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15 Settembre 2025 - 21:07

Martina Carbonaro era ancora viva quando fu nascosta sotto l'armadio: il racconto dell'orrore nell'autopsia

Di Rosaria Federico

Afragola – Quella di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola uccisa a maggio e il cui corpo fu ritrovato in un edificio dell’ex stadio “Moccia”, è una storia di una violenza inaudita i cui dettagli, emersi dalle perizie, raccontano una fine di un orrore indicibile.

Secondo la consulenza tecnico-legale del medico legale Raffaella Salvarezza, incaricata dal sostituto procuratore Alberto Della Valle, Martina non era morta immediatamente. Da alcune lesioni riscontrate sul suo corpo, è ipotizzabile che la giovane fosse ancora in vita quando il suo ex fidanzato, Alessio Tucci – già accusato del suo omicidio – la nascose sotto un armadio, nel tentativo di occultarne il corpo. È lì che fu ritrovata, solo due giorni dopo, in occasione di un secondo sopralluogo.

La relazione, che ricostruisce la dinamica dell’aggressione, certifica che Tucci sferrò quattro colpi alla testa alla ragazza, tutti da dietro. L’ultimo di questi, il colpo di grazia, fu inferto quando la testa di Martina era già poggiata a terra. La giovane, secondo quanto accertato, tentò disperatamente di difendersi mentre l’ex le premeva le mani sul volto.

La morte della quattordicenne, stando alla datazione del medico legale, è retrodatabile a 36-72 ore prima del ritrovamento, avvenuto il 28 maggio. Proprio due giorni prima, il 26, la madre di Martina ne aveva denunciato la scomparsa. Ironia della sorte – e segno di una freddezza sconcertante – Tucci aveva preso parte attiva alle ricerche della ragazza, prima che la verità venisse a galla.

Ora, queste nuove evidenze scientifiche fornite dalla consulente della procura ricostruiscono l’ultimo, terribile istante di vita di Martina e consegnano all’inchiesta un tassello cruciale per ricostruire le reali intenzioni e la condotta dell’omicida dopo il delitto.

RIPRODUZIONE RISERVATA Articolo pubblicato il 15 Settembre 2025 - 21:07 - Rosaria Federico

Questo articolo è stato pubblicato il 15 Settembre 2025 - 21:07

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Rosaria Federico

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  • Questa storia di Martina è veramente tragica e fa riflettere su quanto possa essere brutale la vita. Non si può credere che qualcuno possa fare del male in questo modo. La giustizia deve essere fatta per lei.