è trasformata in pochi istanti in uno scenario di guerra. Un incidente rocambolesco, avvenuto nella tarda serata di ieri, ha visto coinvolte tre vetture e un bilancio pesante di otto feriti, tra cui quattro minorenni che hanno vissuto momenti di puro terrore.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, ancora al vaglio degli inquirenti e soggetta a ulteriori accertamenti, la carambola sarebbe stata innescata da un furgone. Per cause ancora da chiarire, il conducente del mezzo pesante avrebbe centrato in pieno un’auto ferma in sosta lungo la carreggiata.

All’interno dell’abitacolo si trovava una donna in compagnia dei suoi due figli, rispettivamente di 8 e 13 anni.

L’impatto è stato talmente violento da far ribaltare l’auto ferma, che nella sua corsa incontrollata è andata a schiantarsi contro un terzo veicolo. Anche in questo secondo mezzo era presente un intero nucleo familiare: una coppia con due bambini di 7 e 9 anni. La scena apparsa ai primi soccorritori è stata drammatica, con le lamiere accartocciate e le urla dei passeggeri intrappolati.

Sul posto sono intervenuti tempestivamente i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Giugliano in Campania, competenti per il territorio di Melito, che hanno messo in sicurezza l'area e avviato i rilievi tecnici necessari a stabilire le responsabilità. Il personale del 118 ha coordinato il trasferimento dei numerosi feriti verso vari nosocomi della zona.

Il conducente del furgone è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale "Santa Maria delle Grazie" di Pozzuoli in codice giallo. Situazione più delicata per i quattro minori, tutti trasferiti in codice arancione all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli per i traumi riportati nel doppio impatto.

Le due madri, invece, sono state ricoverate all'ospedale di Giugliano, una in codice arancione e l'altra in codice azzurro. Fortunatamente, nonostante la dinamica spaventosa e i seri traumi riportati, nessuno dei coinvolti sarebbe attualmente in pericolo di vita.

Come da prassi in incidenti di tale gravità, i militari dell'Arma hanno disposto il sequestro di tutti i veicoli coinvolti per permettere ulteriori perizie tecniche. Resta ora da capire se all'origine della manovra errata del furgone vi sia stata una distrazione, un malore o l'alta velocità in un tratto di strada spesso teatro di gravi sinistri.

Sant’Antimo, sequestrata fabbrica clandestina di fuochi d’artificio

Sant’Antimo – Una fabbrica illegale di fuochi d’artificio nascosta in un locale nella disponibilità di un 34enne napoletano. È la scoperta della Polizia di Stato nell’ambito dei controlli disposti dalla Questura di Napoli contro la produzione e la vendita clandestina di materiale pirotecnico.

L’uomo è stato denunciato per detenzione e commercio abusivi di materie esplodenti.

A entrare in azione sono stati i Falchi della Squadra Mobile di Napoli e gli agenti della Polizia Amministrativa e Sociale. L’attività è partita da una minuziosa azione info-investigativa, alimentata dal monitoraggio costante dei social network, canali ritenuti spesso utilizzati per pubblicizzare e piazzare pirotecnici.

Individuato il sospettato, gli investigatori lo hanno seguito. Il 34enne si è spostato in auto e ha raggiunto Sant’Antimo, entrando poi in un locale a lui riconducibile.

È lì che l’intuito dei poliziotti ha trovato riscontro. All’interno dello stabile gli agenti hanno scoperto un deposito attrezzato per la gestione di materiale pirotecnico, con componenti e prodotti anche di fabbricazione artigianale e privi di etichettatura.

Il bilancio del sequestro è pesante: diverse batterie di fuochi d’artificio per un peso complessivo di circa 50 kg, 78 razzi, 35 bombe da mortaio, 81 spolette, oltre a numerosi petardi artigianali, pezzi di artifizi pirotecnici realizzati artigianalmente e altro materiale utilizzato per la produzione.

Al termine degli accertamenti, il 34enne è stato denunciato.

Clan Amato-Pagano, la camorra che resiste al tempo: affari, mesate e prestanome

Ci sono clan che scompaiono con l’arresto dei capi e altri che, invece, imparano a sopravvivere al tempo, alle faide e alle sentenze. Il clan Amato-Pagano appartiene a questa seconda categoria: una struttura criminale capace di attraversare vent’anni di storia giudiziaria napoletana senza mai spezzarsi davvero.

Nato dal sangue della prima faida di Scampia, cresciuto all’ombra della scissione dal clan Di Lauro, espulso e poi rientrato nel grande gioco della camorra dell’area nord, il gruppo Amato-Pagano – secondo la Direzione distrettuale antimafia – non ha mai smesso di esistere, limitandosi a cambiare pelle, uomini e modalità operative.

L’ordinanza cautelare firmata dal gip Isabella Iaselli non racconta solo una nuova ondata di arresti. È piuttosto una mappa dettagliata del potere camorristico che resiste, fatta di parentele, mesate, intestazioni fittizie, summit riservati e flussi di denaro che scorrono sotto traccia. Un sistema che continua a reggersi sulla stessa regola non scritta: il clan viene prima di tutto, anche dei suoi capi storici, anche delle sue sconfitte.

Secondo la ricostruzione della DDA, il clan Amato-Pagano è stato per anni il perno del cosiddetto “cartello scissionista”, egemone dopo la prima faida di Scampia. Anche dopo l’espulsione dai quartieri settentrionali di Napoli nel 2011, il gruppo non si è dissolto.

Al contrario, si è riorganizzato, stringendo un’alleanza organica con il clan Vinella Grassi, vincendo la terza faida di Scampia e riaffermando il proprio dominio nei comuni a nord della città. Il traffico all’ingrosso di cocaina, le estorsioni e il controllo delle piazze di spaccio restano – per gli inquirenti – il cuore del potere economico del sodalizio.

La forza del clan, però, non sarebbe stata solo militare o economica, ma soprattutto organizzativa. Dopo le catture dei fondatori e dei reggenti storici, la direzione sarebbe rimasta all’interno della stessa famiglia, con un passaggio di consegne che ha visto emergere anche figure femminili in ruoli apicali e di coordinamento. Un modello che ha garantito continuità, superando fratture interne e momenti di crisi.

All’interno di questo quadro si collocano le singole contestazioni. C’è chi avrebbe avuto il compito di controllare il territorio, chi di trasmettere le “imbasciate” dei vertici, chi di gestire le mesate destinate agli affiliati liberi e detenuti e alle loro famiglie. Un sistema assistenziale che, secondo l’accusa, non è beneficenza, ma uno strumento di potere: pagare le famiglie significa garantire silenzio, fedeltà e coesione.

