Un nuovo colpo all’inquinamento nella Piana del Sarno arriva dall’operazione “Rinascita Sarno”, condotta dai Carabinieri del Gruppo per la Tutela dell’Ambiente di Napoli insieme al Comando Provinciale. Nella mattinata odierna è scattato il sequestro preventivo della società Ecobrake s.r.l., con sede a Striano, attiva nella progettazione e produzione di sistemi frenanti e componentistica per veicoli a motore. Il provvedimento è stato disposto dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura, nell’ambito di un’inchiesta che ipotizza gravi violazioni ambientali.
Secondo quanto emerso dalle indagini del NOE, svolte con il supporto tecnico di Arpa Campania, l’azienda avrebbe svolto l’attività produttiva senza le necessarie autorizzazioni ambientali. In particolare, i reflui industriali derivanti dai processi di lavorazione e dal dilavamento dei piazzali sarebbero stati sversati direttamente sul suolo, evitando i costosi trattamenti di depurazione, con un impatto significativo sull’ambiente circostante.
Le analisi effettuate sui reflui e sui campioni di terreno hanno evidenziato concentrazioni oltre i limiti di legge di numerose sostanze chimiche pericolose, tra cui antimonio, berillio, rame, zinco, piombo e idrocarburi pesanti. Elementi altamente tossici, di origine antropica, che non si degradano facilmente e tendono ad accumularsi nel tempo, compromettendo il suolo e rappresentando un serio pericolo per il sottosuolo e per le falde acquifere. Proprio nei pressi dello stabilimento, infatti, è stata rilevata la presenza di una falda a meno di un metro di profondità, circostanza che ha aggravato il quadro accusatorio.
A rafforzare l’ipotesi di inquinamento ambientale, come previsto dal codice penale, è stata anche la constatazione di uno scarico continuo e non trattato di acque reflue sul terreno, in un’area particolarmente sensibile come quella del bacino del fiume Sarno, già da anni al centro di emergenze ambientali. Gli inquirenti hanno inoltre accertato lo stoccaggio abusivo di rifiuti pericolosi, tra cui oli esausti, depositati direttamente sul nudo terreno e lasciati esposti agli agenti atmosferici, con il rischio concreto di ulteriore contaminazione.
Il sequestro dell’azienda è stato ritenuto necessario per evitare l’aggravarsi delle conseguenze dei reati contestati e per impedire la prosecuzione di attività potenzialmente dannose per l’ambiente e per la salute pubblica. L’intervento si inserisce in una più ampia strategia investigativa portata avanti dai Carabinieri del Comando Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica, sotto il coordinamento delle Procure di Avellino, Nocera Inferiore e Torre Annunziata, finalizzata a individuare e interrompere gli scarichi abusivi che continuano a minacciare il fiume Sarno e i suoi affluenti.
Fonte REDAZIONE






Commenti (1)
Questa situazione dell’inquinamento nel Piana del Sarno è preoccupante, ma è giusto che le autorità agiscano. Non capisco come certe aziende possano operare senza autorizzazioni, è allucinante. Speriamo che si facciano controlli più rigidi in futuro.