Italia, morti sul lavoro: solo a gennaio 2022, 46 le vittime

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Morti sul Lavoro in Italia: solo a gennaio 2022, 46 le vittime. Veneto, Piemonte, Liguria e Val d’Aosta le regioni più sicure del Nord. Le più insicure sono Molise, Sicilia, Puglia

L’incidenza regionale degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data regione ogni milione di occupati presenti nella stessa.
Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza Vega dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

    • Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
    • Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale ed il valore medio nazionale
    • Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale ed il 125% dell’incidenza media nazionale
    • Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale

    IL RISCHIO DI MORTE, REGIONE PER REGIONE NEL MESE DI GENNAIO 2022

    “Il 2022 si apre con un tragico bilancio per le morti sul lavoro. Sono già 46 le vittime. Cinque decessi in più rispetto a gennaio 2021, in una situazione in cui la pandemia da COVID19 influisce sempre meno sugli infortuni sul lavoro. Numeri drammatici che raccontano il dolore di altrettante famiglie. E sono in crescita del 47% le denunce totali di infortunio. Così, l’Italia raccontata dai numeri, appare sempre più insicura. Ma, in realtà, è l’indice di incidenza della mortalità – cioè il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa – a descrivere correttamente e obiettivamente l’emergenza, regione per regione”.

    Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, legge così il primo triste bilancio dell’anno alla luce dell’ultima indagine e zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori del nostro Paese. Così l’Osservatorio mestrino fotografa, alla stregua della pandemia, l’emergenza morti sul lavoro in Italia all’alba del 2022.

    A finire in zona rossa al termine del primo mese del 2022 con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 1,4 morti ogni milione di lavoratori) sono: Puglia, Molise, Sicilia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.
    In Zona Arancione: Sardegna, Marche e Lombardia
    In Zona Gialla: Toscana, Lazio e Campania
    In Zona Bianca: Veneto, Piemonte, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Umbria e Valle D’Aosta

    I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO IN ITALIA A GENNAIO 2022

    Numeri assoluti e incidenze producono graduatorie differenti. E infatti la classifica cambia. Tant’è che a guidare la classifica del maggior numero di vittime in occasione di lavoro è la Lombardia (7), la regione con la maggior popolazione lavorativa in Italia.
    Seguono: Sicilia ed Emilia Romagna (4), Puglia e Lazio (3), Toscana, Campania, Veneto (2), Molise, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Marche e Piemonte (1).
    Nel report allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia.

    A gennaio 2022 sono 46 le vittime sul lavoro registrate in Italia; di queste, sono 33 quelle rilevate in occasione di lavoro (erano 34 a gennaio del 2021), mentre sono 13 sono quelle decedute a causa di un incidente in itinere (erano 7). Quasi raddoppiate.

    Ed è il settore delle Costruzioni, che si conferma il più a rischio di infortunio mortale, quello che a gennaio 2022 ha fatto più vittime in occasione di lavoro: sono 4.
    Seguono: Trasporto e Magazzinaggio (3), Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (2), Attività Manifatturiere (1), Commercio, Riparazione di autoveicoli e motocicli (1).

    La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (11 su un totale di 33). Ed è proprio in questa fascia d’età che si rileva anche l’indice di incidenza più alto di mortalità rispetto agli occupati (2,4).

    L’incidenza di mortalità minima è invece nella fascia di età tra 25 e 34 anni, (pari a 0,5), mentre nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza risale a 2 infortuni mortali ogni milione di occupati. Questo dimostra come le fasce di età dei più giovani e, soprattutto dei lavoratori più maturi ed esperti, siano quelle più a rischio di infortunio mortale. Aspetto da tenere in considerazione vista la propensione del legislatore di posticipare l’età di pensionamento.

    Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro a gennaio 2022 sono 2 su 33. In quattro invece hanno perso la vita in itinere.
    Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 2.
    Il lunedì e il martedì i giorni della settimana in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali.

    Le denunce di infortunio totali sono in aumento (+ 47%). A gennaio 2021 erano 39.183 e a gennaio 2022 sono 57.583 (18.400). Di queste denunce, sono ben 9.905 quelle registrate nel settore Sanità e Assistenza Sociale. Quasi raddoppiate rispetto al gennaio 2021 quando erano 5.302.

    Altrettanto significativa la variazione delle denunce di infortunio nel Settore Trasporto e Magazzinaggio: sono 6.247 a fine gennaio 2022, ma erano 1.209 a fine gennaio 2021 (+417%).

    Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane a gennaio 2022 sono state 29.081, quelle dei colleghi uomini 28.502.



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