Il denaro, poi, viene fatto circolare con estrema attenzione. Carte prepagate intestate fittiziamente, ricariche frazionate, operazioni studiate per ostacolare l’identificazione della provenienza illecita dei fondi. Anche i beni di lusso seguono la stessa logica: automobili sportive e motocicli intestati a prestanome o a società di comodo, ma nella piena disponibilità di soggetti ritenuti di vertice. Ogni bene è uno status symbol, ma anche un patrimonio da sottrarre a sequestri e confische.

Non mancano le attività estorsive. Secondo gli atti, il clan avrebbe tentato di inserirsi anche nel settore delle aste immobiliari, un ambito considerato strategico perché consente di intercettare affari “puliti” e di imporre il proprio controllo evocando il peso del nome Amato-Pagano. Le frasi intercettate, dirette a chi aveva acquistato un immobile all’asta, restituiscono il linguaggio tipico dell’intimidazione camorristica: richieste che partono alte e poi si riducono, sempre accompagnate dal richiamo all’appartenenza al clan.

C’è poi la dimensione difensiva dell’organizzazione. La distruzione di microspie e apparati di intercettazione installati dalle forze dell’ordine racconta la capacità del gruppo di sorvegliare il territorio e di reagire direttamente all’azione investigativa. Un segnale di forza e di controllo, ma anche di consapevolezza di essere sotto osservazione.

Infine, il ruolo di chi non sarebbe formalmente affiliato, ma mette a disposizione beni e spazi: abitazioni utilizzate per summit e riunioni operative, luoghi sicuri dove parlare lontano da occhi e orecchie indiscrete. Anche questo, per la Procura, rappresenta un contributo concreto e decisivo al rafforzamento del clan.

Ecco di seguito ricostruiti i singoli capi di imputazioni e le contestazioni della Dda a tutti gli indagati

L’ASSOCIAZIONE CAMORRISTICA: LA STORIA, IL POTERE, LA CONTINUITÀ

È il capo portante dell’ordinanza. Qui la DDA ricostruisce l’intera architettura criminale del clan Amato-Pagano, dalla nascita nel sangue delle faide di Scampia fino alla sua persistente operatività almeno fino al 2024-2025.

Il provvedimento ripercorre la genesi del cartello scissionista, nato dopo la prima faida di Scampia (2004-2005) che frantumò il clan Di Lauro. In quel contesto il gruppo Amato-Pagano si affermò come baricentro del nuovo sistema criminale, federando altri clan e imponendo la propria egemonia sul traffico di cocaina e sulle estorsioni nell’area nord di Napoli.

Dopo essere stato estromesso nel 2011 da Scampia, Secondigliano e Casavatore, il clan non scompare: si riorganizza, si salda con la Vinella Grassi, vince la terza faida di Scampia (2012-2013) e consolida il controllo su Melito, Mugnano e Arzano, mantenendo una presenza indiretta anche nei quartieri a nord di Napoli.

Il cuore dell’accusa è la continuità della struttura associativa, capace di sopravvivere a decapitazioni, arresti e conflitti interni. I giudici descrivono una leadership familiare, con passaggi di consegne interni al nucleo Amato-Pagano e un ruolo centrale, in più fasi, ricoperto da figure femminili, come Pagano Rosaria e successivamente Amato Debora, nella direzione strategica del clan.

I ruoli degli indagati

Giulia Barra: figura di collegamento, incaricata della distribuzione delle mesate, della gestione delle imbasciate e del supporto alle attività di riciclaggio.

Luigi De Blasio: uomo d’ordine e di fiducia, addetto al controllo del territorio, alla trasmissione delle direttive dei vertici e alla gestione dei flussi di denaro.

Gennaro Vastarelli: presenza operativa nelle piazze di spaccio di Scampia.

Ciro Diano: ruolo polivalente, tra controllo del territorio, spaccio e supporto alle attività di riciclaggio anche all’estero.

Il clan viene qualificato come associazione armata, finanziata in larga parte dai proventi del traffico di droga e delle estorsioni.

L’INTESTAZIONE FITTIZIA DELLA POSTEPAY: IL DENARO CHE NON DEVE LASCIARE TRACCE

Qui emerge il meccanismo di schermatura finanziaria del clan. Secondo l’accusa, Luigi Diano, già condannato per 416 bis e figura apicale, utilizza Giulia Barra come intestataria fittizia di una carta Postepay Evolution, mentre Ersilia Salvati si occupa materialmente delle operazioni di apertura e ricarica.

La carta, formalmente intestata alla Barra, sarebbe stata nella piena disponibilità di Diano, per consentirgli di eludere misure di prevenzione e facilitare il riciclaggio dei proventi illeciti.

Un sistema semplice, ma efficace: denaro sporco che viaggia su strumenti “puliti”, apparentemente intestati a soggetti incensurati o marginali.

IL RICICLAGGIO: FRAMMENTARE, NASCONDERE, DISSIMULARE

Le ricariche e i movimenti sulla Postepay vengono letti come operazioni di riciclaggio, finalizzate a ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa delle somme, almeno 8 mila euro, provenienti dalle casse del clan.

La Salvati è indicata come esecutrice materiale delle operazioni, consapevole del disegno criminoso e della destinazione del denaro.

LE “MESATE” AI FAMILIARI: LA CAMORRA CHE SI PRENDE CURA DEI SUOI

Questo capo fotografa uno degli elementi strutturali delle organizzazioni camorristiche: l’assistenza economica ai detenuti e alle loro famiglie.

Secondo l’accusa, Valentina Caiazza riceve per anni uno stipendio mensile dalle casse del clan, alimentate da estorsioni, droga, gioco illegale e armi. Non un aiuto occasionale, ma una retribuzione sistematica, funzionale a mantenere la coesione del sodalizio e a garantire fedeltà.

La “mesata” diventa così strumento di controllo sociale e criminale.

L’ESTORSIONE NELLE ASTE IMMOBILIARI: IL CLAN ENTRA NEI TRIBUNALI

Qui il clan prova a mettere le mani su un settore strategico: le aste giudiziarie.

Calzone Carlo e Mangiapili Vincenzo avrebbero tentato di estorcere denaro a una coppia aggiudicataria di un immobile a Mugnano, evocando apertamente l’appartenenza al clan Amato-Pagano. Le frasi intercettate restituiscono il linguaggio brutale dell’intimidazione camorristica, con richieste che partono da 10 mila euro e vengono “trattate” al ribasso.

L’estorsione non va a buon fine, ma per la Procura gli atti sono idonei e univoci.

L’AUDI RS3: BENI DI LUSSO E PRESTANOME

Ancora intestazioni fittizie. Una Audi RS3 Sportback viene formalmente intestata a Claudio Gulotta, ma secondo l’accusa è nella disponibilità di Luigi Diano. L’auto rappresenta status, mobilità e potere, e al tempo stesso un bene da sottrarre alle misure di prevenzione.

Contratti di locazione simulati e società di comodo completano il quadro.

