Nella foto il manufatto abusivo di Meta di Sorrento
Meta – Nuovo colpo all’abusivismo edilizio in penisola sorrentina. In esecuzione di un ordine del Tribunale di Torre Annunziata, è stato abbattuto un edificio costruito senza autorizzazioni in via Alberi, nel comune di Meta.
La demolizione rientra nel piano di contrasto al fenomeno dell’edilizia illegale, indicato come una delle priorità della Procura della Repubblica.
L’immobile, allo stato rustico, era composto da tre livelli:
un piano terra di 55 mq con due locali;
un primo piano di 110 mq suddiviso in quattro vani collegati da un corridoio a “L”;
un terzo piano di 55 mq con terrazzo della stessa superficie.
Privo di intonaco, infissi, pavimenti e impianti, il fabbricato aveva un impatto ambientale significativo e insisteva su un’area sottoposta a diversi vincoli paesaggistici, idrogeologici e urbanistici.
La zona in cui era stato eretto l’edificio ricade infatti in un’area dichiarata di notevole interesse pubblico con decreto ministeriale del 1962 e regolata dal Piano Urbanistico Territoriale dell’Area Sorrentino-Amalfitana.
Non solo: il sito è classificato come “Zona R4” (rischio molto elevato) e “Zona P4” (pericolosità molto elevata) per quanto riguarda il rischio frane, secondo il Piano Stralcio dell’Autorità di Bacino della Campania Centrale.
La demolizione ha dato esecuzione a una condanna risalente al 2006, rimasta fino ad oggi in sospeso. Stavolta, l’intervento è avvenuto in regime di autodemolizione da parte del proprietario, senza oneri per il Comune o per la Cassa Depositi e Prestiti.
La Procura ha sottolineato come l’abbattimento degli immobili abusivi abbia una duplice funzione: repressiva, per il ripristino delle condizioni ambientali compromesse, e preventiva, per il valore dissuasivo nei confronti di ulteriori violazioni.
«L’attività di demolizione è uno strumento insostituibile per la tutela del territorio – si legge in una nota – resa possibile anche grazie alla costante opera di sensibilizzazione portata avanti dall’Ufficio».
Il caso di Meta si inserisce in un contesto più ampio: la penisola sorrentina e amalfitana è da decenni un territorio ad alta pressione edilizia, dove vincoli ambientali e paesaggistici si scontrano con la diffusione di costruzioni abusive. La linea della magistratura resta netta: nessuna tolleranza per gli immobili irregolari in aree di pregio e a rischio idrogeologico.