Napoli – L'emergenza refezione scolastica a Napoli torna a esplodere, e questa volta l'epicentro della protesta è il quartiere Cavalleggeri. Dopo i recenti scandali che hanno investito le mense di Fuorigrotta e Ponticelli, un nuovo, grave allarme igienico-sanitario investe la Scuola dell'Infanzia "I Rondinotti", nella X Municipalità.
A sollevare il caso, con rabbia e forte preoccupazione, sono state le madri degli alunni. Stufe di temere per la salute dei propri figli, hanno inviato una denuncia circostanziata, corredata da fotografie, al deputato dell'Alleanza Verdi e Sinistra, Francesco Emilio Borrelli.
Le immagini, secondo quanto riportato, solleverebbero "forti dubbi sulla qualità e la sicurezza" dei pasti serviti ai bambini.
L'appello disperato dei genitori
La voce dei genitori è un grido d'allarme che non ammette repliche.Potrebbe interessarti
La paura è concreta, alimentata da una scia di precedenti che ha già messo in allerta la città. L'intervento di Borrelli, infatti, era già stato decisivo nei casi di Fuorigrotta e Ponticelli, dove le segnalazioni avevano portato all'intervento dell'ASL. In quei casi, i controlli portarono alla luce un quadro inquietante: verdure trovate marce, pomodori germogliati, fagiolini non puliti e persino pezzi di carne palesemente cruda destinati ai piatti degli alunni.
Borrelli: "Ispezioni a tappeto, la salute non è un optional"
L'episodio di Cavalleggeri riaccende prepotentemente i riflettori su un servizio essenziale che sembra mostrare falle sistemiche. "Non importa se la ditta fornitrice per Cavalleggeri sia diversa da quelle precedenti", ha tuonato Francesco Emilio Borrelli. "La responsabilità è la stessa: tutelare la salute dei bambini è un imperativo, non un optional".
Il deputato definisce "inaccettabile" la frequenza di queste denunce e annuncia azioni immediate. "Ho già sollecitato l'intervento urgente dell'ASL e dell'Ufficio Scolastico Regionale", ha confermato Borrelli.
La richiesta è di avviare "immediatamente ispezioni e controlli a tappeto". Nel mirino non c'è solo la scuola "I Rondinotti", ma l'intera filiera del fornitore, inclusi "tutti i lotti e le cucine". L'obiettivo è chiaro: "I responsabili di questo scempio, che rischia di causare intossicazioni ai più piccoli, siano individuati e sanzionati con la massima severità".





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