LE MICROSPIE: IL CLAN CONTRO LO STATO

Qui emerge la reazione diretta del clan all’attività investigativa.
Un gruppo di affiliati avrebbe individuato e distrutto microspie e apparati di intercettazione installati dalle forze dell’ordine a Mugnano.

È un capo che racconta la capacità del clan di controllare il territorio e di difendersi attivamente dalle indagini.

IL CONCORSO ESTERNO: LA CASA SICURA DI MELITO

Somma Ida e Foria Pasquale non sono affiliati, ma secondo l’accusa mettono a disposizione la loro abitazione per summit e riunioni operative del clan.

Un contributo concreto, stabile e consapevole, che rafforza l’organizzazione pur restando formalmente all’esterno.

IL T-MAX: ANCORA SCHERMI PATRIMONIALI

Stesso schema del capo 6.
Un T-Max intestato a Daniele Stanzione, ma riconducibile a Luigi Diano, tramite una società di comodo. Il fine è sempre lo stesso: eludere sequestri e riciclaggio.

LA MESATA CHE DURA 14 ANNI

Chiude l’ordinanza il caso di Teresa Tabasco, che avrebbe ricevuto la mesata dal 2010 al 2024 in quanto moglie di un affiliato detenuto.

Un flusso di denaro lungo quattordici anni, che dimostra – secondo i giudici – la solidità finanziaria e organizzativa del clan Amato-Pagano, capace di sostenere nel tempo il proprio sistema assistenziale.

Gli Amato-Pagano, un clan che si adatta al presente

Resta una certezza difficile da ignorare: il clan Amato-Pagano non è un residuo del passato, ma una struttura che ha saputo adattarsi al presente.
Non più solo lupara e agguati, ma carte prepagate, società di comodo, beni di lusso intestati a prestanome, appartamenti trasformati in sale riunioni e famiglie sostenute da stipendi che tengono in vita il vincolo associativo. È una camorra che investe, assiste, protegge e punisce, seguendo logiche imprenditoriali senza rinunciare alla forza intimidatrice del nome.

In questo quadro, le figure femminili, i familiari, i soggetti apparentemente “periferici” diventano ingranaggi essenziali di un’organizzazione che continua a muovere denaro e consenso sul territorio di Melito, Mugnano e Arzano. La storia che emerge non è quella di un clan decapitato, ma di un sistema che si rigenera dopo ogni arresto, pronto a riorganizzarsi sotto nuove reggenze e nuove alleanze.

È questa la vera posta in gioco descritta nelle carte giudiziarie: non soltanto colpire singoli affiliati, ma interrompere una continuità criminale che, dalle faide di Scampia ai flussi finanziari del 2024, dimostra come la camorra, quando riesce a farsi sistema, sappia sopravvivere a tutto. Anche allo Stato.

L'elenco degli indagati

Giulia Barra – Napoli, 31.07.1964

Luigi De Blasio – Napoli, 17.03.1984

Ciro Diano – Napoli, 11.07.2000

Pasquale Foria – Napoli, 24.10.1975

Claudio Gulotta – Napoli, 09.08.1984

Ida Somma – Aversa (CE), 01.03.1968

Daniele Stanzione – Napoli, 15.03.1982

Gennaro Vastarelli – Napoli, 29.07.1987

Valentina Caiazza – Napoli, 13.09.1993

Ersilia Salvati – Napoli, 19.12.1988

Teresa Tabasco – Napoli, 06.03.1973

(nella foto 4 degli arrestati Pasquale Foria, la moglie Ida Somma, Luigi De Blasio, Ciro Diano)

Il rione Sanità sotto assedio armato: il quartiere, le faide e il presidio militare del clan Savarese

La Sanità non è solo uno dei cuori storici di Napoli, un dedalo di vicoli che convivono con palazzi nobiliari, catacombe e chiese secolari. È anche, da decenni, uno dei fronti più sensibili della geografia criminale cittadina. Qui le alleanze sono fragili, le egemonie mai definitive, e ogni equilibrio è destinato a essere rimesso in discussione.

Le 134 pagine dell' ordinanza cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari Ivana Savarese fotografano un momento preciso di questa instabilità: gli ultimi mesi del 2024 e gran parte del 2025, un periodo segnato – secondo la Procura – da una rinnovata tensione criminale e dal tentativo del clan Sequino/Savarese di riaffermare il proprio dominio sul quartiere attraverso un controllo armato visibile e continuativo.

Il contesto: un quartiere conteso e quelle strade che non dormono mai

Il rione Sanità è da tempo un territorio instabile sul piano criminale. Le vecchie egemonie non sono mai definitive, le nuove leve cercano spazio, i confini tra gruppi si spostano di pochi metri, spesso di notte. È in questo clima che, tra la fine del 2024 e tutto il 2025, gli investigatori registrano un aumento della “fibrillazione criminale”.

La Procura colloca i fatti all’interno di una fase di riassestamento degli equilibri camorristici. Il clan Sequino-Savarese, storico riferimento dell’area, avrebbe reagito rafforzando la propria presenza militare sul territorio. Non per colpire, ma per dissuadere. Non per sparare, ma per far sapere che le armi ci sono.

Le telecamere: il potere raccontato per immagini

Il cuore dell’indagine è una telecamera investigativa installata in via Gradini San Nicandro. Riprende un luogo pubblico, senza audio, senza intercettazioni. Ma per mesi registra tutto: chi arriva, chi va via, chi resta. E soprattutto come resta.
Le immagini mostrano gruppi che si formano e si sciolgono, uomini che si muovono insieme con una naturalezza che – per gli inquirenti – non è casuale. Le armi compaiono e scompaiono, ma la postura dei corpi, le mani sempre pronte, i gesti ripetuti parlano chiaro a chi sa leggere quel linguaggio.

La polizia giudiziaria riconosce i soggetti: sono volti già noti, alcuni già condannati, altri comunque inseriti nel circuito criminale del quartiere. È così che i filmati diventano la spina dorsale dell’impianto accusatorio.

Il ruolo del collaboratore di giustizia Salvatore Giuliano

A rafforzare il quadro interviene anche la voce di Salvatore Giuliano, collaboratore di giustizia. Le sue dichiarazioni non introducono nomi nuovi, ma danno profondità alle immagini.

Giuliano racconta il metodo: alla Sanità il controllo non si esercita solo con le estorsioni o con lo spaccio, ma con la presenza fisica armata. “Stare sotto”, come viene definito in gergo, significa farsi vedere, occupare lo spazio, impedire agli altri di muoversi.
Il collaboratore descrive il clan Savarese come un gruppo che utilizza le armi soprattutto come strumento di intimidazione preventiva. Non serve sparare se basta mostrarsi. Le ronde armate servono a rassicurare gli affiliati, scoraggiare i rivali, ricordare al quartiere chi detta le regole.

