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Manifesti con Meloni a testa in giù a Castellammare: i Carc rivendicano l’affissione e scoppia la polemica

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Castellammare di Stabia – Manifesti con l’immagine della premier Giorgia Meloni a testa in giù sono apparsi nelle ultime ore in alcune strade del rione Annunziatella, a Castellammare di Stabia, scatenando immediate polemiche politiche e reazioni indignate.

Sui manifesti compare la foto capovolta della presidente del Consiglio accompagnata da frasi di dura accusa: «Governo italiano complice del genocidio, servo degli Usa, della Ue e dei sionisti, nemico dei lavoratori» e ancora «Cacciare il governo Meloni». L’iniziativa è stata rivendicata apertamente dal partito dei Carc (Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo), che attraverso i propri canali ha difeso la scelta e il significato del gesto.

In un comunicato pubblicato sul loro sito, i Carc sostengono che l’immagine “non è affatto controversa” e che il riferimento alla storica fotografia di Mussolini a testa in giù “rappresenta la liberazione del Paese dal nazifascismo”.

Il gruppo definisce “divisivo e scioccante solo per i fascisti o per chi vuole cancellare la storia del movimento operaio e comunista italiano” l’utilizzo di tale iconografia, sostenendo che oggi “l’Italia deve essere liberata dai guerrafondai, dai complici del genocidio in corso a Gaza e dai nemici dei lavoratori incarnati dal governo Meloni”.

L’episodio ha suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico locale e nazionale. Da un lato c’è chi parla di un gesto “inaccettabile e violento”, dall’altro chi lo considera “una provocazione politica, seppur estrema”. Intanto, la Digos sta verificando le modalità di affissione dei manifesti e la possibile violazione delle norme in materia di propaganda politica.

Articolo pubblicato il 30 Ottobre 2025 - 16:44 - A. Carlino
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A. Carlino