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Cannabis "light" potenziata, 45 chili sequestrati nei negozi: condannato imprenditore dell'Agro

L’operazione della Guardia di Finanza di Scafati ha smascherato il business illegale mascherato da commercio lecito. La sentenza del Tribunale di Nocera Inferiore: 2 anni e 2 mesi di reclusione e interdizione dall'attività.
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Scafati– Vendeva droga spacciandola per prodotti legali, sfruttando la copertura dei cannabis shop. È arrivata la condanna definitiva per un cittadino italiano, titolare di tre esercizi commerciali, finito al centro di un’indagine della Guardia di Finanza di Salerno.

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Il Tribunale di Nocera Inferiore ha emesso una sentenza di 2 anni e 2 mesi di reclusione, oltre a una multa di 12.000 euro, confermando le accuse di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L'inchiesta, condotta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Scafati, ha svelato un sistema di vendita ingannevole diffuso tra l'Agro Nocerino Sarnese e i paesi vesuviani. Quella che veniva presentata sugli scaffali come "marijuana light" – teoricamente legale e con basso principio attivo – era in realtà una sostanza stupefacente a tutti gli effetti, con valori di THC ben superiori alla soglia consentita dello 0,6%.

Il blitz e i sequestri

Le indagini sono partite dai controlli ordinari nei negozi specializzati, dove i finanzieri hanno subito notato anomalie. Gli accertamenti si sono trasformati in una vasta operazione di perquisizione che ha coinvolto diversi punti vendita e magazzini di stoccaggio. Il bilancio del blitz è stato pesante: sotto sequestro sono finiti 44,7 chilogrammi di marijuana e numerose ricariche liquide per sigarette elettroniche.

Non si trattava solo di una questione di principio attivo. I militari hanno riscontrato irregolarità che rendevano i prodotti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica: mancavano le certificazioni di filiera, non venivano esibite le analisi di laboratorio obbligatorie e vi erano discrepanze sostanziali tra quanto dichiarato in etichetta e il reale contenuto delle confezioni. Una vera e propria "mistificazione" commerciale, come l'hanno definita gli inquirenti, per immettere droga sul mercato alla luce del sole.

La misura cautelare e la condanna

Durante le indagini preliminari, la gravità degli elementi raccolti aveva già portato all'applicazione della misura cautelare dell'obbligo di dimora per uno degli indagati. La vicenda giudiziaria si è conclusa con il rito abbreviato presso il Tribunale di Nocera Inferiore.

Oltre alla pena detentiva e alla sanzione pecuniaria, il giudice ha disposto l'interdizione temporanea dall’esercizio dell’attività commerciale e la distruzione dell'ingente quantitativo di droga sequestrata, ponendo fine a un canale di approvvigionamento illegale che operava sotto falsa insegna.

@RIPRODUZIONE RISERVATA
Fonte REDAZIONE
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