Le parole di Giuliano si incastrano con i filmati: stessi luoghi, stesse modalità, stessi orari. Per la Procura è una conferma incrociata decisiva.
La sequenza dei fatti: una strategia, non episodi isolati

Non un’azione eclatante, non una stesa isolata, ma una strategia lenta e metodica, costruita giorno dopo giorno.

Via Gradini San Nicandro: la piazza d’armi

Il centro della ricostruzione investigativa è via Gradini San Nicandro. Una strada apparentemente marginale, che diventa invece il fulcro operativo del gruppo. È qui che gli indagati si incontrano, sostano, osservano. È qui che, secondo gli inquirenti, si misura la temperatura criminale del quartiere.

Una telecamera investigativa, installata in luogo pubblico, riprende per mesi gli stessi volti, gli stessi movimenti, la stessa ritualità. Le immagini non captano parole, ma raccontano molto di più: posture, atteggiamenti, gesti ripetuti. Mani che scendono nei pantaloni, sagome rigide sotto i giubbotti, armi che passano da una persona all’altra.

La Procura parla di “riunioni armate”, funzionali a garantire una presenza intimidatoria stabile. La giurisprudenza lo consente: quelle immagini, raccolte senza intercettare conversazioni, diventano prova pienamente utilizzabile.

Il metodo: mostrarsi per comandare

Il filo rosso che lega tutti i capi di imputazione è uno: l’ostentazione del potere. Gli indagati, ritenuti organici o contigui al clan Savarese, non agiscono nell’ombra. Al contrario, presidiano il territorio in gruppo, spesso in numero superiore a cinque persone, portando armi da fuoco in pieno spazio pubblico.

Secondo l’accusa, è un messaggio diretto: il quartiere è sotto controllo, ogni ingresso e ogni movimento sono osservati. Un linguaggio mafioso antico, che alla Sanità conserva tutta la sua efficacia.

La cronaca armata: episodi uno dopo l’altro

L’ordinanza elenca una sequenza impressionante di episodi, che letti in ordine cronologico assumono la forma di un vero diario criminale.
13 marzo 2024
È uno dei primi segnali. Gennaro De Marino e Ciro Esposito vengono ripresi insieme mentre portano illegalmente un’arma comune da sparo. La Procura legge già in questo episodio l’aggravante mafiosa: non un gesto individuale, ma un’azione funzionale al clan.
1 febbraio 2025
Il gruppo cresce. De Marino, Esposito, La Salvia, Massaro e Peraino si muovono armati, in più di cinque persone. Il salto numerico segna una nuova fase: la presenza non è più sporadica, diventa collettiva.
3 e 6 febbraio 2025
Le armi aumentano: due pistole in strada, in giorni ravvicinati. Esposito, La Salvia, Massaro e Peraino si alternano nelle riprese. La frequenza è un dato chiave per gli investigatori.
6 marzo 2025
Cinque uomini – Babalyan, Massaro, Esposito, Peraino e Zinzi – vengono documentati con tre armi da fuoco. Il gruppo assume una fisionomia stabile, quasi una pattuglia.
11 giugno 2025
Esposito compare ancora, armato, con soggetti non identificati. La continuità temporale rafforza l’ipotesi di un disegno criminoso unitario.
28 giugno 2025
È uno dei momenti più significativi: quattro armi portate contemporaneamente da Amodio, Massaro, Esposito, Zinzi e Peraino. Un vero presidio militare.

Agosto e settembre 2025: l’escalation

Dal 29 agosto al 13 settembre, le immagini raccontano una presenza quasi quotidiana. Una pistola il 29 agosto. Cinque armi il 2 settembre. Poi ancora: 5, 6, 7, 8, 10, 12 e 13 settembre. Cambiano i volti, non la sostanza. In un caso compare anche un soggetto travisato.

Per la Procura è la prova di un controllo totale, esercitato senza soluzione di continuità.
10 ottobre 2025. L’ultimo episodio contestato chiude il cerchio: gruppo numeroso, armi, modalità già viste. Il quadro è completo.

I profili criminali

L’ordinanza sottolinea anche il curriculum giudiziario di alcuni indagati. Babalyan, De Marino e Peraino sono gravati da recidiva infraquinquennale. Per Esposito la recidiva è specifica. Massaro e Zinzi presentano recidive reiterate. Un dato che, per il giudice, rafforza il pericolo di reiterazione dei reati e giustifica la custodia cautelare in carcere.
Un quartiere sotto osservazione

Letta nel suo insieme, l’inchiesta restituisce l’immagine di una Sanità compressa tra storia e paura. Le strade diventano scenari di controllo, i gradini luoghi di vedetta, la notte il momento privilegiato per ribadire chi comanda.

Non una guerra dichiarata, ma una pressione costante, silenziosa e armata. È questo, secondo la Procura, il metodo del clan Savarese nel periodo ricostruito dall’ordinanza.

Gli indagati

Amodio Luis Antonio, Napoli, 18 dicembre 2001
Babalyan Alexandr, Astrakan (Federazione Russa), 21 novembre 1999
De Marino Gennaro, Napoli, 1 giugno 2001
Esposito Ciro, Napoli, 18 giugno 1986
La Salvia Salvatore, Napoli, 28 dicembre 1998
Massaro Francesco Pio, Napoli, 11 settembre 2003
Peraino Danilo, Napoli, 29 luglio 1998
Zinzi Ivan, Napoli, 28 luglio 1993

(nella foto i Gradini San Nicandro e da sinistra in alto Ciro Esposito, Danilo Peraino, Aleaxander Babylan e Ivan Zinzi; in basso sempre da sinistra Antonio Luisi Amodio, Gennaro Amodio, Salvatore La Salvia e Francesco Pio Massaro)

Oroscopo di Venerdì 19 Dicembre 2025 di Paolo Tedesco

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La giornata è percorsa da un’energia duplice e potente. Da un lato, la Luna in Capricorno ci spinge al pragmatismo, a concludere l’anno con senso di responsabilità e a dare solidità ai nostri piani. È l’ultimo sprint prima delle feste. Dall’altro, Venere in Acquario e altri aspetti incoraggiano un’apertura mentale, una ricerca di libertà e connessioni innovative, soprattutto in amore e nelle finanze.

ARIETE
Amore: Marte in trigono ti dà carisma. Ottima giornata per un appuntamento o per chiarimenti sentimentali.
Lavoro: La Luna in Capricorno ti spinge a concludere progetti in sospeso. Attenzione a non essere troppo impulsivo nelle decisioni.
Salute: Energia alta, ma non sovraccaricarti. Ritaglia del tempo per lo sport.
Finanze: Un piccolo imprevisto potrebbe richiedere una spesa extra. Niente acquisti impulsivi.
Consiglio di Paolo Tedesco: Agisci con determinazione, ma calcola prima ogni mossa. La prudenza oggi è un alleato.

