Qualiano, sparatoria al bar: l’avvocato di Bevilacqua chiede i domiciliari

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Qualiano. Si terra’ domani l’udienza del tribunale del Riesame di Napoli in cui si discutera’ la posizione del 37enne Marco Bevilacqua, in carcere per aver ferito a colpi di pistola quattro persone all’esterno di un bar di Qualiano nella notte tra sabato 28 e domenica 29 maggio.

Il suo legale, Nunzio Mallardo, chiedera’ ai giudici di sostituire la misura carceraria con gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico presso la comunita’ di recupero per tossicodipendenti “Il Brutto Anatroccolo” di Reggio Calabria; Bevilacqua e’ infatti in cura presso il Sert. La strategia difensiva si basera’ sul contesto nel quale sarebbe maturato l’episodio, riferito dallo stesso Bevilacqua.

Questi, originario di Torre del greco, si e’ trasferito a Qualiano lo scorso anno dopo aver scontato 14 anni di detenzione per l’omicidio del suocero, e da allora sono iniziati i suoi problemi, dal momento che non sarebbe mai stato accettato, proprio per il reato di cui si era macchiato, dalla comunita’ in cui si era trasferito; Bevilacqua sarebbe stato pestato a sangue da persone residenti a Qualiano in almeno due circostanze, la prima volta nel 2021 poco dopo il suo arrivo nel comune napoletano, la seconda dieci giorni prima l’episodio degli spari. Per entrambi gli episodi il suo legale presentera’ i certificati medici.

Altra circostanza emersa riguarda cio’ che e’ avvenuto dopo il primo presunto pestaggio subito da Bevilacqua, quando il 37enne ebbe l’incrinatura di una costola e gli furono messi quindici punti in testa. Bevilacqua racconto’ ai carabinieri di essere stato investito da un’auto, ma non fu creduto e fu quindi denunciato per false dichiarazioni; il gip lo ha pero’ assolto.

In quell’occasione sembra che il 37enne non parlo’ del pestaggio per paura, e per poter continuare a vivere a Qualiano; poi dopo la seconda aggressione di meta’ maggio, sarebbe caduto in uno stato di paranoia e terrore che ne avrebbe armato la mano nella notte tra il 28 e il 29 maggio. Peraltro Bevilacqua non ha mai indicato se le persone ferite a colpi di pistole fossero le stesse che lo avevano pestato.


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