Cronaca Giudiziaria

Salerno, gioco d'azzardo online illegale: 1 arresto, 2 misure cautelari e beni sequestrati

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Salerno -Un business clandestino da almeno 25 milioni di euro in tre anni, una rete ramificata in tutta Italia e un patrimonio sequestrat che supera i 4 milioni tra società, immobili di pregio e auto di lusso.

È il quadro ricostruito dalla maxi-inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Salerno, che questa mattina ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare.

In carcere sono finiti Domenico Chiavazzo e Paolo Memoli, mentre agli arresti domiciliari è stato posto Giovanni Petruzzellis. Per la procura, sulla base di intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese e dichiarazioni di collaboratori di giustizia, i tre sarebbero promotori e organizzatori di un’associazione finalizzata a reati legati al gioco online abusivo, alla raccolta illegale di scommesse, al riciclaggio e all’emissione di fatture false.

L’asse con la fazione Schiavone dei Casalesi

Secondo gli inquirenti, l’organizzazione avrebbe operato anche avvalendosi della fazione Schiavone del clan dei Casalesi, un’aggravante che emerge con forza dagli atti dell’inchiesta. «È stato sufficientemente provato, a livello indiziario, che i nostri indagati hanno operato con una società riconducibile agli Schiavone», ha spiegato il procuratore vicario di Salerno, Rocco Alfano, durante la conferenza stampa.

L’accordo prevedeva l’installazione di totem illegali su territori controllati dal clan: gli introiti venivano poi ripartiti tra l’organizzazione e la società di riferimento dei Casalesi.

Il cuore del sistema: la piattaforma “Lireservice”

Gli investigatori hanno individuato nel sistema “Lireservice” il fulcro dell’intero meccanismo: un software di gaming collegato a una rete di totem distribuiti in numerose attività commerciali, capaci di creare un circuito parallelo a quello dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm).

Apparentemente leciti, i terminali permettevano di aggirare controlli, limiti di puntata e norme sulle vincite, generando flussi economici ingenti. «Secondo una stima approssimativa, su 25 milioni di euro di introiti, i Monopoli di Stato hanno perso circa 3,2 milioni», ha precisato Alfano.

Riciclaggio e patrimoni schermati

Il denaro raccolto attraverso la rete commerciale veniva fatto confluire nell’organizzazione in contanti o tramite carte ricaricabili, per poi essere riciclato attraverso un fitto mosaico di società: alcune considerate “cartiere”, altre intestate a prestanome, attive soprattutto nel settore immobiliare.

Il gip ha disposto il sequestro di 17 immobili, tra fabbricati aziendali, locali commerciali e appartamenti di pregio, di tre terreni, di autovetture di lusso come una Porsche Cayenne e un’Audi Q8, oltre a somme per un totale di 1,5 milioni di euro.

Articolo pubblicato il 2 Dicembre 2025 - 18:24 - A. Carlino
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A. Carlino