TORO
Amore: Venere in Acquario rende l’atmosfera amichevole e leggera. Per le coppie consolidate, serata ideale per uscire con gli amici.
Lavoro: Giornata di routine, ma Saturno ti chiede precisione. Controlla documenti e dettagli.
Salute: Attenzione a digestione e stress accumulato. Una camminata nella natura ti rigenererà.
Finanze: Situazione stabile. Possibile una piccola entrata inaspettata legata a un lavoro passato.
Consiglio di Paolo Tedesco: Fidati della tua proverbiale pazienza. Non forzare i tempi.

GEMELLI
Amore: Mercurio favorisce le comunicazioni piacevoli. Single: occhi aperti in contesti culturali o di studio.
Lavoro: Idee brillanti e networking proficuo. Ottimo per brainstorming e presentazioni.
Salute: La mente è iperattiva, rischia di affaticarti. Cerca di staccare la sera.
Finanze: Qualche spesa per intrattenimento o corsi è giustificata, ma non esagerare.
Consiglio di Paolo Tedesco: Sfrutta il tuo magnetismo verbale, ma ascolta anche gli altri. Potresti ricevere un suggerimento prezioso.

CANCRO
Amore: La Luna nel tuo settore fondazionale ti rende bisognoso di sicurezza. Cerca intimità e coccole.
Lavoro: Ottimo per lavorare da casa o in un ambiente protetto. Concludi cose in sospeso dietro le quinte.
Salute: Le emozioni influenzano lo stomaco. Alimentazione regolare e cibi confortanti ma leggeri.
Finanze: Giornata per pianificare il budget familiare o le spese delle feste. Scoprirai dove risparmiare.
Consiglio di Paolo Tedesco: Proteggi il tuo guscio oggi. Le decisioni finanziarie prese con calma saranno vincenti.

LEONE
Amore: Passione e voglia di avventura. Proponi al tuo partner qualcosa di fuori dall’ordinario.
Lavoro: Sei sotto i riflettori, carisma alle stelle. Ottimo per trattative e leadership.
Salute: Attenzione a non strafare. Il cuore e la schiena sono punti sensibili oggi.
Finanze: Investi su te stesso, ma evita scommesse azzardate. La generosità è bella, ma misura i limiti.
Consiglio di Paolo Tedesco: Il tuo calore è contagioso. Usalo per ispirare gli altri, ma non bruciare le tue energie.

VERGINE
Amore: L’amore si trova nella complicità quotidiana e nelle attenzioni concrete. Un gesto pratico vale più di mille parole.
Lavoro: Eccelli nell’organizzazione e nel risolvere problemi pratici. La tua efficienza sarà notata.
Salute: Attenzione alla tensione muscolare, specie al collo. Stretching e posture corrette.
Finanze: Ottima giornata per risparmiare, confrontare prezzi e fare manutenzione di oggetti invece che comprarne nuovi.
*Consiglio di Paolo Tedesco: La perfezione sta nell’equilibrio, non nel controllo ossessivo. Lascia spazio anche all’imprevisto.

BILANCIA
Amore: Venere nel tuo segno ti rende irresistibilmente armonioso. Approfittane per riconciliarti o dichiararti.
Lavoro: La diplomazia è la tua arma migliore. Riesci a mediare tra posizioni opposte con grande abilità.
Salute: Cerca equilibrio tra lavoro e relax. Bellezza e benessere fisico ti fanno sentire bene.
Finanze: Tentazione di spese per abbigliamento, estetica o arte. Goditele, ma con moderazione.
Consiglio di Paolo Tedesco: Il tuo senso estetico è al top. Usalo per abbellire il tuo spazio e il tuo umore.

SCORPIONE
Amore: Atmosfera intensa e magnetica. I non detti potrebbero creare tensione. Scegli la sincerazione, ma senza drammi.
Lavoro: Fase di trasformazione. Potresti chiudere un capitolo o ricevere informazioni riservate importanti.
Salute: Giornata per un check-up o per iniziare un percorso detox. Ascolta i segnali profondi del corpo.
Finanze: Questioni ereditarie, rimborsi o debiti potrebbero risolversi favorevolmente. Informati bene.
Consiglio di Paolo Tedesco: Non avere paura di scavare. La verità che troverai, per quanto dura, ti libererà.

SAGITTARIO
Amore: L’ottimismo e la voglia di libertà sono in primo piano. Cerca un partner che condivida le tue avventure.
Lavoro: Idee visionarie e contatti con l’estero sono favoriti. Attenzione a promettere più di quanto puoi fare.
Salute: Il fisico è robusto, ma attento ai piccoli incidenti per distrazione durante lo sport o gli spostamenti.
Finanze: Possibili spese per viaggi o formazione. Un investimento sulla tua crescita può valere la pena.
Consiglio di Paolo Tedesco: Il mondo è la tua casa. Fai volare il pensiero, ma tieni i piedi sul terreno nelle questioni pratiche.

CAPRICORNO
Amore: La Luna nel tuo segno accentua la tua serietà. Mostra anche il tuo lato più vulnerabile e dolce al partner.
Lavoro: Giornata di grande efficienza e responsabilità. Potresti ricevere un riconoscimento o un incarico importante.
Salute: Attenzione a ossa, ginocchia e denti. Un po' di stretching e calcio nella dieta fanno bene.
Finanze: La pianificazione a lungo termine dà i suoi frutti. Situazione solida. Evita solo l’avarizia.
Consiglio di Paolo Tedesco: La tua disciplina è ammirevole. Ricordati che il successo vero include anche la gioia condivisa.

ACQUARIO
Amore: Venere nel tuo segno ti rende originale e affascinante. L’amore arriva dove meno te l’aspetti, in contesti amichevoli.
Lavoro: Le tue idee innovative sono apprezzate. Collabora con il gruppo, il genio collettivo funziona.
Salute: Attenzione al sistema nervoso e alla circolazione. Staccati dai dispositivi elettronici ogni tanto.
Finanze: Entrate inaspettate da attività collaterali o dal tuo network. Condividi le tue risorse con chi ne ha bisogno.
*Consiglio di Paolo Tedesco: Segui le tue intuizioni umanitarie. La vera ricchezza sta nelle connessioni che crei.

PESCI
Amore: Sogno e romanticismo prevalgono. Attenzione a non idealizzare troppo una persona nuova.
Lavoro: Il tuo intuito artistico o spirituale è un vantaggio. Ottimo per lavori creativi, di cura o dietro le quinte.
Salute: Ricarica le energie con il riposo, la meditazione o una passeggiata vicino all’acqua.
Finanze: Istantanea positiva su investimenti o questioni legate alla casa. Attenzione alle illusioni in proposte finanziarie.
Consiglio di Paolo Tedesco: La compassione è la tua forza. Ma delimita i tuoi spazi emotivi per non disperderti.

