Per il Tribunale il boss di Salerno, Ciro Persico non è pazzo: condannato a 13 anni e 8 mesi

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In casa ed in un locale atti­guo furono rinvenuti e seque­strati circa dieci chilogrammi di stupefacente e delle armi: condannato a 13 anni ed 8 mesi di reclusione il 59enne Ciro Persico, boss del centro storico di Salerno. Inflitti, in­vece, 7 anni e 4 mesi a Ugo Ventre 55 anni di San Ci­priano Picentino e Gerardo Rispoli 32 anni salernitano. Entrambi furono trovati nell’abitazione di Persico al momento del blitz delle forze dell’ordine. La sentenza è stata emessa, ieri mattina, dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Salerno, Alfonso Scermino. In udienza, era stata anche presentata una perizia che at­testava alcuni problemi psi­chici di Persico. Il boss Ciro Persico è il padre di Vincenzo detto ‘Coca cola’ ucciso in un agguato a Montecorvino Rovella nel 2014 per motivi di droga, e presunto organizzatore del giro di spaccio scoperto dai carabinieri nel centro storico di Salerno a novembre del 2017. Secondo il gup Alfonso Scermino che lo ha condannato ieri è capace di intendere e volere e non è “pazzo”, dunque.
I fatti per cui oggi è arrivata la condanna risalgono al no­vembre 2017 quando i carabi­nieri della compagnia di Salerno, fecero irruzione nell’abitazione del 59enne, di via Masuccio salernitano ed in un locale contiguo rinve­nendo e sequestrando 8 chili e 500 grammi di hashish, 2 chilogrammi di cocaina ma­teriale per il taglio e il confe­zionamento della sostanza stupefacente; la somma in contanti di 7.000 euro circa, provento di spaccio; una pi­stola semiautomatica marca Bernardelli, calibro 7,65, pro­vento di furto avvenuto a Serre nel precedente mese di luglio, nonché 14 cartucce dello stesso calibro, di cui 7 già inserite nel caricatore. Persico, Ventre e Rispoli fu­rono arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, ri­cettazione e detenzione abu­siva di arma da fuoco e relative munizioni.



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