Cosa ci riservano le stelle venerdì 19 dicembre 2025?

Il tema dominante è l’equilibrio tra dovere e desiderio, tra struttura e innovazione. Le stelle ci invitano a non rinchiuderci nella routine, ma nemmeno a fuggire dalle responsabilità. È un giorno in cui un passo concreto fatto con disciplina (Capricorno) può aprirci a nuove e inaspettate opportunità (Acquario).

Il consiglio astrologico di Paolo Tedesco per tutti i segni è: "Costruisci ponti solidi, ma lascia che il vento delle nuove idee li attraversi. La vera magia di questo periodo sta nella capacità di preparare il futuro senza dimenticare il presente." Buon Venerdì 19 dicembre a tutti!

Supercoppa, Conte esalta il Napoli: “Oggi siamo stati squadra”

Il Napoli conquista la finale di Supercoppa e Antonio Conte si presenta ai microfoni con il tono di chi pretende molto ma riconosce il valore della prestazione. “Quando si gioca ogni tre giorni, con pochi uomini a disposizione, è inevitabile che le energie non siano sempre al massimo e quindi si possono accusare dei passaggi a vuoto. È capitato e capiterà di nuovo”, ha dichiarato il tecnico azzurro a Mediaset. “Oggi, però, i ragazzi hanno fatto una partita seria e onorato lo scudetto sulla maglia. Siamo qui non per invito, ma perché ce lo siamo meritato. Bene così”.

Conte ha poi sottolineato le caratteristiche del gioco del Napoli: “A noi serve avere sempre grande energia, perché giochiamo un calcio dispendioso”. E ancora: “Stiamo bene fisicamente, ma quando si accumulano partite e si è costretti a far giocare sempre gli stessi, qualcosa si perde. Arrivavamo da partite importanti contro Atalanta, Roma, Juventus e dalla Coppa Italia. Abbiamo pagato contro il Benfica. A Udine il primo tempo è stato buono, ma potevamo fare meglio nella ripresa. Oggi invece abbiamo fatto molto bene”.

Conte: "Lukaku importante. Ha peso specifico nello spogliatoio"

Il concetto chiave resta uno solo: “Siamo riusciti a essere squadra. Quando siamo così, siamo competitivi a prescindere da chi giochi. I giocatori nuovi sono maggiormente coinvolti nel progetto”. Poi lo sguardo si sposta sull’infermeria e sulle prospettive future: “Ho sempre detto che quest’anno sarebbe stato complesso, ma non mi sarei aspettato così tanti infortuni seri. Ora cerchiamo di recuperare Lukaku. Ha esperienza internazionale e una carriera alle spalle importante. Ha un peso specifico nello spogliatoio”.

Conte spiega anche alcune scelte simboliche: “Oggi lo abbiamo portato in panchina, così come Olivera, per esaltare il gruppo. Mi auguro ci siano tante gare da giocare. Potrà capitare di utilizzare due attaccanti insieme, come già successo con Hojlund e Lucca”. E sulle soluzioni tattiche: “Alcuni giocatori, uno su tutti Elmas, si stanno adattando a ruoli diversi. Il rientro di Lobotka è stato fondamentale. McTominay si esprime alla grande con lui accanto”. Chiusura senza preferenze: “Non ho preferenze su chi affrontare tra Inter e Bologna. Volevamo la finale”.

Supercoppa, Allegri ammette: “Napoli meglio di noi, ha meritato la vittoria”

Il Milan saluta la Supercoppa italiana e, dopo il ko contro il Napoli, Massimiliano Allegri non cerca alibi. “Potevamo fare meglio sui due gol. È stata una partita ben giocata da entrambe, ma loro hanno fatto meglio la fase difensiva e hanno vinto con merito”, ha dichiarato il tecnico rossonero ai microfoni di Mediaset.

Allegri ha poi spostato l’attenzione sulle difficoltà difensive emerse nelle ultime gare: “L’arbitro e la terna sono stati bravi, io devo analizzare la partita. Nelle ultime partite prendiamo gol in modo troppo facile e su questo bisogna migliorare”. Il rammarico per la finale sfumata resta, ma lo sguardo è già rivolto avanti: “Ci spiace, volevamo arrivare in finale, ma ora pensiamo al campionato. Quando per tre partite si prendono due gol ogni volta bisogna rivedere qualcosa a livello difensivo”.

Il tecnico ha difeso le scelte tattiche e il lavoro svolto finora: “Stasera abbiamo finito con la difesa a quattro per provare a recuperare, ma non è una partita a stravolgere mesi di lavoro. Serve serenità per entrare tra le prime quattro. Non dobbiamo perdere fiducia”. Spazio anche a una parola di incoraggiamento per Nkunku: “Si è dato da fare, ha avuto qualche situazione favorevole. Il gol lo sbloccherà. Ha ottime qualità e verranno fuori. È in Italia da tre mesi. C’è chi ha bisogno di tempo per inserirsi”.

Milan, Rabiot: "Il fallo su Politano? Non era da rosso"

Sulla stessa linea Adrien Rabiot, che ha analizzato il momento del Milan con lucidità: “Non penso ci siano problemi in attacco, abbiamo segnato anche senza Leao e Gimenez. Bisogna ritrovare compattezza e solidità. Abbiamo subito troppi gol nelle ultime partite. Siamo stati troppo leggeri difensivamente”. Il centrocampista francese non nasconde la delusione: “Ci dispiace, potevamo giocarci un trofeo. Stiamo però facendo bene in campionato”.

Inevitabile un passaggio sugli episodi arbitrali: “Il Napoli ha chiesto un rosso su un mio intervento nel primo tempo? Non lo era. L’arbitro poteva però fare molto meglio, così come in altre partite. Il risultato di oggi però non è dipeso dall’arbitraggio”. Poi la conclusione, senza scuse: “Ormai questa gara è passata. Siamo dispiaciuti, ma dobbiamo concentrarci di nuovo subito sul campionato, dove stiamo facendo bene”.

Supercoppa, Hojlund: "Felice per gol, vogliamo la coppa. Lukaku? Spero torni presto"

Riyadh. Il Napoli vola in finale di Supercoppa italiana e, al termine della vittoria contro il Milan, dalle voci dei protagonisti emerge tutta la consapevolezza di una squadra compatta e determinata a giocarsi fino in fondo il trofeo.

“Sono felice, ora abbiamo una grande opportunità di vincere il trofeo”, ha dichiarato Rasmus Hojlund ai microfoni di Mediaset. L’attaccante azzurro ha poi aggiunto: “Io e Lukaku andiamo davvero d’accordo. Spero torni presto perché abbiamo bisogno di tante opzioni per provare a fare del nostro meglio in ogni competizione”. Nessuna preferenza sull’avversaria dell’ultimo atto: “Affrontare Inter o Bologna? È uguale, è una finale”.

Nel post partita ha parlato anche Matteo Politano, soffermandosi su alcuni episodi della gara: “Quel fallo di Rabiot da dietro ha fatto male. Accetto la decisione dell’arbitro e pensiamo alla nostra partita, che è stata interpretata a grandissimi livelli”. L’esterno azzurro ha poi rivendicato la prestazione del gruppo: “Siamo stati veramente bravi. Oggi siamo stati perfetti sotto tutti i punti di vista e abbiamo strameritato la vittoria. Abbiamo messo una grande cazzimma. Quando stiamo così è dura per tutti quanti”.

Soddisfatto anche il capitano Giovanni Di Lorenzo, che ai microfoni di Sport Mediaset ha sottolineato la continuità del Napoli: “Al di là di qualche battuta d’arresto ci siamo sempre stati. Stasera abbiamo fatto una grande partita, ci siamo aiutati anche quando non eravamo dominanti”. Poi uno sguardo alla finale: “Ora vedremo chi dovremo affrontare. Inter e Bologna sono due grandi squadre. Ci siamo difesi bene quando c’è stato bisogno di farlo, siamo contenti”.

Un super Hojlund trascina il Napoli in finale di Supercoppa: Milan ko 2-0

È il Napoli la prima finalista della Supercoppa italiana. Gli azzurri superano il Milan con un secco 2-0 al termine di una gara gestita con autorità, soprattutto dopo il vantaggio maturato nel primo tempo. La squadra di Conte colpisce nel momento giusto e poi spegne progressivamente le velleità rossonere, apparse inconsistenti nella ripresa.

L’avvio è vivace e nei primi minuti è il Milan a farsi vedere con maggiore intraprendenza. Dopo appena cinque minuti una rovesciata di Rabiot si trasforma in un assist per Loftus-Cheek, che in spaccata trova però la pronta opposizione di Milinkovic-Savic. Il Napoli risponde con ordine e cresce con il passare dei minuti, sfiorando il gol al 32’ con un rasoterra di McTominay che esce di poco alla destra di Maignan. I rossoneri tornano pericolosi con Rabiot e Pulisic, ma senza precisione sotto porta.

Il match si sblocca al 39’, quando Spinazzola pesca Hojlund in area: il danese protegge palla e calcia di sinistro, Maignan respinge corto e David Neres è il più rapido ad avventarsi sulla ribattuta, firmando l’1-0 da distanza ravvicinata. Prima dell’intervallo è ancora il portiere francese a evitare il raddoppio sul mancino di Hojlund in contropiede.

Nella ripresa il Napoli riparte con lo stesso copione. Al 9’ Rrahmani impegna Maignan con un destro dal limite, preludio al raddoppio che arriva al 19’. Ancora Spinazzola serve Hojlund, che vince il duello fisico con De Winter e batte Maignan con un sinistro preciso per il 2-0. Da quel momento il Milan sparisce dal campo e Milinkovic-Savic resta quasi inoperoso.

L’ultima occasione è ancora azzurra, con McTominay che spreca un contropiede calciando alto. Il risultato non cambia più. Il Napoli stacca così il pass per la finale e attende ora di conoscere l’avversaria tra Inter e Bologna, che si contenderanno l’altro posto nell’atto conclusivo in programma lunedì.

Napoli, 16enne arrestato mentre tenta di rubare un motociclo in Via Terracina

Napoli. Nella notte di ieri, gli agenti del Commissariato San Paolo, supportati dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, hanno arrestato un 16enne napoletano per furto aggravato e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Durante il servizio di controllo del territorio, in via Terracina, gli operatori hanno notato il giovane a bordo di un motociclo spinto da due complici su un altro scooter. Alla vista della Polizia, i fuggitivi hanno abbandonato il veicolo, dandosi alla fuga. Dopo un breve inseguimento, gli agenti hanno bloccato il minorenne, mentre gli altri due sono riusciti a far perdere le proprie tracce.

Accertamenti successivi hanno confermato che il motociclo era stato rubato poco prima, ed è stato restituito al legittimo proprietario. L’arresto testimonia l’impegno della Polizia nella prevenzione dei furti e nella tutela della sicurezza urbana, anche nei confronti dei minori coinvolti in attività criminali.

Napoli, 17enne arrestato con pistola rubata dopo inseguimento in moto

NAPOLI - Nella notte appena trascorsa, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno arrestato un 17enne napoletano per detenzione illegale di arma e denunciato per ricettazione. Tutto è iniziato quando due giovani a bordo di un motociclo hanno percorso contromano via Santa Caterina a Formiello, ignorando l’alt intimato dagli agenti e tentando di sfuggire al controllo.

Ne è seguito un inseguimento per le strade del quartiere, durante il quale il passeggero ha perso il controllo del mezzo all’angolo tra via Salita Pontenuovo e via Cesare Rosaroll, cadendo insieme al conducente. Intervenuti immediatamente, gli agenti hanno bloccato il minorenne e recuperato una pistola Walther calibro 9 con due cartucce, che il giovane aveva tentato di liberarsi durante la fuga. Gli accertamenti successivi hanno confermato che l’arma era stata rubata.

Il conducente del motociclo è riuscito a far perdere le proprie tracce, mentre il minorenne è stato tratto in arresto, a testimonianza dell’attenzione della Polizia nella prevenzione del crimine armato e nella tutela della sicurezza stradale e urbana.

Acerra, 46enne aggredisce medico in clinica: arrestata dalla Polizia

Ad Acerra, una donna di 46 anni è stata arrestata ieri dalla Polizia di Stato con l’accusa di lesioni personali ai danni di personale sanitario. L’episodio si è verificato nella serata di martedì presso la clinica Villa dei Fiori, dove la donna e un’altra paziente avevano protestato per i ritardi nelle visite.

Secondo quanto ricostruito dagli agenti del Commissariato locale, giunti sul posto dopo la segnalazione di una aggressione, una delle due avrebbe prima inveito verbalmente e poi colpito fisicamente un medico.

Grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, la Polizia ha potuto confermare la dinamica dei fatti e procedere all’arresto in flagranza differita, come previsto dalla normativa vigente. L’episodio solleva nuovamente il tema della sicurezza dei professionisti sanitari e della gestione dei pazienti in attesa.

Secondigliano, 40enne arrestato per aggressione all’ex compagna

Secondigliano. Nella notte appena trascorsa, gli agenti del Commissariato di Secondigliano hanno arrestato un 40enne napoletano con precedenti specifici per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, sorpreso mentre aggrediva la sua ex compagna.

Le telecamere di videosorveglianza del commissariato hanno immortalato la scena: la donna, visibilmente spaventata, cercava di bussare al citofono per chiedere aiuto, mentre l’uomo la strattonava. L’intervento immediato degli agenti, supportato dalla segnalazione di alcuni passanti, ha permesso di bloccare l’uomo in Corso Secondigliano prima che la situazione degenerasse ulteriormente.

La vittima ha raccontato di essere stata perseguitata e aggredita più volte dal suo ex e di essersi recata al commissariato proprio per cercare protezione. L’arresto conferma l’attenzione della Polizia di Stato nella tutela delle vittime di violenza domestica e nell’azione tempestiva contro chi mette in pericolo l’incolumità altrui.

Donne ucraine in Europa: integrazione, lavoro e nuovi inizi

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Negli ultimi anni l’Europa ha iniziato a conoscere da vicino una nuova realtà: quella delle tante donne ucraine arrivate nel continente in cerca di stabilità, sicurezza o semplicemente di un’occasione per ricominciare. Non si tratta di un flusso uniforme, né di un fenomeno semplice da riassumere. C’è chi è partita per motivi professionali, chi ha seguito un percorso di studio, e chi si è ritrovata in viaggio da un giorno all’altro, spinta dagli eventi del proprio Paese.

Quello che colpisce, osservandole nelle città europee grandi e piccole, è la rapidità con cui sono riuscite a farsi spazio: con discrezione, ma anche con una determinazione che lascia il segno.

Integrare: un processo lento, ma non impossibile

Molte di loro raccontano che i primi mesi sono stati i più difficili. Non è una sorpresa: cambiare Paese significa imparare a vivere daccapo, prendere misure diverse, capire nuovi codici sociali. Tuttavia, molte ucraine hanno alle spalle una formazione solida, un forte senso della famiglia e una naturale capacità di adattamento. Questo aiuta.

In tantissime città europee le istituzioni hanno attivato corsi di lingua e di orientamento, spesso affiancati da reti di volontariato che accompagnano le nuove arrivate nei servizi quotidiani. Non è insolito vedere gruppi di donne ucraine sedute nei caffè dopo le lezioni, con i quaderni ancora aperti, a ripetere parole, ridere, commentare la nuova vita che le aspetta.

Ma l’integrazione non è solo lingua. È anche la capacità di mantenere un legame con ciò che si è lasciato alle spalle. Le comunità ucraine organizzano feste tradizionali, mercatini, concerti, e molte donne partecipano attivamente: cucinano, insegnano danze, raccontano la loro storia. È un modo per sentirsi ancora intere, pur vivendo altrove.

Lavoro: la sfida più grande, ma anche la più motivante

Il capitolo professionale è spesso quello più complesso. Non perché manchino competenze — anzi, la maggior parte possiede un alto livello di istruzione — ma perché i sistemi europei richiedono documenti, traduzioni, riconoscimenti che portano via tempo ed energia.

Così molte iniziano dal basso, accettando lavori che non rispecchiano pienamente il loro profilo: ristoranti, assistenza, servizi alla persona, piccole attività locali. Ma bastano pochi mesi per accorgersi di un dettaglio: il ritmo di crescita è sorprendente. Con la lingua che migliora, molte risalgono la scala professionale ed entrano nei settori dove le competenze contano davvero — informatica, grafica, insegnamento, contabilità, marketing.

Accanto a queste storie, ce ne sono altre che parlano di imprenditoria. Non mancano donne che aprono un laboratorio artigiano, una piccola pasticceria, un servizio di traduzioni o di supporto digitale. Portano idee fresche e un modo di lavorare molto pratico, spesso apprezzato dai datori di lavoro europei.

Formazione: un investimento personale che non si ferma

L'istruzione resta un cardine della vita ucraina, e lo diventa ancora di più quando si vive all'estero. Le donne ucraine frequentano università, master, corsi intensivi, laboratori tecnici. Alcune riprendono studi interrotti, altre approfittano dei programmi europei di aggiornamento professionale.

Per chi viaggia con i figli, la scuola locale diventa una sorta di ponte. I bambini imparano più in fretta, fanno amicizie, raccontano a casa parole nuove. E spesso sono proprio loro a dare sicurezza alle madri, che, grazie a questo sostegno quotidiano, trovano più coraggio per inserirsi nel nuovo contesto sociale.

Una presenza che arricchisce le città europee

Chi le osserva dall’esterno nota una cosa semplice: queste donne portano nei quartieri europei una calma attiva, fatta di volontà e di senso del dovere. Contribuiscono alla vita sociale con sensibilità e rispetto, senza fare rumore ma trasformando lentamente il panorama culturale che le accoglie.

Alcuni italiani le conoscono di persona; altri incontrano le loro storie attraverso piattaforme culturali come ukreine.com, che racconta il percorso della diaspora e il modo in cui le ucraine si stanno integrando in Europa. Tra loro ci sono anche donne che arrivano da sole, donne ucraine single, che affrontano ogni passaggio senza una rete familiare immediata, ma con una determinazione che colpisce chiunque si soffermi ad ascoltare la loro esperienza.

Conclusione

L’Europa è cambiata, e continua a cambiare anche grazie alla presenza delle donne ucraine. Portano con sé non solo una cultura viva, ma una forza tranquilla che si nota nelle cose piccole: nella puntualità sul lavoro, nella cura per lo studio, nel modo in cui ricostruiscono una routine giorno dopo giorno.

Raccontare queste storie significa ricordare che dietro ai grandi movimenti migratori ci sono sempre persone reali — con il loro coraggio, le loro paure, i loro talenti. Ed è proprio questo intreccio di vite diverse che, lentamente, sta ridisegnando il volto dell’Europa moderna.

Napoli, blitz della Polizia: 24enne arrestato e padre denunciato per droga e armi

Continuano senza sosta i servizi straordinari della Questura di Napoli per contrastare il traffico di droga e la detenzione illegale di armi. Ieri pomeriggio gli agenti del Commissariato Dante hanno arrestato un 24enne napoletano con precedenti specifici per spaccio e denunciato suo padre, 52 anni, per possesso illegale di arma e furto di energia elettrica.

Il blitz è scattato in via Francesco Saverio Correra, dove un giovane è stato fermato all’uscita di un appartamento e trovato con una bustina di marijuana. Gli agenti hanno deciso di approfondire il controllo, scoprendo all’interno della casa 8 involucri di marijuana, 2 di hashish, 13.750 euro in contanti, un impianto di videosorveglianza con quattro telecamere esterne e tre monitor, una pistola semiautomatica con 42 cartucce di vario calibro e un allaccio abusivo alla rete elettrica, accertato con il supporto dell’ENEL.

Il giovane è stato arrestato mentre il padre è stato denunciato; all’appartamento è stata contestata anche la sanzione amministrativa per il furto di energia. Le operazioni confermano l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare il crimine organizzato e la diffusione di sostanze stupefacenti nella città.

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